Nel mio attuale "ripasso" di Star Trek, ho notato che in tutte le serie, come minimo una volta, l'equipaggio di turno si ritrova catapultato nel vecchio West.
In Voyager gli sceneggiatori si sono inventati un programma olografico, per le ore di svago dell'equipaggio, ambientato nel West e che, un paio divolte, entra nella realtà per una qualche distorsione o nube attraversata dall'astronave.
A me sembra il segnale di una esigenza degli Americani di un qualcosa cui aggrapparsi che sia loro, esclusivamente loro e non appartenga invece alla storia dei Colonizzatori.
Una ricerca di radici, forse inconscia, che attesta come nessuna civiltà, nessun popolo, possa avere un futuro se non ha la possibilità di voltarsi indietro e riconoscersi in una storia, in una tradizione comune.
Noi Italiani non avremmo simili problemi, potendo contare su almeno due grandi vicende storiche da potenza mondiale (Roma e Venezia) e su altre minori, ma sempre significative, vicende e "prestazioni" culturali.
Non a caso Alessandro Manzoni diede in Marzo 1821 la miglior definizione di Nazione che sia possibile: "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor".
Gli Americani si aggrappano all'epopea del West e invece noi, che avremmo solo l'imbarazzo della scelta, non ci rendiamo conto di quello che stiamo perdendo, inseguendo i falsi miti sovranazionali, invece di coltivare le nostre Radici e le nostre Tradizioni.