A differenza degli altri predatori sopra citati, l’orso che appartiene alla famiglia dei plantigradi (perché cammina appoggiando la pianta del piede e non sulla punta delle dita) è un onnivoro che, durante il periodo estivo ha bisogno di ingurgitare il numero maggiore possibile di calorie per accumulare grasso a sufficienza per il letargo invernale, periodo nel quale tra l’altro la femmina partorisce. Quindi l’alimentazione del nostro amico è basata su tutto ciò che è commestibile privilegiando gli alimenti particolarmente calorici; nel nostro ambiente a primavera ha a disposizione le carcasse degli ungulati morti di stenti nel periodo invernale che riesce a scovare grazie al suo olfatto finissimo. Nel periodo estivo si nutre di bacche, radici, miele degli alveari, bestiame al pascolo (soprattutto pecore e capre), ecc…. Sono già due estati che abbiamo sul nostro territorio alcuni esemplari di questo plantigrado provenienti dalla Slovenia di sesso maschile ed età giovane che, scacciati dai loro territori dai maschi dominanti, cercano di ricongiungersi con le circa 10 femmine presenti in Trentino per potersi accoppiare. Purtroppo non possiamo dire di avere una popolazione di orsi stabile sul nostro territorio fintanto che non avremo la presenza di femmine con cuccioli; resta comunque il fatto che l’anno scorso 3 orsi hanno scorrazzato nel nostro territorio dove hanno fatto razzia di alveari, pollai, 8 pecore, diverse carcasse di capriolo e cervo ecc….. Essendo questi animali inclusi dalla Legge sulla caccia 157/92 fra le specie particolarmente protette, la Regione tramite le Province rifonde i danni causati da questi animali e nostro compito è, oltre che vigilare sulla loro incolumità, rilevare ed accertare i danni da questi provocati. Tornando ai nostri 3 amici sono stati avvistati da diverse persone e da alcuni anche fotografati. Noi abbiamo piazzato vicino agli animali razziati delle foto trappole e la foto che vedete è stata scattata proprio da una di queste lo scorso agosto. Uno dei tre orsi è stato catturato in Trentino e munito di radio-collare per seguirne gli spostamenti ed è stato chiamato Dino in onore del maggiore scrittore bellunese: Dino Buzzati. Questo animale si è poi spostato fino in Germania dove, dopo aver predato alcuni animale domestici, è stato purtroppo abbattuto da cacciatori autorizzati perché ritenuto pericoloso. In realtà l’orso bruno europeo non è assolutamente pericoloso per l’uomo perché tende sempre ad evitare l’incontro con la specie dominante sulla Terra. Anche gli altri grandi carnivori tendono ad evitare il contatto con gli esseri umani anche se negli ultimi 20 anni il fenomeno del randagismo canino (fenomeno dovuto all’abbandono dei nostri migliori amici) ha portato alla formazione di branchi di cani inselvatichiti che non ci temono ed anzi possono diventare veramente pericolosi oltre che dannosi. Purtroppo i pregiudizi della specie umana sono veramente pericolosi per questi meravigliosi animali, la cui presenza è invece un indice di integrità ambientale, essendo questi all’apice della piramide alimentare. Non devono quindi assolutamente essere considerati dei nocivi perché tendono a selezionare gli individui più deboli e migliorare il patrimonio genetico degli animali selvatici.
lunedì 28 febbraio 2011
L'ORSO
A differenza degli altri predatori sopra citati, l’orso che appartiene alla famiglia dei plantigradi (perché cammina appoggiando la pianta del piede e non sulla punta delle dita) è un onnivoro che, durante il periodo estivo ha bisogno di ingurgitare il numero maggiore possibile di calorie per accumulare grasso a sufficienza per il letargo invernale, periodo nel quale tra l’altro la femmina partorisce. Quindi l’alimentazione del nostro amico è basata su tutto ciò che è commestibile privilegiando gli alimenti particolarmente calorici; nel nostro ambiente a primavera ha a disposizione le carcasse degli ungulati morti di stenti nel periodo invernale che riesce a scovare grazie al suo olfatto finissimo. Nel periodo estivo si nutre di bacche, radici, miele degli alveari, bestiame al pascolo (soprattutto pecore e capre), ecc…. Sono già due estati che abbiamo sul nostro territorio alcuni esemplari di questo plantigrado provenienti dalla Slovenia di sesso maschile ed età giovane che, scacciati dai loro territori dai maschi dominanti, cercano di ricongiungersi con le circa 10 femmine presenti in Trentino per potersi accoppiare. Purtroppo non possiamo dire di avere una popolazione di orsi stabile sul nostro territorio fintanto che non avremo la presenza di femmine con cuccioli; resta comunque il fatto che l’anno scorso 3 orsi hanno scorrazzato nel nostro territorio dove hanno fatto razzia di alveari, pollai, 8 pecore, diverse carcasse di capriolo e cervo ecc….. Essendo questi animali inclusi dalla Legge sulla caccia 157/92 fra le specie particolarmente protette, la Regione tramite le Province rifonde i danni causati da questi animali e nostro compito è, oltre che vigilare sulla loro incolumità, rilevare ed accertare i danni da questi provocati. Tornando ai nostri 3 amici sono stati avvistati da diverse persone e da alcuni anche fotografati. Noi abbiamo piazzato vicino agli animali razziati delle foto trappole e la foto che vedete è stata scattata proprio da una di queste lo scorso agosto. Uno dei tre orsi è stato catturato in Trentino e munito di radio-collare per seguirne gli spostamenti ed è stato chiamato Dino in onore del maggiore scrittore bellunese: Dino Buzzati. Questo animale si è poi spostato fino in Germania dove, dopo aver predato alcuni animale domestici, è stato purtroppo abbattuto da cacciatori autorizzati perché ritenuto pericoloso. In realtà l’orso bruno europeo non è assolutamente pericoloso per l’uomo perché tende sempre ad evitare l’incontro con la specie dominante sulla Terra. Anche gli altri grandi carnivori tendono ad evitare il contatto con gli esseri umani anche se negli ultimi 20 anni il fenomeno del randagismo canino (fenomeno dovuto all’abbandono dei nostri migliori amici) ha portato alla formazione di branchi di cani inselvatichiti che non ci temono ed anzi possono diventare veramente pericolosi oltre che dannosi. Purtroppo i pregiudizi della specie umana sono veramente pericolosi per questi meravigliosi animali, la cui presenza è invece un indice di integrità ambientale, essendo questi all’apice della piramide alimentare. Non devono quindi assolutamente essere considerati dei nocivi perché tendono a selezionare gli individui più deboli e migliorare il patrimonio genetico degli animali selvatici.
domenica 27 febbraio 2011
Battere la Juve non ha prezzo
Con buona pace e massima comprensione per gli amici tifosi juventini vincere a Torino contro la squadra degli Agnelli non ha prezzo, è una soddisfazione immensa e ieri sera con alcuni amici tifosi bolognesi è stato un fiorire di sms, pieni di esagerazioni (in realtà non sarei così sicuro di preferire il Bologna vittorioso contro la Juventus al posto di una settimana con Belen … ).
Trentun anni fa io c'ero e mi ricordo quel Bologna di Radice, penalizzato per il cosiddetto “calcio-scommesse” che disputò uno splendido campionato, salvo poi retrocedere, per la prima volta nella sua storia, l'anno successivo (contrappasso o congiura ?).
Spero di non dover aspettare altri 31 anni per la prossima vittoria a Torino, anche perchè fra 31 anni avrò un'età tale, che una simile emozione potrebbe risultare fatale ...
La mia avversione verso la Juventus risale alla maggiore età, quando compresi che la squadra bianconera non era forte perchè vinceva, ma era forte perchè di proprietà degli Agnelli.
Naturalmente non ho mai abbandonato la mia primaria avversione verso l'Inter, la squadra “nemica” per eccellenza di ogni bolognese che nel 1964 avesse dai 4 ai 12 anni.
E che soddisfazione se questo anno lo scudetto non lo vincessero né l'Inter, né la Juventus e, per altri motivi, neppure Milan, Napoli e Roma !
In fondo, sognare non è (ancora) vietato ...
sabato 26 febbraio 2011
L'angolo del compleanno: Marcella
Sarà quindi opportuno che “chi sa, parli” e confesso sin d’ora che di tre dei presenti conosco (o credo di conoscere) solo il mese di nascita (Claudio, ottobre forse il 23 , Roberto, luglio forse il 16 e Gabriele, aprile non oso tentare il giorno) , ma nel caso di Katia e Andrea, non credo di aver mai saputo neppure quello.
Non è però il caso di Marcella, un’ amica divenuta tale, nella più completa accezione del termine, con l’università, nonostante i nostri caratteri (e non solo) ben diversi che ci portano a risposte ben differenti, dai minimi ai massimi sistemi.
Un amico è colui che ti è accanto, negli alti e bassi della vita e continua ad essere tale anche se tu, quasi mai, segui i suoi consigli. :-)
Buon compleanno, Marcella.
lunedì 21 febbraio 2011
vita da guardia
Spero di essere riuscito a trasmettervi in parte le emozione provate in quei momenti. Se vi sono piaciute vi consiglio la lettura di un romanzo breve (meno di cento pagine): “Il peso della farfalla” di Erri De Luca uno scrittore alpinista originario di Napoli ma che vive da anni in Trentino.
DIECI
sabato 19 febbraio 2011
PAR CONDICIO (Per il mio amico Andrea)
Forse questo post è prematuro, ma credo di avere già gli ingredienti fondamentali. E poi, il resto lo scriverà lui, adesso, o gli altri partecipanti a questo blog, per i ricordi, sicuramente più numerosi dei miei, che di lui hanno...
Per quel che mi riguarda, Andrea è una persona che ho sempre avuto nel cuore.
Gli ho voluto bene, quando eravamo al Liceo: mi piacevano i suoi modi schietti e diretti che a volte spiazzavano, ma a me strappavano immancabilmente un sorriso
Un ragazzone alto e "bello", nessuno nemmeno tra i suoi più accaniti detrattori (ma ve ne erano?) potrà dire il contrario. Ed era solare, con quel sorriso aperto a 44 denti e quel suo sguardo fermo e limpido, un po’ cerbiattesco, che pareva dire: "niente può farmi paura e, soprattutto, nessuno può cambiarmi. Vi vado bene? Io sono questo".
Si considerava un po’ maldestro nei modi – o eravamo noi a considerarlo tale?- , soprattutto(ma non solo)con le donne, ma non capiva poi il perché, e continuava imperterrito ad avere quegli stessi modi lineari che arrivavano alla meta in un batter d’ali...
Non amava quegli arzigogoli mentali che solo noi femmine riusciamo a elucubrare e, pur ammettendo limpidamente che non batteva chiodo (n.d.r.: io ho sempre pensato che riscuotesse più successi di quanti ne dichiarasse...), non se ne capacitava. Nessuna sconfitta, però, poteva scalfirlo. Semplicemente, da sportivo, ripartiva. Con le stesse regole.
Non ho molti ricordi concreti (a parte una cassetta di musica da lui registratami, che in questi giorni ho cercato invano), ma questo fa parte di me: non rammento il latino o il greco, ma di qualunque parola di origine latina o greca so significato e provenienza; allo stesso modo, non ricordo episodi di Andrea, ma so chi è Andrea.
Ricordo però, nitida, una cosa: fu una telefonata o un incontro? Non saprei. Ricordo che mi disse che aveva incontrato una ragazza al Cai, piccolina magrolina e carina, sì, ma non di quei tipi "morbidi" e più appariscenti che all’ epoca lo "invischiavano"...Insieme, scalavano le montagne.In senso anche metaforico, mi viene da dire adesso. Capii dal suo tono che quella ragazza sarebbe stata molto importante per lui e mi risulta, difatti, che sia diventata sua moglie. Andrea era di certo anche affidabile (come ha dimostrato recentemente nella difesa sperticata del compagno Gabriele, a mio parere quasi un incidente diplomatico...:-))
Quando seppi che la sua scelta universitaria sarebbe caduta sulla facoltà di agraria pensai che era una scelta ad hoc: gli stava a pennello… Lo "vedevo" a contatto con la natura, quasi a evidenziare quanto per lui fossero importanti la concretezza, le radici, ma anche il sapere: la cultura di Andrea è sempre stata più solida e profonda di quanto non apparisse dai suoi modi genuini.
Per anni non ho saputo niente di lui. Qualcuno, ma non so chi, mi disse che forse non abitava a Bologna. Stop.
Così, quando ho letto il suo primo post, non sono stata contenta "e basta"; ho anche provato una sensazione di grande serenità, perché, dopo più di trent’anni, l’ho "riconosciuto" immediatamente.
Non è sensazione da poco.
Ho sorriso.
Solo Gaggio poteva aprire la porta ed entrare così, in punta di piedi e con tanta naturalezza, due righe buttate lì, senza impegno e con nonchalance, come a volersi confondere, come se ci fossimo salutati il giorno prima, "ecco, anche il montanaro è arrivato...", quasi a chiedere: "notizie, da ieri?"
Nessuno di noi si è sconvolto. Tra amici, è così.
mercoledì 16 febbraio 2011
L'angelo bruciato
Quando ho sentito parlare per la prima volta dei Nirvana ero assolutamente in trip per i Guns 'n Roses, ero su un catamarano fuori Cabo St. Lucas e suonavano come sempre "Sweet child of mine", la dolce ballata rock che Axl aveva dedicato alla ex. Avevo passato il pomeriggio su una spiaggia a suonare con dei ragazzi venuti giù da San Diego con due chitarre Martin, veri ex hippie: pensate che uno era stato al concerto di Altamont e aveva fatto una comparsata nel film sui Doors. Erano appena finiti gli anni '80 e pensavo che niente potesse battere "Appetite for distruction". Ma mi sbagliavo. Dicono che la canzone più bella di tutti gli anni '90 sia stata scritta all'inizio della decade e non posso che concordare: quella volta un amico tirò fuori una cassetta con "Smells like teen spirit" e iniziò una passione che mi ha portato attraverso gli anni fino all'8 aprile 1994 quando la sera al giornale mi capitò per le mani l'agenzia (allora arrivavano ancora su carta) che annunciava la morte di Kurt Cobain. Si era sparato una fucilata in bocca, come un altro mio idolo di gioventù, Ernest Hemingway. Aveva fatto la fine di altri "maledetti" come Hendrix, Brian Jones, Jim Morrison. In soli quattro anni aveva sconvolto il mondo della musica portando il grunge (ormai quasi estinto) sulla vetta delle classifiche. Con soli 3 dischi praticamente, innovativi e provocatori. Più un incredibilmente intenso Live Unplugged a Mtv. La voce di Cobain era incredibile: poteva partire bassa e poi salire fino a tonalità distorte quasi urlate. Una delle canzoni meno note ma fra le più belle "You know you're right" ne è un ottimo esempio: fra l'altro la parola urlata nel ritornello è "pain", dolore. Quel dolore incredibile allo stomaco che lo ha tormentato per tutta la vita, che nessun dottore riusciva a curare e che sicuramente lo ha spinto verso le droghe e l'abisso. Anche quando l'ho sentito a Modena nel '94 in una sera emozionalmente unica per me, quando finì la cover di Bowie "The man who sold the world", il solito urlo che faceva alla fine mi parve quasi un disperato richiamo d'aiuto. Era così reale che l'ho sognato per anni finché non l'ho ritrovato, poco tempo fa, in un bootleg registrato quella sera e messo in rete. Era un urlo che annunciava già la sua fine, secondo me.
Che dire del Cobain chitarrista. Certo non è un virtuoso, men che mai uno shredder. Ma il suo stile è unico e non bisogna sottovalutarlo. Prendiamo ad esempio l'uso dei power chords in "Smells like teen spirit" o "In Bloom" e poi le distorsioni. E notate che con solo pochi accordi ha fatto canzoni bellissime, che rimarranno a lungo nella memoria..
Come as you are, as you were,
As I want you to be
As a friend, as a friend, as an old enemy.
Take your time, hurry up
The choice is yours, don't be late.
Take a rest, as a friend, as an old memoria...
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Avrei voluto far uscire questo post fra una settimana, nell'anniversario di quel concerto di Modena, ma l'ho anticipato "stimolato" dall'intervento di Katia che avevo ingiustamente sottovalutato come intenditrice di musica, anzi sono felice di avere nuovi interlocutori "tecnici" musicalmente. Rigetto però in toto ragazze le vostre accuse di maschilismo, oltretutto ai concerti ho sempre portato un sacco di donne (addirittura tre una volta a vedere i Green Day: eravamo in assoluto penso i più vecchi del palazzetto!) A presto
ECCO A VOI IL FESTIVAL!
Chi l'avrebbe detto: dopo anni e anni bloccato in casa da una settimana di influenza e mal di gola devastanti mi sono cuccato (un po' in zapping lo confesso) la serata iniziale del festival di San Remo! Ora, parlando di musica, vi racconterei più volentieri di eventi ben più eccitanti, di performance indimenticabili che ho avuto la fortuna di vedere negli anni passati tipo il 21/2/1994 quando assistetti a Modena al sestultimo concerto in assoluto dei Nirvana a pochi giorni dal suicidio di Kurt Cobain. Potrei raccontarvi le meraviglie di Zooropa, quando gli U2 lanciarono la multimedialità nei concerti con un'insieme di immagini e di suoni da far perdere la testa. E tanto altro, ma che interesserebbe forse solo Andrea e Roberto, pertanto parliamo un attimo di questo Sanremo, il "61° festival della canzone italiana". Sono fra l'altro convinto che dato il cast Valeria fosse in prima fila davanti allo schermo… Ho ascoltato quasi tutte le canzoni: hanno eliminato la Oxa e la Tatangelo (della prima non si riuscivano proprio a capire le parole) quindi se va come l'anno scorso una delle due vincerà. Anche perché il meccanismo dei voti, dei ripescaggi, del televoto ecc è strutturato in modo che (l'hanno incredibilmente ammesso gli stessi organizzatori) è possibile barare! Mi sono piaciuti, si fa per dire, abbastanza il "vecchio" Vecchioni (che quand'era giovane proprio non sopportavo), Max Pezzali e qualche altra cosa. Simpatico Davide Van de Sfroos che canta in un misto dialetto (grazie a Dio per una volta non napoletano) con la sua canzone Yanez dedicata ai nostri amati personaggi di Salgari rivisitati con ironia sulla nostra riviera. Il lato artistico musicale è stato la parte migliore dello spettacolo, per il resto non ci siamo. Temo che domattina l'auditel possa essere maligno per il nostro Morandi (c'era anche la Champions a remargli contro) che ho trovato un tantino dimesso, un po' "antichino", mi aspettavo di più. Le iene così così e poi le due bellezze Canalis e Belen. Bellezze, punto… Comunque mi sa che anche domani mi toccherà il bis e poi giovedì son curioso di vedere la serata in cui ogni artista canterà una canzone dedicata all'Italia, serata in cui anche Morandi si dovrebbe alla fine esibire. Facciano quel che vogliono, San Remo resta nella mia memoria quello della mia infanzia, quello in bianco e nero con tutta la famiglia a dare i voti a matita alle canzoni dopo cena. Quello dove fecero da comparse (ahimè) anche artisti incredibili come Stevie Wonder, Louis Armstrong, Dionne Warwick, The Yardbirds, Paul Anka, Shirley Bassey e altri ancora. Quello che finiva in due giorni al massimo e l'anno dopo ti ricordavi chi aveva vinto l'anno prima!
Anche qualcuno di voi sono sicuro che ieri sera avrà visto il Festival ed è libero di contraddirmi naturalmente. Ora provo a dormire, mi metto la cuffia però, con la musica: Comfortably Numb…
lunedì 14 febbraio 2011
Per Robbi, Max, Claude e Massimo
Cari Amici ,
la presente per dirVi che la Vostra stella di Natale è ancora bellissima! I miei ospiti abituali, quelli che la vedono da dicembre, sono stupefatti: uno di loro (dal pollice verde) è convinto che si tratti di microclima favorevole.
Io, invece, interpreto la cosa come un segno positivo, un evento quasi soprannaturale, anche se, in realtà, so bene che è soltanto stata scelta da un bravo e onesto fioraio.
Comunque sia, io non la sposto mai, nemmeno di un millimetro, perchè ho paura di rompere l' incantesimo; a volte le parlo e l' accarezzo e lei evidentemente ne beneficia. Molto più spesso, però, me ne dimentico: ma so di poterlo fare, perchè, come i veri amici, stoicamente resiste. Quando mi accorgo che il terreno è secco, per farmi perdonare, la annaffio, ma con moderazione, in modo che capisca che mi dispiace
Tanto rigoglìo mi ha fatto salire nella considerazione di quegli amici che, da anni, verificano i miei insuccessi in tema di piante e l' eco della nuova stima è tale che mi sono guadagnata nientepopodimeno che...una pianta di limone!
Poi, a proposito del blog, volevo dirvi che sono contenta di tante forze discese in campo, veramente contenta: ma, come accade sempre quando finisce un periodo (quello di noi cinque nel blog in "attesa" ... degli altri), sono anche un po' malinconica.
E' come se mi trovassi in una stazione e invece che vedere partire un treno vedo partire un pezzetto di vita.
In fondo, a scuola eravamo compagni, ma qui, nel blog, siamo diventati amici.
Ho imparato a conoscere chi tra voi conoscevo meno e ad apprezzare il vostro carattere e a sorridere delle vostre caratteristiche; a provare stima per il vostro spirito curioso che vi ha portato a tante poliedriche conoscenze, a riconoscervi anche attraverso le parole scritte.
Mi sono divertita a identificare l' autore dei commenti prima ancora di leggere chi fosse..
In questi anni non c'è mai stato un vero e proprio incidente diplomatico tra noi, eppure ci siamo detti tutto, senza censure, e anche quando non abbiamo parlato già sapevamo quale fosse il pensiero di ciascuno.. E abbiamo sempre saputo che anche il pensiero più osè era accettabile, perchè magari solo provocatorio o invece in buona fede.
Ecco: abbiamo avuto tutti una grande tolleranza verso l' altro.
A me, questo, è piaciuto davvero molto.
Così, nel tempo, mi è cresciuto il rammarico di non avere avuto con tutti voi molti ricordi legati al nostro liceo, se non appunto il nostro liceo (che comunque non mi pare poco), ricordi che avrei in quantità maggiore se avessi(mo) vissuto quel periodo con maggior disinvoltura e scioltezza..
Però, poichè basta distrarsi un attimo e il nostro presente è già da rubricare come "ieri", sono veramente soddisfatta di poter condividere con voi tutti i ricordi legati a questo periodo "iniziale" di blog e di avere aderito fin dall' inizio, con entusiasmo, alla proposta di Roberto...
Sono certa che anche i nuovi arrivi mi riserveranno tante piacevoli sorprese: come sempre, quando un treno se ne va, uno ne arriva.
E poichè il prossimo è popolato di "galvaniani doc" non posso che scacciare la malinconia: sopra, ci sono loro, ma ci siete ancora anche VOI!
Un bacio ( e un cuore) cadauno.
NOVE
sabato 12 febbraio 2011
Lo squadrone che tremare il mondo fa
venerdì 11 febbraio 2011
Le vite degli altri
Il film, a cui l’ altra sera avevo dedicato un post, era “Le vite degli altri”: stava per andare in onda su Rai 2 e ve ne volevo caldeggiare la visione, se per caso ve lo foste persi al cinema.
Giustamente premiato in ogni dove (con Oscar americani, europei, tedeschi...), il film racconta una storia che si svolge a a Berlino Est, alla metà degli anni 80, prima della caduta del Muro. La trama, per sommi capi, è questa: un esperto funzionario della Stasi è incaricato di sorvegliare un drammaturgo di successo che il Ministro della Cultura vorrebbe in odore di dissidenza. In realtà, si tratta di una “macchinazione” ai danni dello scrittore, cui il politico intende sottrarre la bella compagna attrice.
Il film è particolarmente avvincente, perchè riesce a descrivere in modo magistrale i climi opprimenti fra delazioni, persecuzioni, suicidi che pesavano sulla DDR, ossia sulla repubblica Democratica tedesca, nel periodo di dominazione della Stasi, ma, con riferimento all’ attualità, richiama il tema sempreverde di come le notizie possano essere utilizzate a piacimento a favore di una o di altra tesi e di come sia difficile trovare il limite a ciò che sia o debba essere “ riservato”…
Che il tema sia di grande attualità, lo pensa anche il nostro Premier, che ieri, nella edizione online del Foglio, nel denunciare, come sempre, «la lobby antiberlusconiana» (composta da procure, giornali e talk show) che «si muove di concerto per eliminarlo», ha spiegato che lo farebbe con inchieste «farsesche, inaccettabili» e dando vita a «una caccia spionistica ‘alle vite degli altri’ che si faceva nella Germania comunista». Si vede che l’ altra sera ha guardato la tv e non ha festeggiato con le sue amiche escort….
Mi ha colpito, poi, una recensione che descrive la Stasi come “ la terribile polizia segreta che spiava tutto e tutti, in una sorta di Grande Fratello, esatto contraltare ideologico del Big Brother capitalistico: là, nel comunismo, nessuno avrebbe voluto essere controllato, visto, sezionato, bloccato; qui, nel decadente Occidente, c'è la fila per farsi notare, rinchiudersi in case, isole, fattorie, stalle, ville affollate di pupe e di secchioni, music farm e via”…
E’ vero che il Grande Fratello è di pessimo gusto e che attraverso di esso si “guardano” le vite degli altri , ma anche il solo “affiancarlo” allo spionaggio della Stasi mi sembra un po’ azzardato, non foss’ altro che per un piccolissimo dettaglio che fa l’ enorme differenza: chi si sottopone e chi guarda il Grande Fratello è “libero” di farlo e sa che, se vuole, può sempre desistere dalla pur folle impresa....
O no?
giovedì 10 febbraio 2011
OTTO
mercoledì 9 febbraio 2011
il giorno dell'oca
domenica 6 febbraio 2011
La gita scolastica di seconda liceo
venerdì 4 febbraio 2011
Finalmente a casa
Vi ringrazio per l'accoglienza, amatissimi compagni di liceo, per secoli non ho saputo nulla di voi e solo grazie ad un social netword ho riallacciato un contatto che non vorrei più perdere.
Vi voglio bene carissimi ragazzi del '56!! Katia