Una volta gli autisti degli autobus bolognesi (e i controllori sempre presenti) vestivano rigorosamente in divisa.
Un adesivo avvisava i passeggeri che "è severamente vietato parlare all'autista" che doveva concentrarsi sulla guida, sulle strade, sulle fermate, nel rispetto di orari, del traffico, della incolumità dei passeggeri.
Solo timidamente qualcuno azzardava chiedere una informazione che l'autista forniva con competenza alla prima sosta.
Oggi tutto è cambiato.
Ogni autista si veste come gli pare e parla allegramente con i passeggeri che conosceo e quando manca un interlocutore è attaccato costantemente a quello strumento del demonio che è il telefono cellulare.
Litigando con mogli, mariti, fidanzate/i, amici, broker e organizzando partite di calcetto e cene.
Tutto rigorosamente coram populo.
Così capita che ci si dimentica una fermata e quando si realizza che ci si doveva fermare, ecco l'inchiodata dalla quale si salvano solo coloro che stanno attenti al percorso oppure quando si è stipati come sardine.
E che dire della scarsa conoscenza persino della vicinanza delle fermate della linea che si sta guidando a luoghi noti ?
Per forza, quasi non si sente più un autista con la parlata bolognese !
E dove sono finiti i controllori ?
Eppure dicono che i dipendenti pubblici (e quelli comunali in particolare) siano legioni.
Perchè in almeno tre anni di frequentazione di autobus ho visto solo tre o quattro volte salire i controllori ?
Perchè il più delle volte sono l'unico a timbrare il biglietto ?
Forse sono l'unico bolognese privo di abbonamento ?
Scommettiamo che se privatizzassimo i trasporti, ci sarebbe maggiore controllo e il servizio oltre a migliorare la qualità, sarebbe anche in attivo ?