domenica 28 dicembre 2014

Signori, la neve !

Mi sono affidato alle previsioni e sono rientrato in anticipo a Bologna e adesso mi godo dalla finestra dello studio lo spettacolo piacevole della neve che cade anche con notevole intensità.
Le prime avvisaglie già in mattinata quando le avanguardie timide dei fiocchi scendevano isolati, sciogliendosi subito.
Ma adesso i tetti e gli alberi sono già bianchi, e la strada, interna, dove passano poche macchine, sembra una pista da sci tirata a nuovo.
Non ho idea come siano le strade cittadine, visto che pare che i mezzi vengano fatti uscire solo con 5-10 centimetri, del resto c'è l'obbligo di catene (a bordo) o di gomme invernali ed è uno dei pochi provvedimenti appropriati assunti di recente.
Un solo timore: quando nevica ho difficoltà nel ricevere sky: riuscirò a guardare la partita del Bologna o dovrò accontentarmi della semper fidelis radio ?

domenica 21 dicembre 2014

Quando arriva, arriva


Puntuale, il 25 dicembre, arriva il Natale.
Il periodo che andiamo ad iniziare mercoldì 24 resta comunque, per me, il più bello dell'anno , anche se per molti di noi  il tempo di una vacanza continuata fino al 6 gennaio è lontano, lontanissimo, più del tempo in cui saremo in vacanza, senza soluzione di continuità, dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno .
Quest'anno, poi, "cadendo" il 25 di giovedì, abbiamo la possibilità, tutti, di un lungo fine settimana di riposo.
Meritato.
Molte immagini classiche si cercano di riprodurre (i tortellini ... ma non sono ancora pronto per il brodo), il caminetto (in montagna, purtroppo non in città) e il pensiero buonista che rifuggo anche se non posso non solidarizzare con quanti, amici, oggi festeggiano un Natale con qualche preoccupazione in più.
Buon Natale.

domenica 14 dicembre 2014

Profumo d'antico

In genere pranzo, nelle giornate lavorative, in centro.
Da quando la temperatura si è abbassata in via Clavature annuso sempre il profumo tipico della legna bruciata nei camini.
E' un profumo piacevole, che evoca tempi andati che noi abbiamo solo sfiorato (ho un ricordo molto vago di acquisti e accatastamenti invernali di legna in cantina, immagino di un'epoca in cui forse avrò avuto 3-5 anni) e che ho nuovamente riassaporato in montagna, nei pomeriggio dei giorni festivi, quando nell'aria si spande l'aroma dei tanti camini accesi.
Sentire il tipico profumo della legna bruciata in pieno centro a Bologna è strano, ma non mi dispiace affatto.
In montagna ho il camino e, negli anni, ho imparato l'arte dell'accensione, posando meticolosamente la legna e poi mantenerlo acceso.
Mi piacerebbe anche metterlo a Bologna, ma dovrei rinunciare ad almeno un mobile, spostando inoltre vari altri oggetti e la casa non è stata costruita per avere un camino, peccato.
Con le luminarie accese e la caccia ai regali aperta, la stagione natalizia è quasi completa.
Manca solo la neve e saremmo tutti felici, nel ricordare "le morte stagioni e la presente e viva e il suon di lei".

sabato 6 dicembre 2014

6 dicembre

L'ho già scritto, ma lo credo fermamente: le tradizioni vanno rispettate ed è Tradizione fare gli auguri di Buon Compleanno a Valeria.
Quindi ...
AUGURI !

domenica 30 novembre 2014

L'albero storto

In piazza del Nettuno, come accade da alcuni anni, hanno eretto l'albero di Natale, un abete decorato da festoni, luci e palle colorate.
Peccato che la punta appaia irrimediabilmente piegata.
Sembra un abete stanco, a immagine di tanti cittadini che devono convivere con occupazioni, blocchi del traffico, tasse e pessimi servizi.
Oggi nel Carlino il direttore Cangini ha tentato una interpretazione in positivo di questo albero storto.
Mi auguro che abbia ragione,in fondo domani inizia dicembre e il clima sempre più natalizio (sperando, come sempre, che arrivi anche la neve) non può che allietare gli animi.
Anche se l'albero di Natale della città è inequivocabilmente storto.

domenica 23 novembre 2014

Nero Wolfe di Rex Stout

Come ho già avuto modo di scrivere, con l'estate passata ho completato le collane della vecchia Libra Editrice (1966-1982) dedicando loro una intera colonna della libreria.
Il mio prossimo obiettivo è completare la raccolta dei gialli di Rex Stout, ovviamente Nero Wolfe, il mio preferito.
In questo caso non mi interessa, avere i testi di una particolare edizione, ma il romanzo.
Nero Wolfe continua ad essere pubblicato, non solo, purtroppo, da Mondadori.
Tra raccolte e furbizie editoriali, però, talvolta vengono cambiati i titoli della vecchia e nota edizione italiana, quasi a cercare di rappresentare quei volumi come "nuovi" (a pensare male ...).
Come quello di cui alla immagine, il primo uscito della serie nel 1936, che oggi si può trovare nella nuova edizione con il titolo originale in inglese FER-DE-LANCE.
Così mi trovo costretto a girare con la lista dei titoli mancanti in italiano affiancati dal loro titolo originale inglese, sperando che non venga in mente a qualche furbetto di rimuovere anche quel riferimento dalle prossime pubblicazioni.
Ieri, il nostro Pietro A. R. mi ha fatto un bellissimo regalo: un "pieno" di gialli Mondadori d'annata di Rex Stout.
La metà, a me mancanti.
Una bella accelerata verso il completamento anche di questo sfizio ... senile :-) .

P.S. - Ho letto l'altro giorno un trafiletto che parla di una imminente ristampa dei romanzi di Zane Grey ...

domenica 16 novembre 2014

Cioccoshow

E anche quest'anno abbiamo avuto il nostro Cioccoshow.
Ottima iniziativa, anche se continuo ad avere perplessità per tutto il montare e smontare chioschi in Piazza Maggiore (ma quanto ci costa ?) che tra l'altro provoca anche danni alle pietre del crescentone (era appena finita la kermesse della mortadella), invece di sfruttare gli spazi, per renderli definitivi per ogni manifestazione del genere, che abbiamo nei vecchi sottopassaggi di via Ugo Bassi e Via Rizzoli (che, tra l'altro, con i lavori che minacciano di durare per tutto il prossimo anno, tornerebbe molto utile riattivare).
Il Cioccoshow, meteorologicamente, non è stato particolarmente fortunato, se non nella giornata odierna, ma ha consentito, di fare il solito giro e di registrare, con piacere, che ancora, infantilmente, ho gli occhi più grandi dello stomaco.
Ho infatti acquistato in diversi chioschi, poca cioccolata, ma messa assieme ...
Ho rinunciato solo al cremino, anche se ammiccante in molte vetrine, perchè sono giunto alal conclusione che il migliore in assoluto (e non era presente) è il Fiat classico, della Majani.
Non ho visto particolari novità e quindi mi sono diretto verso i chioschi già noti e affidabili.
Quello di Sestola, con gli squisiti cioccolatini al peperoncino, quello di Cuneo e Pinerolo con le ministecche di gianduia e la sacher, quello di Merate e di Verona con i blocchi di cioccolato che sono un piacere prima per gli occhi e poi per il palato (meno per i denti).
Credo che in Italia vi siano molte "fiere" della cioccolata (a me vengono in mente Perugia e Torino) ed è bello che ve ne sia una anche a Bologna.
Domani è un altro giorno.

domenica 9 novembre 2014

L'ottavo scudetto

Joe Tacopina, nella sua mai terminata campagna pubblicitaria, ha dichiarato che, non sa se in cinque, dieci o venti anni, ma ci porterà all’ottavo scudetto.
Per ora io mi accontenterei di tornare in serie A senza patemi (e magari riuscire a battere squadre come il Carpi e l'Entella ....).
Del resto, per l’ottavo scudetto, sarebbe stato sufficiente che quando hanno regalato all’Inter lo scudetto del 2006, togliendolo alla Juventus che l’aveva vinto sul campo, i vari Prodi, Fini, Casini, Montezemolo si fossero ricordati del 1927, quando al Torino fu revocato lo scudetto per corruzione e, invece di assegnarlo al Bologna secondo arrivato, fu lasciato vacante.
Ecco avremmo potuto già allora ottenere un ottavo scudetto che, tutto sommato, ci spettava visto quello che hanno deciso per il 2005-2006.
E adesso Tacopina dovrebbe promettere solo il nono e la prima stella sarebbe più vicina.
Sognare, in fondo, non solo non costa nulla, ma fa anche bene allo spirito … :-)

P.S.: Auguri a chi, domani, compirà gli anni (e sono in due ...).

domenica 2 novembre 2014

Problemi esistenziali

Tempo di revisione del contenuto degli armadi.
Tengo o butto ?
Ma, soprattutto, perché le cravatte che preferisco e mi fanno sentire a mio agio (e sono poi quelle che compro io stesso) si logorano prima di quelle, imbarazzanti, con  improbabili e bislacchi disegnini  ?

domenica 26 ottobre 2014

Bologna e Modena

Se gli Stati Uniti e l’Inghilterra sono due grandi nazioni divise da una lingua comune, Bologna e Modena sono due città decadute, divise da un piatto di tortellini.
La plurisecolare rivalità rivive nello sport e, in particolare nel calcio.
Noi abbiamo un’età che ci consente di ricordare, sia pur vagamente, le sfide degli anni sessanta in serie A.
Con la Spal di Ferrara, terzo incomodo, di cui ricordo il vulcanico presidente Mazza, precursore dei vari Rozzi, Anconetani, Gaucci e Zamparini.
Rivalità intense, antiche, nobili.
La partita (brutta !) di venerdì sera è stata montata dalla stampa richiamando quelle rivalità.
Ma nulla a che vedere con il glorioso passato che vedeva il Bologna con una formazione che comprendeva Cervellati, Bulgarelli, Nielsen.
Del Modena di allora, invece, non ricordo altro che un oriundo, credo, di nome Toro e che ho sempre immaginato con un copricapo di piume d’uccello, neanche fosse il Toro Seduto dei film di John Wayne.
Insomma, il Modena sempre ad inseguire, il Bologna sempre davanti.
Anche se, a volte, non sempre chi sulla carta è più forte, poi vince.
Mi piace evidenziare lo striscione della curva modenese che ringraziava Bologna per gli aiuti forniti nella recente alluvione.
Come a dire che, al di là di ogni rivalità di cui oggi si è persa memoria, le disgrazie uniscono e la solidarietà tra uguali resta sempre un elemento fondamentale del progresso civile.

P.S.: so che tra noi c’è chi ha nel modenese il centro principale di vita quotidiana … ma spero non abbia rinunciato alla sua bolognesità 

P.P.S.: finalmente oggi siamo tornati all’ora naturale.

giovedì 23 ottobre 2014

Auguri, Claudio

Avrei potuto farti gli auguri venerdì scorso quando, con Pietro, ci siamo "attovagliati", ma francamente, me ne sono dimenticato, preso com'ero da tutti gli argomenti che abbiamo toccato.
Così continuo la tradizione anzi, la Tradizione di postare gli auguri di buon compleanno, man mano che me ne sovviene la ricorrenza.
Auguri !

domenica 19 ottobre 2014

Il sogno Americano

Sono rimasto decisamente stupito dall'entusiasmo che vedo per l'acquisto del Bologna da parte della cordata Americo-Canadese capeggiata da Joe Tacopina e Joey Saputo.
Tacopina non ha fatto nulla (anche la vittoria di ieri è frutto di una squadra costruita da Guaraldi) tranne alcuni gesti simbolici.
Evidentemente, checchè ne dicano alcuni soggiogati dal materialismo e dal relativismo, i simboli muovono ancora le coscienze e i sentimenti.
L'entusiasmo che Tacopina ha ... Saputo creare nei bolognesi può essere utile per un rapido ritorno in serie A, ma può anche evaporare se non sarà riempito di contenuti.
Ma non è questo che mi interessa oggi evidenziare, quanto piuttosto la voglia di "Fede" , la ricerca di Valori nei quali ritrovarsi e per i quali combattere che è rappresentata dal successo del marketing operato dall'avvocato newyorkese.
Poco importa che il calcio sia "solo" uno sport, quel che importa rilevare è che quando qualcuno riesce a toccare le corde profonde e universali del sentimento, dell'identità di gruppo e di appartenenza, la reazione è pressochè inevitabile e positiva.
Ed è anche contagiosa, se si pensa che ieri Sky ha dedicato un prepartita di un'ora a Bologna-Varese, con intervista ad un Tacopina accolto a Bologna e allo stadio come un Console tornato vincitore da una campagna bellica.
Io mi auguro che questo entusiasmo non si spenga e trascini il Bologna alla promozione dopo un campionato di soddisfazione e goal (bellissimo quello di Cacia ieri).
Come mi auguro che possa arrivare qualcuno che sappia stimolare analogo entusiasmo anche per questioni più importanti sotto il profilo culturale, identitario, nazionale, economico.
Perchè la vera essenza del sogno Americano non è la sua realizzazione, ma le opportunità che si presentano per tutti.
Spesso non è necessario che un sogno si realizzi, ma che lo si possa vedere, per cercare di raggiungerlo e, comunque, fare il meglio possibile.

venerdì 10 ottobre 2014

Mai lasciare il certo per l'incerto

Colpo di scena nel Bologna.
Sembrava che, con una stretta di mano, Albano Guaraldi, presidente e detentore della maggioranza assoluta delle azioni del Bologna, avesse ceduto il comando a Massimo Zanetti, re del caffè, quando, con una inversione che, moralmente, mostra solo lo spessore di chi l'ha compiuta, il consiglio di amministrazione del Bologna (cinque soci) ha deciso di cedere alle offerte degli Americani, di cui si conosce solo il portavoce (Joe Tacopina) ed uno dei soci (Joey Saputo).
Intendiamoci, i soci davanti alla coerente posizione di Zanetti che negava loro qualsivoglia remunerazione del capitale investito, non volendo pagare per "premiare" la retrocessione, hanno legittimamente difeso i loro interessi economici, accettando l'offerta di chi proponeva di versare loro sei milioni.
Dal punto di vista del Bologna, però, quei sei milioni sono sei milioni tolti alla squadra, sei milioni in meno per la rinascita.
Senza considerare che ancora sfugge la ragione per cui Tacopina e Saputo vogliano, così pervicacemente, il Bologna calcio, appena retrocesso, senza un pubblico diffuso che abbia seguito nazionale, senza un brand che possa servire ad un lancio a breve sul mercato di prodotti di vario genere.
Ma, soprattutto, con l'entusiasmo inopinato della maggioranza dei tifosi, si è abbandonata la via certa di un grande imprenditore Italiano, con radici, anche se non di nascita, bolognesi e con interessi a Bologna, tali da garantire i suoi legami in città e, quindi, l'interesse a non ababndonare la squadra, per scegliere l'avventura con un gruppo ancora ignoto nella sua composizione globale, senza radici nè interessi di alcun genere in città e che, alle prime difficoltà, potrebbero semplicemente prendere un aereo e sparire per sempre.
Le dichiarazioni di Zanetti riportate oggi sul quotidiano della città, non lasciano adito a dubbi.
Se, dopo la rivolta dei "nani" che portarono alla presidenza Guaraldi (conclusasi con la retrocessione e il balletto nelle trattative di cessione) dichiarò che lui per il Bologna c'era sempre e se chiamato avrebbe rispoto, oggi, dopo il voltafaccia di quegli stessi "nani" che si erano recati in pellegrinaggio a Treviso per chiedere il suo intervento, ha dichiarato di non volerne più sapere.
Adesso il Bologna è veramente solo.
Non resta che sperare che Tacopina, Saputo e soci non siano un bluff, ma abbiano veramente interesse a riportare il Bologna in serie A e poi a trasformarlo in una formazione competitiva.
Anche se non riesco proprio a capire il "perchè" dovrebbero avere questo interesse.
Ma non posso che sperarci, non avendo alternativa.

domenica 5 ottobre 2014

L'arte del comando

Ogni organizzazione grande o piccola che sia, da uno stato ad una bocciofila, funziona in quanto chi comanda è in grado di esercitare il suo ruolo.
Tanto maggiori sono i passaggi burocratici, parlamentari, compromissori che un provvedimento deve svolgere, tanto minore è la sua efficacia.
Insomma una precisa gerarchia con un vertice in cui, alla fine, uno e uno solo comandi è il segreto di una efficiente azione amministrativa.
Io mi ricordo, prima delle leggi che trasformarono le società di calcio in spa e poi (legge Meandri) anche eliminando il limite della mancanza di finalità di lucro, come erano gestite le società di calcio.
Poche manfrine, il presidente comandava, vendeva e comprava giocatori, non aveva obbligo di redigere bilanci con particolari parametri e scadenze e se le cose funzionavano, poteva anche guadagnarci, se non funzionavano perdeva e anche tanto.
Poiché però nello sport uno vince e tutti gli altri perdono, per quanto la vittoria fosse maggiormente ripartita tra le varie squadre principali, c’erano sempre pochi che guadagnavano e tanti che perdevano.
Da qui la definizione dei presidenti delle squadre di calcio come “ricchi e scemi”, ricchi perché dovevano avere un robusto patrimonio per compare e gestire una squadra, scemi perché quel patrimonio era destinato ad essere intaccato pesantemente dalla passione.
Quel presidente è stato mirabilmente interpretato da Alberto Sordi ne Il presidente del Borgorosso Football Club.
Anche adesso chi detiene una squadra di calcio deve avere un robusto patrimonio, anche se con la storia della spa, risulta impegnato solo in quanto prestatore di garanzie personali.
Vi sono anche limiti imposti dal politicamente corretto (come le limitazioni agli acquisti ed agli ingaggi) sistematicamente violati che incidono solo come paravento per chi non vuole più spendere e trova in essi un comodo salvagente dalla rabbia dei tifosi.
Tifosi che, da parte loro, non spendono nulla se non il biglietto per lo stadio o l’abbonamento alla televisione, ma coprono di insulti chi ci mette del suo se i risultati non vengono.
E’ il caso del Bologna.
Dopo il tentativo dell’azionariato diffuso, fallito, seguito alla meteora Porcedda, il Bologna è finito, come doveva essere, nelle mani maggioritarie di un solo soggetto, Albano Guaraldi.
Non so cosa avesse in mente, sicuramente era convinto di potercela fare, ma aveva fatto i conti male e così il Bologna si è ritrovato in crisi e, con la retrocessione, Guaraldi è andato in debito di ossigeno (pagheremo per tale ragione anche un punto di penalità per il ritardato pagamento dell’irpef sugli stipendi dei calciatori).
La piazza si è rivoltata e Guaraldi ha cercato compratori.
Si sono presentate alcune cordate respinte perché Guaraldi non le riteneva adeguatamente garantite.
Molto avanti è andata la trattativa, quasi chiusa, con gli “Americani” (Joe & Joy) che avevano saputo conquistare il sostegno della piazza con una accattivante marketing sostenuto dal quotidiano della Città (il Carlino) .
Alla fine è arrivato il Re del Caffè, Massimo Zanetti, che ha sottoscritto l’intero aumento di capitale, prendendosi la maggioranza e dando al Bologna, per la prima volta dopo molti anni, una guida certa, stabile e con le spalle forti, cioè con il portafogli ben fornito.
Incredibilmente i tifosi non hanno gradito.
Ma io preferisco Zanetti agli Americani.
Preferisco un presidente che, mettendoci la faccia, sia, se non del posto (Zanetti è di Treviso) ma con interessi anche a Bologna, piuttosto che personaggi che non hanno alcuna radice a Bologna.
I loro milioni, in mancanza di meglio, sarebbero stati i benvenuti, ma chi ci garantisce che alle prime difficoltà non avrebbero mollato tutto ?
Per Zanetti, invece, mollare sarebbe più difficile e se lo facesse (personalmente non ritengo concluse le vicende societarie) avrebbe tutto l‘interesse a cedere il Bologna in mani sicure e non ad un improvvisato presidente.
Sì, perché un magnate dell’industria, che sia del caffè o delle mozzarelle non importa, ha creato il suo impero grazie alla capacità di comandare che implica di scegliere gli uomini giusti per gestire i vari settori della sua attività.
Zanetti ha dimostrato di saper esercitare l’arte del comando e anche nel calcio ha individuato il suo uomo di settore cui delegare l’azione che dovrà riportare il Bologna in serie A e, magari, far cessare i campionati sconsigliati per deboli di cuore che abbiamo avuto dal 2008 ad oggi.
E’ un bene che Bologna abbia ritrovato Zanetti, a prescindere dal tempo che vorrà restare in questo settore.
Potrà dare alla società quella stabilità che un bravo amministratore può garantire anche per quando lui non sarà più tale.



domenica 28 settembre 2014

Orsi e lupi

In questi ultimi tempi abbiamo assistito a ridicole indignazioni per la morte "preterintenzionale" di un'orsa e addirittura una denuncia contro il sindaco di Verona per aver emesso un'ordinanza che autorizza l'abbattimento dei lupi che si avvicinassero minacciosi all'abitato.
Mi sembra un eccesso privo di qualsivoglia pregio.
L'orsa morta per reazione all'anestetico, era usa fare razzie nei pollai dei contadini e, in ultimo, aveva aggredito un cercatore di funghi che aveva avuto,  lui, la sventura di incrociarla in un bosco.
Certamente l'orsa ha reagito a quello che giudicava un pericolo per i suoi cuccioli, ma noi sappiamo che così non era e tutta la mia simpatia è per il cercatore di funghi che deve essersela vista molto, ma molto brutta.
Credo che a nessuno di noi piacerebbe trovarsi davanti un'orsa aggressiva durante una escursione in montagna.
Altrettanto dicasi per i lupi che fanno razzie tra gli animali e che, in branco, possono anche mostrare aggressività verso gli uomini.
Mi sembra che in ambedue i casi si sia cercato di difendere l'incolumità fisica delle persone e le proprietà, cioè il patrimonio perchè gli animali da fattoria sono il patrimonio degli allevatori, con il minimo necessario.
Nel caso dell'orsa il tentativo di addormentarla e spostarla in altre zone, nel caso dei lupi con una autorizzazione alla difesa e, personalmente, neppure sapevo che dovesse essere autorizzata la difesa dai lupi.
Se fossi armato e vedessi un lupo (o, peggio, una famiglia di lupi) entrare nella mia fattoria dove avessi bestiame vario, sparerei sicuramente, senza attendere timbri o autorizzazioni burocratiche.
Perchè credo che la vita e la proprietà di un Uomo valgano sempre e comunque più di quella di un lupo o di un orso.

domenica 21 settembre 2014

Ci risiamo

Guardare ieri la partita del Bologna mi ha ringiovanito.
Praticamente nulla è cambiato dal 2008, quando è tornato in serie A.
O dal 1982quando retrocesse per la prima volta.
Le squadre che il Bologna affronta, anche se oggi si chiamano Entella Chiavari e Crotone, sembrano corazzate come Milan e Juventus.
Nonostante si giochi in serie B il copione è sempre lo stesso: niente gioco, poche idee ma confuse, sterilità all'attacco e un allenatore che non ne azzecca una.
Ora, ditemi per quale ragione, dopo aver visto che Laribi ha giocato contro il Pescara un ottimo primo tempo a ridosso delle punte, come rifinitore, Lopez lo ha riportato a centrocampo, facendolo correre senza costrutto in interdizione.
Ma i perchè sarebbero tanti, del resto quando la telecamera riprende Lopez, sembra quasi un passante, capitato per caso in mezzo al campo, che non riesce a rendersi conto di quel che sta succedendo.
Qui ci vorrebbe una società, con un presidente di carattere e perfettamente in sella, invece di un Guaraldi che non vede l'ora di vendere.
E' il fallimento del modello di società ideata da Consorte: venti "nani" (anche se io vorrei essere economicamente "nano" come loro) che si opposero all'unico gigante (Zanetti) attorno al quale andava invece costruita la nuova compagine societaria.
E adesso le conseguenze le pagano (economicamente) loro e sportivamente tutti noi.
La nostra squadra di calcio come specchio di una citta in completa decadenza, che non sa più esprimere un sindaco che sia proprio figlio.
Ma queste sono cose che sappiamo tutti, basta andare a passeggio per la città, salire su un autobus, recarsi in un ufficio pubblico, ci troviamo sempre davanti a persone la cui loquela li fa manifesti di altre patrie natii.
E' il frutto avvelenato del meticciato o, se vogliamo scrivere politicamente corretto, del melting pot.
Che noi abbiamo in abbondanza, sin troppo !, interno ed esterno.
Tanto che per risollevarci (ma solo sportivamente, perchè per il resto ci vuole ben altro !) non possiamo che sperare nell'arrivo degli Americani, con un nome le cui origini sono ben chiare e per nulla bolognesi: Tacopina.


domenica 14 settembre 2014

Obliterazione permanente

La nuova frontiera dell'azienda (pubblica ... sin troppo !) dei trasporti bolognese è la timbratura continua del biglietto, degli abbonamenti e delle tessere.
Dicono che serva contro l'abusivismo e, anche, per "migliorare il servizio" con la rilevazione del traffico sulle varie linee nelle varie ore del giorno.
A me sembra più un modo per arrivare a giustificare un servizio più costoso per i cittadini e meno frequente.
Intendiamoci: sono dell'idea che qualunque servizio debba essere svolto, se non per guadagnarci, almeno a saldo zero, sennò il disavanzo dovrebbe comunque essere coperto, come sempre dai cittadini e anche da chi quel servizio non utilizza.
Quindi ben venga una riorganizzazione che porti il bilancio in pareggio.
Ma non ci raccontino la grandissima balla dell'evasione al pagamento del biglietto.
Anche per controllare che uno abbia timbrato ripetutamente, deve esserci un "accertatore" (i vecchi controllori, ma forse tale denominazione era troppo sovietica e allora, abituati a cambiare nome - ma non sostanza - hanno preferito "accertatatori") che io continuo a non vedere, mentre continuo a vedere persone (soprattutto stranieri ...) che salgono senza timbrare nulla, quindi evidentemente senza pagare o senza certificare l'uso nei 75 minuti di una seconda o terza corsa.
Se veramente volessero fare la guerra a chi non paga il biglietto, dovrebbero riempire gli autobus di "accertatori" o, meglio ancora, installare i tornelli, così sale nel mezzo solo chi timbra il biglietto.
E se, ancora meglio, privatizzassero il servizio, avremmo un interesse certo al guadagno che stringerebbe (e di molto) le maglie degli accertamenti ed azzererebbe l'evasione.
In fondo, nel pubblico, essendoci sempre Pantalone che paga, chi glielo fa fare di rischiare reazioni violente per controllare se un passeggero ha o no pagato il biglietto ?
Lo stipendio, comunque, arriva sempre ...

domenica 7 settembre 2014

Eureka !

Dopo una lunga rincorsa, motus in fine velocior e con il mese di agosto sono riuscito, grazie ai mercatini di paese, ma anche alle moderne e-bay ed Amazon, a completare le collane della vecchia e defunta (dal 1982) Libra Editrice di Bologna.
Sono 183 volumi con copertina rigida e sovracopertina con tempera di Allison, editi dal 1967 al 1982 e che abbracciano tutta la fantascienza, da quella spaziale a quella sociologica, ai primi fantasy (genere che ha oggi ampiamente soppiantato la fantascienza classica, anche se a me non piace) fino alle affascinanti storie del dopopomba o del dopo catastrofe.
A questi vanno aggiunti di diritto i 96 volumi delle due case editrici che hanno ereditato il testimone: la (defunta) Perseo e l'attuale (e viva) Elara.
Ci sono anche le riviste Nova SF* e Futuro Europa (dove ho tutti i racconti ivi pubblicati sotto pseudonimo - parziale - dalla "nostra" Lucia P.) anche se dubito che qualcuno, di una rivista, rilegga poco più di un articolo.
Non avrò la raccolta di fantascienza più vasta, ma credo che, per la produzione italiana, le tre case editrici citate rappresentino, sotto il profilo della completezza di argomenti trattati, autori e generi, oltre alla qualità del prodotto (sicuramente da libreria a differenza dei fascicoletti da edicola) un vertice difficilmente ripetibile in considerazione della situazione critica in cui versa l'editoria in genere.
L'immagine è quella dell'ultimo volume che ho acquisito, il primo di due della quarta e finale collana, dedicata ai narratori italiani di fantascienza.
Non so se si riesce a vedere, ma il volume (che ho pagato al prezzo in euro di quello originario in lire: £. 4.000 - €. 2,20è ancora incellofanato, copertura che toglierà quando mi deciderò di leggerlo.
Per ora lo tengo così, intonso.

domenica 31 agosto 2014

Miracolo a Bologna

Nel desolante quadro dello sport bolognese, spicca la vittoria della Fortitudo Baseball che, ieri notte, ha conquistato il suo nono scudetto.
Ormai sono anni che non vado a vedere le partite, preferendo guardarmi lo sport comodamente seduto in poltrona e con il frigorifero a portata di mano, ma continuo a seguire le alterne vicende del baseball bolognese e così penso di poter dire che ho "visto" tutti e nove gli scudetti della Fortitudo, a cominciare da quello del 1969, il primo e per questo il più bello, contro Milano.
Erano gli anni in cui il baseball si proponeva di diventare il surrogato estivo del calcio, poi errori e mancanza di fondi lo hanno rinchiuso in una nicchia senza sbocchi.
A questo ha contribuito sicuramente anche la scelta del CIO che, dopo aver ammesso baseball e softball per due o tre edizioni delle olimpiadi, li ha esclusi, preferendo (pensate un po' !) il pugilato femminile ... (femminile ?).
Sono tempi magri per tutti, anche per gli sport che hanno bisogno degli sponsor che, però, a loro volta hanno stretti cordoni della borsa ed è molto lontana l'epoca in cui la Montenegro di Seragnoli (Isabella) sponsorizzava la squadra cittadina.
La Fortitudo, però, ha saputo far di necessità virtù, dando spazio a giovani del vivaio, riducendo i costi per gli stranieri che sembrano scelti in base a doti comprovate e anche ad un carattere non bizzoso, quindi in grado di portare anche in dote la necessaria educazione per i più giovani.
Una politica che ha pagato ed è giusto rendere onore a Stefano Michelini e ai dirigenti della Fortitudo Baseball, nella speranza che anche la Fortitudo Pallacanestro sappia ritrovare lo smalto degli anni di Seragnoli (Giorgio).
L'esempio della Fortitudo Baseball dovrebbe essere anche fornire al Bologna calcio l'indicazione della strada giusta da percorrere, abbandonando l'acquisto all'ingrosso di calciatori stranieri che, stagione dopo stagione, si rivelano solo dei "mangiabanane" nella accezione tavecchiana del termine, per puntare sul vivaio interno e sull'entusiasmo.
Ci impiegheremo un anno in più a ritornare in serie A ?
Pazienza, ma ci ritorneremo con basi più solide.


venerdì 29 agosto 2014

Rito propiziatorio

Ancora un'ora circa e ricomincia il Campionato con l'anticipo della serie B e il Bologna che gioca a Perugia.
Naturalmente seguirò la partita comodamente seduto in poltrona.
Le partite del Bologna sono quelle del cuore, ma poichè il calcio mi piace desidero anche vedere, ogni tanto, una partita piacevole e così non rinuncerò anche a seguire con simpatia alcune squadre della serie A come Lazio, Udinese, Verona, Chievo, Sampdoria, Atalanta e Milan e anche Inter, Juventus, Roma, Fiorentina e Napoli (per gufarle).
Si ricomincia, dopo una retrocessione meritata e, per tale ragione, ancora più indigeribile e con Guaraldi ancora presidente del nostro glorioso Club.
E questo è un autentico mistero doloroso.
Non conosco la maggior parte dei giocatori che questa mattina sono stati elencati nella probabile formazione.
Ma quello che conta sono i colori.
Le dichiarazioni, al solito, sono categoriche e sicure.
La parola d'ordine è una sola: Vincere ! E vinceremo !
Non portò bene settantaquattro anni fa, spero che la sicumera di Lopez trovi miglior esito.
Non portò bene, l'anno scorso, neppure questo mio rito propiziatorio di inizio Campionato, ma poichè io non credo alla fortuna, bensì alle Tradizioni, continuo con i post di inizio Campionato.

F O R Z A   B O L O G N A !

Post partita: E' rassicurante vedere che passano gli anni ma c'è ancora qualcosa solido come la Rocca di Gibilterra: il Bologna. Ancora una volta una sconfitta iniziale, una squadra senza gioco imbottita di "mangiabanane" nell'accezione tavecchiana (non si capisce perchè debbano essere preferiti ai giovani di casa) un allenatore con sguardo allucinato mentre vede realizzata la sua pochezza e un arbitraggio talmente inadeguato da risultare ridicolo e degno di una "promozione" nel più vasto sistema "giustizia" italiano. Divertenti le ripetute riprese di Casini (con sciarpone rossoblu) e Guaraldi, cessate dopo il primo gol del Perugia ...

domenica 24 agosto 2014

L'Italia dalle piccole, grandi risorse

Da quanto ho accelerato le ricerche per completare le collane della Libra con i volumi a me mancanti, ho scoperto, con piacevole sorpresa, un mondo a me sconosciuto.
Nei mercatini di paese, in piccole botteghe piene di libri, con un sistema ruspante - che sa tanto di vecchio samizdat - di pubblicizzare i propri prodotti, ma anche utilizzando le più moderne tecnologie e sistemi di vendita (da Amazon ad E-bay) libri che sembravano scomparsi (e lo erano, in attesa di ristampe !) dai circuiti più noti, tornavano a guardarmi con le loro ammiccanti copertine antiche.
Non sono un esperto di editoria, ma ho notato che in libreria (parliamo di Mondadori, di Mel/Ibs, in un certo senso anche di Nanni che però ha conservato la tradizione dei libri più vecchi ed usati in ottimo stato) i titoli sono decine, centinaia, con un alto tasso di rotazione.
Dopo un anno, dall'edizione rilegata e cartonata, si passa a quella economica, poi a quella supereconomica (purtroppo con caratteri sempre più minuscoli che, alla nostra età, cominciano ad infastididre anche chi, come me, non ha ancora l'obbligo delle lenti).
Si è persa la tradizione del libro datato, di quelle edizioni ingiallite dal tempo e dalla polvere.
Invece no.
C'è ancora, bisogna però cercare con cura.
Si possono acquistare volumi che si ricordava di aver visto e/o letto da bambini o adolescenti e che, però, non sono (più) in nostro possesso.
E si comprano e con una soddisfazione immensa vengono letti e poi sistemati in un posto d'onore nella libreria di casa ormai debordante in tutte le stanze.
Così si trovano i volumi mancanti di una collana di fantascienza o romanzi di un autore che, per le sue idee, continua a subire l'ostracismo dei sacerdoti della cultura massiva e conformista o un saggio che, ormai, contiene idee troppo "politicamente scorrette" e che nessun editore ha più il coraggio di stampare.
Questa è l'Italia delle piccole, grandi risorse, che riesce a mantenere viva una tradizione nell'epoca in cui tutto viene bruciato in una vampata destinata a spegnersi altrettanto velocemente di come si è accesa.
Questa Italia della memoria e della tradizione è l'Italia che può ancora aprirci alla speranza di un futuro che la ragione nega possa essere roseo come vorremmo.

martedì 19 agosto 2014

"Gelo apocalittico"

"Non ci sono più le stagioni di una volta, lamentano molti. L'estate sembra autunno e il solleone fa fatica a riscaldare il nostro Paese. Ma questo è nulla se diventeranno realtà le previsioni per il prossimo inverno. Affari Italiani parla di una mappa definita 'top secret' da ilmeteo.it e disegnata dai centri meteo internazionali che prevede un un "gelo apocalittico", con temperature al Nord Italia che nel mese di gennaio scenderanno fino a meno 20 gradi.".
Dopo una estate fresca (mai acceso il condizionatore in casa) ci aspetta un inverno polare ?

domenica 17 agosto 2014

labirintite

Per la seconda volta nel giro di un mese sono stato messo al tappeto da una forte labirintite.
Si sta da cani: il mondo ti gira tutto attorno, non stai in piedi: se provi ad alzarti cadi per terra, hai un continuo, insopportabile senso di nausea che colpisce anche se sei sdraiato a letto. Non puoi fare niente (leggere, ascoltare musica, radio o tv o anche solo parlare con una persona o ascoltare quello che ti dice), speri solo di assopirti un po'. 
Se vuoi augurare del male a una persona che odi non importa ricorrere a chissà quale canchero o morbo incurabile, basta che gli auguri una bella labirintite per farlo soffrire come un cane.
Per fortuna la cura c'è ed è efficace: dopo 2-3 pastiglie (se ne prendono due al giorno) riesci ad alzarti dal letto e a stare seduto in poltrona, dopo altre 2-3 stai in piedi abbastanza bene, ma perchè ti passi tutto ci vuole almeno una settimana.
ora sono seduto in poltrona, mi sento come un pugile appena alzatosi dopo in KO, ma sto decisamente meglio rispetto a ieri, posso scrivere queste note, posso riprendere a leggere, insomma posso nuovamente godermi un po' questo bellissimo, freschissimo scorcio di tarda estate. Posso riprendere a godermela tutta questa estate così diversa dagli orrori di caldo atroce e insopportabile delle ultime estati.

giovedì 14 agosto 2014

la stagione della frutta - lavori in corso


ome ogni anno in estate sono molto impegnato nella raccolta, consumo e conservazione dei frutti dei mei alberi.
Quest'anno la frutta è stata terribilmente in anticipo, battendo tutti i record di precocità: la causa è ovviamente l'inverno mitissimo (anzi, il non inverno) seguito da una primavera quasi altrettanto mite. L'estate relativamente fresca non ha potuto più influire perchè i giochi, per la frutta, erano ormai fatti.
Cominciamo quindi con la frutta rossa:
ciliegie e amarene: produzione buona (anzi, ottima per le amarene) che sono riuscito a smaltire senza fare conserve o marmellate, grazie anche al fatto che è frutta che riesce a conservarsi abbastanza a lungo in frigorifero
a seguire, ecco le pesche precoci di giugno, smaltite fresche senza problemi, i fichi fioroni, che non sono riuscito quasi a mangiare perché me li hanno divorati tutti gli storni (sono uccelli ghiottissimi di fioroni) ed infine i rusticani, anch'essi smaltiti senza problemi in quanto l'albero grande si è seccato e i due alberini piccini hanno per il momento una produzione molto modesta.
A fine giugno ho raccolto le noci di S.Giovanni che ho messo in infusione per fare il nocino.
Sempre a fine giugno ho raccolto l'uva spina, il ribes e le more: anche questi piccoli grutti li ho smaltiti senza problemi mangiandoli freschi.
Nella prima metà di luglio è iniziata la raccolta delle bacche di sambuco, che ho utilizzato soprattutto per fare delle marmellate (che vengono benissimo). Ne ho anche messe alcune in infusione per fare il liquore di sambuco
Il mio albero di corniolo quest'anno ha prodotto i primi frutti, anzi il primo frutto: una sola corniola che ovviamente ho smaltito senza problemi.
A metà luglio è iniziata la grande raccolta delle prugne bianche (varietà amola). Negli ultimi anni la produzione era stata abbondantissima, esagerata, ma quest'anno è risultata molto, molto minore: comunque, oltre a mangiarle fresche, ho fatto alcuni vasi di marmellata e alcuni vasi di frutta sciroppata (ma molti di meno rispetto agli anni scorsi).
Contemporaneamente alle prugne maturavano le pesche, ma non avendo più tanti alberi, le ho smaltite senza problemi.
Ricchissima invece la produzione delle prugne nere (varietà stanley), la cui raccolta e conservazione (frutta sciroppata) mi ha impegnato intensamente fino ad oggi.
Ora sono alle prese con i fichi: oltre a mangiarli freschi, faccio delle marmellate e li secco al sole . Ne ho anche messi alcuni in infusione per fare un liquorino.
Dimenticavo: con le bacche del lauroceraso ho fatto alcuni vasetti di ottima marmellata, mentre altre le ho messe in infusione per fare il laurino.
E prossimamente:
sta per iniziare la raccolta delle pere
e dopo seguirà quella delle mele.
e in settembre l'uva
in ottobre le zucche e le nespole.
I lavori continuano....