domenica 26 maggio 2024

Brutta uscita finale

Il Bologna ha terminato un Campionato che ha esaltato i tifosi, raggiungendo un risultato impensabile quando iniziò il torneo, potendo giocare la Coppa dei Campioni, ora Champions League, dopo sessanta anni, da quando, cioè vinse l'ultimo scudetto e poi fu eliminato al primo turno dalla squadra belga dell'Anderlecht non per aver perso sul campo, ma per il regolamento di allora che non prevedeva, in caso di parità dopo i due incontri, quello di spareggio e i tempi supplementari, i calci di rigore, ma un crudele sorteggio con la monetina che arrise ai belgi.

La passione sportiva è appagata e anche le casse della società respirano per il fiume di milioni che arriveranno per la sola partecipazione alla coppa europea.

Purtroppo una così bella stagione è rovinata dalle ultime due partite che segnano la mala uscita di Motta, l'allenatore.

Che l'allenatore potesse andare altrove, era una voce insistente, soprattutto a fronte delle pessime prestazioni di squadre titolate come Juventus, Milan e Napoli.

Non è un dramma cambiare allenatore, dispiace però (ed qui la mala uscita) vedere come Motta, arrivato a Bologna dopo stagioni non esaltanti su altre panchine, non è arrivato al colloquio con il Presidente per aprire una trattativa, che non c'è mai stata, perchè l'allenatore aveva già deciso di andarsene.

E questo apre all'andreottiano pensare male, per la partita con la Juventus che fino a tre quarti, il Bologna vinceva per tre a zero e poi ha pareggiato tre a tre e per la successiva partita con il Genoa, persa senza tirare in porta, due incontri che hanno regalato alla Juventus il terzo posto  (Atalanta permettendo).

Il finale toglie più di qualcosa alla soddisfazione per il risultato del torneo.

Avrebbero potuto giocarsela meglio.

domenica 19 maggio 2024

Perchè i contanti sono meglio

C'è una grande propaganda per l'uso della monetica, per passare agli addebiti diretti tramite telefono cellulare, ma io preferisco i contanti.

Preferisco i contanti, perchè so quanto spendo e "sento" fisicamente la spesa e l'uscita del denaro.

Ma soprattutto preferisco i contanti perchè ogni volta che mi capita di pagare con una carta, nel giro di due giorni ricevo mail spam che offrono prodotti similari e, peggio ancora, telefonate ingannevoli da numeri ai quali a volte ho la sfortuna di rispondere perchè sono in attesa di una consegna e chiedo sempre di essere prevvisato per concordare l'ora di consegna, quindi sono costretto a rispondere ai numeri sconosciuti fino a che non ho ricevuto la consegna.

Con il pagamento in contanti si ferma tutta la catena dei call center, dei dipendenti infedeli che forniscono e mail e numeri di telefono dei clienti, perchè il contante non ha padre nè madre, è anonimo e non si risale a chi ha effettuato la spesa.

Restano purtroppo le banche dati di nominativi che vengono sfruttate per le odiose telefonate che anche l'iscrizione al registro delle opposizioni non riesce a bloccare.

domenica 12 maggio 2024

L'onda rossa

Negli anni settanta la giunta comunale di Bologna propagandava la grande novità della sincronizzazione dei semafori, parlando di "onda verde": se si percorrevano le vie cittadine, soprattutto i viali, nei limiti dei cinquanta chilometri all'ora, si circolava speditamente perchè si "prendevano" tutti i semafori verdi.

Non era così, ma era effettivamente possibile riuscire ad infilare tre, quattro, persino cinque semafori verdi e quindi circolare con maggiore speditezza.

Oggi il concetto non è facilitare la circolazione, ma renderla più lenta, pesante, creare ingorghi e quindi provocare maggior inquinamento (anche se si dice di volere il contrario).

E no, non sto parlando dei trenta all'ora,l'ultima follia della giunta odierna, ma dell'onda rossa che non consente di superare il terzo semaforo di fila.

Ad esempio in via Pelagi. 

Non si riesce a percorrere il tratto tra un semaforo e  quello successivo che è già diventato rosso.

Forse solo partendo a razzo e passando da uno a cento in una manciata di secondi, ma, come concludeva una barzelletta del passato ... "non si può più".

P.S.: Anche quella barzelletta "non si può più" raccontare ... 

domenica 5 maggio 2024

Starbucks a Bologna

Non ricordo se, dopo averlo annunciato almeno due anni prima e qualche rinvio, Starbucks abbia aperto alla fine di febbraio o inizio marzo, là dove per anni abbiamo goduto della libreria Mondadori.

Ho però notato, passando quotidianamente da via D'Azeglio, che all'inizio c'era una coda lunghissima, che si dipanava all'esterno, pur di "conquistare" un caffè e un cornetto da Starbucks.

Adesso sono rimaste le transenne per la fila che non c'è e, all'interno, pochi avventori, al bancone, come in qualsiasi bar di Bologna.

E, in effetti, oltre al nome, alla pubblicità, cosa avrebbe Starbucks di più e di meglio di qualsiasi italianissimo bar ?

Nulla.

Solo la fama derivante dalla visione di mandrie di americani che si prestano a fare la coda per acquistare un caffè e un cornetto.

Noi siamo andati molto avanti, con la diffusione dei nostri bar che, come Starbucks, offrono caffè, cappuccini, paste e anche veloci spuntini.

Senza necessità di code (ordinate dalle transenne, quasi ad incanalare una mandria).

E non abbiamo neppure bisogno di quel che Tom Hanks, in "C'è post@ per te", elogiava in Starbucks, cioè la opportunità di fare una scelta per chi è abituato a demandare ogni scelta, come pare facciano gli americani.

Noi abbiamo ancora il piacere di scegliere, di avere preferenze e di manifestarle (forse troppo) con spirito individualista (forse eccessivo).

Per questo, al di là che non ho nulla contro Starbucks, dove prima o poi farò colazione ora che non devo più fare la coda, perchè credo che abbia gli stessi prodotti che si trovano nei nostri, ruspanti bar e la differenza sta tutto nel gusto personale di chi li consuma, ho comunque piacere che, passata la novità, sia trattato come un bar come tutti gli altri.