Venerdì e sabato sono stato, per lavoro, a Torino, rientrando solo verso le 19 di ieri a casa.
Per fortuna il tassista non era interessato al Bologna, per cui, arrivato a casa, ho potuto guardare la partita, che avevo programmato in registrazione, senza conoscere il risultato, come se fosse in diretta.
Doppia amarezza.
Perdere e perdere contro l'Inter che è la squadra a me meno gradita (eufemismo).
Leggo poi oggi sul Carlino articoli intonati all'ottimismo per la prova della squadra.
Mi pare un ottimismo fuori luogo.
E' vero che, a differenza che contro Fiorentina e soprattutto Lecce, come a Torino contro la Juve, i giocatori hanno tirato fuori gli attributi, ma senza "l'aiutino" di una espulsione (ieri contro di noi) non bastano.
Manca la visione di gioco, mancano le idee, mancano gli schemi, oltre a mancare tecnica e fortuna.
Non può portare risultati affidare la palla ora a Morleo, ora a Diamanti, ora a Ramirez perchè corrano avanti saltando uno, due, tre avversari, finiscano sul fondo e poi mettano la palla in mezzo all'area sperando che qualcuno la incroci di testa o di piede mandandola dentro.
Perez e Mudingai sono bravissimi a contrastare l'avversario, ma quando c'è da "vedere" il gioco sono una frana.
La difesa ha subito otto goals, una media di due a partita (continuando così alla fine saranno 76 !!!).
Di Vaio è l'ombra di se stesso e poichè non può essere diventato improvvisamente un brocco, è evidentemente bloccato da troppe responsabilità: qualche giornata di panchina non potrebbe fare altro che bene sia a lui che ad Acquafresca giocare da titolare fisso.
Abbiamo poi una serie di infortuni che rendono l'infermeria del Bologna stipata come quella del Milan, senza però averne i ricambi per quantità e tanto meno per qualità.
Segno di una fortuna che, dopo averci sorriso per tre anni sorreggendoci in serie A, pare ci abbia voltato le spalle.
A proposito di fortuna.
Da quando sono diventati presidente e vice, Guaraldi e Setti non hanno vinto una sola partita, le hanno perse tutte tranne i due pareggi con il Parma, la penultima del campionato 2010-2011, a maggio scorso, e con la Juve domenica scorsa.
Napoleone, quando gli caldeggiavano la nomina a generale di ufficiali del suo esercito, diceva sempre: d'accordo è bravo, ma è ANCHE fortunato ?
Napoleone sapeva che la fortuna ha una alta percentuale nei successi e negli insuccessi della vita.
Guaraldi e Setti forse saranno bravi, sicuramente non sono fortunati.
Napoleone non li avrebbe mai fatti generali.
Per fortuna il tassista non era interessato al Bologna, per cui, arrivato a casa, ho potuto guardare la partita, che avevo programmato in registrazione, senza conoscere il risultato, come se fosse in diretta.
Doppia amarezza.
Perdere e perdere contro l'Inter che è la squadra a me meno gradita (eufemismo).
Leggo poi oggi sul Carlino articoli intonati all'ottimismo per la prova della squadra.
Mi pare un ottimismo fuori luogo.
E' vero che, a differenza che contro Fiorentina e soprattutto Lecce, come a Torino contro la Juve, i giocatori hanno tirato fuori gli attributi, ma senza "l'aiutino" di una espulsione (ieri contro di noi) non bastano.
Manca la visione di gioco, mancano le idee, mancano gli schemi, oltre a mancare tecnica e fortuna.
Non può portare risultati affidare la palla ora a Morleo, ora a Diamanti, ora a Ramirez perchè corrano avanti saltando uno, due, tre avversari, finiscano sul fondo e poi mettano la palla in mezzo all'area sperando che qualcuno la incroci di testa o di piede mandandola dentro.
Perez e Mudingai sono bravissimi a contrastare l'avversario, ma quando c'è da "vedere" il gioco sono una frana.
La difesa ha subito otto goals, una media di due a partita (continuando così alla fine saranno 76 !!!).
Di Vaio è l'ombra di se stesso e poichè non può essere diventato improvvisamente un brocco, è evidentemente bloccato da troppe responsabilità: qualche giornata di panchina non potrebbe fare altro che bene sia a lui che ad Acquafresca giocare da titolare fisso.
Abbiamo poi una serie di infortuni che rendono l'infermeria del Bologna stipata come quella del Milan, senza però averne i ricambi per quantità e tanto meno per qualità.
Segno di una fortuna che, dopo averci sorriso per tre anni sorreggendoci in serie A, pare ci abbia voltato le spalle.
A proposito di fortuna.
Da quando sono diventati presidente e vice, Guaraldi e Setti non hanno vinto una sola partita, le hanno perse tutte tranne i due pareggi con il Parma, la penultima del campionato 2010-2011, a maggio scorso, e con la Juve domenica scorsa.
Napoleone, quando gli caldeggiavano la nomina a generale di ufficiali del suo esercito, diceva sempre: d'accordo è bravo, ma è ANCHE fortunato ?
Napoleone sapeva che la fortuna ha una alta percentuale nei successi e negli insuccessi della vita.
Guaraldi e Setti forse saranno bravi, sicuramente non sono fortunati.
Napoleone non li avrebbe mai fatti generali.