domenica 27 dicembre 2020

Una lettura che mi ha sorpreso

Abitualmente leggo più romanzi nel tempo in cui leggo un saggio.

Poche pagine del saggio di turno e molti romanzi.

Raramente mi capita di appassionarmi ad un saggio, ma quando capita me lo leggo come un romanzo.

Armi, acciaio e malattie di Jared Diamond è uno di quelli.

Mi era stato consigliato da un amico e lo avevo ordinato in libreria (si tratta di un saggio la cui stesura originale risale al 1997, poi aggiornato con un'ultima appendice del 2017).

E l'ho tenuto tra i libri da leggere fino a metà dicembre.

Quando l'ho cominciato ... l'ho finito.

Come un romanzo.

Si tratta di un saggio di antropologia che cerca di dimostrare che il motivo per cui siamo stati noi (euroasiatici, ci chiama l'Autore) a colonizzare le altre quattro macroregioni (le due Americhe, l'Africa e l'Australia) e non viceversa, è da attribuire ad un complesso (che si sforza di illustrare) composto da motivi geografici ed ambientali.

Una tesi come le altre, con la stessa valenza delle altre.

Quello che mi ha colpito non è tanto la tesi (opinabile) quanto l'esposizione di tredicimila anni di storia umana, in modo divulgativo, facile da comprendere e che lascia comunque spazio a riflessioni che possono
portare anche a tesi non conformi con quelle dell'Autore.

Non sono mai molto propenso a consigliare saggi o, in genere, libri perchè ognuno ha i suoi gusti, le sue preferenze, le sue passioni, ma questo, per me che non avevo mai letto nulla di antropologia, è stata una piacevole sorpresa che mi sento di segnalare a chi potrebbe esserne interessato.

domenica 20 dicembre 2020

Un Natale mai visto

Se per me il Natale 2020 sarebbe comunque stato diverso, essendo il primo da esodato/pensionato dopo 38 anni di lavoro, il virus cinese lo ha reso diverso per tutti.

A parte lo slalom interpretativo delle norme imposte dal governo che, come sempre quando si vuole regolamentare tutto, hanno vuoti e sono spesso impraticabili, il virus cinese incide profondamente sull'atteggiamento delle persone, facendo prevalere un brutto sentimento: la paura.

Da alcuni giorni sono in montagna, nella "seconda casa", dove negli ultimi anni trascorrevo anche Natale e Capodanno.

Quest'anno no, martedì o mercoledì rientrero a casa, fondamentalmente per due motivi.

Gli amici che ugualmente hanno una casa da queste parti, non verranno.

Restano in casa, a Bologna.

La zona rossa istituita proprio per Natale e Capodanno impone restrizioni draconiane e se sembra ammesso trasferirsi nella seconda casa purché in regione, nulla si dice circa gli spostamenti nel comune dove ci si può recare.

Poiché sono vietati in genere tranne quelli dettati da urgenze etc., immagino che dovrei stare in casa e, allora, tanto vale restare a Bologna.

Senza contare la seccatura di dover eventualmente attestare il possesso di una seconda casa nel caso (troppo probabile) di un accertamento.

Oggi, domenica, è giorno di mercato, solitamente affollato di locali e "turisti".

I parcheggi sono semideserti e in giro tra le bancarelle siamo pochissimi.

Gli ambulanti augurano buon Natale e buon Anno Nuovo, perché, causa i divieti, quello di oggi è l'ultimo mercatino dell'anno, se ne riparlerà il 10 gennaio 2021 (Conte permettendo).

Almeno ho fatto un po' di scorta di Parmigiano.

Fra cinque giorni sarà Natale, un Natale diverso, mai visto.

domenica 13 dicembre 2020

Attenzione all'automobilista con mascherina

Ricordo che, tra i tanti sketch degli anni sessanta, alcuni prendevano di mira gli automobilisti con il cappello.

Gino Bramieri e Walter Chiari ne realizzavano descrizioni esilaranti e nelle scenette tale personaggio, che ancora oggi percorre le strade italiane, era spesso rappresentato da Paolo Panelli che, per gestualità, espressioni e fisico, ne rappresentava perfettamente il prototipo.

Se oggi Bramieri e Chiari fossero in vita, probabilmente rivolgerebbero la lor attenzzione agli automobilisti che, da soli in macchina, continuano imperterriti a respirare la propria anidrite carbonica tenendo indossata la famigerata mascherina (inutile, secondo l'informativa ufficiale anche dell'oms, a marzo e aprile, obbligatoria persino per camminare in strada adesso).

Ho notato che l'automobilista con mascherina è la versione 2020 dell'automobilista con cappello del 1960.

Procede con una lentezza esasperante, rallenta quando arriva nei pressi di un semaforo verde (pronto - e forse speranzoso - ad inchiodare se arrivasse il giallo) e circola immancabilmente a cavallo di due corsie.

Non so come faccia a guidare con mascherina e occhiali.

Ma soprattutto, mi domando perchè, da solo in macchina, uno deve tenere la mascherina indossata ?

domenica 6 dicembre 2020

Finalmente gialli !

Dopo tre settimane, l'Emilia Romagna torna gialla e finisce il confinamento comunale.

In concomitanza arriva una perturbazione intensa con esondazione di fiumi, ponti chiusi e frane.

Sembra che gli Dei ci abbiano presi di mira, anche se c'è chi, veramente, subisce direttamente queste intemperie, mentre noi, al massimo, prolunghiamo il confinamento comunale.

La mia curiosità è relativa alla apertura o meno dei rifugi all'inizio delle piste sul nostro Appennino.

Come bar e ristoranti potrebbero riaprire anche se si affollerebbero di gente che, come me, potrebbe accontentarsi di stare al sole (quando ci sarà ...) mangiando un tigellone con lardo e parmigiano.

Comunque non ho letto nulla che indichi un divieto per la loro apertura, la chiusura riguarda gli impianti e se qualcuno volesse usufruire del parco giochi per i bambini (dove non ci sono impianti di risalita) non vedo perchè non dovrebbe farlo e quindi gustarsi una prelibatezza locale.

E pare che quest'anno la neve sia arrivata bene e ne arrivi ancora, tanta ...