domenica 27 giugno 2021

La vita oltre la vita dei romanzieri

Giovedì ero in libreria ed ho visto un nuovo romanzo, L'evoluzione di Andromeda, con indicato a grandi lettere il nome dell'autore Michael Crichton.

Poichè Crichton è morto da qualche anno ho pensato, prima ad un rifacimento, con titolo leggermente modificato come si usa adesso da parte di alcuni editori con pochi scrupoli, del suo bellissimo romanza del 1969 Andromeda, quindi, leggendo il risvolto di copertina e spostandosi la fascetta pubblicitaria, ho scoperto che si tratta di un nuovo romanzo scritto da tal Daniel H. WIlson che, con l'accordo degli eredi di Crichton, avrebbe utilizzato appunti misteriosamente ritrovati.

E' un qualcosa che, con qualche variante, viene utilizzato sempre più spesso, quello di rimasticare vecchi temi, vecchie idee, a dimostrazione che, oggi, i romanzieri non hanno più tanta fantasia e devono ricorrere a simili espedienti.

Ad esempio il ciclo Millennium di Stieg Larsson che ha trovato continuazione con David Lagenkratz ed è così simile all'originale per la trama, la prolissità delle descrizioni e l'indulgere nelle scene di violenza e di sesso depravato, che mi sorge il sospetto che Stieg Larsson non sia mai esistito.

Con altri sistemi c'è chi continua a sfruttare il nome del novantenne Wilbur Smith, autori di bellissimi romanzi di avventura (che credo di avere tutti) ma che da alcuni anni, forse sono già una decina di romanzi, affianca al suo nome quello di un altro romanziere che, forse, ha realmente fatto tutto il lavoro.

Intendiamoci: sempre meglio questi trucchetti, ma che ci consegnano un romanzo "nuovo", piuttosto che il cambio del titolo.

Ultimo esempio di ciò, sulla scia del successo della Saga dei Clifton (sette bellissimi romanzi che coprono un secolo di storia attraverso le vicende di una famiglia inglese) di Jeffrey Archer, ho visto una bella edizione di un "nuovo" romanzo: Kane e Abel.

Quando ho letto il risvolto di copertina sono andato a vedere l'anno dei diritti dell'Autore: 1979 ! 

Infatti era il vecchio (bel) romanzo di faida famigliare del 1979, riedito con il titolo originale in inglese per sfruttare il successo dell'Autore con la Saga dei Clifton.

In libreria si trovano, ogni settimana, decine di nuovi arrivi, ma è opportuno sempre verificare se, poi, sono veramente nuovi.

Quanto al romanzo scritto nell'al di là da Crichton, più del sospetto, potè la curiosità.

L'ho comprato e adesso aspetta di essere letto, spero sia all'altezza del vecchio Andromeda.

domenica 20 giugno 2021

Ma i pensionati vanno in vacanza ?


Questo è il mio primo anno completamente da pensionato e mi è venuta in mente la domanda sui pensionati in vacanza.

Quando ero al lavoro, i giorni o le settimane di vacanze, erano attesi per poter fare ed occuparsi di tante cose, trascurate, non solo per poter visitare luoghi diversi dai soliti.

C'era un senso di attesa di qualcosa di bello, poi le aspettative rientravano nella normalità.

Direi quasi che fosse più il piacere dell'aspettativa, che non quello di esserci.

Oggi posso fare, ogni giorno, quello che voglio.

È totalmente rilassante, anche il pensiero di poter rimandare, se, magari, piove e non voglio saltellare tra le pozzanghere della città.

Il trasferimento in luoghi diversi, il raggiungere la casa in montagna, sono possibili anche a metà settimana, non è più un traguardo.

Un pensionato è SEMPRE in vacanza...

domenica 13 giugno 2021

Ma quanto vende uno scrittore ?

Ogni settimana, da anni, faccio il mio giro in libreria, anzi nelle librerie, in tre librerie del centro.

Negli anni ho assistito ad uno tsunami di romanzi e saggi, che durano lo spazio di un mattino.

Gli autori italiani sembrano diventati tutti giallisti e hanno adottato in gran parte quello che fu il sistema di Piero Chiara che pubblicava, ogni sei mesi, un romanzo di duecento pagine, infarcito di buoni sentimenti, che vendeva sistematicamente le sue copie.

Ma aveva meno concorrenza.

Nel vedere la quantità di offerte, che spesso la settimana successiva non hanno più l'onore del banco principale e sono tristemente relegate, in ordine alfabetico di autore, nel reparto cui sono ascritte, mi domando se quella di scrittore possa essere una professione o, piuttosto, un'attività per il tempo libero.

Non credo che la maggior parte di quegli autori riescano a guadagnare abbastanza con la sola scrittura e, infatti, si prestano a partecipare a convegni, iniziative di formazioni sulla "scrittura creativa" e a comparsate di ogni genere.

Ho notato anche che molti affiancano o hanno avuto esperienze lavorative dalle quali presumibilmente traggono il sostentamento quotidiano.

La maggior parte vedo che sono dipendenti pubblici, da una pletora di magistrati a insegnanti di ogni ordine e grado.

Negli ultimi anni abbiamo anche avuto infornate di attori, cantanti e politici.

Diffido fortemente di simili improvvisate vocazioni e, infatti, mi oriento sempre di più su sconosciuti che scrivano di argomenti per i quali sono qualificati (se si tratta di saggi) o di autori conosciuti e sperimentati (se si tratta di polizieschi e gialli).

E mi rimane la curiosità su quanto, realmente, vendano queste migliaia di scrittori che vengono pubblicati a valanga.


domenica 6 giugno 2021

Andavo ai 30 all'ora

Da qualche tempo il Resto del Carlino ha dato spazio alle voluttà neocicliste di una signora che, non paga di aver proposto di estendere la ztl ai Colli (proposta di cui, per fortuna, non ho più letto nulla) dove voleva persino imporre delle piste ciclabili (come se le strade fossero larghe e percorribili anche senza tale ostacolo) adesso continua ad imperversare con la proposta di imporre il limite dei 30 orari.

Il traffico, mal gestito da decenni con progressive chiusure di strade che hanno costretto le automobili sulle poche vie rimaste libere e, in particolare, sui viali, già impone velocità ridotte (magari si potesse circolare ai 30 all'ora alle otto del mattino !).

Ma disporre un limite, in via continuativa e generale, significherebbe solo esprimere una volontà punitiva, alla Marchese del Grillo, nei confronti di chi guida l'automobile (e i motocicli).

Salvo poi vedere persone sfrecciare ai cinquanta e più su evanescenti monopattini o biciclette che, con il motorino elettrico, hanno perso la caratteristica di bicicletta per diventare l'edizione moderna del nostro vecchio Solex (che però sprigionava molta meno potenza e lui sì che avrebbe rispettato i 30 orari).

E' una moda e, come tutte le mode, passerà.