venerdì 29 aprile 2011

Diritto al tempo libero e ricerca della felicità

Avete letto che la corte di cassazione ha negato l'esistenza di un diritto al tempo libero, ritenendolo un diritto immaginario ?
Il caso è finito alla corte di cassazione per la testardaggine di un utente che reclamava dalla Telecom un danno per non aver fornito adeguata assistenza per la linea adsl, compromettendo quindi l’utilizzo del suo “diritto” al tempo libero.
Se la pretesa del cittadino appare anche a me eccessiva nel caso specifico, la decisione di negare un diritto al tempo libero mi sembra rappresenti una pericolosa involuzione e un passo indietro rispetto anche al famoso “8+8+8” (8 ore di lavoro, 8 di riposo e 8 per se stessi) del secolo scorso.
Eppure già nel 1776, con la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America si riconosceva uno scopo nella ricerca della felicità … :
Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità. “.
Non vi pare un concetto sempreverde ?

mercoledì 20 aprile 2011

AUGURI....




Cogliendo l’occasione degli Auguri per la Pasqua imminente, ne approfitto per proporvi un brano di uno scrittore che mi è caro, Gianrico Carofiglio, tratto dal libro le Perfezioni provvisorie:

…Cara giovane amica voglio essere molto franco con te: non deve essere affatto divertente venir fuori da quel posto così comodo e caldo e le modalità potrebbero essere decisamente imbarazzanti. Purtroppo è un passaggio inevitabile: abbandonare i posti comodi e caldi è l'unico modo per vedere le cose più interessanti.
Imparerai presto a giocare, ma a un certo punto, diventata grande, continuare a farlo sembrerà una cosa inopportuna, da bambini appunto.

Quando arriverà quel momento ti prego di ricordare questa massima: non smettere di giocare perchè si diventa vecchi; si diventa vecchi perchè si smette di giocare. Non essere mai del tutto soddisfatta, non essere mai del tutto a tuo agio. Un filosofo importante diceva che la forma più alta di moralità è non sentirsi mai a casa, nemmeno a casa propria.

In tutta la vita dirai molte bugie agli altri, non c'è modo di evitarlo. Sforzati però di dirne il meno possibile a te stessa. Mentire a se stessi è il principio di molte cose non buone.

Gli uomini e le donne si dividono in stupidi e intelligenti, pigri e intraprendenti. Se ti è possibile cerca di essere pigra e intelligente, perchè si tratta della categoria più interessante, quella in cui ci si diverte di più. Ma che ti riesca o meno di diventare pigra e intelligente (a proposito: una delle buone notizie è che pigri e intelligenti si può diventare), guardati comunque dai cretini intraprendenti.
Sono i più pericolosi, purtroppo sono molti.

BUONA PASQUA a tutti voi !

giovedì 14 aprile 2011

All Blacks


Quel che ha detto Andrea nel suo post è sacrosanto, ma sono sempre più convinto che un motivo del perché tutti gli altri sport di squadra abbiano tifosi più "educati" sia anche nella diffusione planetaria senza paragoni del calcio stesso e del suo indotto. Per un tifoso di basket ce ne saranno migliaia nel calcio: vedete anche voi che se si prendono tot persone a caso è facile che siano tutte ok, se sono mille volte tante i cretini ci scappano per forza. Poi la cultura dello sport, ad esempio, anglosassone è tutt'altra, non c'è dubbio. Io sono da anni assolutamente per il rugby, che seguo costantemente attraverso le telecronache di Sky e devo dire che lì la sportività è ai massimi livelli: sugli spalti e soprattutto in campo (anche perché trattandosi di uno sport di una durezza pazzesca sarebbe la fine se i giocatori trascendessero ai livelli di certe reazioni che vediamo magari la domenica negli stadi). L'arbitro è rispettato come in nessun altro sport e addirittura solo il capitano può rivolgersi a lui per delle precisazioni. Le azioni di meta sono decise nei casi dubbi dal TMO (television match officer) un arbitro aggiunto che rivedendo l'azione dubbia da varie angolazioni riferisce all'arbitro capo la decisione da prendere. E finisce lì, anche nei casi dubbi (e ce ne sono) nessuno recrimina mai. La massima espressione del rugby sono a pieno titolo gli All Blacks, la nazionale della Nuova Zelanda. In quel paese si vive per il rugby, i ragazzini lo giocano come da noi il calcio, e da sempre sfornano campioni inarrivabili per competenza tecnica e fantasia. Hanno un solo tabù: quello della Coppa del mondo. Hanno vinto la prima edizione in casa nel 1987 e da allora non si sono più ripetuti. Ogni volta si presentano come strafavoriti, dominano gli anni precedenti la Coppa con delle squadre pazzesche, poi toppano. Ricordate il '95 in Sudafrica? Allora c'era un certo Lomu negli All Blacks che sembrava inarrestabile. Ma persero. (Guardate il bellissimo film Invictus di Clint Eastwood su quella Coppa, su Mandela, su cosa significò per il Sudafrica, a proposito di razzismo). E persero nel '99 in semifinale dalla Francia una partita impossibile da perdere, sempre con Lomu in campo. Nel 2003 avevano ridicolizzato nel Tri Nations durante l'estate Australia e Sudafrica, le altre due superpotenze della palla ovale, le uniche che ogni tanto li battono. Ma in semifinale l'Australia ebbe la meglio contro ogni logica. Pensate quello che vuol dire per il popolo neozelandese questa serie di sconfitte, per loro sono veri e propri lutti nazionali! Nel 2007 non potevano perdere, avevano una squadra mostruosa con i due (tuttora) giocatori più forti del mondo: il mediano di apertura Carter e il capitano Richie McCaw, tre volte eletto giocatore più forte del mondo. Durante il secondo tempo del quarto di finale contro la Francia (squadra comunque validissima e storica bestia nera degli All Blacks) con la partita in equilibrio, né l'arbitro né il giudice di linea rilevano un evidente, incredibile passaggio in avanti (nel rugby è un fallo) dei francesi che così riescono a spuntarla contro ogni pronostico. Un'ingiustizia pazzesca. Ma nessun giocatore né lo staff tecnico recriminò mai su quell'episodio che distrusse il morale a una nazione intera. Non dico a distanza di tempo, ma nemmeno a caldo, alla fine della partita, l'allenatore dei neozelandesi, con sulle spalle tutto il peso dell'enorme delusione dell'intera Nuova Zelanda, disse una parola contro l'arbitro che aveva così clamorosamente sbagliato. Né un giocatore si lamentò di quella decisione. Anche questa è sportività: saper perdere, anche ai massimi livelli, senza recriminazioni. Anni luce da tutti i nostri "processi del lunedì"...
A novembre quest'anno ci sono di nuovo i mondiali e si svolgono di nuovo in Nuova Zelanda dopo 24 anni. Io li seguirò tutte le mattine, tiferò Italia con simpatia, ma soprattutto tiferò All Blacks. Perché se lo meritano.

Vorrei la pelle nera

Vorrei con questo post farvi capire perché ritengo il mio sport superiore e sportivamente parlando avanti anni luce rispetto al calcio e al suo movimento. Domenica scorsa è avvenuto che il solito gruppo di idioti ha apostrofato una giocatrice di serie A di colore proprio per le sue peculiarità razziali. La F.I.P., la Lega di Serie A, la Legadue, la Lega Nazionale Pallacanestro, la Legabasket Femminile, l’Usap (unione allenatori professionisti), la Giba (associazione dei giocatori), l’Aiap (associazione arbitri) hanno lanciato domenica prossima una giornata di solidarietà nei confronti di Abiola Wabara giocatrice del Sesto S.Giovanni e della Nazionale Italiana (essendo costei naturalizzata per matrimonio) il cui titolo è: “VORREI LA PELLE NERA”. Ogni giocatore, arbitro, dirigente, tifoso indosserà qualcosa, anche un semplice nastro, o si colorerà qualche parte del corpo di nero. Perché il mondo del calcio non ha mai fatto niente per contrastare il razzismo e l’imbecillità che troppo frequentemente si manifesta negli stadi di tutto il Paese?

domenica 10 aprile 2011

Avete avuto la varicella ?

Da piccoli, si intende.
Se la risposta è positiva allora:
state attenti a prendere il sole
state attenti allo stress
state attenti a fare sesso
state attenti agli sforzi fisici
state attenti al mangiare
state attenti al bere
state attenti al fumo.
Insomma, state attenti a tutto (mi sa che i medici in realtà non sappiano il "perchè" quel virus in alcuni si risveglia e in altri no), perchè qualunque cosa facciate potreste innecsare il virus che credevamo fosse stato sconfitto, ma, con perfida astuzia, si era solo messo al riparo sotto la corteccia che ricopre i nervi, in sonno, in attesa di una qualche nostra attività che lo risvegliasse.
Quello che ne vien fuori, più spesso dopo i 50 anni … :-(, è l'herpes zoster, popolarmente detto fuoco di S. Antonio.
Dicono che sia come essere colpiti da acqua bollente.
A me, sì, perchè ci sono cascato circa 20 giorni fa, sembrava invece di avere un livido invisibile, con il relativo fastidio.
E adesso che, con il primo sole, tutti se ne beano … io resto al coperto, finchè non tramonta ed esco nottetempo, come i vampiri …
Devo aver pazienza fino a Pasqua o poco oltre … tanto a metà della prossima settimana è previsto il ritorno di una perturbazione ... :-D