domenica 25 dicembre 2016

Buon Natale

Usare il tablet invece del normalissimo computer di casa, mi limita molto.
Apena si sfiora lo schermo comincia a caricare pagine mai richieste e recuperare fotografie o inserire grassetto e altri caratteri diventa complicato e richiederebbe avere i famosi "ditini da giapponesi" dei micro cellulari di qualche anno fa.
Pertanto non mi dilungo, nessun effeto speciale e mi limito ad un augurio per tutti
Buon Natale !

domenica 18 dicembre 2016

Un assaggio di vita da pensionato

Con il voto referendario del 4 dicembre ho esaurito gli spazi della tessera elettorale consegnatami la prima volta dopo le comunali del 1999.
Ho pensato che, se l'avessi riposta nel cassetto, mi sarei poi trovato a dover andare in tutta fretta (e magari facendo la coda) all'ufficio elettorale il giorno delle prossime elezioni.
Così venerdì, nella convinzione di trovare la strada sgombra, mi sono recato in via don Minzoni per chiedere la nuova tessera.
Con sopresa ho visto che davanti avevo tre persone ... diciamo anzianotti, più di quanto noi possiamo apparire ai colleghi trenta e quarantenni.
Così ho aspettato, il rito del pensionato.
Uno ha consegnato la vecchia tessera all'impiegata comunale e, nel tempo in cui questa ha stampato la nuova, si è totlto cappello, sciarpa e cappotto per sedersi.
Quando si è accorto che era già tutto finito, con la massima calma, ha scambiato quattro educate parole con l'impiegata, si è rivestito ed è uscito salutando.
Gli altri due, più o meno, la stessa scena.
Poi è toccato a me ... ero quasi tentato a sedermi e, a mia volta, far perdere qualche minuto in più all'impiegata.
Poi mi è venuto in mente che avevo altri giri da fare ...
Però non sarebbe male recuperare i tempi lenti anche nelle attività di tutti i giorni.

lunedì 12 dicembre 2016

Volontario

Non ho mai avuto la sensazione, come in questi giorni, che ci sia una massa enorma di "volontari", organizzazioni no profit, non governative.
Tutti scatenati nel chiedermi l'obolo di un contributo (e a volte fissano anche una tariffa minima).
Magari quello di tali organizzazioni sarà oggetto di un altro intervento, qui mi occupo dei "volontari".
Non sono riuscito ancora a capire se i "volontari" che si presentano per le strade con le casacche verdi o azzurre o rosse, siano pagati o meno.
Spero di sì.
Perchè credo che ogni lavoro debba essere pagato, poco o tanto che impegni, mentre temo (e a volte hanno cercato di accollermelo) che certuni ragionino tipo: questa attività ti piace, quindi è per te già abbastanza gratificante svolgerla per nostro conto. Non vorrai mica anche essere pagato , vero ?
Eppure la remunerazione darebbe dignità anche ad un'attività oggettivamente invasiva e irrispettosa della sfera privata altrui come quella di fermare i passanti in piazza per chiedere denaro per questa o quella iniziativa.
A meno che i "volontari" non siano persone che, vivendo di rendita propria, non dedichino il loro tempo in attività che reputano utili.
Ma non mi sembra proprio che sia il caso dei ragazzi che troviamo nelle piazze e nelle strade di Bologna.

domenica 4 dicembre 2016

Dictator

Robert Harris è un romanziere che ha avuto notorietà con l'ucronico "Fatherland".
In seguito si è dedicato ai romanzi storici e così ha sfornato un bel "Pompei" che narra una storia (inventata) di un ingegnere dell'acquedotto di Pompei gli ultimi giorni prima dell'eruzione del Vesuvio.
Ma la sua opera migliore è la trilogia su Cicerone (Imperium , Conspirata e Dictator).
Il nostro prof. Silvio un giorno mi disse: tu che sei un po' reazionario, potresti approfondire Cicerone.
L'ho fatto e non me ne dispiaccio.
Cicerone fu un grande politico che ebbe la sventura di confrontarsi con tre soggetti pieni di soldi, lui che dovette sposarsi per accumulare quel denaro necessario ad iniziare.
La trilogia di Harris segue passo per passo l'ascesa, i trionfi e le sconfitte di Cicerone, finoo alla sua morte avvenuta per mano dei sicari di Antonio.
Discese e risalite, come un politico moderno, in un'eppoca in cui chi era sconfitto o riusciva a trovare rifugio in esilio, oppure veniva trovato cadavere.
Incomprensioni e ambizioni, corruzioni e fanatismi, amicizie e tradimenti.
Chissà perchè la Storia Romana non viene adeguatamente considerata come soggetto cinematografico, eppure sarebbe una miniera inesauribile.
Forse perchè ci sarebbe un solo popolo civile e tutti gli altri farebbero la figura dei barbari ?

domenica 27 novembre 2016

Ma che freddo fa ?!?!?

Ho trovato un interessante articolo nell'edizione online de Il Resto del Carlino.
Quattro ragioni per cui il freddo fa bene.
Un ottimo articolo che ci dice come possiamo far fruttare anche questa stagione invernale.
Stagione invernale ?
Finora il freddo non si è affatto sentito e mentre scrivo c'è un sole bellissimo e un cielo azzurro.
Forse il freddo possiamo solo sognarcelo ...

domenica 20 novembre 2016

Ma chi è Justin Bieber ?

Via Indipendenza murata.
Meno male che ero via.
Come è possibile un simile fanatismo per uno sconosciuto cantante americano ?
Tra l'altro pieno di tatuaggi, come mostrano le fotografie dei giornali.
Eravamo anche noi così ?
Sì, no, forse eravamo più sobri e magari eccedevamo in altri settori, ma forse erano anche un po' più rilevanti.
Sicuramente questa riflessione la facevano anche i sessantenni di quando noi ne avevamo sedici, il che dimostra che è tutta una ruota, i vecchi criticano e i giovani accumulano delusioni, facendo esperienze che eviterebbero se ci ascoltassero.
E così sia in saecula saeculorom.

domenica 13 novembre 2016

Ciocco show

E così anche quest'anno avremo il nostro Ciocco show o Ciokkoshow o come viene scritto.
Una ottima manifestazione che ha il solo limite di deturpare la visione di una delle piazze più belle del mondo, Piazza Maggiore già invasa dalle costruzioni in cui sarenno ospitate le varie pasticcerie.
Di cioccolata ce n'è per tutti i gusti, anche se negli anni mi sono concentrato solo su due articoli.
I cioccolatini al peperoncino, una scoperta relativamente recente (ormai per me il "recente" può risalire anche a venti o più anni fa, tanto mi sembra passi in fretta il tempo) che sistematicamente compro, anche al di fuori della manifestazione novembrina, presso una pasticceria di Sestola (che ha pure il suo stand a Bologna).
E il blocco di cioccolata a quadratoni, una delizia lasciarne sciogliere in bocca singoli scaglie (ho scoperto che in tal modo il piacere si prolunga).
Per uno conservatore come me, però, il piacere è ritrovare tutto come un anno prima, è la replica, possibilmente all'infinito, di una bella e piacevole consuetudine, diventata fenomeno di costume e che, a più di un mese di distanza, segna l'inizio del periodo natalizio, il più bello dell'anno.

domenica 6 novembre 2016

Ancora sul giallo scandinavo

Abbiamo già scritto sui gialli scandinavi dopo la segnalazione di Claudio sul defunto Stieg Larsson (o Larsonn ...) autore del ciclo del Millennium.
Anche in televisione vengono trasmessi numerosi telefilm di produzione scandinava, in corso, ad esempio, "Dicte" che ha come protagonista una giornalista danese.
E danese è anche Iussi Adler Olsen di cui Marsilio (la casa editrice che si è specializzata in tale filone) ha già pubblicato sei romanzi, tutti centrati sulla figura dell'ispettore Carl Mock, della sezione Q.
Per una strana scelta editoriale a ottobre sono usciti i due romanzi con la quinta e la sesta indagine.
Sono gialli, come sempre, ben costruiti, con una trama solida che rappresentano una evoluzione del canone scandinavo che ci propone trame interessanti, ma troppo spesso sommerse dalle vicende personali, da autentici sfigati, dei poliziotti locali.
Anche Mock ha una vita privata da sfigato, ma resta (per ora) sullo sfondo, restando la vicenda poliziesca in primo piano (anche se gli aiutanti di Mock sono, come minimo, strambi).
Più normali gialli di Camilla Lackberg, dai quali sono tratti anche i telefilm della serie "Omicidi tra i fiordi" (da non confondersi con gli altri omicidi svedesi ambientati a Sandham).
La Lackberg ci racconta di una improbabile polizia di provincia svedese che risolve gli omicidi solo grazie all'intervento di (tanto per cambiare) una giornalista scrittrice moglie di un ispettore (che non fa una bella figura ...).
Per quanto, personalmente, preferisca le trame pulite pulite di Rex Stout o i gialli ambientati in Inghilterra della Elisabeth George con il suo Ispettore Lynley, i gialli scandinavi rappresentano per ora una valida alternativa agli ormai usurati romanzi americani.

domenica 30 ottobre 2016

6.5

Un terremoto di 6.5 Richter è di una potenza notevole.
Se non ricordo male quello del 2012 che abbiamo sentito bene fu del 5.8.
Un terremoto non si può prevedere, si possono prevenire i danni alle persone e molti danni al patrimonio.
E' necessario che si adottino quegli accorgimenti, costosi, per rendere più solidi gli edifici esistenti e costruire con criteri antisismici i palazzi in costruzione.
Chi ha a che fare con un condominio, sa quanto sia difficile ottenere il consenso per qualunque tipo di lavoro che implichi un costo.
Figuriamoci un lavoro che per un piccolo condominio di una decina di unità viene ipotizzato intorno ai cinquecentomila euro, cinquantamila ad unità.
Diverso il discorso per i beni pubblici e artistici.
Mentre rientravo a Bologna ascoltavo per radio la trasmissione sul terremoto e, tra l'altro, ho ascoltato un "esperto" che spiegava come per il patrimonio immobiliare artistico (chiese ed altro) era difficile ipotizzare lavori che avrebbero modificato sensibilmente l'aspetto esteriore e concludeva dicendo che, nel passato, ogni genere di intervento aveva privilegiato la conservazione dell'architettura originale rispetto ai criteri di solidità.
Personalmente preferisco conservare il patrimonio, anche se ne altero l'aspetto.

domenica 23 ottobre 2016

L'abuso del "tu"

A me piace andare in negozi dove, quando entro, mi si avvicini una commessa che mi chiede di cosa ho bisogno.
Non mi piacciono i grandi magazzini, impersonali e freddi, dove bisogna cercare quello che si vuole, indovinare una saletta dove provarsi il vestito e poi deambulare con il vestito in mano per cercare una cassa aperta dove trovare il primo essere umano che, con aria seccata perchè l'ho distratta dalle chiacchiere sul fine settimana passato o futuro, mi dice quanto spendo e poichè io odio pagare con la monetica, mi guarda pure sospettosa quando estraggo i contanti.
Però, anche in quei negozi che hanno alle spalle trenta, quaranta, sessanta anni di attività e sono ormai giunti alla terza generazione di proprietà in famiglia, cominciano ad apparire commesse "alternative" con piercing e tatuaggi (pessimo effetto se si tratta di un negozio alimentare !) e con la bruttissima abitudine di rivolgersi ad un cliente che, ormai, ha il doppio dei suoi anni con un "tu" troppo massificante.
Mi ricordo un aneddoto relativo ad un esame universitario negli anni settanta, quando un cappellone dell'epoca (allora "alternativo" oggi sembrerebbe un lord inglese  ...) continuava a rivolgersi al cattedratico che lo interrogava con un tu fino a dirgli, possiamo benissimo darci del tu, perchè siamo tutti uguali.
Al che il docente squadrandolo gli rispose: lei usi pure i vocaboli che appartengono alla sua cultua, ma poichè io credo che tra di noi una certa differenza debba continuare ad esserci io le darò del lei.

domenica 16 ottobre 2016

Non facciamoci pungere dall'APE

E' inevitabile che, alla nostra età, siamo piuttosto sensibili quando si parla di pensione, sia quelli di noi che vorrebbero andarci subito, sia quelli di noi che non lo considerano un traguardo da tagliare nell'immediatezza.
La nostra generazione ha avuto tanti benefici nel corso della nostra vita, ma è capitata nel momento in cui i nodi di una dissennata politica clientelare e statalista sono cominciati a venire al pettine.
Il sistema retributivo che si fondava sul gravare le generazioni future dei debiti di quelle presenti, ci ha lasciato con il cerino in mano e le resistenze alle riforme delle pensioni nel 1994 ha solo reso inevitabile il bisturi della Fornero (anche se poteva essere usato meglio).
Ma oggi la "soluzione" rappresenterebbe un ulteriore inganno per chi volesse aderirvi.
Per avere tre anni e sette mesi di anticipo, ci ridurremmo a pagare a banche e assicurazioni il 5% per venti anni.
Un ottimo rendimento (per loro) un pessimo affare per noi che vedremmo la nostra pensione, proprio nei momenti in cui più ne avremmo necessità, decurtata e con un potere di acquisto sempre minore.
Non abbocchiamo: non manca ormai molto anche alla scadenza imposta dalla Fornero.

domenica 9 ottobre 2016

Ancora sui ciclisti

E' noto a tutti che non amo i ciclisti quando li incontro per strada.
Non li amo quando guido l'automobile, non li amo quando fanno lo slalom sul marciapiede o in zona pedonale usandomi come spartitraffico, non li amo probabilmente perchè io sono automobilista, motociclista, pedone, ma non ciclista.
Ne ho scritte tante qui, dagli anzianotti che sulla Lungovalle procedono a zig zag obbligandomi ad indovinare quando si accostano alla destra per poterli superare o quando chiacchierano beatamente affiancati a due o tre, incuranti del tappo che provocano.
Poi ne ho scritto sui ciclisti che, in città, nonostante i chilometri di pista ciclabile (anche assurda come in Viale XII giugno) si ostinano a circolare per strada (vedere, ad esempio sui viali dove hanno appena finito una pista per biciclette sul marciapiede spartitraffico e alcuni continuano a girare tra le automobili).
Oggi cito i ciclisti che, pur usando le piste ciclabile, non hanno alcuna prudenza, non rallentano, non si guardano attorno quando attraversano la strada tra una pista e l'altra.
Vero che c'è un obbligo generale dell'automobilista di consentire il passaggio, come per i pedoni, ma è anche vero che il pedone, per la velocità che ha, lo si vede arrivare e si fa in tempo a decidere e calcolare la tempistica di passaggio.
Ma un ciclista che arriva pedalando come un forsennato, spesso per attraversare in un punto in cui la visuale è ostruita da automobili o, peggio, camion parcheggiati, come si fa ?
Le regole non valgono per i ciclisti ?

domenica 2 ottobre 2016

Forza "minuzzaglia" !

Oggi il Bologna ha perso in casa.
Male.
Ma io sono contento perchè a Bergamo il Napoli ha perso.
Due settimane fa, prima della partita contro il Bologna, De Laurentiis, presidente del Napoli (due scudetti in tutta la sua esistenza) ha berciato per chiedere un campionato che escludesse la "minuzzaglia", con espresso riferimento al Bologna (7 scudetti in 107 anni di vita).
Il Bologna poi perse, ma la "minuzzaglia" oggi a Bergamo ha impartito una lezione all'arrogante produttore.
Mi auguro che, d'ora in poi, la "minuzzaglia" quando dovrà giocare contro il Napoli lo faccia come l'Atalanta, con il coltello tra i denti.

domenica 25 settembre 2016

La spesa di domenica

Mi dispiace criticare Gianni Morandi, ma da un po' di tempo, da quando si esibisce in internet, mi è crollato verticalmente nel gradimento.
Ultima la querelle sulla spesa di domenica.
Ha postato una sua fotografia dicendo di essere andato al supermercato alla domenica e, davanti alle critiche, si è scusato e oggi ha postato una sua foto dicendo di essere rimasto a casa.
E' sincero o è solo un piacione ?
Personalmente credo che a lavorare di domenica debbano essere solo gli addetti ai servizi essenziali, ma se uno vuole tenere aperto il suo esercizio, grande o piccolo che sia, nel rispetto degli accordi tra le parti, può benissimo farlo e chiunque ha il diritto di usufruirne senza essere insultato e, per paura di perdere simpatie, costretto alle scuse.
Io la chiamo Libertà.

domenica 18 settembre 2016

Ancora sulla fantascienza distopica

In questi ultimi giorni ho terminato di leggere il terzo e ultimo romanzo della serie dei "Divergenti" di Veronica Roth, di cui ho già avuto modo di scrivere e confermo l'opinione iniziale.
Una bella trilogia, scritta bene, con idee interessanti, soprattutto nel loro sviluppo se non nella loro originalità, ma non destinata ad un pubblico minorenne.
L'idea di come sarà la società del futuro, che immancabilmente segue una devastante guerra mondiale, è sempre molto interessante come tutto quel che riguarda il futuro, per come lo possiamo immaginare, sperare, sognare.
E a chi non piacerebbe farsi un viaggetto nel futuro per vedere come sarà nel 2216 la propria casa, la propria città, la propria Nazione ?
Allora mi permetto di suggerire di leggere la trilogia (perchè merita) "Divergent", "Insurgent" e "Allegiant" (ne hanno tratto anche dei film trasmessi su Sky) interpretandola come una bella favola, che ci faccia sognare  per qualche ora, ma che non può e non avrà mai alcuna attinenza con la realtà.

domenica 11 settembre 2016

A Bologna il centro meteo europeo ?

Leggo che Bologna è stata candidata come sede del centro meteo europeo al posto del britannico Reading (non era quello di ambientazione di A come Andromeda ?).
Forse, almeno per la nostra zona, avremo previsioni affidabili ...

Che sciocchezza l'automobile senza guidatore

L'unico piacere del viaggiare in automobile è guidare, leggo che Google starebbe studiando un'automobile che non richiede guidatore, mentre la Apple vi avrebbe rinunciato.
Spero proprio che non riescano a farla funzionare.
Nell'ultimo cambio di automobile mi sono rifiutato di prendere in considerazione il cambio automatico, figuriamoci l'auto pilota !
Vogliamo mettere il piacere di guidare per una strada di montagna con i tornanti, scalare le marce, accelerare a metà curva, con l'essere sballottati da un computer (che potrebbe impazzire come Hal 9000) e che, anche se funziona bene, alla fine ti lascia con lo stomaco sottosopra ?

domenica 4 settembre 2016

Che fine hanno fatto i peperoni verdi ?

Passando spesso, anche tre volte al giorno, nella zona di via Clavature, Drapperie, Pescherie Vecchie, ho notato che, sempre più raramente, i negozi di frutta espongono i peperoni verdi.
Eppure assieme a quelli gialli, sono i peperoni adatti, anzi "preposti", alla preparazione della peperonata, più di quelli rossi.
A mia domanda mi è stato risposto in modo vago sulla domanda di mercato, per cui, comprando i peperoni di una unica tipologia (rossi, verdi o gialli) in casse, quelli verdi non verrebbero scelti perchè li comprano in pochi.
Ho qualche dubbio, dal momento che quando ci sono, alla sera sono già finiti.
E allora rimane senza risposta una domanda epocale: che fine hanno fatto i peperoni verdi ?

domenica 28 agosto 2016

Ancora un terremoto

La mattina del 24 agosto, accendendo la radio, invece della consueta musica estiva ho sentito un cronista paralre con la voce impostata agli eventi luttuosi.
Sul primo momento ho pensato che l'Isis avesse colpito in Italia o un bersaglio Italiano, invece era qualcosa di ugualmente atroce: il terremoto.
A memoria risalgo fino al 1968, al Belice, il primo terremoto con copertura nazionale, anche se negli anni precedenti la tragedia del Vajont e l'alluvione del 1966 sono ben radicati nella nostra memoria.
Dopo il Belice ricordo il Friuli del 1976, l'Irpinia del 1980, le Marche del 1997 ( o forse 1998) , l'Aquila del 2009 e il "nostro" del 2012.
Almeno sei di portata rilevante, praticamente uno ogni dieci anni.
C'è un libro di Tiziano Costa, "Epicentro Emilia Romagna", autore di e su Bologna, che ha trattato, proprio dopo il terremoto del 2012, il tema, facendo un "riassunto" di tutti i terremoti avvenuti a Bologna: mica pochi, anzi ! 
Segno evidente che con i terremoti hanno dovuto (i nostri Avi), dobbiamo (Noi)  e dovranno (i nostri Pronipoti) convivere.
Ogni volta ricette, ogni volta siamo punto e a capo con un unico filo conduttore: la grande generosità degli Italiani.
E' evidente che non è facile dare risposte quando si è nell'immediato e bisogna cercare di salvare tutti quelli che, rimasti sotto le macerie, sono ancora in vita.
E subito dopo c'è l'emergenza degli sfollati, che hanno diritto ad avere case vere, non container provvisori per anni quando non decenni.
Poi la ricostruzione, con costi ingenti che uno stato indebitato come il nostro non può sopportare, non almeno nei tempi desiderati da quanti hanno il legittimo desiderio di riavere la loro casa.
Parallelamente c'è la necessità di prevenire, con interventi sugli immobili esistenti, per lo più vecchi, quando non antichi.
Chi paga ?
Le risposte non sono mai facili.
Non è certo fattibile obbligare i singoli proprietari a imbragare con criteri antisismici le loro case, visto i costi ingenti.
Lo stato italiano ha spesso obbligato ad interventi, a spese dei proprietari, spesso (anzi, direi, sempre) per dare lavoro a cooperative, artigiani e imprese edili.
Ma a parte il fatto che a me è sempre sembrato un abuso, una violenza del pubblico sul privato, in questo caso non si tratta di poche migliaia di euro, ma di centinaia di migliaia di euro e anche l'estensione del 65% porterebbe a spalmare il ritorno fiscale su dieci anni, ma intanto dovremmo anticiparli, tutti.
E non è che di questo stato ci si possa fidare per lunghe prospettive, potrebbe anche decidere, dopo due o tre anni, che, basta, è troppo costoso per il debito pubblico e il 65 diventa 50 o 30 o zero.
Non c'è una conclusione, credo che ognuno di noi abbia la sua ricetta e, proprio perchè siamo Italiani, saranno tutte diverse le une dalle altre esattamente com'è la risposta data ai vari terremoti che ho ricordato, se non sperare (con poche possibilità) che il terremoto di mercoldì scorso sia l'ultimo.

domenica 21 agosto 2016

Finalmente il Campionato !

Ieri, con due anticipi, è ricominciato il Campionato di Calcio.
Troppo presto per commentare tranne il fatto che è una vergogna che nella prima partita (Roma -Udinese) non ci fosse dall'inizio un solo vero Italiano in campo (perchè, con buona pace del telecronista di Sky, uno che si chiama El Sharawi, proprio Italiano non è).
Mi limito quindi, nel nome della Tradizione, a scrivere:
F O R Z A   B O L O G N A !

lunedì 15 agosto 2016

Verso l'archiviazione anche dell'estata dei 60

Di ritorno da questo ultimo fine settimana lungo di questa estate, ascoltavo la radio che, come sempre, ha abbandonato le trasmissioni (spesso interessanti anche se la maggior parte degli interventi non sono da me condivisi) sull'attualità per dedicarsi interamente alle olimpiadi.
Devo dire che, a differenza che nel passato, da alcune edizioni non guardo e non sono più interessato alle olimpiadi.
Ieri, ad esempio, mi piaciuto guardare la partita di Premier League Arsenal - Liverpool (3-4) mentre non capisco che gusto ci sia a seguire tuffi o carabina a parte la legittima soddisfazione per le vittorie Italiane.
Mi sembra che ci sia un'inflazione di gare, di sport "olimpici" e non so neppure se siano tutti veri sport.
In contemporanea con le olimpiadi termina il campionato di baseball.
Se la Fortitudo vincesse, sarebbe la stella.
Il Bologna, dopo anni di magra, è riuscito a passare il primo turno della Coppa Italia, magari è un buon segno.
Bologna viene visitata sempre più da turisti.
In effetti è una bellissima città d'arte (se solo evitassero di deturpare Piazza Maggiore e il crescentone con lo schermo gigante e le sedie tipo spettatori della corazzata Potemkin !).
A mio avviso è seconda solo a Roma (perchè è Roma caput mundi, anche se oggi è più che altro caput immunditiae) e Venezia.
Credo che Firenze abbia meno di Bologna, anche se è più propagandata e da più tempo.
Ancora la prossima settimana (corta, quattro giorni lavorativi) in cui probabilemnte si riescono a preparare le batterie per la vera ripresa (spero non aver scritto le fatidiche ultime parole famose ...) e poi ci avvieremo velocemente verso il Natale.
Tempus fugit.

domenica 7 agosto 2016

Perdita di Identità

Dopo l'Inter anche il Milan diventa cinese e prima di loro il Bologna canadese, la Roma americana e il Vicenza inglese.
Probabilmente ve ne saranno altre e altre seguiranno.
I costi ormai proibitivi del calcio rendono l'investimento in una squadra poco remunerativo se non lo si guarda (e sfrutta) su dimensione planetaria.
Le stesse olimpiadi sono il più delle volte (mi sembra che l'eccezione sia Londra) un dissanguamento per l'intera nazione che le ospita (Atene deve ancora pagare quelle del 2004).
Se guardiamo all'aspetto economico si andrebbe molto lontano tra chi ritiene uno scandalo il livello degli stipendi dei calciatori e chi, invece, ritiene che se quelle sono le cifre pagate, allora quella è la giusta remunerazione stabilita dal Mercato.
Io mi limito a constatare che la perdita di Identità di una Nazione, di un Popolo, è favorita anche dalle piccole cose, come una squadra di calcio che viene acquistata da una società straniera e, ancor più, da una squadra di calcio imbottita di stranieri, tanto che, come abbiamo ripetutamente visto nello scorso campionato, almeno tre squadre (Inter, Fiorentina e Napoli) sono state spesso schierate in campo senza nessun Italiano.
Come tifoso del Bologna, esulto per ogni goal della mia squadra, ma preferisco un goal di Destro ad uno di Donsah e questo senza voler richiamare alla memoria le "bandiere" come Giacomo Bulgarelli che rifiutò il trasferimento al Milan caldeggiato dal suo amico Rivera e che lo avrebbe ricoperto di milioni, per restare nel suo Bologna.
Oggi non è così, non più.
Sì, c'è Totti rimasto alla sua Roma, ma quanti sono gli Higuain che (peraltro legittimamente: perchè chiedere ad un argentino, la cui carriera duro lo spazio massimo di una dozzina di anni, di rinunciare a gratificazioni e vittorie per restare fedeli alla squadra di una città che non è la sua città ?) cambiano bandiera e maglia senza alcuna remora ?
La soluzione, però c'è.
Mandare a quel paese le stupide regole europee e stabilire che ogni squadra debba giocare con almeno nove Italiani veri (non stranieri cui magari si è concessa la cittadinanza dopo aver inventato una improbabile ascendenza italiana).
Andranno a giocare in altri campionati gli Higuain del momento ?
E chissenefrega, le bandiere delle nostre città acquisteranno più colore e il campionato italiano sarà ancora più avvincente e, magari, con società alla portata anche dei portafogli di presidenti "ricchi e scemi", come erano una volta e come vorrei tornassero ad essere.

domenica 31 luglio 2016

Red scorpion

Mi piace il peperoncino, del resto anche per i nutrizionisti è un buon alimento, ricco di capsaicina, ottimo antiossidante.
Nel mio orto coltivo soprattutto quello calabrese, lungo e affusolato, quello classico e più conosciuto da tutti, di ottima piccantezza, ma non esagerato.
Lo mangio fresco e l'eccedenza la lascio seccare: secco dura anni.
Ormai ho una buna riserva di peperoncino fresco, così per quest'anno avevo deciso di non piantare nessuna nuov pianticina, ma quando, 3-4 mesi ha, nel vivaio dove mi rifornisco ho visto una piantina di red scorpion ho voluto provare a coltivarlo.
Il red scorpion è definito come ilpeperoncino più piccante del mondo, con un grado i piccantezza stratosferico.
Ieri ho raccolto il primo peperoncino maturo, d'un bellissimo rosso intenso.
Ho deciso di provarlo con cautela, staccandone un pezzo piccolissimo: l'ho assaggiato e non è sembrato granchè, così di sera per cena ne ho staccato un pezzo un pò più grande e l'ho mischiato alla caponata di melanzane (anch'esse del mio orto).  Ho messo in bocca una o due forchettate e..... mi si è incendiato il palato.. un bruciore terribile.. per qualche istante ha avuto paura di non potercela fare a sopportarlo..ero pronto a correre in bagno a riempirmi di acqua fresca la bocca. Poi lentamento, molto lentamente il bruciore è passato, ma per tutta la sera ho avuto il palato bello infuocato.
Davvero potente il red scorpion !!!

mercoledì 27 luglio 2016

Balotelli in rosso blu ? Meglio lasciar perdere

Ormai se non si è in faccia libro o disposti a cinguettare, non si riesce a commentare le fole che si leggono sulla stampa.
Allora commento qui l'ultima cavolata che il Carlino ha fatto propria: Balotelli in rosso blu.
Un giocatore che nell'ultimo anno ha segnato due goals, dovrebbe risolvere i problemi del Bologna?
Perché vorrebbe riscattarsi ?
Ma cosa gliene frega del riscatto se quei polli del Liverpool lo pagano 6,5 milioni all'anno anche se fuori rosa?
Se non si è riscattato al Milan nell'anno degli europei, perché dovrebbe impegnarsi nel Bologna quando nel 2017 non ci sarà  nulla ?
Ma, soprattutto, quello ha la capacità di comprendere il termine è "riscatto"?
Lasciamolo agli Inglesi e vediamo di valorizzare qualcuno del nostro vivaio,  magari troviamo un Ferrari o un Masina anche per l'attacco.

lunedì 25 luglio 2016

Vacanze

Da dieci giorni sono in vacanza.
Vacanza, direi, da vacatio, vuoto, assenza.
Beh, vuoto, no di sicuro, assenza si.
Delle è mail, delle telefonate, delle richieste.
Mi domando anche: una volta che ci mandassero in pensione, come potremmo goderci un periodo di vacanza, visto che la saremmo tutto il giorno per tutto l'anno ?



domenica 10 luglio 2016

Servizio pubblico ?

Sono uno che ascolta spesso la radio.
Qaundo guido, quando mi alzo al mattino, quando preparo pranzo o cena, quando faccio colazione.
Sono sistematicamente collegato con radio uno.
Perchè ha il segnale migliore e, da settembre a giugno, i programmi vari, ma tutti di approfondimento.
Alla sera, prima di dormire, mi piace ascoltare le chiacchiere di sport.
Sempre, solo, da settembre a giugno.
Sì, perchè a luglio ed agosto invece di proporre una programmazione degna delle cospicue risorse che noi versiamo al "servizio pubblico" radiotelevisivo, ci inondano di programmi canori e musicali.
Canzoni, canzoni, canzoni.
E, per soprammercato, con una decina di  ... dj ? giornalisti musicali ? ... che parlano, parlano, parlano di ogni cantante come se fosse un eroe da ricordare nel Pantheon.
Persino chi è morto per abusi di droga.
Alla fine diventa una liberazione ascoltare, ogni mezz'ora, il giornale radio, anche se ripete sempre le stesse notizie.
Mi domando se questo possa essere servizio pubblico.
Dico di no.
Da sempre in estate è così.
Eppure con tutto il personale che paghiamo non dovrebbe essere difficile sostituire (perchè tutti hanno bisogno di riposo) i conduttori principali, con giovani che potrebbero anche dare un taglio diverso ai vari programmi.
Ma preferiscono mandare canzoni.
Meno costoso, meno problematico.
E allora perchè dobbiamo continuare ad avere un servizio pubblico ?
Non sarebbe meglio, anche per le nostre tasche e il bilancio pubblico, privatizzare interamente il settore ?

domenica 3 luglio 2016

L'incantesimo s'è rotto

Non avevamo mai perso con la Germania nei gironi finali dei campionati del mondo e d'europa.
Ieri abbiamo perso, ai rigori, al nono rigore, tutto quello che volete, ma abbiamo perso e s'è rotto l'incantesimo che portava i panzer teutonici a giocare contro di noi sistematicamente con le gambe molli, con un timore reverenziale mascherato da arrogante strafottenza facendoli poi uscire sconfitti dal campo.
E anche ieri, quasi, erano riusciti, loro nettamente superiori tecnicamente, tatticamente, fisicamente, stilisticamente, a perdere da una nazionale italiana malandata, di mediocri calciatori, tenuta in piedi solo da un grande allenatore come Conte.
Avevo visto le precedenti partite della Germania e dell'Italia.
Noi uguali, loro trasformati.
Invece di aggredire si passavano la palla con la paura che uno dei nostri si involasse verso Neuer.
Il fatto di incontrare l'Italia li aveva trasformati, in cuor loro erano convinti di perdere.
Come nel 1982, come nel 2006, come nel fantastico 4-3 del 1970.
E c'erano QUASI riusciti.
Peccato che i due attaccanti (Pellè e Zaza) che di gol dovevano intendersene, abbiano fallito la prova, tirando due rigori così scarsi che persino io avrei fatto meglio.
Adesso che si è rotto l'incantesimo, sarà dura, la prossima volta, incutere lo stesso timore e ritrovarceli davanti, con le gambe molli, come collagiali al primo incontro con una ragazza.

martedì 28 giugno 2016

Bud Spencer

Il 27 gennaio 1971 eravamo poco più che tredicenni, con Pietro che quel giorno ne compiva 14 e per festeggiare andammo al cinema.
Eravamo in quattro o cinque, c'era sicuramente anche Claudio e decidemmo per un western.
Sul giornale avevamo letto di un nuovo film "Lo chiamavano Trinità".
All'Arlecchino.
O era l'Arcobaleno ?
Fatto sta che la madre di Pietro ci accompagnò al cinema prescelto, pieno di locandine di donne discinte.
La mamma di Pietro, con grande aplomb, ci domandò: ma siete sicuri di voler vedere questo film.
Noi ci guardammo e dicemmo che no, non era quello che avevamo scelto: mi ero sbagliato, era l'altro cinema.
Infatti andammo là di volata e ci immergemmo nella sala dove le luci si stavano spegnendo.
Un western, comico.
Bellissimo.
Tornammo anche a vedere "Continuavano a chiamarlo Trinità" e poi "Altrimenti ci arrabbiamo" e tutti gli altri.
Il gigante buono, che voleva essere ladro di cavalli, nella parte di Bambino, la "mano sinistra del Diavolo",  ma a forza di pugni rendeva giustizia e divorava piatti di fagioli come una leccornia inarrivabile, era Carlo Pedersoli, Bud Spencer, che da ieri cavalca nelle praterie del cielo.
In un'epoca in cui attori e, in genere, tanti uomini dello spettacolo sono pessimi esempi anche e soprattutto quando si atteggiano a guide del popolo, i film di Bud Spencer (e Terence Hill) senza avere la pretesa di insegnare nulla a nessuno, ci facevano passare (e continuano a farci passare) due ore spensierate, in allegria e iniettando una forte dose di ottimismo e di buon umore.
Se siamo quelli che siamo oggi, a sessanta anni, lo dobbiamo anche ai suoi film, le cui colonne sonore, senza quelle pretese intellettualoidi che tanti presunti "artisti" millantano, hanno scandito parte della nostra adolescenza.

domenica 26 giugno 2016

Uscirne si può !

Comunque la si pensi, la lezione c'è stata.
Di democrazia.
Ridicoli, adesso, quelli che vorrebbero ripetere il voto che, a parti invertite, avrebbero dileggiato e insultato se una proposta identica fosse arrivata dall'altra parte.
Possiamo anche discutere di democrazia, se sia lo strumento migliore per amministrare una comunità.
Ma lo si faccia PRIMA, non dopo come alcuni pseudo intellettuali e vecchi tromboni della politica che hanno espresso riserve sul fatto che il Popolo venga chiamato al voto su "certe" questioni (e che, dovrebbero decidere loro per tutti ? E su quali basi ?).
La borsa ha perso oltre il 12%.
Neanche dopo l'11 settembre o dopo Lehman.
Chi ha risparmi può, con juicio, cominciare ad acquistare visti i prezzi stracciati di socieà con fondamentali importanti.
Magari aspetti l'esito del voto spagnolo ...
E poi voglio votare anch'io, dentro o fuori.

domenica 19 giugno 2016

Inni Nazionali

Con i campionati europei, torna la bella usanza di suonare gli Inni Nazionali.
Sono un po' la rappresentazione dell'animo di un popolo e il modo in cui vengono suonati anche di come vedono quel popolo i musicisti.
Ci sono inni "potenti" che interpretano la vocazione imperiale del popolo, come gli inni britannico, spagnolo e tedesco e anche quello russo che, come noto, ha la stessa colonna sonora di quello precedente sovietico, con parole differenti.
Poi ci sono inni come quello francese che dipinge, secondo me, perfettamente un popolo sbruffone, guascone scriverebbe Dumas, che si inventa Asterix per dimenticare di essere stato soggiogato dai Romani.
Ci sono quindi innni tristi, praticamente tutti quelli del nord europa, svedesi, danesi e, soprattutto, quello islandese, che ho ascoltato ieri prima della partita con l'Ungheria e che sembra una marcia funebre.
Non tale, però, da arrivare ad un autentico lamento che è l'inno israeliano.
E il nostro ?
Per cinquanta anni provvisorio, scelto in sostituzione della ben più solenne Marcia Reale come compromesso tra chi propendeva per la marzialità di Verdi e l'irredentismo della Leggenda del Piave (che, personalmente, avrei preferito), dipende molto da come viene suonato.
Le trasmissioni radiofoniche, da alcuni anni, iniziano alle sei del mattino (orario convenzionale, perhè in realtà le trasmissioni non si interrompono mai e già prima delle sei c'è la rassegna stampa e il gr delle 5,30) con l'Inno di Mameli.
Per un paio di anni l'Inno era suonato sotto la direzione e nell'interpretazione di Allevi, poi sostituito dalla versione suonata dalla Filarmonica di Berlino sotto la direzione di Abbado.
A me ispira molto di più il primo, più solenne, lento e significativo.
La versione di Abbado somiglia molto ad una tarantella e già mi sembra di vedere il nostro esercito marciare come tanti burattini dinoccolati alla Totò, che è poi, probabbilmente, come ci vedono i tedechi.
Poi vediamo lo spirito di squadra mentre suonano gli Inni.
Apprezzo che, finalmente, i calciatori italiani cantano con partecipazione l'inno, come i calciatori di molte altre squadre.
Ho peraltro notato che nelle nazionali che hanno immesso numerosi stranieri, questi tacciono, guardandosi intorno, consci che quello NON è il loro inno, non li rappresenta.
Venerdì pomeriggio tutti gli svedesi cantavano compresi il loro inno, tranne il negretto Olsen e lo slavo Ibrahimovic.
Anche questo aspetto dovrebbe farci riflettere.

domenica 12 giugno 2016

E la chiamano estate ...

E' ancora presto per pensare che questi giorni piovosi rappresentino l' estate (peraltro non ancora iniziata) prossima ventura.
Però, dopo un inverno che lasciava presagire altro, questo clima che consente ancora di respirare e tenere le finestre aperte è molto, ma molto piacevole.
A meno che non si debba uscire sotto il temporale.
Spes ultima Dea, comunque.
Magari avremo un'estate mite ...

domenica 5 giugno 2016

Ruit hora

Ci fu un periodo in cui conoscevo almeno due / tre candidati al consiglio comunale, provinciale e di quartiere per lista.
Oggi, prima di votare, ho dato un'occhiata alle liste e ho praticamente letto l'elenco del telefono, una lunga lista di sconosciuti.
Sì, qualche sopravvissuto che, ancora, insiste (e che, limitatamente alle liste da me prescelte, ovviamente, ho votato per solidarietà generazionale) c'è, ma mi ha fatto una certa impressione vedere un elenco di ragazzini nati negli anni ottanta e persino novanta.
Ci sarà da fidarsi ?
La mia esperienza mi dice che i più giovani hanno una preparazione culturale ... diciamo ... diversa.
Citazioni letterarie, eventi, episodi storici, sono spesso sconosciuti (lo vedo dall'espressione atona che fanno quando provo a richiamare qualcosa di un po' più concettuale di Facebook o di Twitter) e mi domando come possano adeguatamente dare spessore a quello che è, prima di tutto, un impegno ideale che necessita di un retroterra culturale e di Valori.
Probabilmente era quello che hanno sempre pensato quelli per i quali i venti anni erano già abbondantemente alle spalle, quindi non vale la pena di porsi il dubbio.
Comunque sia, l'Umanità è sempre andata avanti e dalle peggiori situazioni si è sempre ripresa.
Si riprenderà anche questa volta, magari soffrendo e patendo più che altre volte, ma si riprenderà.

domenica 29 maggio 2016

Anni Sessanta (e settanta)

Con una firma la signora Fornero ha stabilito per legge che a sessanta anni non si è vecchi e che, anzi, per esserlo bisogna arrivare ai 67 (e progressivamente oltre).
Eppure mi accorgo che sempre più colleghi mi guardano come noi potevamo guardare un nonno che raccontava della prima guerra mondiale, se cito i vecchi programmi televisivi.
Incidentalmente: è tragico che mi guardino con uno sguardo interrogativo  anche quando cito brani dei classici della nostra letteratura.
Per me, invece, il culto della memoria, del tramandare, del raccontare è tuttora vivo.
Anche quando devo ricordare un attore che non è mai stato nelle mie corde come Giorgio Albertazzi, di cui non ho mai gradito l'interpretazione di Jekyl e Hyde nè quella di Philo Vance.
Eppure anche Albertazzi ha rappresentato una parte di quegli anni sessanta e settanta che hanno fortemente influito sulla mia (nostra) formazione attraverso quell'oggetto rettangolare che ha conquistato di forza il posto d'onore nel salotto di casa.
Come del resto, discreta e spesso noiosa presenza, furono le "signorine buonasera" che la rai ha deciso di togliere definitivamente dal palinsesto.
Certo, non sono più le "nostre" signorine buonasera (oggi ormai oltre i settanta-ottanta anni) e se mi si chiedesse di individuarne una, non saprei che dire.
La rai la guardo poco (Ncis e Haway 5-O) e sempre registrata.
I programmi li guardo nel prospetto di Sky e non aspetto certo la signorina buonasera che mi illustri cosa c'è ed a che ora (quasi rispettata nel passato, oggi molto meglio).
Ma il fatto che non ci siano più, mi dispiace.
E' sicuramente un'altra concessione alla frenesia del modernismo che pone in primo piano la tecnologia (la motivazione principale è che ci sono tanti strumenti per conoscere le trasmissioni che le signorine buonasera non hanno più una funzione) ma anche esigenze di bilancio.
Purtroppo si perde di umanità, si perde un'altra parte di noi, del nostro passato, di quello che era una caratteristica della nostra televisione.
Mi è già capitato di sognarlo, in un incubo in cui il bosco che c'è (tuttora) davanti a casa mia era stato sostituito da un palazzone di cemento tutto bianco, però veramente mi piacerebbe materializzarmi 200 anni nel futuro per vedere come si saranno ridotti.
E sono sicuro che mi gusterei maggiormente quel che ho e quel che è stato il mio (e nostro) passato.

domenica 22 maggio 2016

Escursioni ... termiche

Venerdì sono andato in montagna.
Pioggerellina fine, 15 gradi pressochè costanti.
Necessità di accensione del caminetto e, alla sera, anche una riscaldata generale.
Oggi sono rientrato.
Dai 24 gradi ai 30 della pianura.
Guardo il meteo perchè il 30 e 31 dovrò essere a Milano e vedo una previsione di 33 e 34 gradi ?!?!?
Spero che il meteo abbia ragione, perchè pur essendo un convinto sostenitore di giacca e cravatta, il dress code mi dice "abbigliamento informale" e questa volta ne approfitterò.
Beati i posteri che vivranno in cupole climatizzate  (e avranno pure il teletrasporto) !

domenica 15 maggio 2016

Sotto elezioni

Se uno non sapesse che siamo vicini al nuovo (speriamo)  sindaco previa elezione, lo capirebbe dal tanto fumo che esce dalle frenetiche attività di chi è stato immobile quattro anni per realizzare in un anno qualcosa che lo renda famoso e magari gli faccia intitolare una strada (sperando che non agisca come il socialista Zanardi che distrusse le Torri della Mercanzia ...).
Così per un anno sono rimaste bloccate via Rizzoli, Ugo Bassi, Piazza Re Enzo e in questo mese prossimo al voto viene bloccata, nel solito modo arruffone e disordinato, via Castiglione.
L'8 e il 22 maggio (domenica) via Castiglione è chiusa dall'incrocio con via Putti fino al numero cinque di via Barbiano, inibendo il traffico.
Ieri, 14 maggio, via Castiglione è stata chiusa in entrambi i sensi di marcia dalla Porta a via Sabbioni, creando una coda che si estendeva da via Sabbioni fino all'incrocio di via Codivilla con via S. Mamolo, complice anche la rottura di una tubazione (penso, almeno che fosse così).
Dall'11 al 18 maggio via Castiglione è chiusa da Piazza di Porta Castiglione fino a via Sabbioni , transitabile solo in senso opposto, creando un intasamento su viale Panzacchi ove vengono deviate le automobili e gli autobus che vanno verso l'Ospedale e il Poliambulatorio Rizzoli e San Michele in Bosco.
Naturalmente senza posizionare alcun vigile urbano all'incrocio con Via San Mamolo, Viale Aldini e Via D'Azeglio dove i soliti furbi percorrono la corsia che dovrebbe loro impore di proseguire veso porta Saragozza e, invece, giunti al semaforo fanno marameo a chi è ligio alle regole e tagliano verso via San Mamolo, ostruendo il traffico e rischiando incidenti (e anche liti ... personalmente userei una ruspa su quelle automobili ....).
Ma il comune non ha pensato di inviare una pattuglia di vigili e regolare il traffico, impedendo ai furbi il loro imbroglio salvo pesantissima sanzione economica (l'unica che noi Italiani riusciamo a capire bene).
Come se non bastasse oggi, 15 maggio, oltre alla chiusura di via Castiglione dalla Porta a via Sabbioni, abbiamo la Strabologna al mattino e la Festa delle Matricole con la corsa dei carrioli da via Putti a via Castiglione nel pomeriggio dalle 13 in poi. 
Stiamo lavorando per voi, dicono al comune.
Sì, ma almeno cercate di organizzarli bene, non basatevi sull'improvvisazione !

domenica 8 maggio 2016

Una Bologna piccola piccola

La rinascita del Bologna prosegue, a piccoli, piccolissimi passi, ma sicuramente meglio di quanto non vada alla nostra città sempre più degradata.
A tre giornate dalla fine il Bologna riesce ad agguantare una salvezza tranquilla, costruita nei quattro mesi della cavalcata gloriosa di novembre-febbraio e può quindi ridere sopra la penosa prestazione dell'arbitro della partita di ieri sera con il Milan (persa, di rigore, come contro il Torino).
Nel frattempo la Virtus è retrocessa e la Fortitudo, anche se ai play off, non mi sembra abbia la struttura per arrivare alla promozione o sopportare la massima serie.
Continua a difendersi (anche se sembra in calo) la Fortitudo baseball, ma il baseball ormai è uno sport molto più che dilettantesco e poco attrattivo se alle Olimpiadi hanno preferito rimuoverlo per fare spazio (figuriamoci un po' !) al pugilato femminile.
Della Bologna pallavolistica ho perso traccia.
Sembra però che il problema maggiore di Bologna sia quello di impedire a Beppe Maniglia di suonare in piazza ove arrivare sgommando con la sua moto (infatti è stata sequestrata).
Siamo sotto elezioni e si aprono i cantieri.
Almeno questo è un fatto positivo, una volta ogni cinque anni, soprattutto quando c'è un sindaco in cerca di conferma.
Magari per risollevarci dovremmo dare tutti i poteri a Joey Saputo, per tutto lo sporto bolognese, ma anche nell'amministrazione della città.
Peggio di così com'è non potrebbe fare.

domenica 1 maggio 2016

Non esistono più le stagioni di una volta !

Che avessero ragione i nostri Anziani, tanto presi in giro nei cabaret televisivi per il loro "rimpianto" delle stagioni della giovinezza ?
Abbiamo avuto un inverno senza neve (in città) e adesso, da una decina di giorni, dobbiamo riaccendere il riscaldamento (chi può ...) per temperature esterne che non arrivano a venti gradi che scendono anche sotto i dieci di notte.
Allora è vero: non esistono più le stagioni di una volta.
Ma se una generazione dopo l'altra continua ad esprimere lo stesso concetto, non sarà che questi "cambiamenti climatici" siano la regola per la nostra Terra e, quindi, tutto il business che sta crescendo sulle tematiche ecoambientaliste non sia altro che una fola, idonea solo a depredarci di altri soldi con le scuse più disparate come il contributo in bolletta elettrica per le "energie rinnovabili" ?

domenica 17 aprile 2016

L'evoluzione urbanistica e architettonica di Bologna

Un altro bel contributo alla conoscenza di Bologna da parte di Tiziano Costa la cui serie, pubblicata con il Resto del Carlino ad 8,90 euro con cadenza circa mensile, occupa ormai due scaffali di una colonna della mia libreria.
Questa volta è in esame, sempre con il solito tono leggero e di facile lettura, lo sviluppo urbanistico e architettonico della città.
Dal primissimo insediamento all'incrocio dell'odierna T fino agli interventi più recenti (manca ala ripavimentazione e i lavori eseguiti in via Ugo Bassi, Rizzoli e Piazza Re Enzo).
Vediamo quindi come la "modernità" e la voglia matta di lasciare il proprio marchio sulla città abbia cambiato il volto della città che, oggi, Costa ritiene assomigliare sempre più ad una noiosa e omologata città globalista.
Se poi è vero che i "veri" bolognesi sono ormai solo un terzo della popolazione, possiamo comprendere come la "bolognesità" sia destinata a cambiare sempre più marcatamente, perdendo, forse irrimediabilmente, quelle caratteristiche che avevano fatto di Bologna una città in cui vivere bene.
Particolare nota di biasimo al sindaco socialista Zanardi che, abbattendo le torri della Mercanzia, ci ha sottratto un angolo che poteva, come rileva Costa, essere un unicum mondiale.
La raccolta dei libri di Costa, pur non essendo organico per la storia della città, rappresenta comunque un patrimonio di conoscenze e bibliografia per raccontare chi eravamo e chi siamo, e solo conoscendo chi eravamo e chi siamo, possiamo cercare di immaginare chi saremo, sperando di avere l'intelligenza di evitare, conoscendoli, gli errori del passato.