Che bella giornata, meteorologicamente parlando, oggi!
Qualche spruzzata di neve rimasta qua e là e…il sole. Ammettiamolo, Massimo freddofilo, il sole, con la neve già scesa, è bene accetto…..
Per il resto, oggi io sono stata da amici e vi dirò: avrei amato avere una serena giornata nella mia casa (come mi piace la mia casa!), “libera” da tutto….
A dire il vero, la mia vita me la sono proprio scelta io, solo che è continuamente presa di mira dagli altri: dalla famiglia, che mi pensa sola e pertanto triste; dagli amici, che mi pensano sola e pertanto triste…In realtà, io sono sola ma estremamente felice di esserlo…e non c’è verso di farlo capire agli altri. E anche nella tristezza, che talvolta mi avvolge, io trovo la felicità….
Quando, dopo una giornata di lavoro o di mondanità, la serratura scatta dietro di me e chiudo fuori il mondo, ecco, io credo di vivere un attimo di qualcosa di molto simile alla felicità….
Siccome sono il cuore comune di questo blog ( ho veramente apprezzato questo pensiero di Claudio; aggiungo che il cuore rappresenta il sentimento ma è anche la “sostanza” delle cose, il “centro”, il “cuore”, appunto), dovevo aprirmi un po’ di più con voi…Ma la pagina intimistica è finita e ora vi parlerò del più e del meno…
Prima, però, mi piace azzardare un commento per ognuno di voi (.-))
Massimo F.: “Mah, questa non è normale”
Massimo P. “Bene, questa è una vera freddofila”
Robi “Questa è la mia amica”
Claudio (ancora perplesso per il mio commento al suo bellissimo post): “Mah, vediamo questa dove andrà a parare…..”
Si vedrà: intanto, onore al merito!
Noi cinque ci mettiamo in gioco, mica come gli altri che ci leggono e non scrivono…troppo comoda….
E caro Massimo F., che in un recente scritto hai aperto senza condizioni anche a quelli non del ’56: ti ricordo che c’è un Consiglio di Amministrazione del presente blog e se anche tu sei il Rappresentante Unico, prima di spendere il nostro nome, devi attendere idonea delibera….
Ieri sera, amici, ho visto un film, rubricato come “western” da televideo, in realtà solo di “ambientazione” western: “Maverick”
Ero estremamente soddisfatta e pensavo alla vostra faccia quando ve lo avessi riferito: poi, mano a mano che il film mi prendeva (ed infatti non era western), evidentemente anche a causa dell’ età di noi del 56, l’ entusiasmo è, d’ improvviso e inesorabilmente, scemato: mi sono addormentata proprio sull’ ultima scena, quella in cui lo sceriffo scappa con il bottino vinto al gioco da Maverick….
Indagando su internet, ho poi appurato che il regista del film, Richard Donner, e il protagonista, Mel Gibson, avevano già lavorato insieme nei primi film della serie Arma letale e che, proprio per celebrare questo lungo sodalizio, in Maverick c'è anche un breve “cammeo”di Danny Glover (che in Arma Letale interpretava il compagno di Gibson, Roger Murtaugh). Glover interpreta la parte di un rapinatore di banche che alla vista di Gibson rimane per un attimo interdetto; i due si scrutano come se si conoscessero (il parallelo è sottolineato anche dal sottofondo musicale, che fa anche parte della colonna sonora di Arma Letale), poi la scena finisce con la fuga di Glover, che ripete una delle più celebri battute di Arma letale: “Sono troppo vecchio per queste stronzate” (ndr. Trovo deliziosa questa curiosità….)
Mi sono ulteriormente documentata e ora so che Maverick, oggi, significa più o meno battitore libero, che all’ epoca del far west il termine indicava un capo di bestiame non ancora marchiato, che negli anni cinquanta fu una serie televisiva western con James Garner nelle vesti di un avventuroso (e onesto) giocatore di professione che frequenta i tavoli del Far West. Negli anni Ottanta il termine tornò a galla grazie a Tom Cruise che nel film Top Gun interpretava il ruolo di Pete “Maverick” Mitchell, un pilota ribelle e geniale. In questa campagna elettorale, il senatore John McCain ha sostenuto di essere lui stesso un maverick, un battitore libero che ha spesso disobbedito al partito per il bene del Paese. Anche Sarah Palin ha sostenuto di essere a sua volta una maverick. (ndr.: Mah?!?)
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Indagando su internet ho appurato tutte queste cose, ma non ho trovato il finale del film….
Sob. Qualcuno di voi sa per caso come sia andato a finire?
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Essendomi addormentata presto, ovviamente, mi sono svegliata di notte: e ho visto il finale di un altro film, che, in quanto donna, mi ha subito intrigato. Titolo: “Un amore americano” (regista: tale ignotissimo Schivazappa), prodotto da Pupi e Antonio Avati, interpreti: Carlo Delle Piane e Brooke Shields!! Storia: un vecchio professore italiano dell’ Università di Urbino va a Chicago per lavoro, si innamora di una studentessa più giovane ecc ecc…innamoramento che, naturalmente, non è altro che la proiezione di giovinezza e nuove emozioni….
Storia banalotta, in verità, ma interessante nel risvolto che unisce il mondo e la storia: l’ Uomo, in quanto genere…
Ecco: sull’ uomo in quanto tale, in quanto essere umano, io potrei scrivere fiumi di inchiostro, ma so che a voi non interesserebbe più di tanto…
Eppoi, adesso sono stanca…
Avrei voluto anche parlarvi dello spettacolo di Travaglio, che ho recentemente visto al Celebrazioni (con biglietto gratuito), e che si è chiuso con un tributo a Prodi, presente in sala…ma penso che sia un “argomento sensibile” e, anche se mi sarebbe piaciuto intraprendere un dibattito in merito, preferisco per ora accantonare l’ argomento politico, in attesa che riprendano i vari Anno Zero e Ballarò e Porta a porta, che tanto mi appassionano…Valuteremo di volta in volta…
Pertanto, miei cari, la smetto (temporaneamente)…..
E’ comunque un vero sballo non dovere andare a lavorare, anche se mi sento già pervadere da una sottile angoscia: mercoledì è già alle porte…
Buona serata!
P.S.
Ho trovato fantastico il ricordo del diario di Robi ed è incredibile, non lo ricordavo affatto!
Eppure, a forza di pensarci -e questo sì che è incredibile!- qualcosa nella mente mi è riaffiorato: l’ Ansa e io, secondo o terzo banco della prima fila entrando nell’ aula di terza effe a destra (dietro la mitica “Pasc”), eravamo forse un po’ acide entrambe?….Mmmm, sì.
Però, Robi, sono sempre più sicura che la frase non fu farina del mio sacco….e non a caso ero una delle tue preferite!
R.P.S.
Dopo trent’ anni di silenzio assoluto, una delle prime domande che mi fece l’ Ansa fu: “…e Roberto?”