domenica 26 febbraio 2017

Una inutile repressione stradale

Da alcuni mesi la giunta comunale ha installato i rilevatori di velocità in via Stalingrado e in viale Panzacchi.
Via Stalingrado non ho occasione di frequentarla, ma viale Panzacchi sì, spesso.
Ho notato che, dopo che sono apparsi sul Carlino numerosi articoli circa l'ecatombe di sanzioni comminate per la violazione dell'assurdo limite dei 50 all'ora su viale Panzacchi, in quel tratto di strada tutti andiamo ad una velocità anche inferiore al 50 prescritti.
Non certo nei giorni feriali, perchè con la folle politica di chiudere al traffico privato sempre più accessi e strade del centro storico, tutto il traffico (e l'inquinamento che si vorrebbe eliminare) si riversa sui viali.
E' da anni che è così, ma le giunte che si sono succedute sembra abbiano il prosciutto sugli occhi e gli assessori, una volta divenuti tali, sembra si dimentichino cosa significa circolare per la città.
Ma a parte la sconsideratezza della ZTL, dei suoi orari e dei suoi divieti, è interessante notare, per tornare all'argomento iniziale, come appena si arrivi in viale Aldini, dove non c'è alcun rilevamento, chi prima era ligio ai 50, sembri preso da un raptus al piede destro, con accelerazioni e sorpassi in velocità fino al semaforo di Porta Saragozza.
E' evidente che il rilevamento su viale Panzacchi è solo l'ennesimo imbroglio inventato dalla giunta per incrementare le entrate, senza alcuna attinenza con il sentimento comune degli automobilisti, cioè dei cittadini di Bologna.
Del resto, come ho scritto, i viali, nonostante le loro tre belle corsie per ogni senso di marcia, sono quotidianamente intasati per colpa della stessa giunta che ha creato la ZTL.
Solo alla sera e nei giorni festivi è possibile percorrerli ad una velocità sostenuta e le tre corsie reggono perfettamente una velocità anche dei 70 od 80 all'ora.
Il limite dei 50 su viale Panzacchi è, quindi, non solo un modo per depredare denaro dalle tasche dei cittadini, ma anche una affermazione di totalitarismo amministrativo, perfettamente consono ad amministratori che, per giustificare la loro esistenza, non possono fare altro che creare disturbi ai cittadini con i loro ukase.

domenica 19 febbraio 2017

Santi subito

E' tornato il Bologna, quello che conosciamo ormai dagli anni ottanta.
Cambia la proprietà, cambia la dirigenza, cambia l'allenatore, cambiano i giocatori, ma le soddisfazioni sono sempre le stesse.
Quarta sconfitta di fila, questa volta contro l'Inter, in casa.
Ormai Bologna è un materasso per scorrerie altrui.
E per fortuna che a farci dormire (per ora ...) sonni tranquilli ci sono altre quattro o cinque squadre che stanno dietro (anche ieri hanno perso Palermo, Crotone ed Empoli).
Mai una volta che la rivelazione del campionato sia il Bologna.
Un anno è l'Empoli, un altro il Sassuolo, quest'anno l'Atalanta.
C'è da meravigliarsi che la squadra sia ancora seguita, ma forse è perchè solo nel baseball abbiamo una formazione che lotta per vincere.
Anche la famosa "basket city" ciondola in serie B (o come si chiama la seconda serie nella palacanestro).
Allora mi viene il sospetto che sia la città a non essere più all'altezza, ad essere fortemente decaduta, a non avere più alcunchè di bolognesità.
O forse soffrire, anche per gli affetti sportivi, è il passaporto per la santità ...

domenica 12 febbraio 2017

Elogio del Greco antico

Tempo di iscrizione negli istituti scolastici e tempo di valutazione per i genitori con figli che, frequentando la terza media, devono scegliere, il primo e più importante indirizzo, quello delle superiori.
Credo che da una esigenza di sapere, ma anche di presentare questo o quell'indirizzo, vengano pubblicati molti saggi.
Nella mia settimanale puntata in libreria, ne ho scovati due nel giro di due settimane.
Il primo, di cui scrivo oggi, è accattivamente anche nel titolo "La lingua geniale. 9 ragioni per amare il Greco" di Andrea Marcolongo.
L'ho letto in un fiato.
Nella presentazione l'Autrice dice che va bene sia per chi abbia fatto il classico, per chi si accinge a frequentarlo o per chi non ha mai affrontato il Greco.
Non sono d'accordo.
Il saggio è comprensibile solo ed esclusivamente da chi quello studio ha affrontato, perchè solo chi lo ha studiato sa "di che lacrimi grondi e di che sangue".
Ho ritrovato molto di quel che abbiamo studiato e alcune risposte che mi mancavano.
Ho riscoperto alcuni terrifcanti dubbi e ho scoperto qualcosa che non sapevo o non ricordavo di aver mai studiato.
Consigliabile la lettura, magari preparandosi ad una piccola nostalgia per i tempi che furono e che rimangono comunque nella storia personale e collettiva di tutti noi.

venerdì 10 febbraio 2017

Il Giorno del Ricordo

Come ogni anno, il 10 febbraio, si commemorano le vittime delle Foibe.
Nostri Compatrioti assassinati a cavallo della fine della seconda guerra mondiale dai comunisti titini, per il solo fatto di essere Italiani.
Il Ricordo è importante, per la memoria dei Caduti, ma anche per rivendicare l'italianità secolare di Fiume, Istria e Dalmazia.

domenica 5 febbraio 2017

Il Galvani

Non perdendo occasione per informare il colto e l'inclita che io ho frequentato il Galvani (non un semplice "liceo classico" ma "IL Galvani" ... 😈) a Natale mi è stato regalato il libro di cui riproduco in scansione la copertina.
Una breve storia della nostra scuola, delle vicende che l'hanno caratterizzata che sono anche le ragioni che l'hanno resa quel vanto di Bologna, ma anche di chi ha avuto l'opportunità di frequentarla da studente e poi, magari, vi ha mandato i suoi figli.
Ci sono quindi testimonianze anche di persone conosciute che, come è ovvio in questi casi, porgono i loro ricordi con tanta retorica, un pizzico di ironia e molta nostalgia.
Ci sono fotografie ma, purtroppo, mancano quelle dei nostri anni (c'è un buco di quasi dieci anni).
In effetti non ricordo che si sia mai fatta una fotografia "ufficiale" di classe e le uniche fotografie sono quelle scattate privatamente, che molti di noi ancora conservano, ma che comprendono solo una minima parte della classe.
Paradossalmente la fotografia con il maggior numero di noi è quella pubblicata nella cronaca di Bologna de Il Resto del Carlino l'11 luglio 1975, dopo che un paio di cronisti del quotidiano locale erano, come d'abitudine, venuti per fare il resoconto dell'orale di quel giorno.
Oggi dico: peccato.
Alla fine ci sono, sin dal primo anno scolastico del 1860-1861, gli elenchi, classe per classe, di chi ha sostenuto la maturità.
E lì ci siamo anche noi.