domenica 29 marzo 2015

Contro l'ora di stato

Rieccoci.
Da questa mattina siamo nuovamente colpiti dalle imposizioni di un gruppo di burocrati che, per giustificare la propria esistenza e far sapere chi comanda, ha stabilito che fino al 25 ottobre le lancette dell'orologio andranno spostate avanti di un'ora.
In tutta Europa, così si consolida l'unione (?).
L'ora chiamata legale, imposta dallo stato, in contrapposizione all'ora naturale (che è ben più legale di quella di stato anche se si limitano a chiamarla "solare") fu organicamente introdotta nella nostra infanzia, quando a qualcuno venne in mente che prolungare le attività con la luce solare avrebbe aiutato il risparmio dell'energia elettrica.
Era effettivamente così in tempo di guerra.
Nel 1966 copriva i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, infatti era detta "ora estiva".
La sua estensione da marzo ad ottobre è invece una forzatura dannosa.
Come ben ho potuto constatare personalmente tre anni fa.
Fine ottobre, ultima settimana di ora di stato.
Al mattino è ancora buio.
Piove e l'illuminazione è quella che il comune di Bologna concede: fioca e casuale (effetto random: alcuni lamioni funzionano, altri no).
L'asfalto steso in estate, come al solito "in economia", non copre tutta la carreggiata.
Mi sposto a lato per evitare eventuali automobili e un piede finisce a mezzo tra l'asfalto steso sopra il piano precedente e la parte residuale esistente (un gradino di qualche centimetro).
Un male cane.
Per alcuni momenti non riesco ad appoggiare il piede, poi riesco ad incamminarmi.
Pur senza conseguenze particolari, mi sono trascinato una caviglia non completamente a posto per un anno.
Ma l'ora di stato fa male non solo in casi singoli, come il mio, bensì a tutti noi come riportato da questo articolo.
Perchè, quindi, voler modificare il ritmo naturale della vita che si basa anche sulla regolare alternanza di giorno e notte, nelle ore giuste, con i tempi appropriati, come Natura volle sin dall'origine del mondo ?

domenica 22 marzo 2015

Altri numeri di telefonate indesiderate

Dopo la prima serie, ecco nuovi numeri che ho raccolto dal mio telefono di casa.
Prevalentemente telefonano durante l'orario in cui non sono in casa, alcuni però anche all'ora di cena e fino alle 21.
Sono TUTTI già segnalati su internet e, ancora una volta, tra parentesi, indico la prevalente denuncia formulata da chi li ha segnalati.

0115544 (per alcuni Telecom, per altri è muto alla risposta)

100000000 (silenzio alla risposta o rumore del fax. Alcuni temono si tratti di un numero interattivo che attiva un qualche "servizio" a pagamento)

0230300659 (muto alla risposta)

0597121246 (associazione disabili che vende biglietti per teatro)

4048915588 (muto)

02111 (investimenti finanziari)

0212 (pubblicità aggressiva da alcuni segnalata come Vodafone)

09606202004 (alla risposta , dopo un attimo di silenzio, una voce registrata dice "goobye")

0859943185 (muto)

0691511140 (call center che vende contratti telefonici).

E per ora sono esauriti.
Da notare che telefonano ripetutamente, più o meno a cadenza fissa , settimana dopo settimana.
Presumo che vengano automaticamente ricercati numeri da un elenco e solo quando si risponde intervenga un operatore umano.
Da qui il "silenzio" immediato, richiedendo qualche tempo l'intervento dell'operatore.
In quel lasso di tempo,  ove si sia stati così ingenui da rispondere, è opportuno avere la prontezza di riflessi di chiudere la telefonata.

domenica 15 marzo 2015

Waterloo

Duecento anni fa, a Waterloo, Napoleone fu definitivamente sconfitto dal Duca di Wellington.
Il Belgio voleva coniare una moneta commemorativa da due euro.
La Francia ha chiesto (ed ottenuto) di soprassedere perchè quella sconfitta ancora divide i popoli europei.
In realtà perchè i francesi non amano ricordare le loro sconfitte.
Quanta differenza con chi da settanta anni celebra una sconfitta e la sua data simbolica l'ha pure elevata a festa nazionale !

lunedì 9 marzo 2015

Mitica Capracotta


Per tutti gli appassionati di meteo e di neve Capracotta è un mito.
Si tratta di una delle località più nevose d'Italia , d'Europa e persino del mondo.
In situazioni di “stau” da est le località appenniniche abruzzesi e molisane danno il meglio di sé.
Con le configurazioni giuste gli accumuli nevosi sono impressionanti.
Ma le situazioni più tipiche sono le violente tempeste di neve come quella appena trascorsa, che in meno di 24 ore possono portare ad accumuli stratosferici.
Ovviamente non c'è solo Capracotta, molte altre località delle due regioni hanno accumuli nevosi incredibili: diciamo che Capracotta è la località più rappresentativa di questa due straordinarie regioni.
La nevicata appena trascorsa è stata comunque una della più eccezionali, probabilmente da record mondiale: 2 metri di neve caduti in sole 16 ora !!!
Le foto che girano in rete (ad es. nel sito dell'Ansa, ma sono tanti i siti che si possono consultare) sono incredibili.
Ho visitato Capracotta nel 2005: il paese è bellissimo e pittoresco anche in estate, incastonato in un paesaggio di straordinaria suggestione
I muri delle case del paese sono tappezzati fotografie relative alle varie nevicate del passato e l'altezza raggiunta dal manto nevoso è indicata da linee tracciate sui muri stessi con indicazione della data dell'evento nevoso

Le immagini e le notizie che arrivano da Capracotta sono straordinarie: gente che esce da casa dalle finestre del primo piano; per uscire dalle porta a piano terra si scavano cunicoli sotto la neve. 2 metri di neve in 16 ore sono il nuovo record   
mondiale: ora aspettiamo che venga omologato dal WMO (Organizzazione meteorologica mondiale)
Famosa stazione di sport invernali e produttrice di ottimi formaggi pecorini, Capracotta è famosa anche per il film “Il conte max”con Alberto Sordi e Vittorio de Sica, uno dei massimi capolavori della commedia all'italiana, film nel quale la località viene citata più volte, anche se nessuna scena si svolge nel paese. Avevo letto che l'amministrazione comunale aveva deciso di innalzare una statua in onore di Alberto Sordi, dopo la sua morte, ma non so se la cosa è andata avanti.




domenica 8 marzo 2015

Bologna dissestata

Andare in centro a Bologna, per un bolognese, è una ferita che si riapre continuamente.
Dopo anni di incuria, di rattoppi "in economia", ecco che hanno deciso, in un colpo solo, di rifare Via Rizzoli e Via Ugo Bassi, tagliando in due la città.
I lavori dovrebbero durare dieci mesi, salvo ritrovamenti archeologici e, adesso, dobbiamo pure dire salvo scioperi, visto che oggi sul Carlino si paventava uno stop ai lavori (appaltati, ca va sans dire, ad una cooperativa rossa in odore di dissesto) proprio in quelle due strade importanti.
Non ho idea di come il progetto prevede quelle vie dopo i lavori, al momento pare che, alla faccia della libertà di circolazione con il minimo impatto ambientale, verranno rimossi tutti i parcheggi per le motociclette.
Ma il punto focale è la dispersione di energie e denari per questioni marginali (immigrati, omosessuali, spettacolini) che hanno sottratto risorse per la buona amministrazione della città che si fonda essenzialmente su due pilastri: ordine pubblico e strade pulite e senza buche.
Così non è .
Dobbiamo mettere serrature su serrature per difendere le nostre abitazioni dai malviventi e la manutenzione delle pubbliche vie (ma anche, come abbiamo visto con le recenti intemperie, del verde pubblico) è lasciata ai margini dell'interesse dell'amministrazione comunale.
Eppure il primo obiettivo di una amministrazione dovrebbe essere quello di rendere vivibile la città da parte dei suoi cittadini ...