domenica 29 dicembre 2019

Dilemma di fine anno

Ma il primo gennaio 2020, iniziano gli anni venti di questo secolo, oppure finiscono gli anni dieci ?
Per me finiscono gli anni dieci, come il 2000 non fu il primo anno del nuovo secolo, ma l'ultimo del vecchio.
Capite che questi sono autentici dubbi amletici ....
Comunque sia, buon 2020 !

domenica 22 dicembre 2019

Attaccandosi al tram

La nostra è una generazione che ha, vagamente, il ricordo del vecchio tram che circolava per Bologna.
Io ho un ricordo lontano di un "volante", posto sul retro del mezzo, che ormai non serviva più a nulla e che noi bambini, per la disperazione delle nonne e madri che ci accompagnavano, giravamo pensando di guidare il tram.
Ricordo le rotaie, coperte dopo molto tempo e che ancora quando cominciai ad andare in motorino, pur coperte, erano un pericolo soprattutto quando pioveva.
Ogni traccia del vecchio tram è ora scomparsa.
Come la funivia per San Luca.
Leggo che vogliono ripristinare una linea di tram, immagino modernissimi.
Ma per realizzarli (nel 2022) vogliono chiudere al traffico via Indipendenza che, a fine ottocento, era stata realizzata, abbattendo vecchie abitazioni, proprio per dare respiro al traffico cittadino unendo la stazione al cuore della città.
Sono sempre stato ostile alla pedonalizzazione il cui risultato è quello di imbottigliare il traffico sulle strade laterali, rallentandolo e quindi con maggiore inquinamento e consumi.
Se, quindi, sono favorevole al tram (ma sarei molto più favorevole alla metropolitana) non mi piace la chiusura di via Indipendenza (e forse anche via Rizzoli).
Spero che da qui al 2022 le cose cambino e si ripensi a tale decisione.
Nel frattempo, godiamoci questo Natale che per molti è il primo da pensionati e per altri sarà l'ultimo da lavoratori.
Ma fra un po', per tutti noi, "sarà tre volte Natale e festa tutto" l'anno.
Buon Natale.

domenica 15 dicembre 2019

Corrieri, tanta croce e poca delizia

Non compro in internet.
Amazon e i siti di acquisti in rete li conuslto solo per vedere i prodotti e farmene un'idea, poi preferisco andare in negozio.
Ci sono però prodotti per i quali non posso prescindere da ordinarli tramite la ditta, non online, ma per telefono.
Il vino che continuo ad ordinare a due cantine venete in cui ordinava anche mio padre, l'olio e connessi, che adesso ha un punto vendita anche a Bologna, in Via D'Azeglio ma per le ordinazioni più consistenti me lo faccio inviare a casa, l'amaro che, da quando ho fatto il militare ad Udine, scelgo sempre quello che mi è stato fatto assaggiare, l'Amaro d'Udine, ma che devo necessariamente ordinare alla casa madre (una volta anche Scaramagli ne teneva un paio di bottiglie, poi mi hanno detto che ne vendevano poche, immagino quelle che compravamo io e il mio padrino ...).
Per tutti quei prodotti sono riuscito ad instaurare un rapporto fiduciario, anche perchè utilizzano corrieri propri, quindi non ho grossi problemi, devo solo mettermi d'accordo e, in alcuni casi, mi portano la merce ordinata persino prima che io esca di casa al mattino, quindi tra le 6,30 e le 7.
Il problema ce l'ho essenzialmente con le cialde del caffè che vengono spedite da uno dei grossi corrieri nazionali che pretendono che noi si sia sempre a loro disposizione.
A nulla vale lasciare specifiche istruzioni: sono disponibile al venerdì, chiamate almeno il giorno prima per concordare una fascia oraria.
Niente, sistematicamente, anche se il corriere è stato cambiato, ma si tratta sempre di un corrierore nazionale, trovo il biglietto che sono passati, non mi hanno trovato e che la merce è disponibile per tre giorni presso il loro deposito a casa del diavolo.
Sistematicamente straccio l'avviso, il pacco torna indietro, mi chiamano, spiego le motivazioni e ricomincia la rumba, questa volta con una maggior cura e, finalmente, al secondo o terzo tentativo riesco a ricevere il pacco.
L'ultima è stata venerdì scorso.
Dopo aver percorso tutto il minuetto iniziale, concordiamo per la consegna tra le 12 e le 16 di venerdì.
Alle 15,30 mi chiamano per dirmi che il corriere potrebbe tardare un po', va bene, dico, purchè arrivi.
Dopo dieci minuti telefona il corriere (quindi il numero ce l'hanno e possono telefonare !) per dire che torna al deposito perchè per il maltempo non riesce a consegnarmi il pacco.
Venerdì è nevicato, è vero, pochi centimetri, ma io non abito in montagna, solo nella prima collina e tutte le macchine passavano regolarmente.
Dopo le solite rimostranze telefoniche, abbiamo concordato una nuova consegna per venerdì 20.
Per fortuna, avendo avuto modo di "conoscere i miei polli", da tempo ordino il rifornimento quando ancora ho un mesetto di autonomia ...

domenica 8 dicembre 2019

Fate qualcosa !

So di dare un nuovo dispiacere all'amico Massimo P., ma non riesco a tacere sul ridicolo di quella sedicenne svedese gonfiata dalla propaganda ambientalista, che è andata a Madrid (con un treno ad emissione doppia di CO2 !) per lamentarsi che dopo un anno di "scioperi" non è stato fatto nulla.
E cosa si doveva fare ?
Lei e i suoi seguaci continuano a manfestare chiedendo di "fare qualcosa" ma non sanno cosa.
Sembra la battuta di Carlo Campanini e Walter Chiari che alla domanda del primo "dimmi qualcosa", l'altro rispondeva "qualcosa".
Perchè il "genio" svedese non sa cosa fare, sa solo protestare.
Perchè qualunque iniziativa si assuma, porterebbe a pesanti ricadute sul nostro tenore di vita, sul nostro lavoro, ricadute ben più pesanti di un andamento climatico che muta e che, invece di perdersi in proclami retorici, andrebbe studiato in modo da sfruttarlo per conviverci guadagnandoci e imprimere un nuovo impulso nel progresso dell'Umanità, senza rinunciare a nulla, neppure uno iato, del Benessere che abbiamo conquistato negli anni.
Tanto più che viene richiesto a noi, Occidentali, di rinunciare, di ridurre emissioni, quindi di produrre di meno, di avere più freddo in inverno e più caldo in estate, di avere meno lavoro, meno ricchezze, quando gli inquinatori maggiori sono in India e Cina che si chiamano fuori dal livello dei tagli previsti per noi Occidentali.
Comunque, finchè parlano e fanno conferenze, non possono fare tanti danni ...

domenica 1 dicembre 2019

L'anarchia dei t-days

Al sabato e alla domenica non vado spesso in centro, un po' perchè sono spesso (più o meno a settimane alterne) fuori Bologna, un po' perchè, avendo la fortuna di lavorare all'ombra del Gigante, ho tutta la settimana per godermi i negozi ed acquistare ciò di cui necessito.
Ieri, sabato, però ero a pranzo in una trattoria (dove andammo anche noi a pranzo alcuni anni fa) in via Bertiera.
Sono arrivato con la vespa fino a via Galliera dove ho parcheggiato, poi mi sono immesso in via dell' Indipendenza, a piedi: il caos.
Forse era ancora giorno di vendite scontate (forse) per il black friday (a proposito: ho letto che deriva da un'epoca in cui il venerdì si vendevano gli schiavi appena arrivati ...), ma sicuramente, black friday o meno, credo che sia una costante dei t-days.
In tal modo tutto il traffico viene dirottato sulle strade adiacenti che, con l'intasamento quasi da ora di punta dei giorni feriali, vedono colonne di auto ferme o avanzare a passo d'uomo, con i relativi scarichi.
Se i t-days sono stati istituiti per ridurre l'inquinamento, non mi sembra ottengano lo scopo.
Se invece li hanno ideati per "godersi" il centro, ugualmente non mi sembra conseguito lo scopo perchè, se è vero che non vi sono mezzi circolanti, è anche vero che sembra di cercare di salire in un autobus pieno nell'ora di punta.
Meno divieti, più parcheggi e staremmo tutti meglio.

domenica 24 novembre 2019

Si paga anche sotto casa

Il comune di Bologna, alla perenne caccia di soldi ha stabilito che anche chi abita in centro e sino ad ora aveva il permesso per parcheggiare senza oneri, adesso dovrà pagare (120 euro all'anno) per tutte le automobili successive alla prima.
Avendo la fortuna di avere un garage (che non ho murato, come hanno fatto altri, di oggetti usati "che potrebbero tornare utili in futuro", cosa che non avviene mai) e abitando in periferia, non sono direttamente interessato.
A me interessa invece la "filosofia" che sta alla base di un simile provvedimento, perchè sarebbe facile estenderla ovunque e in ogni campo e la vedo come altamente pericolosa per la mia Libertà.
E' un atteggiamento punitivo, falsamente sociale, finalizzato unicamente ad incrementare le entrate di un comune sempre a caccia di soldi nostri per spenderli, magari, per nani a ballerine in estate o in interventi inutili (come la pseudo rotonda all'incrocio tra via Putti e via Castiglione).
Perchè, infatti, una famiglia che ha due o tre macchine dovrebbe pagare per parcheggiare sotto casa la seconda o terza macchina ?


domenica 17 novembre 2019

A quando il divieto di respirare ?

Ho letto che la giunta comunale di Bologna ha inaugurato l'ennesima stagione dei divieti.
Divieti di transito, divieti di sosta e adesso anche il divieto alla circolazione per mezzi che hanno il gravissimo torto di essere "vecchi".
Mezzi che loro definiscono inquinanti, ma che sono obbligati, ogni due anni, ad una revisione e a certificare le loro emissioni.
E passano l'esame.
Allora a che serve la revisione (a pagamento) se poi il mezzo viene comunque bloccato per il solo fatto di essere "vecchio" ?
E questo accade anche per i motocicli, che sono un mezzo pratico, poco inquinante, poco ingombrante anche nei parcheggi.
A quando il divieto di respirare ?

domenica 10 novembre 2019

Siamo tornati al Bologna di sempre

Poco alla volta il Bologna, anche quest'anno, torna a lottare per non retrocedere.
Mentre il Cagliari diventa la sorpresa dell'anno, il Bologna continua a navigare tristemente nella parte destra della classifica, senza alcun acuto.
Poi le scuse, come leggiamo nel Carlino di oggi, sono molteplici a cominciare da quella umanamente più nobile, cioè la scelta di aver confermato Mihailovic come allenatore nonostante abbia una battaglia ben più importante cui dedicare la sua attenzione.
Poi infortuni, squalifiche, giovani immaturi (anche se pagati oltre ogni logica).
Insomma, anche quest'anno non ci resta che sperare di trovare tre squadre che siano messe peggio di noi ... ed ogni anno è sepre più difficile.

domenica 3 novembre 2019

Odio l'Inter

Denunciatemi pure alla commissione Segre, ma il naufragar m'è dolce in questo mare.
L'odio per l'Inter mi fa tornare bambino, quando lo scudetto era un affare tra noi e loro.
Quando ci provarono a farci lo sgambetto con la favola del doping, quando i tortellini batterono il petrolio dei Moratti.
Odi et amo, odio e amore, sentimenti forti, di persone vive.
Quare id faciam fortasse requiris. Nescio perchè spesso non sappiamo neppure noi cosa ci muove, quale sia la molla che fa scattare quei sentimenti.
Sed fieri sentio et excrucior. No, non me ne rammarico nè mi tormenta affatto, mi appartengono, come appartengono a qualunque Uomo che tale non potrebbe definirsi se non provasse, forti, quei sentimenti.
Così io odio l'Inter e dopo partite come quella di ieri sera, ancora di più.

domenica 27 ottobre 2019

Ultimo cambio d'ora ?

Oggi siamo tornati all'ora naturale, con mia grande soddisfazione.
Da anni non cambio più l'ora negli orologi a funzionamento manuale (solo quelli collegati al satellite indicano l'ora di stato, mentre pendoli e cucù battono sempre l'ora solare).
Come ad ogni cambio dell'orario ce la menano con i "risparmi" che, in un'epoca in cui si snocciolano miliardi (anche l'ultima manovra è di trenta miliardi) appaiono irrisori essendo calcolati in poche decine o al massimo centinaia di milioni.
Sono un nostalgico della vecchia ora legale, quella esclusivamente dei mesi estivi e che rappresentava l'ora delle vacanze, da giugno a settembre.
Il soviet europeo, andando, come al solito, incontro alle esigenze dei paesi del nord europa, ha però votato un provvedimento per cui quello appena passato potrebbe essere l'ultimo cambio di orario.
Viene infatti stabilito che entro il prossimo marzo, ogni stato dovrà stabilire un orario e quello mantenere tutto l'anno.
Non mi illudo.
Scommetto che in Italia sceglieranno di non seguire l'orario naturale ma di imporci quello di stato.
Però, come sempre, spes ultima Dea.

domenica 20 ottobre 2019

La sorte beffarda

Il comune piange miseria.
Due anni fa, asfaltarono il tratto di strada di via Castiglione tra via Putti e la porta.
Due mesi fa, con la scusa di mettere una ridicola parvenza di rotonda all'incrocio con via Putti, tornarono ad asfaltare il medesimo tratto di strada.
Due giorni fa, appena finito di ridisegnare sull'asfalto le varie segnaletiche, si è rotto un tubo dell'acqua all'altezza di villa Regina e, prima di trovare il punto esatto da riparare, hanno rotto qualche decina di metri di asfalto.
La strada sembra resterà chiusa per una settimana, sempre nel tratto via Putti, porta Castiglione.
Una sorte beffarda si è abbattuta sull'ufficio traffico e lavori pubblici del comune di Bologna.

domenica 13 ottobre 2019

La Nazionale in verde ?!?!?

Spero di non vederla più.
Per una volta, passi, ma che non divenga un'abitudine.
Le buone Tradizioni non vanno abbandonate, la maglia della Nazionale è e sarà sempre Azzurra.

domenica 6 ottobre 2019

Tortellini

La curia bolognese, in occasione della festa del patrono, ha offerto un prodotto culinario, impropriamente chiamato "tortellino" con il ripieno di pollo anzichè di maiale.
Allora, al prossimo Ramadan, se andassi a La Mecca, per non farmi sentire straniero in terra straniera, mi offriranno una tigella al lardo modenese ?

domenica 29 settembre 2019

Meglio McDonald's dell'aula

Venerdì 27 settembre Bologna era una bolgia.
Il crescentone di piazza Maggiore pieno di chioschi dei francescani per la loro festa.
In piazza 8 agosto c'era la Coldiretti che si votava a san "Giuseppi" perchè scongiuri i dazi americani.
Mentre gli studenti che, giustificati persino dal ministro, marinavano la scuola per manifestare chiedendo di "fare" qualcosa (non si sa bene cosa) per il clima, "muravano" il McDonald's di via dell'Indipendenza.
Posso capire che McDonald's sia preferibile all'aula, però vedo poco ecoambientalismo in tale scelta.
Quanto al "fare", strano che non venga loro alcun sospetto per i complimenti e il sostegno derivante proprio dai circoli finanziari ed affaristici che plaudono alla iniziativa.
Ed ancor più sospetta la dichiarazione di "Giuseppi" che ha "concesso" al figlio dodicenne (!) di fare il suo "primo sciopero".
Io sento puzza di tasse.
Naturalmente nel nome dell'ambiente, ma che finirebbero ad ingrassare i soliti circoli finanziari e affaristici, che hanno rapidamente indossato il doppio petto verde, con agevolazioni, sovvenzioni e leggi di favore.

domenica 22 settembre 2019

Inquietante

Nello stesso giorno in cui la USAF ammette che suoi piloti hanno avuto contatti visivi plurimi con oggetti sconosciuti, i media diffondono stucchevoli resoconti delle "imprese" di una ragazzina svedese, nuovo idolo delle sinistre mondiali.
Alcune sue immagini mi hanno fatto tornare alla memoria un bel film di fantascienza, Il Villaggio dei dannati, tratto da un ancora migliore romanzo di John Wyndham, I figli dell'invasione.
Guardare per credere.




domenica 15 settembre 2019

Olimpiadi ? Oggi è pura follia

Due sindaci a fine corsa propongono Bologna e Firenze per i giochi olimpici del 2032.
Si fa presto a proporsi per qualcosa che avverrà fra 13 anni e che, prima di ritrovarsi a fare i conti con tutti gli oneri relativi, deve passare attraverso selezioni e votazioni con altre città, di tutto il mondo, forse più concretamente desiderose di gestire i giochi, oltre ad essere un problema da scaricare fra un paio di anni ad un nuovo sindaco.
L'uscita di Nardella e di Merola mi sembra molto uno specchietto per le allodole, perchè la loro amministrazione sia ricordata non per i fallimenti conseguiti nelle questioni che realmente interessano i cittadini (vivibilità, traffico, percorribilità delle strade, buche, servizi, illuminazione etc.) ma per un fuoco d'artificio propagandistico.
Bologna sarebbe perfettamente in grado di gestire i giochi olimpici.
In Emilia e nelle regioni vicene ci sono tutti gli impianti necessari che avrebbero necessità solo di essere ritoccati.
Il nostro stadio è un piccolo gioiello perchè fu costruito (nel 1925) con criterni moderni e senza lesinare sui materiali, oltre ad essere posizionato in modo tale che il manto erboso fosse gratificato da aria, pioggia e sole.
Insomma abbiamo tutte le carte in regola per i giochi olimpici, tranne una legislazione farraginosa che predilige la burocrazia, i timbri, le autorizzazione, alla religione del fare, tanto da aver istituito una commissione, pomposamente definita "autorità", "contro la corruzione" che è diventata una sorta di blocco automatico per qualunque iniziativa veloce volesse essere assunta dagli amministratori locali e nazionali.
In questa situazione, che è ancora peggiore di quella che portò agli sprechi del mondiale del 1990 (inutili ritocchi allo stadio a Bologna, la costruzione del Delle Alpi a Torino già da anni dismesso) l'estemporanea iniziativa, presumibilmente frutto dell'invidia per il successo dell'accoppiata Cortina-Milano per le olimpiadi invernali, non poggia su basi solide.
Con altri amministratori, altre leggi e meno "autorità" di controllo, forse ...

domenica 8 settembre 2019

La breve estate del 2019

Questo è un commento che dovrebbe fare Massimo P. 😉
Abbiamo tenuto il riscaldamento acceso fino alla fine di maggio (con le ridicole proroghe del sindaco, come se, quando è freddo, fosse il sindaco a dover decidere se accendere o spegnere o, peggio ancora, come se volessimo consumare e spendere tenendo acceso anche quando non importa).
Siamo ai primi di settembre e la temperatura esterna, in questo momento, mentre scrivo, segna 17,3 gradi.
Anche se tornerà il bel tempo (perchè tornerà) possiamo dire (fortunatamente) addio alla calura del 2019, anche perchè il periodo di copertura solare si riduce ogni giorno di due-tre minuti.
L'estate del 2019, in pratica, si è ridotta a tre mesi, con almeno tre "rinfrescate" che l'hanno resa meno pesante, al di là delle statistiche che, chissà come, ogni anno dicono che è stato "l'anno più caldo".
Ma i giornali qualcosa devono pur scrivere ...

domenica 1 settembre 2019

Massificazione

Ho scoperto che un altro negozio storico ha chiuso i battenti:Priori, dove si potevano trovare tanti prodotti utili per il nostro impianto elettrico e piccoli e medi elettrodomestici, con commessi che non si limitavano a digitare lo scontrino, ma conoscevano anche la materia, fornendo spiegazioni e consigli.
Anche Donati, in via D'Azeglio, ha chiuso e se non so chi sostituirà in via Castiglione Priori, al posto di Donati andrà Starbuck, la rivendita massiva di caffè americano.
Purtroppo avrà successo (nulla ha più successo di un prodotto massificante e venduto a quattro soldi) ma non credo riuscirà mai a scalzare il Gran Bar, tradizionale, da decenni situato pochi metri prima.
E mentre l'Asteroide, che metterà a posto tutto, si fa attendere anche troppo, sotto i nostri occhi impotenti vediamo la trasformazione di Bologna, in una anonima città, uguale a tutte le altre, nel trionfo della massificazione che vorrebbe ridurci tutti ad un gregge di sudditi belanti e plaudenti.


P.S.: ci sarebbe anche da citare il vecchio Monte di Pietà di via Indipendenza in corso di trasformazione in supermercato, sempre sulla stessa lunghezza d'onda di Starbuck.

domenica 25 agosto 2019

Il decoro perduto

La settimana scorsa è accaduto un fatto raro: sono saliti sulla navetta che mi porta verso casa due controllori Tper.
La navetta, neanche dirlo, era praticamente vuota (la settimana successiva Ferragosto ... mi piacerebbe vederli nel pieno dei periodi lavorativi !) ma non è questo il punto.
Io mi ricordo l'austero abbigliamento dei controllori, degli autisti e anche, finchè non furono sostituiti dalle macchine automatiche, dei bigliettai di una volta.
Divisa d'ordinanza senza orpelli o interpretazioni personali, berretto con visiera, cravatta, insomma rappresentavano, giustamente, l'Autorità, alla quale dovevamo rispetto, oltre a mostrare il biglieto regolarmente "obliterato" che dimostrava il nostro diritto ad usufruire del servizio.
Quei due saliti la settimana scorsa, se non avessero avuto il gilet (peraltro slacciato) con la scritta TPER, potevano essere tranquillamente scambiati per due vagabondi.
Capelli lunghi, barba incolta, uno con le braghine poco sotto il ginocchio e senza calzettoni.
La negazione visiva di qualsivoglia autorevolezza.
E' il senso del decoro che si è perduto nell'orgia di massificante egualitarismo che si è riversata nel mondo dopo il 1968.
Una scarsità di decoro che vedo anche nel mio ambito lavorativo, dove siamo sempre meno, presumo in via di estinzione, ad avere cura di noi stessi, anche nel nostro aspetto esteriore (e non si dica che è caldo, esiste il condizionatore per consentirci di lavorare in un ambiente ugualmente confortevole anche in agosto).
Se uno non ha rispetto di se stesso, difficilmente può avere rispetto del prossimo.
E il prossimo lo capisce e, anche solo per reazione, non avrà rispetto di lui.

domenica 18 agosto 2019

Sciattoneria al supermercato

Avendo la fortuna di lavorare in centro, riesco a comprare pane, carne, frutta, salumi e formaggi nelle notre botteghe tradizionali, di qualità e nella misura necessaria a non riempire la dispensa salvo poi essere costretto a buttarne via una parte.
Per quanto invece di più lunga conservazione o di dimensioni maggiori e per usi vari, mi reco, più o meno una volta ogni tre settimane, al supermercato, dove posso parcheggiare l'automobile e caricare il bagagliaio.
Percorrere le corsie di primo mattino al sabato è facile, essendoci poche persone.
E' però irritante constatare che chi mi ha preceduto, spesso si dimostra poco rispettoso del prossimo e quindi anche di se stesso.
Più volte, infatti, trovo i carrelli agganciati uno all'altro, con i residui dell'uso precedente: un paio di guanti trasparenti per prendere la frutta,un sacchettino da alimenti, la lista della spesa, persino, a volte, parte degli involucri dei prodotti (evidentemente c'è chi li apre ancora nel carrello).
Capisco che l'inserviente che raccoglie i carrelli nel parcheggio, non provveda a togliere tutti quei residui perchè, probabilmente, non è nel suo mansionario, non perdono invece il cliente che, dimostrando una sua intrinseca sciattoneria, non provvede ad usare i cestini dei rifiuti e lascia la sua spazzatura (perchè tale è) nel carrello.
E sono convinto che molti di quelli partecipano a tutte le sarabande ecoambientaliste ...

domenica 11 agosto 2019

Domeniche di agosto

Dopo tre settimane di vacanze sono tornato da lunedì scorso in ufficio (un piacere del ritorno ormai sconosciuto a chi è andato anzitempo in pensione ... 😈).
Devo dire che sono stato molto incerto se andare in montagna per il fine settimana o restare in città come sempre in questo periodo.
Ancora una volta ho preferito il caldo cittadino, mitigato dal condizionatore in casa, al fresco del carnaio montanaro di questi giorni.
Sì, perchè già dall'inizio di luglio, al sabato e alla domenica, anche i perduti e sconosciuti paesini di montagna pullulano di automobili e di persone.
Ferragosto, poi, rappresenta l'apice di tutto il movimento, con la seccante "ciliegina" del menu fisso nei ristoranti e persino nelle trattorie "casalinghe" e nei rifugi.
Il menu fisso è una enorme fregatura, per tutti.
Viene elaborato in base al "gusto medio", con una spruzzatina di tutto un po', che lascia comunque insoddisfatti.
Poco condito e ancor meno salato per andare incontro a tutta l'ipocondria salutista dei nostri giorni, è il contrario di quello che dovrebbe rappresentare il piacere della tavola, con piatti pieni di gusto e liberamente scelti tra quelli che l'interessato preferisce.
Così, per due fine settimana, preferisco godermi la Bologna vuota (mica tanto, in centro bazzicano torme di turisti) e prepararmi il pranzo fai da me, oggi con tanto peperoncino, pomodoro e pancetta affumicata di Praga, per un'ottima e saporita personale rielaborazione dell'amatriciana.

domenica 4 agosto 2019

L'interruttore

Tornato dalle vacanze, ho approffittato del frigorifero desolatamente vuoto per procedere alla sbrinatura e pulizia annuale del congelatore.
Alla sera ho ascoltato il bollettino sullo scioglimento dei ghiacci artici.
Che abbia girato per sbaglio anche l'interruttore per lo sbrinamento della Groenlandia ?

domenica 28 luglio 2019

Whatsapp

Venendo sollecitato da più parti, anche da alcuni del nostro piccolo microcosmo, di scaricare sul cellulare "almeno" whatsapp, ho approfittato di questi giorni di vacanza per leggere qualcosa sul prodotto.
Ho anche provato i primi passi per scaricarlo e, alla fine, ho deciso, ancora una volta, di non farlo entrare nella mia vita.
Sono venuto infatti a sapere che, una volta completata l'intallazione dell'applicazione, tutti quelli che sul loro cellulare hanno il mio numero di telefono avrebbero saputo che ero raggiungibile con tale sistema.
Non solo, ma ad un certo punto dell'intallazione mi si chiede di prestare il consenso, da parte dell'applicazione, ad entrare nella rubrica ed a individuare la località in cui mi trovo.
Lì mi sono fermato, ho negato il consenso e rinunciato a proseguire con l'intallazione.
Il metodo della perenne connessione non mi piace.
Il telefono serve per comunicare le questioni essenziali, non le cavolate, tipo la fotografia del piatto di tortellini che fra poco andrò a mangiare in una trattoria dell'appennino modenese.
Moltiplicando il piatto di tortellini per il numero di "contatti" (anche se spero non tutti così vacui") non ci sarebbe pace e sarei continuamente obbligato a rispondere, visto che io sono rimasto alla buona educazione di rispondere a chi mi chiama.
Ho, invece, scaricato le applicazioni per le due caselle di posta elettronica che ho in dotazione (una storica che conservo perché collegata a vari servizi e l'altra piu recente e pratica).
La e mail mi sembra qualcosa di più riservato, mirato, che richiede un uso più discreto e individualizzato.
Come l'sms.
Credo non sia male ripensare alla frenesia social e rivalutare i momenti di gratificante solitudine e riflessione, che aiutano anche a rallentare un ritmo altrimenti frenetico, alimentato anche dall'ossessione dell'esserci".
Molto meglio "essere" che "esserci".

sabato 20 luglio 2019

Il mio "allunaggio"

Cinquant'anni sono tanti, mezzo secolo, tante vite vissute e tanti eventi, belli e tragici da ricordare.
Cinquanta anni fa il Lem si fermava, più o meno dolcemente, sul suolo lunare e dopo sei ore il primo uomo calpestò la superficie del nostro satellite, rendendo possibile quel che fino ad allora era solo stato opera della fantasia.
Come tutti gli anni ero invacanza in montagna con i miei genitori, anche  se quel 1969 cambiammo località proprio per poter guardare la conquista della Luna.
Di quella nottata ricordo poco, le chiacchiere torrenziali di Tito Stagno e Ruggero Orlando, sconosciuti film di fantascienza trasmessi ad hoc, il fumo della sala, mio padre che mi sveglia (mi ero addormentato su una poltrona) per dirmi che stavano scendendo dal Lem.
Era l'alba del 21 luglio in Italia, sognavamo fosse l'alba della conquista dello spazio.
Invece ci siamo dovuti accontentare delle finzioni letterarie e cinematografiche, la Luna è rimasta nel suo splendido isolamento,niente "base lunare alfa", niente esplorazione "là dove nessun uomo è mai giunto prima".
Colpa nostra, risucchiati dalle tante paturnie "sociali" e dalle teorie complottiste che volevano farci credere che l'Uomo non avesse mai messo piede sulla Luna.
Vedo, però, con piacere, dalle tante iniziative assunte per celebrare questi cinquant'anni, che una fiammella dello spirito di Ulisse è rimasta in questa umanità distratta da finti profeti della bontà e dalle innovazioni tecnologiche che ci rendono sempre più soli.
Quella fiamma deve essere coltivata e potrà diventare un incendio incontenibile se si avrà il coraggio di tornare ad alzare la testa e partire verso lo spazio, con tutti i rischi del caso, ma regalandoci un nuovo Sogno per cui valga la pena di rischiare .
Si torni sulla Luna e si provi a mandare spedizioni oltre la Luna.
Si costruisca una base permanente sulla Luna, saranno soldi spesi bene comunque.
Il nostro destino non può che essere quello di superare le Colonne d'Ercole, sulla terra, sul mare e nello spazio.
 
 
 
 

domenica 14 luglio 2019

La "reconquista" della Luna

Fra una settimana celebreremo il cinquantesimo anniversario della "conquista" della Luna.
Una conquista di genere particolare, perché l'Uomo sbarcò sulla Luna, tornò a casa e continuò a guardarla dalla Terra.
Ben altre speranze, sogni, immaginazioni, mossero quelle tremule immagini in bianco e nero che ci inantarono, noi tredicenni, all'alba del 21 luglio 1969.
Il coraggio di provarci, lasciò il posto a gretti calcoli da ragionieri e a miopi visioni circoscritte al massimo al giorno dopo.
Ci sarebbe voluto lo stesso spirito dei Cortes, dei Cecil Rhodes, della Mayflower, di Ulisse e invece prevalse quello dei  don Abbondio.
Oggi, però, si assiste ad un rinnovato interesse, nuovi progetti, nuove scadenze (si parla del 2024) per tornare sulla Luna e restarci, magari con quella "base Alfa" che sa tanto di Spazio 1999, ma che, unica, potrà condurci "là dove nessun Uomo è mai giunto prima".

domenica 7 luglio 2019

Il Big One

I due forti (più del "nostro" del 2012) terremoti nel sud della California, hanno riaperto i canali per scrivere e parlare del Big One, il mitico sconvolgimento che, facendo leva sulla faglia di Sant'Andrea, dovrebbe spaccarein due la California.
La letteratura, soprattutto cinematografica, si è esercitata con molteplici visioni del Big One, tutte gradevoli alla visione anche se alcune sono decisamente infantili.
Sembra però che l'evento, anzi, l'Evento, debba accadere e questa mattina ho letto "entro il 2030".
Magari in diretta televisiva via satellite.
Nell'attesa godiamoci le immaginarie scene dei film, per la realtà possiamo aspettare.

domenica 30 giugno 2019

Cosa c'è dietro ?

Il mese di giugno è passato all'insegna di un eccesso di pubblicità per il calcio femminile.
Non ho guardato alcuna partita, o, meglio, ho guardato dieci minuti di Italia Australia e poi ho spento, annoiato.
Mi domando cosa ci sia dietro il "lancio" in così grande stile (dirette sulla Rai e su Sky) di quella disciplina che, pure, esiste da cinquanta anni.
Ometto ogni considerazione di merito (è evidente che non sono un estimatore del calcio femminile, come non lo sono di qualsivoglia sport di contatto che veda protagoniste le donne) per cui, in base all'insegnamento del grande Andreotti, penso male, farò peccato ma probabilmente ci azzecco.
Credo che chi ha interesse a farci distrarre e, soprattutto, a farci spendere soldi, provi a individuare delle alternative al consolidato e tradizionale calcio.
Con il Campionato e le Coppe europee, hanno probabilmente toccato il massimo.
Se uno, ad esempio, volesse guardarsi tutte le partite della sua squadra, dovrebbe abbonarsi sia a Sky che a Dazn.
Stranamente una simile stortura non è mai stata messa in evidenza dai giornali.
Più sensato sarebbe stato l'acquisto di pacchetti di squadre.
Così se il Bologna fosse entrato nel pacchetto Dazn, avrei fatto l'abbonamento a Dazn e non a Sky.
Tra l'altro l'abbonamento a Sky, con meno partite, ha mantenuto invariato il costo.
Peggio di così non credo possano fare.
Allora, per incrementare ulteriormente i loro guadagni, ecco che cercano di indurci in ulteriori "necessità".
Praticamente falliti i tentativi di creare nuovi interessi sportivi alternativi al calcio (pallacanestro, pallavolo, baseball etc. che interessano solo in quanto portatori di medaglie alle Olimpiadi e ai Mondiali) ecco che ci provano con il calcio femminile.
I "persuasori occulti" avranno quindi nuovi prodotti da farci comprare, nuove "app" da scaricare sui nostri telefoni (oggetto la cui necessità ci è stata indotta a forza, negli anni, perchè si viveva benissimo senza anche quando eravamo adolescenti).
Così, eliminata la Nazionale di calcio femminile, continuano a sprecarsi gli elogi per aver ottenuto ... lo stesso risultato dell'under 21 (altra invezione mediatica), cioè quello di non partecipare alle Olimpiadi.
Fu vera gloria ?
Vedremo come si svilupperà la campagna d'estate del calcio femminile e se i persuasori occulti riusciranno a rendercelo "indispensabile" come non sono riusciti con pallacanestro, pallavolo etc.
Intanto prevedo che quando ricomincerà il Campionato, metterà fine a tutti i balletti estivi.

domenica 23 giugno 2019

Ritorno alla Luna

Vedo con piacere che il Carlino comincia per tempo la celebrazione del cinquantenario della conquista della Luna offrendo, ad un prezzo modico, un libro dedicato al nostro satellite.
Non è l'unico.
In libreria (Mondadori) ho visto una piccola sezione dedicata ad una serie di varie pubblicazioni sull'argomento.
Mi sembra positivo che si ricordi quella memorabile notte di cinquanta anni fa, quando il Lem si posò sul suolo lunare, con due uomini a bordo, i primi, in carne ed ossa, dopo le centinaia immaginati da Verne in poi.
Non so quanto la ricorrenza sarà seguita, quanto sarà valutata in un ambito in cui tutto viene digerito e archiviato senza particolare sentimento.
Spero che si darà ampio e approfondito risalto ad un evento che  rappresenta una pietra miliare per l'Uomo, anche se non vi è stato (finora ...) quel seguito che avevamo sognato.
Ne tornerò a scrivere, da qui al 21 luglio, perché, quella notte, "io c'era".

domenica 16 giugno 2019

Infradito

E' un evento così raro (non mi ricordo quando fu la volta precedente) che lo devo commentare: sono d'accordo con l'editoriale di Bruno Vespa sul Carlino di ieri, sabato 15 giugno 2019.
Vespa, per una volpa evitando le insinuanti marchette verso il potere con le quali ci racconta la rava e la fava dei conciliaboli segreti (ma se sono segreti, come mai appaiono le varie versioni su tutti i giornali ?) della politica, prende spunto dalla circolare del Ministro dell'Istruzione che vieta di presentarsi agli esami di maturatià in pantaloncini e infradito.
E' un nobile tentativo (che temo destinato alla sconfitta) per ripristinare un minimo di decoro esterno, di senso e consapevolezza della propria dignità nei più giovani.
Credo non sortirà alcun effetto e dovremo aspettare "l'asteroide" per ribaltare una coscienza etica ormai su un veloce piano inclinato, ma, almeno, ho il piacere di constatare di non essere l'unico a pensarla così.

domenica 9 giugno 2019

Com'è brutta piazza Maggiore d'estate

Ci risiamo.
Non mi stancherò mai di denunciarlo finché, cambiando gli amministratori, non riusciremo a bloccare lo scempio della nostra piazza principale che ogni estate viene rovinata dalla installazione di un gigantesco schermo, con sedie, cavi, posto di proiezione.
Per guardare cosa ?
Film visti e rivisti (o scientemente mai visti perché non scelti), che meritterebero la chiosa di Fantozzi destinata alla corazzata Potemkim, ma che è estensibile a tutti i prodotti del genere.
Non so quanto costi l'estate comunale (direi poco) ma per quanto poco preferirei che quei soldi fossero destinati alla riduzione della tassa sul rusco (troppo esosa) lasciando a ciascuno di noi più soldi in tasca per decidere come spenderli per il nostro divertimento.

domenica 2 giugno 2019

Viva la Brexit !

Dopo la Brexit il continente è isolato.
Così abbiamo avuto quattro squadre inglesi nelle finali delle due coppe europee di calcio.
La coppetta l'ha vinta il Chelsea e la Coppa, l'unica che interessi realmente, il Liverpool.
Il continente si è dovuto acontentare di arbitrare.
Rule Britannia.

domenica 26 maggio 2019

Non avrei scommesso una lira

A dicembre, quando finì il girone di andata con tredici punti e la società confermò Inzaghi e ancora più a gennaio, quando pareggiammo con la Spal e perdemmo in casa (quattro a zero !) con il Frosinone, consideravo il Bologna spacciato, perchè dubitavo che, anche cambiando allenatore, ci fosse il tempo per recuperare.
Invece ... non solo il Bologna si è salvato, ma si è salvato bene e se questa sera Atalanta (contro il Sassuolo) e il Milan (contro la Spal) faranno il loro dovere, otterremo un risultato per il quale a inizio campionato avremmo messo la firma: decimo posto, parte sinistra della classifica.
Se, poi, in serie B andasse una tra Fiorentina e Genoa, allora la festa sarebbe ancora maggiore.
Il calcio è questo.
Ci deprime e ci esalta, amore ed odio.
Per qusto è lo sport più seguito in Italia, anche da chi lo snobba (da sine nobilitate ...).
Anche la pioggia di oggi non infastidisce, anzi.
Basta una vittoria come quella di ieri sera e tutto sembra più rosa.
Forza Bologna !

domenica 19 maggio 2019

La tristezza che viene dal Nord

Ingolosito da un'offerta di due romanzi per dieci euro (sarebbero 9,90  ma considero le offerte con il virgola novanta o addirittura novantanove un imbroglio e una seccatura per le monetine di resto) ho acquistato anche il primo capitolo di una saga poliziesca danese.
L'autore è Jesper Stein e la trama è consolidata: omicidio, oscuri retroscena, ispettori di polizia molto capace, ma anche sfigato cosmico nella vita, al solito è divorziato con una bambina che vive con la madre.
Insomma è la solita trama che ci consente di trascorrere qualche ora immersi in una storia poliziesca e per chi ama il genere trova un discreto romanzo con cui dilettarsi.
Resta, però, una inquietante ambientazione.
Non i retroscena che coinvolgono squali della politica e della finanza, della malavita e delle stesse istituzioni, ma proprio l'ambientazione generale per come viene dipinta la Danimarca.
L'autore probabilmente non se ne accorge, ma è inquietante che venga dato per scontato che convivano migliaia di immigrati con i loro usi e costumi che portano allo sradicamento delle Tradizioni di una Nazione.
E' inquietante che sia considerato naturale procacciarsi droga e farsi uno spinello per dormire.
E' inquietante che sia dato per scontato che una parte della città di Copenhagen sia proibita alla polizia e denominata "città liberà".
Leggendo il rimanzo, come sempre quando leggo i romanzi scandinavi, provo un brivido di tristezza per una società così miserabile, fatta di regole, divieti, imposizioni e che crede di essere libera solo perchè si distrugge perdendo la propria Identità secolare e annegando nel vizio.
Meglio pensare che arrivi un asteroide che resetti tutto e ci faccia ricominciare dall'inizio.

domenica 12 maggio 2019

Le saghe letterarie

Mi piacciono i romanzi che sviluppano la storia di un personaggio o di una famiglia nel corso degli anni, con in sottofondo gli avvenimenti storici.
Credo che la prima che lessi fu "I Buddenbrok" di Thomas Mann, che divenne anche uno sceneggiato televisivo, come la ben più corposa "La saga dei Forsythe" di John Galswarty.
In questo ultimo mese ho letto l'ultimo e conclusivo (o quasi ...) volume che raccoglie gli ultimi quattro (di trentadue) romanzi della saga fantascientifica di Dumarest, opera di E.C. Tubb.
E da poco ho terminato il terzo romanzo pubblicato in Italia della saga dei Clifton, autore Jeffrey Archer (la saga dovrebbe essere di sette romanzi in totale).
Per quanto le trame di tali saghe siano spesso ripetitive nello schema (vita tranquilla, evento traumatico, gioie e dolori nel cercare di ritrovare la serenità, conclusione che risolve un problema, ma ne apre altri) c'è un certo piacere a ritrovare i personaggi noti, nei quali ci si è identificati o comunque immedesimati.
Un po' come, nei romanzi gialli, vedere come il protagonista, che sia Nero Wolfe o Hercule Poirot, risolva sempre il mistero, attraverso un raffinato ragionamento ed evidenziando quegli indizi che l'autore ha sapientemente nascosto nel corso del racconto e che spesso ci sfuggono.

domenica 5 maggio 2019

Quasi salvo

Il campionato spezzatino per esigenze televisive non mi piace.
Così oggi, domenica, mi devo accontentare di guardare, mentre fuori piove o, forse, a dar retta alle previsioni, diluvierà, delle partite altrui o, più probabilmente, mi dedicherò ad un libro.
Domani sera, invece, il Bologna andrà a Milano contro il Milan.
Una partita che, per la prima volta in questo campionato, guarderò con grande tranquillità perchè il Bologna, con un miracolo inaspettato, è quasi salvo.
Ancora non lo siamo matematicamente, ma otto punti in quattro partite sono tanti da recuperare.
Così abbiamo scoperto che la squadra non era così scarsa, invece scarso sembra fosse il manico, cioè l'allenatore, nonostante Inzaghi sia stato un ottimo calciatore.
E' facile fare i piani con i soldi altrui, ma spero che Saputo abbia imparato la lezione e costruisca una squadra che meriti la gloriosa Storia che è rappresentata da quella maglie rosso e blu.

domenica 28 aprile 2019

Anziani

Sul Carlino Bologna leggo che un anziano è stato aggredito mentre scattava fotografie per certificare il degrado intorno a casa sua.
Non scrivo una filippica sulla sicurezza, non credo vi siano dubbi sulla mia posizione e su come vorrei affrontare, avendone il potere, la questione, ma, come è nello spirito di questo commentario, per evidenziare con un pizzico di ironia l'età del nostro concittadino definito "anziano".
65 anni, due in più della nostra (piu o meno).
Anche se di recente ho letto un articolo su uno studio (forse commissionato dalla Fornero) che faceva partire l'anzianità dai 75 anni, sono sempre più i segnali del nostro imminente ingresso tra i senatori della Patria.
Le indagini statistiche, ad esempio, oscillano, quando ci chiedono la fascia di età, tra l'indicazione "oltre i sessanta" e quella "oltre i sessantacinque".
Oltre ... senza limite.
Ma il primo indizio fu al rinnovo della patente nel 2015.
Pur non avendo ancora varcato la soglia dei 60, la durata del rinnovo fu dimezzata a cinque soli anni, così che il prossimo anno dovrò ripetere la solita trafila burocratica.
Se il momento esatto ancora è incerto, dobbiamo rassegnarci: prima o poi, in autobus, qualcuno si alzerà in piedi e ci chiederà se vogliamo sederci.
Quello sarà il momento del nostro ingresso nella categoria degli anziani.


domenica 21 aprile 2019

Resurrezione

Il tre a zero rifilato dal Bologna ieri pomeriggio alla Sampdoria, è sicuramente un risultato pasquale, di resurrezione di una squadra che, a gennaio, sembrava destinata ad una mesta ed umiliante retrocessione.
Invece, sia pur tardivamente, la società ha forse trovato iol bandolo della matassa, affidando la squadra ad un allenatore che, probabilmente, se acchiapperà la salvezza, potrebbe essere portato in processione a San Luca dai fedeli rossoblu.
Così, noi tifosi, "santi subito" per la fede non scalfita da oltre cinquanta anni di delusioni, passiamo una Pasqua leggera.
Buona Pasqua.

domenica 14 aprile 2019

C'era una volta il derby dell'Appennino

Bologna e Firenze sono due città simili, anche per il clima, divise da una montagna.
E' così che Bologna e Firenze, due grandi città che nulla possono invidiare a Milano, Roma, Genova, Torino, non avendo una seconda squadra cittadina, si inventarono il "derby dell'Appennino".
Famoso tanto che i servizi giornalistici sportivi, quando si giocava, lo citavano come l'evento della giornata.
La decadenza delle due città è anche la decadenza delle loro squadre di calcio, nonostante i Paperoni che le presiedono e, così, questa mattina, accendendo la radio non ho ascoltato alcun riferimento al più importante incontro della giornata calcistica: Fiorentina-Bologna, ore 15.

domenica 7 aprile 2019

Si attaccano al tram

Sembra che in comune abbiano grandi progetti per la testa.
La reitroduzione del tram, riportare alla luce le vie d'acqua di Bologna e, naturalmente, estendere i divieti di circolazione (questa non manca mai).
Probabilmente sono tutti progetti scritti sulla sabbia, perchè questa giunta è al capolinea.
E' però sintomatico il fatto che non si pensi a fare stare meglio i cittadini, ma solo a maquillage di immagine, dimenticando le ragioni per cui quelle stesse cose che si vogliono ripristinare, furono rimosse.
Così il tram, con le rotaie, ha un percorso obbligato, occupa quindi più spazio nella carreggiata, non ha la flessibilità di uso di in autobus.
Pensxiamo solo alla rottura della tubazione o al rifacimento del fondo stradale.
Quando ciò accade sul percorso di un autobus, questo cambia strada, un tram verrebbe necessariamente soppresso e il comune dovrebbe mettere in campo mezzi su gomma.
E probabilmente si sono anche dimenticati del perchè fondamentale le vie d'acqua furono coperte: le zanzare.
E le estati, oggi, sono più calde e afose di quelle degli anni cinquanta ...
L'unica cosa che non possono purtroppo ripristinare, sono le torri abbattute in centro,  soprattutto in quella che oggi è piazza della Mercanzia.
Peccato, perchè sarebbe l'unico ripristino che meriterebbe di essere attuato e invece si attaccano al tram e ai soliti divieti di circolazione.

domenica 31 marzo 2019

Riderà

Dopo Grillo in Italia, anche in Ucraina il candidato più quotato dai sondaggi per l'elezione a presidente è un comico.
Forse qualche risata in più non guasta in un mondo che si prende sin troppo sul serio.

domenica 24 marzo 2019

Spaghetti alla bolognese

Leggo di una campagna contro la denominazione "spaghetti alla bolognese".
Sappiamo che gli spaghetti alla bolognese non esistono.
Al massimo ci sono gli spaghetti (pasta che bolognese non è) conditi con il ragù alla bolognese (quello si doc).
Però non mi formalizzerei troppo sulla dizione "spaghetti alla bolognese" se significa condire una pasta che non appartiene alla tradizione della nostra piccola Patria locale con il nostro ragù.
Invece di agitare una campagna nal negativo su una etichetta che è diffusa in tutto il mondo e pone l'accento sulla "bolognesità", si accetti la dizione "spaghetti alla bolognese" depositando una ricetta che acquisisca tale denominazione con l'ingrediente determinante del nostro ragù.
Sarebbe una ricetta in più nel nostro già vasto repertorio che avvantaggerebbe solo la pubblicità per la nostra città, già meta di negli ultimi tempi di un turismo numeroso e che però ha necessità di consolidare la sua recente fama di città turistica per quando la bolla del turismo attuale sarà finita.
E gli spaghetti alla bolognese possono contribuire a questo scopo.

domenica 17 marzo 2019

Tabelloni inutili, anzi dannosi

Stanno proliferando quei pali in cima ai quali c'è un tabellone digitale che indica la velocità del mezzo.
Nel breve spazio di venti metri ne hanno sistemati due in via Castiglione.
Uno dopo l'incrocio con via Putti ed un altro (preesistente) prima dell'incrocio con via Sabbioni.
Per chi non lo sapesse, via Castiglione è una strada di grande traffico nei giorni feriali, ore di punta, che obbliga ad un'andatura praticamente pari a quella di un pedone, mentre fuori dall'orario di punta e nei giorni festivi è una lunga strada praticamente dritta, abbastanza larga per una agevole doppia percorrenza.
Eppure hanno messo il limite dei trenta orari.
Inutile nei giorni di punta, penalizzante nei giorni di festa.
I tabelloni, però non registrano la stessa velocità del tachimetro delle automobili (e dei motocicli).
Non sembrano quindi neppure affidabili.
Che ci stanno a fare ?
Chi li ha pagati ?
E non ditemi che li pagati "Enel Sole", perchè alla fine quei costi finiscono in bolletta, la nostra !
Per non dire che il proliferare di pali e tabelloni è anche un evidente inquinamento paesaggistico.
Ed è strano che una giunta che scende a complimentarsi con gli studenti che venerdì sono sciamati per "salvare" la Terra, non si preoccupi di un inquinamento ben più certo rappresentato da quegli orrendi pali con tabellone in cima.

domenica 10 marzo 2019

Il ritorno del tram

Io lo ricordo, il tram.
Un vago ricordo di quella carrozza sulla quale salivo con mia nonna e dove cercavo un "volante", probabilmente residuale di una funzione non più attiva, che giravo da una parte e dall'altra immaginando di guidare il mezzo.
Ricordo ancora le rotaie, quando il tram era ormai sepolto nel passato, sulle quali si scivolava nei giorni di pioggia, prima con la bicicletta e poi con il motorino.
Adesso sembra che vogliano ripristinare il tram.
Visti i fallimenti di tutte le idee (dalla metropolitana al civis) crederò al tram solo quando lo vedrò sferragliare di nuovo (fra trenta o quaranta anni, presumo ...).
Ho delle perplessità.
Hanno accantonato la metropolitana per la quale c'erano già i fondi e dopo quasi venti anni, si buttano sul (o sotto ?) il tram, minacciando di sopprimere un paio di migliaia di posti auto e di pedonalizzare via Indipendenza: una assurdità.
Ho il timore che, visto che di solito riescono solo ad imporre divieti e disagi, di tutte le parole di oggi, resterà solo una ulteriore restrizione al traffico con la pedonalizzazione di altre aree centrali.

domenica 3 marzo 2019

Pubblicità

Questo non è certamente un blog di "influencer", al massimo di influenzati (nel senso di raffreddati), per cui posso tranquillamente fare pubblicità alla cioccolata in tazza.
Ad un tipo di cioccolata, di polvere di cacao, che ho recentemente scoperto.
Al posto del negozio Stefani, in via Clavature, hanno aperto un golosissimo punto vendita della Lindt.
I "soliti" cioccolatini, ottimi, ma i miei preferiti restano i nostrani cremini classici Fiat della Majani, più altre goloserie.
Per riuscire a finire il latte ed evitare che scada, ho cominciato a farmi, in inverno, delle cioccolate in tazza.
Finita la scorta che avevo, mi sono recato a curiosare nel negozio Lindt ed ho trovato uno scaffale con polvere di cacao di vario tipo.
Quella fondente non è granchè (meglio l'Eraclea), buona quella "classica" (consigliabile comprarla nelle scatole da cinque bustine che emanano anche una fragranza eccellente che si diffonde nella dispensa), ma l'apoteosi è la polvere con peperoncino.
Una folgorazione.
Ne avevo comprata una sola bustina (al peperoncino sono vendute solo sfuse) perchè, come sempre, ero diffidente.
Un sapore forte (non è un peperoncino per abatini), deciso, che lascia in bocca un sapore che dura qualche minuto e che appaga e soddisfa non solo il palato più esigente, ma anche lo spirito più debole.