domenica 25 agosto 2019

Il decoro perduto

La settimana scorsa è accaduto un fatto raro: sono saliti sulla navetta che mi porta verso casa due controllori Tper.
La navetta, neanche dirlo, era praticamente vuota (la settimana successiva Ferragosto ... mi piacerebbe vederli nel pieno dei periodi lavorativi !) ma non è questo il punto.
Io mi ricordo l'austero abbigliamento dei controllori, degli autisti e anche, finchè non furono sostituiti dalle macchine automatiche, dei bigliettai di una volta.
Divisa d'ordinanza senza orpelli o interpretazioni personali, berretto con visiera, cravatta, insomma rappresentavano, giustamente, l'Autorità, alla quale dovevamo rispetto, oltre a mostrare il biglieto regolarmente "obliterato" che dimostrava il nostro diritto ad usufruire del servizio.
Quei due saliti la settimana scorsa, se non avessero avuto il gilet (peraltro slacciato) con la scritta TPER, potevano essere tranquillamente scambiati per due vagabondi.
Capelli lunghi, barba incolta, uno con le braghine poco sotto il ginocchio e senza calzettoni.
La negazione visiva di qualsivoglia autorevolezza.
E' il senso del decoro che si è perduto nell'orgia di massificante egualitarismo che si è riversata nel mondo dopo il 1968.
Una scarsità di decoro che vedo anche nel mio ambito lavorativo, dove siamo sempre meno, presumo in via di estinzione, ad avere cura di noi stessi, anche nel nostro aspetto esteriore (e non si dica che è caldo, esiste il condizionatore per consentirci di lavorare in un ambiente ugualmente confortevole anche in agosto).
Se uno non ha rispetto di se stesso, difficilmente può avere rispetto del prossimo.
E il prossimo lo capisce e, anche solo per reazione, non avrà rispetto di lui.

domenica 18 agosto 2019

Sciattoneria al supermercato

Avendo la fortuna di lavorare in centro, riesco a comprare pane, carne, frutta, salumi e formaggi nelle notre botteghe tradizionali, di qualità e nella misura necessaria a non riempire la dispensa salvo poi essere costretto a buttarne via una parte.
Per quanto invece di più lunga conservazione o di dimensioni maggiori e per usi vari, mi reco, più o meno una volta ogni tre settimane, al supermercato, dove posso parcheggiare l'automobile e caricare il bagagliaio.
Percorrere le corsie di primo mattino al sabato è facile, essendoci poche persone.
E' però irritante constatare che chi mi ha preceduto, spesso si dimostra poco rispettoso del prossimo e quindi anche di se stesso.
Più volte, infatti, trovo i carrelli agganciati uno all'altro, con i residui dell'uso precedente: un paio di guanti trasparenti per prendere la frutta,un sacchettino da alimenti, la lista della spesa, persino, a volte, parte degli involucri dei prodotti (evidentemente c'è chi li apre ancora nel carrello).
Capisco che l'inserviente che raccoglie i carrelli nel parcheggio, non provveda a togliere tutti quei residui perchè, probabilmente, non è nel suo mansionario, non perdono invece il cliente che, dimostrando una sua intrinseca sciattoneria, non provvede ad usare i cestini dei rifiuti e lascia la sua spazzatura (perchè tale è) nel carrello.
E sono convinto che molti di quelli partecipano a tutte le sarabande ecoambientaliste ...

domenica 11 agosto 2019

Domeniche di agosto

Dopo tre settimane di vacanze sono tornato da lunedì scorso in ufficio (un piacere del ritorno ormai sconosciuto a chi è andato anzitempo in pensione ... 😈).
Devo dire che sono stato molto incerto se andare in montagna per il fine settimana o restare in città come sempre in questo periodo.
Ancora una volta ho preferito il caldo cittadino, mitigato dal condizionatore in casa, al fresco del carnaio montanaro di questi giorni.
Sì, perchè già dall'inizio di luglio, al sabato e alla domenica, anche i perduti e sconosciuti paesini di montagna pullulano di automobili e di persone.
Ferragosto, poi, rappresenta l'apice di tutto il movimento, con la seccante "ciliegina" del menu fisso nei ristoranti e persino nelle trattorie "casalinghe" e nei rifugi.
Il menu fisso è una enorme fregatura, per tutti.
Viene elaborato in base al "gusto medio", con una spruzzatina di tutto un po', che lascia comunque insoddisfatti.
Poco condito e ancor meno salato per andare incontro a tutta l'ipocondria salutista dei nostri giorni, è il contrario di quello che dovrebbe rappresentare il piacere della tavola, con piatti pieni di gusto e liberamente scelti tra quelli che l'interessato preferisce.
Così, per due fine settimana, preferisco godermi la Bologna vuota (mica tanto, in centro bazzicano torme di turisti) e prepararmi il pranzo fai da me, oggi con tanto peperoncino, pomodoro e pancetta affumicata di Praga, per un'ottima e saporita personale rielaborazione dell'amatriciana.

domenica 4 agosto 2019

L'interruttore

Tornato dalle vacanze, ho approffittato del frigorifero desolatamente vuoto per procedere alla sbrinatura e pulizia annuale del congelatore.
Alla sera ho ascoltato il bollettino sullo scioglimento dei ghiacci artici.
Che abbia girato per sbaglio anche l'interruttore per lo sbrinamento della Groenlandia ?