domenica 28 febbraio 2016

Tristezza scandinava

Qualche anno fa Claudio ci consigliò Stieg Larsson.
Dei gialli scandinavi conoscevo la Holt, la Marklund e Mankell.
Ho esteso la mia conoscenza all'altro Larsson (Asa) e ad altri autori tra i quali emerge Camilla Lackberg dai cui romanzi è stata tratta anche una serie televisiva.
E ultimamente Sky ha proposto varie produzioni scandinave.
In particolare due sono interessanti: The Bridge (versione originale) e The Killing (ugualmente versione orginale).
Versioni originali perchè per entrambi abbiamo dei rifacimenti americani a dimostrazione della bontà dell'idea e della trama (anche se per come è resa e soprattutto come si conclude ...).
La settimana scorsa (ma io l'ho guardato solo ieri registrato) si è concluso The Killing, con un finale incredibilmente simile a The Bridge (che non scrivo per ovvi motivi di rispetto verso chi volesse guardare i programmi).
Confermo il mio giudizio.
Con qualche eccezione per i romanzi della Lackberg, c'è una tristezza di fondo che fa coppia con una forte morbosità dei temi trattati.
Nulla a che vedere con la solarità dei classici Nero Wolfe, Maigret, Poirot o delle americanate tipo CSI , Bones, Castle.
Sarà perchè vivono gran parte dell'anno al buio, ma la società scandinava mi sembra veramente molto triste e decadente e mi spiace vedere che la nostra si allinea sulla stessa lunghezza d'onda invece di conservare il nostro (superiore) modello di vita.

domenica 21 febbraio 2016

E' così difficile rispettare gli orari ?

Leggo che con un provvedimento "epocale", strombazzato come tale, oltre all'aumento delle multe per i "portoghesi" viene previsto il rimborso del biglietto per i ritardi degli autobus superiori a 30 minuti.
Se poi, oltre al titolo, andiamo a leggere il contenuto del provvedimento si capisce che la penalità è prevista per quegli autobus che svolgono un servizio extraurbano e arrivassero con oltre trenta minuti di ritardo in città.
Naturalmente farebbero come con i treni: appena superano il cartello che indica la stazione, considerano il treno "arrivato", anche se poi impiega dieci o quindici minuti prima di fermarsi e aprire le porte.
Altrettanto ovvio che ci sono una serie di eccezioni che vanificherebbero l'utilità per i cittadini (scioperi, calamità naturali etc.).
Nulla ho letto per il servizio urbano, del resto non credo che nel servizio urbano vi siano corse con intervalli di oltre trenta minuti, per cui il ritardo dovrebbe essere parametrato ad altri elementi di valutazione.
Ad esempio proprio il ritardo rispetto all'intervallo delle corse.
Ad esempio, se una linea ha un intervallo di dodici minuti tra una corsa e l'altra, il rimborso dovrebbe scattare quando il ritardo supera i sei minuti, che rappresenterebbero un ritardo del 50%.
Ugualmente l'autista dovrebbe essere multato se, come capita talvolta - spesso ! - arriva prima dell'orario previsto alla fermata e riparte in anticipo.
Se io, infatti, so che davanti alla Banca d'Italia il mio autobus arriva alle 17,12 mi organizzo per essere alla fermata alle 17,11.
Ma se l'autobus arriva alle 17,09 e riparte immediatamente, poi mi tocca attendere fino alle 17,24 (o più se quella corsa è in ritardo).
Alla fine ad essere penalizzati sono sempre e soltanto i cittadini e se si protesta con l'autista quello reagisce a male parole ...

mercoledì 17 febbraio 2016

Celebriamo oggi ...













... la Festa del Gatto.

Il 17, numero da molti considerato sfortunato, febbraio, mese delle streghe cui i gatti vennero in passato spesso accostati.
Misteriosi animali, divinità per alcuni popoli dell'antichità, domestici ma del tutto indipendenti, autentici signori della casa.
Quando un gatto entra in casa, lo fa in punta di piedi, timoroso di disturbare, come il cucciolo in alto a sinistra.
Dopo pochi mesi ci ha però addomesticati e i suoi orari sono diventati i nostri, le sue esigenze prontamente accudite.
In compenso esprime la sua soddisfazione per il nostro lavoro con le fusa.
Chi dice che avere un gatto in casa è meno faticoso rispetto ad un cane, dice solo una parte della verità, perchè il gatto ha esigenze "signorili" che un cane non ha, come la accurata pulizia della sua cassetta (mica vorremo mandarlo in giardino a farla pubblicamente e in promiscuità !) con la lettiera sempre nuova e fresca.
Una delle prime favole che mi ricordo dai tempi in cui ero bambino era "Il gatto con gli stivali", registrata su un 45giri con tanti gracchii.
Un film che torno a guardare sempre molto volentieri e mi fa ancora ridere (senza necessità di alcuna delle volgarità oggi di moda) è FBI Operazione Gatto.
Una banalità che si ascolta spesso: il cane ha bisogno di un padrone, il gatto solo di una casa.
E sfido chiunque ad aver parteggiato per l'odiosa Titti contro Gatto Silvestro.
Sua Maestà, il Gatto.

domenica 14 febbraio 2016

Meteogiuliacci.it

Sono anni che non guardo Striscia la notizia essendomi venuta a noia e non sopportando Iachetti.
Mi ricordo che, quando era quasi un appuntamento fisso del dopo cena, uno dei bersagli preferiti (e che ci stava ad essere preso di mira anche perchè gli dava notorietà) era il colonnello Giuliacci, meteorologo delle reti Mediaset con la sua Epson.
Poi il vecchio Giuliacci sarà andato in pensione, ho pensato, perchè in video apparivano altri meteorologi, tra cui il figlio.
Vengo ora a scoprire un sito www.meteogiuliacci.it che riporta in auge il vecchio colonnello (forse diventato generale, chissà) che, con la sua solita bonomia, illustra previsioni e tendenze.
Ho anche letto di recente che il vecchio Giuliacci pare sia sbottato perchè la sua creatura meteo (meteo.it) ha ceduto alla moda di mandare in video delle meteorine.
Non so se sia vero.
Comunque il sito di Giuliacci mi sembra molto chiaro (anche se molto simile a meteo.it).
La parola all'esperto ...

domenica 7 febbraio 2016

Il colmo


Il pezzo che ho trascritto colegandolo alla fonte è tratto dal Carlino Online e non da Zelig o qualche vecchia scenetta di Walter Chiari e Carlo Campanini.
Rappresenta uno dei punti più bassi in cui siamo caduti.
Un delinquente che ha avuto (solo parzialmente ...) quello che meritava per il suo tentativo di rapina, si prende gioco delle nostre leggi e denuncia il proprietario del cane, che voleva derubare, per il morso subito.
E le nostre "istituzioni" che, invece di rispedirlo a casa sua a calci nel sedere, lo ascoltano, perdendo tempo e denaro sottratto alle nostre tasse, e convocano la vittima per avere le certificazioni sanitarie del suo cane.
Naturalmente questo segue le condanne o anche solo i processi che MAI si sarebbero dovuti aprire contro chi si è difeso sparando.
Beh, quando andrò in pensione mi prenderò, a questo punto, di sicuro un cane ben addestrato ... e non solo un cane.