La settimana scorsa è accaduto un fatto raro: sono saliti sulla navetta che mi porta verso casa due controllori Tper.
La navetta, neanche dirlo, era praticamente vuota (la settimana successiva Ferragosto ... mi piacerebbe vederli nel pieno dei periodi lavorativi !) ma non è questo il punto.
Io mi ricordo l'austero abbigliamento dei controllori, degli autisti e anche, finchè non furono sostituiti dalle macchine automatiche, dei bigliettai di una volta.
Divisa d'ordinanza senza orpelli o interpretazioni personali, berretto con visiera, cravatta, insomma rappresentavano, giustamente, l'Autorità, alla quale dovevamo rispetto, oltre a mostrare il biglieto regolarmente "obliterato" che dimostrava il nostro diritto ad usufruire del servizio.
Quei due saliti la settimana scorsa, se non avessero avuto il gilet (peraltro slacciato) con la scritta TPER, potevano essere tranquillamente scambiati per due vagabondi.
Capelli lunghi, barba incolta, uno con le braghine poco sotto il ginocchio e senza calzettoni.
La negazione visiva di qualsivoglia autorevolezza.
E' il senso del decoro che si è perduto nell'orgia di massificante egualitarismo che si è riversata nel mondo dopo il 1968.
Una scarsità di decoro che vedo anche nel mio ambito lavorativo, dove siamo sempre meno, presumo in via di estinzione, ad avere cura di noi stessi, anche nel nostro aspetto esteriore (e non si dica che è caldo, esiste il condizionatore per consentirci di lavorare in un ambiente ugualmente confortevole anche in agosto).
Se uno non ha rispetto di se stesso, difficilmente può avere rispetto del prossimo.
E il prossimo lo capisce e, anche solo per reazione, non avrà rispetto di lui.