lunedì 17 maggio 2010

ciao



cari Amici,

come va?

Io male e bene.

MALE perchè sta arrivando la fine dell' anno scolastico e ho un sacco di verifiche da correggere e riunioni pomeridiane pressochè ogni giorno.

Bene perchè sta arrivando la fine dell' anno scolastico e sto per finire l' incubo delle verifiche da correggere e delle riunioni pomeridiane...almeno per tre mesi.

Naturalmente incombe il pericolo maturità, e poichè da dieci anni a questa parte non perdo mai un colpo, nel senso che sono immancabilmente nominata, non vedo il motivo per cui sperare di farla franca quest' anno.

Eppure, io, come ogni anno e contro ogni logica ...SPERO!

Ho proprio voglia di andare nel mio mare. A proposito, ho trascorso là un fine settimana e vi comunico che la vetrata nuova è un portento.

Avrete notato che sono tornata indenne da Siviglia...Anche questo non era poi così matematico, visto che sono stata colta dalla nube e che sono rimasta bloccata là per quattro giorni oltre il termine previsto.... Ma si sa: queste variazioni di programma non possono che essere bene accette!

Siviglia mi è strapiaciuta (ma nulla a che vedere con Barcellona, che, avendo Gaudì, non ha per me rivali) , anche se consiglio, a chi di voi volesse visitare l' Andalusia, di organizzare un bel "fly and drive": i ritmi e i colori di questo paese vanno "assaporati" vivendoli, nei locali, nelle notti, nei mille angoli caratteristici.

Il flamengo è una danza struggente che entra nell' anima e la serata che ho più amato è stata in un locale tipico, frequentato da sivigliani oltre che da turisti, di nome "Carboneria".

La peculiarità è che qualunque avventore può improvvisarsi protagonista, ballando, recitando, leggendo testi, ecc ecc....Insomma, due clienti si sono messi a ballare il flamengo e devo dire che lo spettacolo è stato particolarmente affascinante...

Stupenda la vista dalla Giralda, noto campanile della città, e i Reales Alcazarez.L’Alcázar é un palazzo-fortezza la cui costruzione fu voluta da Abd Al Ramán III nel 913. Per la sua bellezza é stato scelto in passato come residenza da molte generazioni di monarchi. É qui che dimora il re Don Juán Carlos quando viene in visita a Siviglia. Meravigliosi i giardini con azuleios, vasche, padiglioni,ornamenti di marmo che sembrano pizzi e animali e piante di ogni tipo...situati nel cuore della città, oasi insospettabile! L' arena? La consolazione è che un torero in quei giorni è stato attaccato da un toro: ovviamente, io tifavo per il toro!

Sono stata anche a Cordoba: straordinaria la Mezquita Catedral, il più bel monumento dell'Europa musulmana

La Mezquita di Cordoba è l'espressione più alta dell'architettura islamica in occidente. La straordinarietà di questa moschea-cattedrale deriva dal fatto che alla bellissima costruzione musulmana si sono aggiunti stili rinascimentali, gotici e barocchi.

L'edificio attuale è il prodotto di una moschea iniziale costruita dal califfo Abderramán I sulla basilica visigota di San Vicente, che è stata ampliata poi da Abderramán II, Alhaken II ed Almanzor. La peculiarità principale della Moschea si percepisce immediatamente appena si varca la soglia del suo ingresso principale: una spettacolare infinità di colonne, circa 850, di marmo e granito che formano una serie di archi di pietra bianca e rossa. Le colonne e i suoi archi sembrano degli alberi di palme che si aprono a ventaglio nella sala. Elemento di grande rilievo all'interno della moschea è la qibla, il muro che sarebbe orientato verso la Mecca, indicando in questo modo il luogo in cui pregano i fedeli. Di suggestiva bellezza è anche il mihrab, la nicchia che custodisce il corano.

Vabbè, un po' di copia incolla non si nega a nessuno. Specie se, come me, si manca da tanto dal blog da aver perso un po' di dimestichezza. Eppoi, non intendo impegnarmi come voi in post di elevatissimo livello!Sono convinta però che apprezzerete la mia ridiscesa in campo...

Bacioni e a presto, ragazzi!


domenica 9 maggio 2010

Bologna calcistica è ancora in serie A

A differenza della Bologna politica (commissariata), di quella economica e imprenditoriale (colonizzata) e di quella sociale (insicura), la Bologna calcistica, con grande fatica (il minimo risultato con il massimo sforzo), è riuscita a garantirsi un altro anno in serie A.
Tifoso del Bologna dalla nascita, sono ovviamente contento di poter pensare ad un altro anno nell'Olimpo del calcio italiano e di questo un ringraziamento lo meritano i giocatori e l'allenatore Franco Colomba.
Mi piacerebbe però rivedere quel Bologna che giocava come in Paradiso, sul campo e non solo nelle cassette delle vecchie partite ...
Purtroppo il calcio è profondamente cambiato e se una volta una società che avesse una buona dirigenza, che sapesse programmare e investire oculatamente sui giovani, con acquisti mirati e senza follie poteva aspirare a campionati di vertice, oggi la differenza con chi spende e spande spudoratamente è tale da rendere un simile risultato pressochè impossibile.
E il Bologna, oggi, non ha neppure quel tipo di dirigenza.
Ed è proprio la dirigenza quello che a me sembra il punto debole della squadra.
Incertezze, scarsi mezzi (almeno messi sul piatto del Bologna), probabilmente l'acquisto della società in previsione di un “affare”, il nuovo stadio, poi sfumato (spero definitivamente, visto che è una sciocchezza costruire un nuovo stadio quando l'attuale è un piccolo gioiello e per di più in provincia!), stanno scandendo la presidenza e la proprietà Menarini.
Hanno probabilmente sbagliato a comprare e adesso non riescono a vendere.
Ben venga, allora, per interposta persona, Moggi che, almeno, di calcio ne capisce.
Bologna ha un bellissimo stadio e un pubblico esigente e competente.
Non ha e lo abbiamo scritto in premessa, una classe dirigente (politica, imprenditoriale, economica) all'altezza della situazione.
Lo abbiamo visto anche nella pallacanestro (una volta era “basket city” un patrimonio dilapidato in un paio di anni), nella pallavolo al limite della sopravvivenza e nello stesso baseball che ha dovuto ricostruirsi prima di tornare a vincere.
Si deve prima risolvere in via definitiva il problema societario e, quindi, organizzare una squadra decorosa che, veramente, sappia costruire un progetto calcistico di lungo respiro, senza inseguire le iniziative che fanno solo male al calcio (come le squadre costruite senza neppure un giocatore italiano tra i titolari e magari neppure l'allenatore) e che rischiano di alienare a questo bellissimo sport la simpatia di tanti appassionati.
Vidi, all'età di sette anni e mezzo, l'ultimo scudetto del Bologna : mi auguro ultimo solo in momentaneo ordine temporale e non in assoluto.
A quel Bologna, con la simpatie e le avversioni che si possono avere a sette anni e mezzo sono rimasto legato e quel Bologna non può che essere il traguardo per qualsiasi dirigenza si trovi a gestire la gloriosa società rossoblu.