domenica 22 dicembre 2013

Buon Natale

Questi sono giorni in cui ascoltiamo tante parole, parole buone, ottimismo profuso a piene mani, fiducia nel futuro e inviti ai sacrifici, alla responsabilità, al realismo.
La televisione (ed io guardo solo i telegiornali, non le trasmissioni cosiddette di "informazione" che sono per lo più una cacofonia di voci urlanti con l'unica prospettiva di incrementare gli ascolti) ci propina le tenerezze natalizie dei massimi rappresentanti di uno stato che mi appare sempre più vessatore, predatore, estraneo, nemico.
Ma ad ascoltare le parole di chi quello stato rappresenta non posso che condividere propositi e visioni.
Un vecchio proverbio della saggezza popolare, però, ci ammonisce: tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Probabilmente sono anche sinceri, ma qui c'è un oceano, non un mare, con le sue fosse delle Marianne.
Noi che abbiamo la possibilità di questo "erudito cazzeggio", probabilmente siamo dei fortunati (fino a quando non possiamo saperlo ... magari sarà per sempre e allora è inutile vivere con l'angoscia di qualcosa che potrebbe accadere, rovinandoci così anche i momenti più belli) perchè stiamo sostanzialmente bene finchè la salute ci sorregge e possiamo contare su un lavoro che ci piace e non corre pericoli immediati.
Il nostro Natale sarà quindi piacevole, più o meno come tutti quelli che l'hanno preceduto e, almeno per qualche giorno, potremo goderci quel che ancora abbiamo.
Persino il Bologna è riuscito a strapparci un sorriso, vincendo una difficile partita ed anche questo contribuisce a rendere migliore il mio Natale (come basta poco, vero ?).
Carpe diem, dunque e l'augurio che mi sento di fare è di poter, almeno per qualche giorno, ma, perchè no ?, anche per lungo tempo, ritrovare quella serenità e quella felicità che il Natale ci dona sempre, sin da quando, bambini, aspettavamo con ansia il mattino per vedere che cosa Gesù Bambino o Babbo Natale ci avesse portato nella notte.
Non guasterebbe una bella nevicata, ma credo sia la solita, vana, speranza, magari in montagna ...
Buon Natale

venerdì 6 dicembre 2013

Valeria ...

... potremmo stupire con effetti speciali, ma basta una parola:

A U G U R I

domenica 1 dicembre 2013

Luci a Bologna

Inizia dicembre, inizia il periodo più bello dell'anno che culminerà con il Natale e l'ultimo dell'anno, per poi concludersi definitivamente all'Epifania che "tutte le feste porta via".
Si accendono anche le luci, con Galleria Cavour, Via Rizzoli, Piazza del Nettuno e soprattutto le Due Torri, illuminate festosamente grazie al contributo dei commercianti (perchè se dovessimo aspettare il comune ...).
Le nostre strade e le nostre piazze assumono un'aria più allegra e chi, come me, ha la possibilità di passarvi di primo mattino, con la tenue luce dell'alba, non può che apprezzare ancora di più una città che, probabilmente, per bellezza complessiva è seconda solo a Venezia e per monumenti solo a Roma (non me ne voglia Firenze, ma a me quella è una città che non piace).
Dal momento che ho da tempo preso l'abitudine di recarmi a piedi in ufficio, mi piace allungare un po' la strada per attraversare piazza Maggiore, veder spuntare l'Asinelli dietro il Palazzo dei Banchi, magari velata da una leggera nebbiolina che la rende ancora più affascinante.
Il passaggio da via Castiglione, viale XII giugno, Piazza Galvani a via d'Azeglio riscalda ... materialmente, perchè la strada, più stretta tra due lunghe file di palazzi, protegge dal vento gelido d'inverno ... anche se in estate rende più ferma l'aria.
Poi via Indipendenza, già di primo mattino piena di gente che si affanna e tanti, troppi ragazzini attaccati a quello strumento infernale del telefonino.
Devo dire che durante il Ciocco Show provavo imbarazzo nel vedere Piazza Maggiore (ma anche le altre piazze dedicate al dolce come Piazza Nettuno, Re Enzo, Galvani) oscurate nella loro bellezza da quei tendoni da circo.
Chissà perchè, invece di deturpare le strade cittadine (come adesso è occupata via Altabella) non cercano di riqualificare il sottopassaggio di Via Rizzoli/Ugo Bassi ?
Mi ricordo da bambino che era un centro di vita, commerciale e potrebbe tornare ad esserlo, basta ripulirlo dal degrado, impedire che divenga il rifugio dei viziosi (basta un po' di sana repressione ...) e così oltre a mantenere intatta alla visione la bellezza della città, si risparmierebbero molti soldi usati per montare e smontare le strutture temporanee che ospitano gli espositori.