domenica 25 giugno 2023

Il passato in vetrina




In queste settimane una delle vetrine della Libreria Nanni è stata allestita con vecchi libri per ragazzi, titoli classici, soprattutto di Emilio Salgari.

Dalla copertina si deduce che sono libri appartenenti a qualche anno precedente ai miei anni da adolescente e che compravo prevalentemente da Nanni, dove allora era consentito girare all'interno della libreria, tra gli scaffali e dove una stanza intera era dedicata alla letteratura per ragazzi.

Lì ho comprato tanti romanzi di Salgari (ma anche se credevo di averli tutti, ogni volta ne scopro uno nuovo), alcuni di Verne (mi ricordo particolarmente I figli del Capitano Grant da cui fu tratto anche un film che vidi durante una vacanza al mare), Dumas e gli otto romanzi di Gil St Simon, editi da una sconosciuta (e presumo poi fallita o estinta) casa editrice bolognese, la Capitol, che mi portarono ad essere un lettore onnivoro di romanzi e poi saggi ambientati nella Francia del XVII secolo.

E' stato piacevole il ripasso di titoli che appartengono ad un passato che non vedo, se non in minima parte, nelle moderne sezioni per ragazzi.

Mi ha comunque confortato vedere, ieri, che molti di quei libri non sono più in vetrina.

Penso sia dovuto alla "razzia" di qualche collezionista più o meno della mia età, ma voglio sperare che ci sia anche la mano di un genitore sapiente che li abbia comprati per dare una buona, tradizionale, normale educazione ai suoi figli.


domenica 18 giugno 2023

Outlander

Sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo in televisione da provare e da affiancare ai programmi collaudati, sono incappato, su consiglio, in Outlander di cui sono già state prodotte sei stagioni ed è in arrivo la settima anche in Italia.

Al momento sono arrivato alla visione dei primi episodi della quinta stagione, abbastanza per essermene fatto una opinione.

L'idea iniziale non è originale per chi è appassionato di fantascienza: il viaggio nel tempo.

Una donna che nel 1945, casualmente, tocca una pietra di un cerchio di pietre in Scozia e si ritrova nel 1745, si innamora, si sposa, partecipa alla lotta contro gli Inglesi, torna nel 1948 incinta, poi ritorna nel passato, sempre di duecento anni.

Intorno tante vicende, dalla Corte di Francia ai prati delle Highlands e, dalla quarta stagione, alle praterie degli Stati Uniti ancora colonia della Corona Britannica.

L'idea del viaggio nel tempo resta sempre di più sullo sfondo, anche se il passato comincia ad essere affollato di viaggiatori tutti risucchiati nella storia.

Ma oltre alla fantascienza, mi piacciono anche i telefilm storici e in costume, per cui lo ritengo più che accettabile, senza tante pretese e con la curiosità di vedere cos'altro capiterà ai protagonisti che, per poter realizzare una puntata dopo l'altra e così per sette stagioni, subiscono ogni sorta di disavventura, meritando in pieno il titolo di Fantozzi del settecento.

domenica 11 giugno 2023

Un giallo fresco

Dopo la lettura di due autentiche sòle (Torregrossa "Morte accidentale di un amministratore di condominio" e Maggioni "La calda estate del commissario Casablanca") che ho dovuto acquistare in coppia (con le offerte spesso fregatura due per uno, dove però i titoli sono circoscritti ad uno specifico perimetro scelto dall'editore, forse tra quelli meno venduti e già questo solitamente mi fa rinunciare all'acquisto) perchè volevo verificare se il primo, oltre al titolo, fosse adeguato per uno scherzoso omaggio all'amministratore del mio condominio, mi sono accostato titubante al terzo romanzo che avevo acquistato: Arwin J. Seaman "Omicidio fuori stagione", indicato come "la prima indagine sull'isola di Liten".

Apparentemente un giallo scandinavo se non fosse che, alla lettura della biografia dell'autore, si scopre subito che si tratta di uno pseudonimo scelto "da uno scrittore italiano di successo".

Una ottima trovata pubblicitaria perchè scatena la caccia all'autore, comparando lo stile con quelli di affermati scrittori italiani, forse di gialli, forse no e che a me sembra un tentativo di ripercorrere la strada intrapresa da J.K. Rowlings che, dopo il successo dei suoi Harry Potter, sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith ha inaugurato (ormai i volumi sono sei) la avvincente serie sull'investigatore privato Cormoran Strike (da cui anche una serie televisiva).

A parte la trovata pubblicitaria il romanzo si legge molto bene, anche se l'isola di Liten potrebbe anche essere una qualsivoglia piccola isola italiana, dove tutti si conoscono, dove la vita scorre piatta finchè non accade qualcosa che sconvolge la routine quotidiana.

Tre omicidi apparentemente di un serial killer per arrivare ad un finale a sorpresa (forse non per tutti) di sicuro effetto.

Anche se non tutti i personaggi sono credibili nel carattere costruito dall'autore, la lettura è fresca e accattivante, perfettamente idonea per un piovoso pomeriggio domenicale di giugno.

Temo, dall'indicazione della "prima indagine sull'isola di Liten", che siano in programma dei seguiti che mi auguro possano mantenere la medesima freschezza.

Sapere chi è, in realtà, lo "scrittore italiano di successo" è del tutto marginale.

domenica 4 giugno 2023

Richelieu

Ho appena terminato di leggere un lungo romanzo storico, comprato credendolo un saggio: Richelieu di Natascia Luchetti, Delrai Edizioni.

E' la storia romanzata (molto romanzata) dell'ascesa del Cardinale che costruì la Francia, citato anche dal Manzoni nei Promessi Sposi.

E' un super volume di 900 pagine nella sua versione cartacea e arriva solo alla nomina di Richelieu a cardinale nel 1622, lasciando, forse ad un successivo romanzo, il "meglio" della carriera del Primo MInistro di Luigi XIII, un Ventennio che forgiò la Francia potenza europea.

Essendo un appassionato di quel periodo storico sin dai tempi della lettura delle versioni per ragazzi dei Tre Moschettieri e, più ancora, degli otto volumi di cappa e spada di Gil StSimon (e senza dimenticare lo sceneggiato italiano "Il Cavalier Tempesta") quando in libreria ho visto quella novità, ho cercato e trovato la versione elettronica e l'ho subito scaricata.

Inizio molto promettente, personaggi ben caratterizzati sia quelli storici che quelli inventati, molto acuto il richiamo e l'utilizzo di personaggi che troviamo nei romanzi di Dumas, da Milady de Winter (personaggio che, nonostante fosse l'incarnazione del Male in Dumas, mi ha sempre attratto e, evidentemente, non sono il solo visto che non è la prima volta che la trovo ridipinta come una eroina e non come una diavolessa) al Conte di Rochefort.

Le vicende storiche sono puntuali e ben descritte, anzi direi che siano presentate in modo piacevole e le frequenti annotazioni confermano il grande studio effettuato prima di scrivere il romanzo (come sarebbe piaciuto a Manzoni ...).

Ma è troppo lungo e lo è perchè la parte romanzata dell'eterno rapporto sentimentale di Richelieu è sviluppato in modo parallelo al contesto storico, dando vita ad un romanzo a parte che, se avesse come protagonisti Topolino e Minnie, non richiederebbe modifiche.

Nonostante tutto è un romanzo che promuovo (se mai dovesse uscire, comprerò anche il seguito sugli anni del potere di Richelieu), anche se mi sento di consigliarlo unicamente a quanti, nel ricordo delle letture adolescenziali di cappa e spada, hanno negli anni sviluppato un interesse alle vicende della Francia del XVII secolo.