Sono in vacanza.
Quella settimana bianca che avrei dovuto fare a metà febbraio, l'ho spostata a questa settimana per una serie di scadenze lavorative.
Meglio così, almeno tre giorni di sole pieno li ho avuti, solo oggi tempo grigio, pioggerellina in paese, forse neve sulle piste che comunque sono coperte da nubi basse.
Ho così avuto modo di ascoltare la radio e ascoltare le chiacchiere del giorno dopo (la fiducia al "nuovo" governo che però mi sembra la continuazione dei precedenti due).
In particolare mi colpisce la pervicace volontà di mettere le mani sui nostri risparmi, con l'ipotesi di un aumento delle tasse sui nostri risparmi fino al 25-28%.
Mi è così venuto in mente che quando ero (eravamo) alle elementari venimmo educati al rispetto del denaro, del risparmio che non era avarizia, ma uso ragionato di quel che si guadagna con fatica.
Mi ricordo il librettino marroncino della Cassa di Risparmio già "dotato" di un accredito (erano 500 lire o mi ricordo una cifra per quei tempi esagerata ?).
Mi ricordo il salvadanaio dove mettevamo i soldini "in più" .
Mi ricordo il piacere di avere soldi "miei" con i quali poter comprare ogni piacevolezza (un soldatino, un fumetto, un gelato).
Quando torno mi voglio togliere una curiosità: i libretti speciali intestati ai minori, sono tassati come i nostri conti correnti ?
Sì, perchè non mi stupirebbe se questi qua sottraessero il gelato anche ai bambini (naturalmente al grido "lo vuole l'europa !") che, così, cresceranno sempre meno portati al risparmio.
Mi piace quindi pensare che anche la Rivoluzione Americana ebbe inizio da un aumento della tassazione ...