domenica 26 gennaio 2014

Tributo al Collezionista sconosciuto

Tutti noi abbiamo le nostre passioni che talvolta si trasformano nella innocua mania del collezionismo.
Se qualche libro, qualche autore, mi piace, cerco di trovare, leggere e conservare tutti i suoi romanzi.
E' capitato con la serie di Publio Aurelio Stazio, patrizio romano e investigatore al tempo dell'Imperatore Claudio, raccontato dalla nostra (perchè bolognese) Danila Comastri Montanari (peccato che abbia cambiato casa editrice - dalla Hobby & Work alla Mondadori - e che i volumi siano di diversa fattura estetica) , come con i casi dell'Ispettore di Scotland Yard Lynley di Elisabeth George e tanti altri (Candace Robb, Ellis Peters, Kathy Reichs, Peter Tremayne, Paul Doherty  ..).
Ma la "caccia" che più mi impegna e che non so se si potrà mai concludere è quella ai vecchi romanzi della Libra Editrice, casa editrice bolognese specializzata in fantascienza diretta dal bolognesissimo Ugo Malaguti, purtroppo fallita nel 1981, dopo aver pubblicato, dal 1966 aal 1981, 42 volumi della rivista libro Nova Sf* e, soprattutto, 72 "Classici" (nomen omen), 73 "Slan" (inediti) e 36 "Saturno" (avventura spaziale).
Arrivato a conoscere Malaguti tardi, ho sì tutti i volumi delle case editrici che ha diretto successivamente, ma pochi volumi della Libra.
Ogni tanto, nelle bancarelle, nelle manifestazioni di fantascienza, nelle librerie specializzate in vecchi volumi, trovo qualche pezzo che mi manca, ma fino alla settimana scorsa nella mia libreria c'erano parecchi vuoti.
Improvvisamente, in una libreria, ho visto dalla vetrina una quantità industriale di volumi che mi sembrava di riconoscere.
Sono entrato e mi sono trovato davanti ad un autentico tesoretto.
Ho cominciato a coprire i vuoti.
Venerdì mi hanno detto che ogni volta che io svuoto gli scaffali, loro li rimpinguano perchè avevano quattro casse di quei volumi.
Io ci spero e spero che vi sia più di una collezione, perchè ho constatato che c'è qualcun altro che compra gli stessi volumi.
Venerdì, però, mi sono quasi commosso.
Ho trovato due volumi ancora incellofanati in originale !
Sapevo, per averlo letto, che alcuni collezionisti comprano due volumi dello stesso libro ogni volta: uno per leggerlo e l'altro per conservarlo.
Avevo in passato conosciuto anche una persona che mi aveva fatto vedere casse piene di volumi incellofanati: li comprava e li conservava per quando fosse andato in pensione (spero abbia coronato la sua aspirazione).
Io non sono così, anche perchè se lo fossi dovrei comprare un altro appartamento solo per i doppioni.
Non so cosa abbia provocato la messa in commercio di quei volumi, posso immaginare due cause: necessità o sgombero da parte di eredi "fedifraghi" che non hanno capito nè apprezzato l'eredità ricevuta.
Avevo anche letto che la sfortuna di un collezionista faceva la fortuna di un altro.
Comunque sia il Collezionista misterioso mi consente di coprire molte lacune della mia raccolta e Gli garantisco che i suoi volumi, ora che sono miei, saranno trattati con ogni cura e con un posto speciale nella mia biblioteca.
E con questo post gli tributo un sincero ringraziamento.

domenica 19 gennaio 2014

Miracolo a Bologna

La terzultima della classe ferma, giocando in dieci l'ultimo quarto d'ora, la terza.
Un pareggio che vale, moralmente, come una vittoria per il modo in cui è stato agguantato, per il gioco ordinato che il Bologna ha messo in mostra (ad eccezione di quei venti minuti che ci sono costati due reti al passivo) e, soprattutto, per il recupero di Rolando Bianchi, preposto a finalizzare il gioco con i goals ma che, fino ad ora, ne aveva realizzato uno solo.
La sostituzione dell'allenatore (ma io non avrei mai preso Ballardini che aveva rifiutato Bologna due anni fa) ha prodotto la scossa salutare, perchè di questo e solo di questo si tratta attese le indubbie capacità di Pioli che, però, non era più ascoltato dai giocatori (e questa è una critica ai giocatori che, da professionisti quali sono, dovrebbero sempre rispettare il "mister").
Ripresi in classifica Chievo e Sassuolo, distanziati Livorno e Catania, questo Bologna, se saprà ripetersi giocando come contro il Napoli, potrà salvarsi anche nel cinquantenario dello scudetto e consentirci di fare una gran festa il prossimo 7 giugno.
Stasera, almeno, possiamo sognarlo ...

martedì 7 gennaio 2014

Tic toc

Passa il tempo e siamo già al compleanno del nostro Massimo esperto in meteorologia e nevicate, purtroppo solo da raccontare, considerata la temperatura primaverile prevista nei prossimi giorni,  della serie “com’era bello una volta”.
Auguri !

lunedì 6 gennaio 2014

L'Epifania le illusioni si porta via

Perdere contro l'ultima in classifica ci può stare, ma la partita del Bologna è stata inguardabile, degna della serie B o peggio.
Il Catania sembrava la Juventus, ma il Bologna non sembrava la Roma e due soli goals incassati sono bugiardi verso la prestazione del Catania.
Il Bologna non ha gioco: o Pioli ha improvvisamente perso ogni competenza calcistica, oppure sono i giocatori che non lo seguono più.
Correvano (neanche tanto, sembravano ancora intorpiditi da troppi tortellini) come avremmo fatto noi da ragazzi, verso il pallone e qualndo lo avevano tra i piedi calciavano in avanti alla "viva il parroco".
Pioli ha messo in campo tutti i quattro attaccanti a sua dispozione: nessuno ha segnato.
Un tiro a testa Bianchi, Acquafresca e Moscardelli.
Cristaldo sempre per terra.
Nessuno che sapesse creare gioco e opportunità.
L'assenza di Diamanti non è una scusante, anche perchè quando c'è vuole fare tutto lui e gli è riuscita solo contro il Genoa: un po' poco per salvarsi.
Se Babbo Natale aveva portato la vittoria sul Genoa, la Befana ci ha portato solo carbone e della peggiore qualità.
Pioli ormai non guida la squadra e se Guaraldi non apre il borsellino e spende per un regista (ma perchè non ha preso dal suo amico Preziosi Lodi, invece di lasciarlo tornare a Catania ?) il Bologna è destinato a finire male, molto male (ed io a dover attivare l'abbonamento sky per la partita di serie B).
Unica nota positiva: le dirette concorrenti hanno perso tutte.
Finchè c'è vita, la matematica consente una ragionevole speranza.
Ma chi vive sperando ...