Qualche tempo fa, all'uscita dall'Esselunga, sono stato fermato da un gentile signore che, con la casacca di una nota trasmissione di raccolta fondi, mi chiese se volevo contribuire.
Sì, ho risposto ed ho subito preso il portafogli per fornire il mio contributo.
Lui si è leggermente allontanato, allungato la mano aperta dicendo no, no, non contanti, se mi fornisce il numero della sua carta di credito attiviamo una donazione mensile.
Ovviamente non ho fornito il mio numero della carta, nè il mio iban (seconda alternativa propostami) e il signore ha continuato a rifiutare i contanti.
Io il numero della carta e dell'iban non li fornisco a nessuno, soprattutto non per strada a banchetti (di qualsiasi genere).
Quelle poche volte che acquisto online (e devo essere preso da una gran voglia di avere quell'oggetto perchè quel prodotto non l'ho trovato in nessun negozio) uso una carta prepagata dove tengo il minimo indispensabile e che, al bisogno, carico per quel che mi serve al momento.
Negli ultimi tredici anni di lavoro, pur essendomi specificatamente occupato dei ricorsi sugli strumenti finanziari, ero in un ufficio che era chiamato ripetutamente in causa da ricorsi per truffe informatiche, sulle carte e bonifici fraudolenti.
Ricordo proprio il caso di uno che, fornito il numero della sua carta per una scelta voluta, si è poi visto addebitate numerose rate per acquisti mai fatti.
Si recupera, certo, ma non subito, a volte non tutto e sempre con un notevole dispendio di energie e di tensione nervosa.
Mi dispiace constatare che anche iniziative più che lodevole ed alle quali, in passato, avevo contribuito, ora rifiutino i contanti che rappresentano per chi li versa, la miglior certezza di versare quel contributo e di non essere, a propria insaputa, coinvolto in altro.
So benissimo che ciascuno di noi, davanti a vicende che colpiscono altri pensa subito " a me non può accadere", in ogni caso, a buon intenditor ...