giovedì 31 ottobre 2013

Facebook e dintorni

Il commento di Claudio al post precedente mi offre il destro per esprimere la mia opinione sui cosiddetti social media.
Così, mentre ho approfittato della giornata di sciopero per anticipare la partenza per il fine settimana lungo,  appagato dal risultato del Bologna a Cagliari (Claudio, mentre tu scrivevi, io mi godevo i tre goals ) , davanti al caminetto acceso (anche se poi tanto freddo non è, anzi ...) finchè mi funziona il vecchio portatile che ormai tengo in permanenza in montagna, scrivo questa breve nota.
Claudio conferma quel che sostengo: Facebook (e gli altri strumenti analoghi) è un fortissimo "occupatore di tempo".
Quando scrive che ogni tanto guarda il blog perchè adesso è impegnato in Facebook, infatti, non significa altro che occupa il suo tempo in Facebook, piuttosto che in altre attività.
Legittimo e naturale che quando c'è qualcosa che attira divenga un appuntamento fisso della propria giornata e abbia uno spazio nella propria organizzazione di vita.
Io iniziai a frequentare la Rete nel 1996, comprando un computer che cominciai ad utilizzare con la connessione ad internet durante il periodo natalizio di tale anno.
Inesperto fui inizialmente sommerso da messaggi che non capivo da dove venissero.
Era una chat (si chiamava C6 di tin.it) connessa all'abbonamento, si attivava automaticamente ogni volta che entravo in internet e tutti potevano vedere che ero collegato.
Dopo qualche giorno compresi come potevo fare per scollegarmi e da allora non attivai più alcuno strumento di chat o similia perchè mi impediva di fare le ricerche o di scrivere in santa pace.
Quando uscì Facebook, quindi, mi guardai bene dall'iscrivermi, memore di quella esperienza e non volendo perdere tempo rispetto all'uso del pc che intendo come supporto alla mia attività.
Del resto sono alla scrivania tutto il giorno e non sono particolarmente propenso a prolungare tale attività anche a casa, dove preferisco leggere o, dopo cena, guardare qualche film o telefilm.
Ma questo non è che un motivo del fatto che continuo a declinare ogni invito ad iscrivermi a quei social media.
Non ho interesse nelle discussioni inutili, eterne ed inconcludenti e anche i gruppi che possono seguire un interesse personale (Claudio ha scritto di fotografia) nella mia esperienza si riducono a cerchie ridotte  (e spesso ridicole) che si parlano addosso.
Io ero e sono iscritto ad alcune mailing list di Yahoo e Google Groups.
Una, in particolare, aveva tutte le premesse per essere interessante essendo stata costituita dal presidente della sezione italiana della World SciFi e con l'iscrizione di quelli che sarebbero "tutti i più bei nomi della fantascienza italiana".
E' vero che il fondatore, anima dell'iniziativa è deceduto, ma da subito si era costituito un gruppo autoreferenziale, costantemente collegato con reciproca melassa: ma come sei sempre presente, e tu così colto, e tu così arguto, non abbiamo nulla a che spartire con quella  brutta massa di bifolchi che invece di comprare noi compra i soliti nomi  ... 
Una costante della mia conoscenza della Rete è stata proprio la costituzione di piccoli gruppi monotematici che elevano a totem la loro singola, personale, solipsistica idea o passione.
Non c'è spazio per il ragionamento, è così e basta.
Facebook e Twitter più di altri sono ormai diffusi a livello planetario tanto che tutti ne abbiamo una conoscenza da quel che riportano i giornali.
Uno si vuole suicidare e lo scrive in 140 caratteri.
Un ministro è in consiglio per decidere sulle nostre tasse ed ecco che arriva il cinguettio.
Si partecipa ad un funerale ed in tempo reale arriva la lacrima in mondovisione.
E poi gli amici, le condivisioni, i followers (lo scrivo in inglese perchè non mi viene altro termine in Italiano che "seguaci" che mi sembrerebbe meglio definisca una setta di pervertiti e non vorrei dare l'impressione sbagliata :-).
Un po' di riservatezza, di discrezione, di intimità, no ?
E da qui l'ossessione di avere tanti "amici", quando ne basterebbero due o tre, ma veri, reali, concreti.
Avevo un collega che, preso dal vortice, oltre a perdere tempo per guardare cosa c'era di nuovo, ad ognuno che telefonava chiedeva: sei su Facebook ? Se il malcapitato rispondeva affermativamente la richiesta successiva era: posso mandarti (o chiederti) l'amicizia ?
Poi dove lo si trova il tempo per stare su quei social media ?
Dieci ore al giorno sono occupate dal lavoro (includendovi pausa pranzo, itinerario di andata e ritorno) .
Quasi altrettante dalle attività di cura della persona ( dormire, mangiare, lavarsi ...).
Non rimane molto per leggere, rilassarsi, guardare un po' di televisione.
E credo che la partecipazione a quei social media sia alquanto totalizzante.
Naturalmente c'è chi, con una prospettiva differente, dice: mi rilasso scrivendo e partecipando in quei gruppi, mentre non mi interessa leggere o appisolarmi davanti alla televisione.
E può anche essere che quando mi avranno costretto ad andare in pensione, avendo così tanto tempo a disposizione, io divenga un assiduo frequentatore del cicaleggio telematico.
Per ora il massimo della modernità tecnologica, per me, è scrivere sui blog.
Mi occupa di meno ed ho la possibilità di rapportare tutto ai miei tempi di vita


mercoledì 23 ottobre 2013

Compleanni

Sia pur in ritardo nella giornata (ma per lui è appena iniziata ...) ricordo il 23 ottobre, compleanno del nostro Claudio.
Auguri  !

domenica 20 ottobre 2013

Paradossi

Se il Bologna riuscirà a salvarsi, sarà merito di Diamanti e del suo individualismo.
Se il Bologna finirà in serie B, sarà colpa di Diamanti e del suo individualismo.
Il calcio, però, è un gioco di squadra ...

domenica 13 ottobre 2013

Bologna la brutta

In una domenica in cui il Bologna non perde :-) , parliamo di Bologna, la città che sta anticipando la sua squadra di calcio in una rovinosa caduta verso il basso, la serie B e anche molto peggio.
Tutti circoliamo (o cerchiamo di farlo) in città.
Tutti sappiamo che strade come Via Marconi, Via Ugo Bassi, via Rizzoli, furono appositamente realizzate a fine ottocento per dare respiro, aria e spazio alla città ed alla sua vivibilità essendo ormai venute meno le ragioni di mantenere strade piccole e strette per la difesa dalle invasioni esterne.
Sono strade che attraversando il centro, consentirebbero a tutti di arrivare nel cuore della città.
Venne poi la mania delle zone pedonali, portata al massimo del parossismo  con l'invenzione perversa della T al sabato e domenica.
Venne l'idea di un super autobus, il Civis, fallito e costoso.
Per "agevolare" il Civis furono rovinate strade con l'installazione di pensilline, fermate e corsie preferenziali che, purtroppo, sono sopravvissute al Civis.
Mi piacerebbe sapere chi è il responsabile di quell'obbrobrio che è diventata via Marconi ristretta da una serie di pensilline e corsie preferenziali che gli autobus, peraltro, neanche rispettano se non devono fermarsi, andando così ad occupare la corsia rimasta per i privati.
Ieri mi è capitato di percorrere (con la vespa, mica con la macchina !) via Lame.
Un paio di autobus fermi alle rispettive fermate ed altrettanti che si fermavano IN DOPPIA FILA ! bloccando completamente la circolazione, salvo percorrere contro mano la corsia preferenziale che porta verso il centro.
Invece di comportarsi da talebani dei divieti al traffico, gli amministratori, se fossero degni di tale qualifica, dovrebbero riorganizzare la viabilità, sfruttando quelle grandi arterie centrali che darebbero respiro ai viali e ridurrebbero l'inquinamento.
E costruite parcheggi sotterranei, sfruttando la Bologna romana che abbiamo sotto i nostri piedi e che non è utile a nessuno, coperta come è dall'asfalto e dalle costruzioni, almeno potrebbe diventare un parcheggio di rara bellezza e unico al mondo !


domenica 6 ottobre 2013

Il trionfo della stupidità

Quando è caldo si accende il condizionatore.
Quando è freddo si accende il riscaldamento.
Solo durante il servizio militare mi è capitato di dover bovinamente indossare la divisa estiva il 1° di giugno e quella invernale il 1° di ottobre a prescindere dalle temperature esterne.
Le previsioni meteo, poi, diventano sempre più precise e se dicono che nel fine settimana ci sarebbe stata una forte perturbazione con calo delle temperature anche di dieci gradi, probabilmente vedono giusto.
Invece chi ha la sventura di trovarsi ad abitare in un condominio con il riscaldamento centralizzato (anche con le tanto decantate caldaie a condensazione) vede la temperatura interna scendere perchè una delle tante leggi stupide che abbiamo in Italia e che risale alla fine degli anni ottanta (Forlani presidente del consiglio) impone l'accensione nella zona di Bologna solo il 15 ottobre.
Il sindaco potrebbe autorizzare le accensioni in anticipo, ma evidentemente Merola non conosce le previsioni e invece di prevenire, si limiterà ad autorizzare le accensioni con qualche giorno di ritardo sull'arrivo del freddo.
La legge vorrebbe risparmiare, ma a parte il fato che i fortunati dotati del riscaldamento autonomo accendono (e consumano) ugualmente, gli sventurati centralizzati accendono stufette elettriche o montano i condizionatori a doppia funzione (freddo d'estate e caldo di inverno) moltiplicando il consumo che si avrebbe con l'uso della caldaia centralizzata.
Senza contare che chi più subisce questa situazione sono le persone anziane che stanno in casa e avrebbero maggior bisogno di trovarvi un ambiente confortevole.
Domani o martedì avremo l'autorizzazione ad accendere, anche se da mercoledì è previsto un assestamento di alta pressione ...

P.S.: ci sarebbe da scrivere anche sul Bologna, ma è meglio stendere un velo pietoso.