domenica 26 agosto 2012

Neil Armstrong, il primo Uomo della Luna

Solo tre anni fa celebrammo qui il quarantesimo anniversario dell'Impresa che portò l'Uomo dulla Luna.
Oggi dobbiamo ricordare il Primo Uomo della Luna, Neil Armstrong, morto ieri a 82 anni.
E' stata la prima notizia che ho ascoltato al gr1 delle sei e Massimo P. mi perdonerà se anticipo quello che, probabilmente, sarà il suo ben più articolato post.
Per me, ragazzino non ancora tredicenne, quella notte tra il 20 e il 21 luglio 1969 rappresentò il sogno che diventava realtà, a dimostrazione che nulla è impossibile, ma, talvolta, solo difficile e rischioso e il ricordo e le immagini di quelle lunghe ore passate nell'attesa, mi accompagneranno per sempre.
Credo che quelli della nostra generazioni ricordino e ricorderanno sempre Armstrong, Aldrin e Collins e, francamente, non mi ricordo i nomi di quelli che seguirono, neppure i tre che vissero l'avventura dell'Apollo 13 pur celebrata in un film.
Neil Armstrong fu il primo a posare il piede sulla Luna e rappresenta emblematicamente tutti coloro che lo seguirono, ma anche quelli che, come Collins, rimasero in orbita ad attenderne il ritorno con l'angoscia che, se qualcosa fosse andato storto, sarebbero dovuti tornare da soli e da sconfitti sulla Terra.
Credo che in tutto il mondo dovrebbe essere dedidacata una via, una piazza, un edificio ad Armstrong e agli Uomini che consentirono all'Umanità di fare quel Grande Passo verso lo spazio, oggi troppo trascurato.
E il miglior modo per onorarli è riprendere il programam di conquista dello spazio, ultima frontiera.

sabato 25 agosto 2012

Evviva ! Inizia il Campionato

Quale Campionato ?
L'unico con la "c" maiuscola, quello di Calcio.
Sì, lo so che c'è chi se ne è allontanato deluso.
C'è chi non perde occasione per evidenziare quel che non funziona.
C'è chi (peraltro legittimamente) predilige altre discipline sportive perchè, di volta in volta, ritenute più sane, più pulite, più complete, più ... più ...
Ed è anche vero che nel titolare il post c'è un filo - ma solo un filino ... - di intento provocatorio.
Ma il calcio è lo sport nazionale (forse dopo la raccomandazione ...) e non possono certo essere dubbi processi sommari, fondati su teoremi e sulla delazione di quattro schiappe (e lo dice uno che se odia l'Inter dalla nascita, odia altrettanto la Juventus dalla maggiore età), che possono condannare un movimento ed una disciplina.
Così, questo pomeriggio alle 18 e nel dopo cena, potremo assistere alle prime due partite, anche significative, pur se il Bologna, la squadra del cuore, inizierà solo domenica sera dopo cena contro un Chievo sempre ostico.
Juventus-Parma inaugura il Campionato, come doveroso omaggio alla squadra trenta volte Campione d'Italia (almeno sul campo ...) con tanti motivi di interesse, quale la reazione dei "gobbi" alla conferma della condanna per il loro allenatore Conte e successive polemiche, la presenza di Carrera in panchina (due panchine,due trofei: supercoppa italiana e Torneo Berlusconi. Chi può dire di aver esordito meglio ?) e la prima volta di Giovinco contro il Parma che ha salvato per due anni di fila dalla retrocessione.
In serata la Fiorentina di Montella (e di un antipaticissimo Della Valle)  contro la simpaticissima Udinese di Pozzo e Guidolin che magari riuscisse nello "sghetto" di vincere lo scudetto, posto che ho forti dubbi che il Bologna possa riuscirci ... almeno in questa stagione !
Già, il Bologna senza la spina dorsale della scorsa stagione: Gillet, Portanova, Mudingay e Di Vaio.
Una incognita.
Al solito non possiamo che incrociare le dita (visto che è troppo facile criticare la campagna acquisti senza metterci una lira di nostro) e tifare:
F O R Z A   B O L O G N A !

lunedì 13 agosto 2012

Buon Ferragosto

E' il 13, ma domani non sono sicuro di avere tempo, quindi faccio oggi gli auguri di Buon Ferragosto a tutti quanti, che leggano o meno questo post (ultimamente, ormai, il blog si è ridotto, galileianamente parlando, ad un dialogo fra i due massimi).
Non si può fra passare Ferragosto senza farsi gli auguri, esattamente come a Natale e a Pasqua.
Quindi:
Buon Ferragosto

mercoledì 8 agosto 2012

Il Dust Bowl


L0 scambio di battute con Massimo F. nel precedente post mi ha dato l'idea di scrivere un nuovo post sulla più grande catastrofe climatica della storia degli Stati Uniti: la spaventosa siccità che sconvolse le praterie del midwest americano nel corso degli anni '30 del XX secolo, situazione che purtroppo ha molte analogie con l'attuale siccità che sconvolge la nostra regione.
Ma intanto, qual è la storia del Dust Bowl (letteralmente "coppa di polvere"), vicenda che è quasi sconosciuta in Europa, ma che negli Stati uniti tutti conoscono molto bene. Per farlo trascrivo, col "copia/incolla", un articolo dell'amico Marco Pifferetti, meteorologo e climatologo, già collaboratore dell'Arpa E.R. e curatore di uno di migliori siti meteo amatoriali italiani :








Le pianure centrali americane, a causa del suolo fertile, di una adeguata disponibilità di acqua e dell'abbondanza di sole sono considerate il granaio degli U.S.A.
Tale area tuttavia, essendo situata in una fascia di transizione tra il clima più umido delle regioni orientali e quello semiarido dell'ovest, va soggetta, di tanto in tanto, a periodi di siccità che solitamente non durano più di una stagione.


L'eccezionale siccità degli anni '30 durò invece praticamente tutto il decennio e fu aggravata da temperature estive elevatissime e forti tempeste di vento.
L'uso scorretto del territorio da parte dei numerosi coloni, insediatisi nella zona dopo la I guerra mondiale, ebbe un effetto sinergico con le avverse condizioni climatiche: l'eliminazione totale della prateria tipica della zona, per fare posto alla coltivazione intensiva e ripetuta di cereali e all'allevamento del bestiame, innescò un fortissimo processo di erosione del suolo.

Nelle zone più colpite di Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico e Colorado, 8-10 cm di terreno furono asportati dal vento, sotto forma di immense nuvole di polvere, che arrivarono fino alla costa atlantica; gli anni peggiori furono il 1930, 1934 e 1936 caratterizzati da frequenti tempeste di polvere battezzate "blak blizzards" capaci di oscurare completamente il sole, ridurre la visibilità a pochi metri ed accumulare dune di polvere alte fino a sei metri.
Le altissime temperature estive, che toccarono localmente i +49 °C, causarono circa 15000 vittime, soprattutto anziani; centinaia di migliaia di persone dovettero abbandonare le loro terre inaridite e le case ricoperte dai cumuli di polvere, dando vita ad un fenomeno migratorio di proporzioni bibliche, diretto soprattutto verso la California immortalato da tanti romanzi, film e canzoni.
Solo nei decenni successivi a seguito del miglioramento delle condizioni climatiche e grazie al piano di intervento del governo con creazione di praterie, filari di alberi a scopo frangivento, idonee rotazioni colturali e maggesi, la zona riprese lentamente a vivere ed anche l'ambiente riassunse quasi completamente il suo aspetto originale.

Naturalmente, quando scrivo che la nostra attuale situazione ha molti punti di contatto con quella catastrofe climatica bisogna intenderci: il nostro clima è diverso da quello delle pianure centro-occidentali americane, ma comunque non posso fare a meno di notare alcune impressionanti analogie:

come le pianure americane, che sono sotto vento alle Montagne Rocciose, anche noi siamo sottovento ad una catena montuosa (gli Appennini): se da un certo momento in poi le correnti cominciano a provenire esclusivamente da una direzione (nel ns.caso da sud o sudovest) in modo da impattare sulle montagne a giungere da noi come correnti catabatiche foehnizzate calde e secche, è siccità garantita.
Altra analogia: le nostre estati sempre più calde, atrocemente calde,fuori da ogni grazia di Dio, senza alcun paragone con le classiche estati del ns.clima, esattamente come quelle del dust bowl.

Ed infine un'ultima, inquietante analogia, questa volta non climatica:
il dust bowl colpì gli Stati Uniti nel pieno della grande depressione scatenata dalla crisi del '29, così come la siccità attuale ci sta colpendo nel pieno dell'attuale terribile crisi economica, ma noi tutto sommato siamo messi persino peggio degli Stati Uniti anni'30: abbiamo anche avuto il terremoto a peggiorare ulteriormente le cose.

Quindi, in attesa delle tempeste di polvere e delle dune (ci vorrà un po' di tempo, ma ci arriveremo), un saluto a tutti

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domenica 5 agosto 2012

Agosto in città

Rieccomi di ritorno.
Venti giorni di pieno relax a fare quel che più mi piace e quello in cui riesco meglio: nulla ! 
Non sono riuscito a leggere tutto quello che avrei voluto, ma ho una aggiunta: Il Giornalino di Gian Burrasca.
Tra i libri che ho trasferito nella libreria di montagna c'era anche quello e in un pomeriggio di brutto tempo ( l'unico ... purtroppo !) l'ho riletto.
Pensavo di non riuscire ad arrivare alla fine come, purtroppo, mi capita quando cerco di riprendere in mano i libri di Salgari che tanto allietarono la mia infanzia, invece risulta ancora godibilissimo.
Alcune parti (come quella della lettura del testamento del signor Venanzio o quella della trasformazione in animali feroci degli animali di una fattoria e ... di un bambino ) strappano ancora una bel sorriso.
Della serie: quando gli Autori erano veramente tali, potevano far ridere anche senza volgarità.
E domani si riprende la normale attività.
Francamente speravo di trovare la città più vuota, come negli anni scorsi, invece ho visto tra ieri e oggi ancora molte macchine in giro (e soprattutto parcheggiate ...).
Non ho comunque perso la speranza di godermi anche questo anno la mia Bologna d'agosto, magari dopo un bel, rinfrescante temporale ...