sabato 31 marzo 2018

Ma quanto è sentita la Pasqua ?

La Pasqua è la più importante ricorrenza cristiana, ma quanto ad essere "sentita" come tale credo sia abbondantemente dietro il Natale.
Non vedo "luminarie", non vedo gente affaccendarsi nei negozi per acquistare regali, non sento il clima festoso che circonda il Natale.
Per chi lavora si tratta di uno striminzito giorno in più a casa, anche perché Pasqua cade sempre di domenica e non crea succulente combinazioni come quando il Natale capita di giovedì.
Ampiamente affievolitosi il fervore religioso ( se poi, come avrebbe sostenuto Bergoglio con Scalfari, l'inferno non esistesse, perché sacrificarsi sulla Terra ?), mancando anche l'aspetto ludico, ecco che questi giorni trascorrono in un piacevole riposo, senza alcuna pretesa di altro genere.
Buona Pasqua.

domenica 25 marzo 2018

Una Nazionale da rifare

La partita di venerdì sera contro l'Argentina mi ha fatto dire: meno male che non siamo andati ai mondiali di Russia.
Ma che razza di Nazionale Italiana è mai quella vista ?
Eppure, indubitabilmente, hanno messo in campo i migliori Italiani (a parte quel Jorghino che, già dal nome, italiano non è) e non saprei chi altri il povero Di Biagio avrebbe potuto mettere in campo.
Leggo fortunatamente che aumentano le voci che reclamano una limitazione degli stranieri nel nostro campionato.
Del resto, i grandi giocatori come Bulgarelli, Mazzola, Rivera, Riva, sono emersi quando ci fu il blocco degli stranieri e i frutti si sono visti copiosi negli anni successivi quando dai vivai sono usciti i Rossi, i Baggio e i Del Piero che ci hanno portato i mondiali del 1982 e del 2006.
Allora cosa si aspetta a chiudere le frontiere, imporre che, in campo, ogni squadra debba avere sempre almeno sette italiani, istituire un campionato delle "seconde squadre" per incentivare (obbligando) le società di serie A e B a crearsi un vivaio ?
L'alternativa è guardare gli altri giocarsi la coppa, ancora per tanti mondiali a venire.

domenica 18 marzo 2018

Merola, ovvero della spesa

In occasione del Cosmoprof il servizio pubblico (taxi e bus) si è rivelato insufficiente.
Leggo sul Carlino che la soluzione di Merola sarebbe quella di aumentare le licenze per i taxisti.
Ma una licenza è per sempre e sarebbe come se un'azienda, per una esigenza stagionale, assumesse in pianta stabile nuovi dipendenti che, poi, starebbero a tirarsi le dita quando il picco di necessità di produzione fosse passato.
Un'azienda seria, bene amministrata, assumerebbe degli stagionali, dei lavoratori a termine, soprattutto in occasioni che si sa benissimo, da mesi, quando accadono.
E la risposta per le esigenze dei partecipanti alle fiere non è aumentare le licenze dei taxi, creando poi una enorme massa di offerta di gran lunga superiore alle esigenze ordinarie.
La risposta giusta è aumentare temporaneamente le corse dei bus, eventualmente con l'assunzione di personale a termine.
Forse troppo difficile  confrontarsi con il Mercato per chi si limita a imporre divieti, multe e tasse.

domenica 11 marzo 2018

Pessima retorica giornalistica

Una settimana fa il campionato di calcio fu giustamente sospeso per la morte, nel sonno, del capitano della Fiorentina Davide Astori.
Venerdì è ripreso il campionato e, ancora giustamente, su tutti i campi è stato osservato un minuto di silenzio.
Particolare attenzione alla partita delle 12,30 di oggi a Firenze tra la Viola e il (derelitto) Benevento.
Già i cronisti della Rai hanno commentato con la voce di circostanza e questo ci può stare, raccontando il dolore e la coreografia dello stadio.
Ma hanno ecceduto.
Ad un certo punto è stato detto che "un altro miracolo" di Astori sarebbe stata la pausa dalla pioggia mentre veniva ricordato il capitano viola, ma il colmo della retorica si è raggiunto quando la Fiorentina ha segnato con Victor Hugo, che di maglia porta il 31, cioè i numeri, invertiti, della maglia di Astori che portava il 13.
Il radiocronista si è lanciato in un commento mistico che, credo, da solo abbia coperto di ridicolo quello che doveva invece essere un momento di sport e di commozione, in onore del capitano viola.
Non sono contro la retorica che, usata con parsimonia e nei momenti giusti, è utile a dare morale e prospettiva, superando anche momenti tristi, ma strologare di miracoli e lasciar intendere di interventi superiori per un goal in una partita di calcio mi sembra sia una retorica scadente, priva di un qualsivoglia afflato morale e culturale.

domenica 4 marzo 2018

Senectus incipit

Per la prima volta mi sono preso l'influenza per il secondo anno consecutivo.
La mia riflessione, oltre alla constatazione che quella macchina che è il corpo umano mostra sempre più spesso evidenti segni di logoramento, è: avranno ragione i free vax ?
La polemica, è vero, è insorta su altre tipologie di vaccinazioni (anche se francamente mi sembra che 11 vaccinazioni per un bambino siano eccessive, noi quante ne facemmo ? Tre ? Quattro al massimo e e mi sembra che non ci siamo presi chiassà quali malattie !) ma anche per la vaccinazione contro l'influenza ogni anno, ad ottobre, il martellamento è incessante.
Così, dopo l'influenza che presi a gennaio dello scorso anno, a novembre mi feci vaccinare.
E adesso ho nuovamente preso l'influenza, pesante, in tutte le sue versioni (vie respiratorie con un forte raffreddore, intestinale e di stomaco).
Peggio dell'anno scorso.
Ma, mi dicono: se non ti fossi vaccinato l'avresti avuto ancora più virulenta !
Alla faccia !
E, poi, anche che il vaccino era "solo" per tre fattori e non quattro.
Insomma un vaccino che non copre tutto.
La domanda quindi resta senza risposta: conviene farsi vaccinare ?