domenica 22 febbraio 2009

Bologna, come la vorrei

Poco più di tre mesi e voteremo per il sindaco della nostra città.
La nostra generazione è stata sfortunata e fortunata.
Sfortunata perché abbiamo dovuto sopportare una lunga sequela di sindaci trinariciuti.
Fortunata perché abbiamo potuto vivere il momento della liberazione, purtroppo solo temporanea e solo nella percezione esterna a Bologna.
Sì, perché Guazzaloca non fu (non è) quella rottura con il passato di cui avremmo (avuto) bisogno.
Io non lo votai: troppo di sinistra per i miei gusti (per completare il quadro dico che l’anno scorso non votai neppure per Berlusconi, per lo stesso motivo ... ;-).
Non vi sto, ovviamente, a chiedere per chi e come votate: scelta libera e riservata per chi vuole mantenerla tale.
Mi domando: che Bologna vorremmo ?
Io vorrei una città ordinata e sicura.
Queste le mie priorità.
Nella categoria “ordine” metto tanto le strade che siano pulite, senza buche, quanto la pulizia morale rispetto ad una fauna umana che le infesta e che le rende, quindi, insicure.
Meno manifestazioni, meno cortei, più polizia, più … ronde che, qui a Bologna, ci sono da due secoli e si chiamano “Pattuglie Cittadine”.
Una volta erano armate.
Impedivano i furti di biciclette e la loro presenza garantiva le coppie che si appartavano.
Poi, qualche amministrazione trinariciuta, decise di disarmarle.
Mi fanno ridere quelli che demonizzano le ronde del decreto Maroni armate di … telefono cellulare.
Così hanno l’alternativa nel caso incappassero in un atto violento:
- telefonare al 112/113
- fare “pum” con la voce
- riprendere la scena sperando di rivenderla al miglior offerente.
E poi il traffico.
Basta con i giovedì a piedi, inutile rito propiziatorio nei confronti degli esagitati ecoambientalisti.
Una bella metropolitana e poi dare respiro al traffico, riducendo i divieti e, quindi, facendolo scorrere più velocemente con minore diffusione di elementi inquinanti.
Del resto “l’ambientalista scettico” Bjorn Lomborg ha ben descritto quello che succede quando si rileva l’inquinamento.
Ogni anno uno strumento più perfezionato che ci dice come l’inquinamento sia aumentato.
Eppure lo “smog” caratteristica di pochi decenni fa (ricordate la Londra di Dickens o anche la Milano del boom ?) non c’è più: come mai ?
Lomborg fa l’esempio del lavarsi le mani.
Quando ce le laviamo crediamo siano pulite, finchè non le guardiamo con una lente di ingrandimento.
Allora le torniamo a lavare con sostanze più potenti e crediamo siano pulite … finchè non le guardiamo con un microscopio e vediamo altri batteri.
E così via.
Altrettanto dicasi con l’ambiente.
Non vedo tutto questo inquinamento: anzi.
L’inquinamento si crea quando si obbligano centinaia di automobili in un imbuto, ma se si consente maggiore respiro al traffico si risolve il problema.
Con la metropolitana, of course.
La metropolitana l’avevamo già, bastava iniziare i lavori.
Poi Cofferati ha vinto le elezioni e ha voluto modificare il percorso.
Così i soldi per la nostra metropolitana sono finiti a Parma.
Bel risultato !
E noi a piedi il giovedì.
Allora ci spieghino perché ci obbligano, ogni anno, a controllare gli scarichi delle macchine con il “bollino blu”.
Delle due l’una: se ho il bollino blu, devo poter circolare.
Se non posso circolare, perché devo spendere 50 euro per una certificazione che non vale una cippa ?
Ordine, sicurezza, traffico.
Le mie priorità.
Quello che chiedo al prossimo sindaco.
Sembra poco, ma forse, visto il degrado cui siamo giunti, sono pochi cinque anni per conseguirli.Buona domenica.

domenica 15 febbraio 2009

L' onda

Bella la descrizione dell’ incontro con M. O. abbozzata da Roberto; e, anche se i miei rapporti con lui negli anni del liceo non spiccavano per profondità ( d’altronde, era il massimo esponente dei Pasc…iani!, tanto da valergli, nella mia mente, il soprannome di O. innamorato), devo ammettere che questa granitica e solida figura di compagno serio e maturo rimane tra i miei ricordi piacevoli.
Ma, se rammento bene i precedenti post, Claudio più degli altri ne invocava notizie…Il legame di chi ama suonare e fare musica è sicuramente molto forte e un po’ mi dispiace di non fare parte di questo vostro gruppo tutto maschile e molto unito…

Del caso E.E., con Roberto abbiamo abbondantemente discusso a voce: sotto il profilo giuridico, spero che, alla luce dell’ ulteriore apporto dell’ ultima trasmissione di "Anno Zero", R. si sia convinto che due sono le tesi che si contendono il terreno e che è meglio che Eco parli di letteratura e non di Costituzione…Secondo me, e lo metto nero su bianco, poiché il decreto legge è uno strumento che il Governo pone in essere sotto la propria responsabilità, ci sarebbe da discutere sull’ opportunità che il PdR blocchi tale iniziativa, che, comunque, per essere resa definitiva deve pur sempre passare al vaglio delle Camere…
Dal canto mio, comunque, sarei per ammettere la possibilità di un testamento biologico.

Per il resto, rispondendo a Massimo P. che rileva come sul blog sia sceso il silenzio, io, che notoriamente entro a gamba tesa negli argomenti (e ciò non per tutti sarà apprezzabile), avrei un’ idea sui motivi di ciò: ma questa volta parlerò solo su richiesta dei blogger….

Durante la settimana, poi, mi è capitato di vedere in anteprima (e gratuitamente!) , un film che sarà nelle sale cinematografiche solo tra qualche giorno e che ho trovato interessante per i suoi contenuti

Titolo: “L’ onda”
Fenomeno trattato: quello dell’ obbedienza cieca.
Trama: Ispirato ad un’incredibile storia vera, L' onda è stato uno dei film più acclamati al 26° Torino Film Festival. Il regista tedesco Gansel ha deciso di raccontare le singolari vicende accadute ad un docente liceale di Storia che, per spiegare con efficacia i punti fondamentali e gli esiti del fenomeno nazista, ha coinvolto l’intera classe in un esperimento spaventosamente riuscito. Notando la diffidenza degli alunni e la loro radicata idea che nell’odierna Germania un nuovo dittatore non avrebbe successo, Wenger decide di avvicinare i suoi interlocutori ricreando in classe i presupposti di un ipotetico regime autocratico. Le basi teoriche alle quali devono attenersi i ragazzi sono la disciplina, l’unità di gruppo e la partecipazione ad azioni comuni. La didattica di Wenger supera però la consueta ricezione passiva degli studenti, che vengono affascinati dalle modalità da lui presentate e le mettono in pratica anche oltre l’orario scolastico. Gli esiti del pioneristico stile del docente saranno inaspettati e soprattutto incontrollabili.

Penserete che io sia una fissata, in realtà il tutto è totalmente casuale; questi imput mi giungono spesso per motivi lavorativi e li trovo interessanti sia sotto il profilo psicologico che sotto quello culturale… Insomma, se vi capita, questo film potete vederlo...

Mi associo infine al cordoglio per la morte di Bulgarelli, che anche umanamente mi ha sempre dato l’ idea di essere una persona di spessore.

Ciao, Amici...L' onda del blog ha ripreso il suo corso...almeno, spero!


sabato 14 febbraio 2009

Proposta

Prima o poi, anche per rinverdire antiche usanze, sarà il caso di organizzare una cena ...
Nel frattempo, anche prendendo spunto dalla comune passione calcistica, potremmo trovarci per vedere una partita del Bologna.
Stasera, penso, sia un preavviso troppo breve, ma le occasioni non mancherebbero ...
Che ne dite ? :-)

Frammenti

Cari amici e "care amiche"eccomi di ritorno, il lavoro e un paio di week end consacrati alla lettura ed alle cure paterne, mi hanno tenuto lontano dal blog e me ne scuso con voi.
Mi unisco al cordoglio per la morte del grande Giacomo Bulgarelli, una figura centrale anche nel mio ricordo di "piccolo" tifoso. Bulgarelli oltre ad essere un grande calciatore era anche un emblema della Bolognesità migliore ,ogni tanto negli ultimi anni lo incrociavo in qualche osteria, la chiesa? Col suo aspetto pacioso conversava con giornalisti e amici davanti al canonico bicchiere di vino. Credo che se non avesse avuto la ventura di incrociare un Gianni Rivera e un Sandro Mazzola la sua grandezza di calciatore sarebbe stata ancora di più apprezzata.
Riposi in pace.

Mercoledì scorso mi aggiravo per il centro all'altezza di "EAtaly" durante la risicata "ora d'aria" quando vedo un signore indubbiamente di bell'aspetto, alto e atletico, con borsa nera distrattamente maneggiata, e lo sguardo rivolto verso gli attici dei palazzi circostanti. Non sembrava avere fretta e camminava lentamente, aveva qualcosa di familiare , ma sulle prime non riuscivo ad avere la certezza che fosse chi pensavo che fosse, e così mi sono avvicinato ( Massimo, non pensare male!); una luce inconfondibile nel suo sguardo mi ha dato certezza: era l'arch. M.O. il mio primo grande amico e compagno di banco per i tre anni delle medie, nonchè compagno di studi e di "merendine" casalinghe anche negli anni duri del ginnasio. Abbiamo parlato, erano anni che non lo vedevo! Abbiamo ricordato le nostre "jam session" con te Claudio ( attenzione che M.O.suona ancora la chitarra!!)e A.G.. Io sull'entusiasmo ho promesso che avrei organizzato un amarcord musicale a casa mia e perchè no?
Poi gli ho parlato del Blog ma mi è sembrato un pò freddo sull'argomento, comunque l'ho pregato di intervenire poichè tutti e massimamente la nostra "Vale" ci terrebbero molto.
Si vedrà.

Ed ora allacciatevi le cinture: voglio fare un eccezione al mio codice di autodisciplina sul blog. Parlo di politica!
Come massimo F. e Valeria ben sanno io sono un appassionato cultore di talk show politici, l'unico che per motivi di sonno mi sfugge è "porta a porta" ma il "prime time" televisivo lo becco tutto.
Premetto che circa l'attuale panorama politico italiano mi definisco un "razionalista critico" non sposo dogmaticamente alcuna linea di partito, non giudico indossando occhiali di parte , mi piace mantenere la mia libertà nel giudicare le persone e le varie tesi: questo perchè la vera libertà di pensiero per me è quella che non si comprime dinnanzi ad un sistema di valori immutabile e nemmeno dinanzi ad ideologie o fedi precostituite siano di natura laica o religiosa, rispecchino una visione scientista o meno.
Oggi, purtroppo il libero pensiero non gode di buona salute, l'informazione non è quasi mai libera( nel senso che ho chiarito in precedenza) e quindi per ascoltare un pensiero degno di questo nome ci dobbiamo rivolgere ai filosofi. Vado oltre e dico per onestà intellettuale che oggi, a mio parere in Italia gli uomini di destra non sono all'altezza delle idee che sottendono (la destra liberale non esiste più da decenni) e la sinistra, pur avendo uomini intellettulmente forse più solidi, è ancora inerzialmente legata ad una visione dei problemi che non mi appartiene.
Questo il risultato di un "quasi ventennio" anomalo che ha interessato il nostro paese. Io credo che un sano Umanesimo,inteso proprio in senso filosofico, dovrebbe sempre ispirare le decisioni anche politico - morali più complesse, accompagnato dal buon senso per evitare aberrazioni. Siete tutti molto sagaci e avrete certamente intuito che queste mie frammentarie e disordinate considerazioni sono state "tirate" dal caso "penoso" che ha riempito le pagine dei giornali in questi giorni e che per pudore non ho voluto citare direttamente, cercando solo di sorvolarlo. Tuttavia sarei pavido se non vi rendessi esplicitamente partecipi del mio punto di vista sulla vicenda: tralasciando il modo assolutamente inadeguato con cui la politica ha gestito la vicenda, semplicemente io sono favorevole ad una legge sul "testamento biologico" allineata a quelle già vigenti in paesi europei più civili del nostro( e ci vuol poco) ma credo che per motivi a tutti noti, in Italia non sarà semplice arrivarci in tempi brevi.
Questo certamente per ciò che attiene al problema, ed alla sua soluzione diciamo "politica", ma, a monte, aleggia ineludibile e ben più importante, la necessità di ripensare la morte in termini filosofici nell'attuale quadro della Civiltà Occidentale dove la tecnica sta prendendo il sopravvento e questo è un argomento di ben più arduo respiro.
Un buon fine settimana a tutti!



venerdì 13 febbraio 2009

In memoria di Giacomo Bulgarelli

Interrompo questo lungo silenzio che è sceso sul blog per commentare una triste notizia: la scomparsa di Giacomo Bulgarelli

La notizia mi ha colpito profondamente, anche se non seguo più il calcio come una volta: è morta la bandiera del Bologna, del grande Bologna dello scudetto, dell’unico vero grande Bologna.

Era ancora giovane, troppo giovane, non doveva morire così presto.

Faccio mie le parole di commemorazione che ho letto sul sito Ansa :

“a Bologna molti di quelli che hanno piu' di 50 anni recitano ancora a memoria la formazione di quella squadra di Bernardini. Cominciava con William Negri e finiva con Ezio Pascutti. A farla giocare 'da paradiso' ci pensava, soprattutto, Giacomo Bulgarelli.”


Bulgarelli oltretutto faceva parte di quel ristretto gruppo di giocatori che, avendo giocato sempre (o quasi sempre) solo per una stessa squadra, erano una bandiera per la stessa.

Situazione tipica degli anni ’60 (adesso non so): mi vengono in mente i nomi di Rivera per il Milan, Mazzola per l’Inter, De Sisti per la Fiorentina, Juliano per il Napoli, Ferrini per il Torino.

Dopo una rapida ricerca in internet ho scoperto che forse Bulgarelli è il primo fra i titolari di quella mitica squadra a lasciarci: ho considerato gli 11 titolari + Bruno Capra, che per il ruolo importantissimo avuto nello spareggio merita di essere ricordato al pari degli altri. Mi rimane solamente un dubbio riguardo Furlanis e lo stesso Capra.

Un’ultima annotazione personale: molti anni fa al matrimonio di un mio cugino di Villa Fontana (frazione di Medicina) era presente anche Bulgarelli, amico di famiglia (era nativo di Portonovo, altra frazione di Medicina) : è stato l’unico giocatore del Bologna che ho visto dal vivo, fuori dal campo.

Addio, Giacomo.

domenica 1 febbraio 2009

La neve ai tempi del Galvani

Questa ulteriore modesta, ma pittoresca nevicata mi fa andare indietro con la memoria: nei primi anni '70 l'andamento meteo fu caratterizzato da tre inverni consecutivi insolitamente poveri di neve, cosa a cui non eravamo assolutamente abituati dopo i gelidi e nevosi anni '50 e '60.
Questo periodo scarsamente nevoso coincise perfettamente con i tre anni del liceo.
I due inverni del ginnasio avevano confermato l'andamento degli anni '60, con importanti ondate di freddo e consistenti nevicate (le più belle: 1-2 gennaio 1971 e 25-26 gennaio 1972), ma con l'inverno '72-'73 la situazione cambia:
1972/73 ca. 8 cm. il 31 dicembre: non male, ma decisamente poco rispetto agli inverni precedenti, dopodichè bisognerà aspettare.... il 20 aprile 1973 (venerdì santo) per una incredibile nevicata tardiva (7 cm.)
1973/74: grandiosa, storica ondata di freddo a cavallo fra novembre e dicembre, ma solo una debolissima nevicata. In gennaio, inverno in coma profondo (temp. fino a 20°). L'inverno si riprende in febbraio-marzo, ma senza eventi eclatanti: si segnala solo qualche centimetro il 1°marzo, nevicata più abbondante di quella stagione.
1974/75: storica ondata di freddo in ottobre (fu l'ottobre più freddo del XX secolo), ma poi più nulla e soprattutto nessun centimetro di neve (fatto assolutamente straordinario).
La grande neve sarebbe ritornata con l'inverno 1975/76, ma noi non eravamo più al Galvani.