Solo tre anni fa celebrammo qui il quarantesimo anniversario dell'Impresa che portò l'Uomo dulla Luna.
Oggi dobbiamo ricordare il Primo Uomo della Luna, Neil Armstrong, morto ieri a 82 anni.
E' stata la prima notizia che ho ascoltato al gr1 delle sei e Massimo P. mi perdonerà se anticipo quello che, probabilmente, sarà il suo ben più articolato post.
Per me, ragazzino non ancora tredicenne, quella notte tra il 20 e il 21 luglio 1969 rappresentò il sogno che diventava realtà, a dimostrazione che nulla è impossibile, ma, talvolta, solo difficile e rischioso e il ricordo e le immagini di quelle lunghe ore passate nell'attesa, mi accompagneranno per sempre.
Credo che quelli della nostra generazioni ricordino e ricorderanno sempre Armstrong, Aldrin e Collins e, francamente, non mi ricordo i nomi di quelli che seguirono, neppure i tre che vissero l'avventura dell'Apollo 13 pur celebrata in un film.
Neil Armstrong fu il primo a posare il piede sulla Luna e rappresenta emblematicamente tutti coloro che lo seguirono, ma anche quelli che, come Collins, rimasero in orbita ad attenderne il ritorno con l'angoscia che, se qualcosa fosse andato storto, sarebbero dovuti tornare da soli e da sconfitti sulla Terra.
Credo che in tutto il mondo dovrebbe essere dedidacata una via, una piazza, un edificio ad Armstrong e agli Uomini che consentirono all'Umanità di fare quel Grande Passo verso lo spazio, oggi troppo trascurato.
E il miglior modo per onorarli è riprendere il programam di conquista dello spazio, ultima frontiera.