domenica 12 maggio 2019

Le saghe letterarie

Mi piacciono i romanzi che sviluppano la storia di un personaggio o di una famiglia nel corso degli anni, con in sottofondo gli avvenimenti storici.
Credo che la prima che lessi fu "I Buddenbrok" di Thomas Mann, che divenne anche uno sceneggiato televisivo, come la ben più corposa "La saga dei Forsythe" di John Galswarty.
In questo ultimo mese ho letto l'ultimo e conclusivo (o quasi ...) volume che raccoglie gli ultimi quattro (di trentadue) romanzi della saga fantascientifica di Dumarest, opera di E.C. Tubb.
E da poco ho terminato il terzo romanzo pubblicato in Italia della saga dei Clifton, autore Jeffrey Archer (la saga dovrebbe essere di sette romanzi in totale).
Per quanto le trame di tali saghe siano spesso ripetitive nello schema (vita tranquilla, evento traumatico, gioie e dolori nel cercare di ritrovare la serenità, conclusione che risolve un problema, ma ne apre altri) c'è un certo piacere a ritrovare i personaggi noti, nei quali ci si è identificati o comunque immedesimati.
Un po' come, nei romanzi gialli, vedere come il protagonista, che sia Nero Wolfe o Hercule Poirot, risolva sempre il mistero, attraverso un raffinato ragionamento ed evidenziando quegli indizi che l'autore ha sapientemente nascosto nel corso del racconto e che spesso ci sfuggono.

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