domenica 30 agosto 2020

Vecchio è meglio

Sono stato costretto a portare l'automobile a sostituire la serratura del portellone posteriore perchè qualcuno l'aveva rotta cercando di forzarla.
A parte la considerazione su cosa pensava di trovare (l'oro di Dongo ? un cadavere ?) e l'interpretazione benevola (mia, mi dicono però che sono ancora troppo ottimista sulla natura umana) di un errore (ho una macchina molto comune per colore e sagoma), devo dire che sono stato fortunato perchè conservo i mezzi per molti anni.
A parte la primissima cinquecento, ho avuto una 127 dal 1977 al 1993, una Golf dal 1993 al 2011 e adesso ho una Tiguan da quasi dieci anni.
Perchè è un bene avere una macchina vecchia ?
Perchè quando ho telefonato all'assistenza prima, mi hanno detto che potevano prendere appuntamento solo dopo il 18 settembre (!!!) poi di portare la macchina che l'avrebbe inserita qualora qualche appuntamento fosse saltato.
Perchè, a loro dire, dovevano guardare a fondo e fare un controllo completo.
Perplesso, ho portato la macchina e quando ho insistito perchè, almeno, un tecnico venisse a vedere, l'addetto all'assistenza ha accettato e ... si è illuminato dicendomi: ah, ma è un vecchio tipo ! Allora è solo un problema meccanico, dovrei avere la serratura da sostituire in magazzino.
Così è stato.
Se avessi avuto una macchina nuova, tutta elettronica, avrei dovuto attendere una "visita" completa per individuare il danno.
In sostanza, vecchio è meglio.

domenica 23 agosto 2020

Astuzie editoriali

Il periodo che stiamo vivendo è caratterizzato da una cosiddetta infodemia, cioè un eccesso di notizie (vere e false) sul virus cinese che aumentano la relativa psicosi.
Ma c'è anche chi approfitta di questo clima per proporre o riproporre qualcosa in tema, che conferma come la fantascienza sia, valutandola ex post, sempre più letteratura di anticipazione.
La casa editrice Fanucci ha cosi, in luglio, dato alle stampe un corposo romanzo di oltre 600 pagine di Connie Willis (vincitrice di Nebula e Hugo) intitolato "L'anno del contagio" dove, forse con un eccesso di stile e di verbosità, ci propone non uno, ma due contagi in parallelo grazie ai viaggi nel tempo.
Oltre non dico.
Ma il romanzo che non conoscevo, anche se da almeno 50 anni conoscevo l'autore (Charles Eric Maine) che mi colpi, ragazzino, con il suo Il vampiro del mare, è Il grande contagio, anche questo uscito in luglio, per gli Oscar Mondadori.
Il romanzo della Willis risale al 1992, quello di Maine al 1961 e rientra nel filone apocalittico in cui autori inglesi come lo stesso Maine e John Wyndham (Il giorno dei Trifidi, I trasfigurati, Il risveglio del'abisso, Il lichene cinese etc.) furono e restano maestri ineguagliabili.
Il romanzo di Maine (ricordo:1961) avvince e convince anche oggi, soprattutto quando si leggono i provvedimenti che vengono assunti per fermare il contagio da virus misterioso: mascherine, isolamento, igiene.
L'allarme febbre a 38, non a 37,5.
L'inizio dell'epidemia in Cina.
Sembrerebbe che Maine abbia lui preso una macchina del tempo e tratto spunto dagli eventi dei giorni nostri.
Come nel vampiro del mare il finale è ... agrodolce e anche qui non dico di più, ma questo romanzo mi sento di consigliarlo per uno o due pomeriggi coi brividi, anche se fuori ci sono 30 gradi.

domenica 16 agosto 2020

Primo Ferragosto da esodato

Per la prima volta da 38 anni, il mio Ferragosto non è stato condizionato dal "ritorno" in ufficio.
Forse potrei anche dire che, per la prima volta nella vita, non ho condizionamenti di ritorni, più o meno imminenti, ad una qualche attività specifica (che sia scuola, università o ufficio).
In realtà non me ne sono ancora reso conto.
Forse perchè ho iniziato il primo luglio, forse perchè i tre mesi che hanno preceduto il 30 giugno sono stati caratterizzati da quel "lavoro da casa" che è stato un antipasto dell'attuale situazione o forse perchè devo ricredermi, io che ho sempre preso in giro chi, andando in pensione, mi diceva "oggi non posso, sono impegnatissimo", constatando come siano gli impegni che vengono a noi, anche senza cercarli.
Mi sembra di essere in ferie e l'unico sapore differente è che mi sposto con maggiore frequenza (e in base alle previsioni del tempo) tra Bologna e l'Appennino.
Quattro giorni da una parte, poi altri otto dall'altra, poi di nuovo a Bologna per un paio di giorni e via andando.
Molto piacevole, anche se spero di poter vedere il momento in cui sarà realizzato il famoso teletrasporto di Star Trek, così da evitarmi di dover guidare e poter fare il pendolo anche più volte nella medesima giornata a seconda delle mie personali esigenze.
Non so come saranno l'autunno e l'inverno, ma al momento lo status di esodato (che è pensione a tutti gli effetti) mi piace molto più di quanto prevedessi.
E' proprio vero che a stare meglio ci si abitua subito  ...

domenica 9 agosto 2020

Agosto = repliche

Da moltissimi anni agosto è sinonimo di repliche.
Quando eravamo bambini c'erano trasmissioni televisive confezionate con spezzoni di vecchie trasmissioni, ed era anche piacevole.
Oggi non hanno neppure il buon gusto di presenterci le repliche con una forma elegante di trasmissione della memoria.
Particolarmente in radio, di cui sono sempre stato un abituale ascoltatore, maggiormente adesso da esodato sulla via della pensione, propongono repliche di intere puntate di trasmissioni precedenti.
Quando, per semplificarsi la vita, non risolvono tutto con una sequela infinita di canzonette inframmezzate dalla verbosità sconclusionata e inconcludente di uno pagato (presumo assunto dalla rai) appositamente per sparare fesserie (ed è uno che non è uno solo, ma uno che si alterna con una miriade di altri "uno" tutti pagati per il medesimo motivo).
Posso accettare la replica da quelle stazioni che mi offrono programmi gratuitamente, dove è mia la scelta di sorbirmi anche la pubblicità che le mantiene.
Mi piacerebbe invece, ma purtroppo il Bertoldino di Rignano sull'Arno ci ha incastrato tutti con il canone rai addebitato direttamente sulla bolletta elettrica, se si potesse rispondere: tu mi proponi repliche ? 
E io ti pago con la la fotocopia del bollettino del canone dell'anno scorso.
Riempi il tempo con canzonette ?
E io ti pago con la registrazione del tintinnare delle monete e il fruscio delle banconote.

domenica 2 agosto 2020

ultima giornata di Campionato

Nonostante qualche uccellaccio del malaugurio che profetizzava il contrario, il Campionato di calcio è regolarmente terminato anche in Italia (solo la Francia vi ha rinunciato, sbagliando clamorosamente).
Oggi (finalmente ad un orario decente, le 20,45) anche il Bologna giocherà la sua ultima partita, già salvo da tempo, tenuto in riga solo dalla fame di vittoria del tecnico e nostro neo concittadino Sinisa Mihailovic.
Come sempre: si poteva fare di più, ma non sono completamente deluso.
Si sono visti giovani interessanti che potrebbero, se Saputo non si farà ingolosire dalle plusvalenze, costituire una valida ossatura del Bologna per molti anni a venire.
Sicuramente abbiamo subito troppi goals e, quindi, un portiere, un centrale e un jolly alla Tomyasu (che sappia cioè interpretare il ruolo di centrale e di esterno arretrato)  dovranno essere le priorità del mercato e, a ruota, un centravanti vero, sogno uno alla Nielsen o alla Boninsegna, non un tuttofare che si spolmona per rientrare e poi cicca sotto porta.
Il centrocampo mi sembra già a posto con due "vecchi" come Poli e Medel a fare da chioccia ai vari Schouten, Dominguez, Svamberg, Baldursson.
Sulle mezze punte insisterei su Skov Olsen che mi ricorda (caratterialmente) il "pulcino bagnato" come fu definito Baggio da Agnelli.
Imprescindibile la presenza di Soriano.
Da recuperare Sansone e da valorizzare Barrow.
Orsolini non mi è mai piaciuto, troppo egoista, tropo accentratore, troppo confusionario, troppe volte per terra.
Discorso analogo per Juvara che però vorrei vedere con più continuità, magari Mihailovic riesce a renderlo disciplinato.
Mi auguro che decidano di ricominciare il 12 settembre, in fondo si sono già riposati per due mesi ...