Oggi la mia invettiva è contro i miei "colleghi" pedoni che camminano (o, peggio, corrono) sulla carreggiata quando avrebbero a disposizione un bel marciapiede (e di recente il comune ha allargato tanti marciapiedi, dove potrebbe marciare un reggimento !).
Non infierisco sui ciclisti, mio bersaglio preferito, che evitano accuratamente le pur abbondanti piste ciclabili ben presenti sui viali, ma stamattina mi ero fermato a comprare i giornali all'edicola di Porta Castiglione e, pur con un bel marciapiede che arriva fino al Tribunale per tutto viale XII giugno, ho visto cinque (separati, non appartenenti allo stesso gruppo) pedoni camminare o correre sulla carreggiata stradale, obbligando le macchine a deviare per evitare di asfaltarli.
Non riesco a capire il perchè, quale sia la molla che li spinge ad evitare un marciapiede largo e vuoto.
Capirei (e lo metto in pratica anch'io) dopo una nevicata, visto che il comune si preoccupa solo di liberare le strade e gli spazzaneve accumulano ai lati (in genere sui marciapiedi) la neve che poi ghiaccia.
Una volta assumevano spalatori, oggi i pedoni possono solo scegliere se fare pattinaggio sul ghiaccio o camminare per strada.
Ma da quanto tempo non nevica in città ?
E, poi, in una situazione emergenziale come durante e dopo una forte nevicata è obbligata una maggior tolleranza, ma in una giornata di sole come quella odierna perchè non camminano sul marciapiede ?