domenica 29 novembre 2020

Correre con gli amici

Non sono uno che corre per strada.

Vedo molti che si infilano tute elegantissime e corrono per le strade della città.

Abitando in prima collina, vedo anche persone stravolte che si inerpicano per le salite.

Ieri ho visto questa scena.

Un gruppetto si ferma al termine di una prima salita per attendere uno che andava più lentamente e che, finalmente li raggiunge (stravolto) proprio nel momento in cui passavo anche io (camminando in senso opposto verso il centro).

Non ha fatto in tempo a raggiungere gli amici che uno ha detto: "bene, ci siamo tutti, proseguiamo".

Non gli ha dato neppure il tempo per rifiatare che sono tutti ripartiti verso (presumo) la Capannina.

Inevitabilmente il poveraccio rimarrà di nuovo indietro ... 😈


domenica 22 novembre 2020

I carbonari del caffè e brioche

Bologna, zona arancione.

I bar possono solo fare asporto e consegna.

A differenza di marzo e aprile, vedo molti bar aperti che offrono il "servizio" di asporto.

Asporto, tecnicamente, significa prendere cibo e bevande e portarsele a casa o in ufficio.

In realtà assistiamo ad una incredibile sceneggiata, con il cliente che prende il suo bicchierino di plastica e il sacchetto della brioche, esce dal locale e si appoggia ad una colonna o al bordo di una finestra appena fuori dal bar e beve e mangia.

Analogamente fanno colleghi di ufficio e amici che si mettono in cerchio e chiacchierano allegramente mentre bevono il caffè come al soliti.

Sarebbe ovviamente vietato, ma è la dimostrazione plastica dell'ipocrisia e della inutilità di alcuni divieti assunti probabbilmente per fare scena.

Che differenza ci sarebbe se fosse stato consentito di prendere il caffè al banco ?

 

domenica 15 novembre 2020

Arancioni

Una volta gli arancioni erano i giocatori della nazionale olandese.

Poi arancioni furono gli Hare Khrisna che pensavano di poter eternamente ballare e cantare.

Adesso gli arancioni siamo noi e non è un bel vedere.

Poichè i colori cambiano repentinamente non posso escludere che nel tempo necessario a scrivere e pubblicare queste righe, l'Emilia Romagna cambi nuovamente colore, come un camaleonte.

Oggi primo giorno da arancioni, dunque ma, a parte i bar chiusi e la rinuncia alla colazione, non vedo grandi differenze.

Ieri pomeriggio Bologna ha visto una grande concentrazione di cittadini in centro dimostrando che ormai sono in pochi a prestar fede a quello che ci dicono di fare.

Un po' come una volta, prima di un periodo di quaresima, ci si abbuffava di tutto ciò che ci avrebbero proibito nei giorni successivi.

Per chi ha un lavoro (pubblico o privato) garantito e per chi è in pensione, nulla cambia.

Cambia molto, invece, per chi consegue il proprio reddito dalla quotidiana attività commerciale.

Magari, per mettere tutti nelle medesime condizioni, non sarebbe sbagliato sospendere anche il pagamento di stipendi e pensioni sostituendoli con gli stessi importi dei "ristori" che saranno erogati ad autonomi, imprenditori e professionisti.


domenica 8 novembre 2020

Il servizio postale nell'era del virus cinese

In settimana sono stato costretto, per l'ennesima volta, a recarmi all'ufficio postale per il ritiro di una raccomandata la cui consegna, ancora una volta, è stata tentata l'unico giorno in cui ero fuori per pranzo.

Comincio a pensare che la postina, che mi accoglie sempre con urla belluine quando scendo le scale, per firmare la ricevuta, senza aver indossato la museruola , abbia capito che una volta alla settimana non ci sono e, allora, consegni la raccomandata in quella occasione, costringendomi a recarmi successivamente all'ufficio postale.

Non sarà vero, ma a pensare male ...

Intanto annoto che mentre una volta la raccomandata era disponibile sin dal giorno dopo, adesso la posso ritirare solo a partire dal secondo giorno successivo.

Un servizio più lento, quindi, comunque.

Mi reco all'ufficio e subito devo accodarmi.

Fanno entrare un numero di persone pari agli sportelli aperti (nel mio caso erano due), più uno che può restare in attesa all'interno.

Al mio turno entro e subito uno mi invita a provarmi la febbre, con il termoscanner che, appena avvicino gli occhi, emette un sonoro beep accompagnato da un lampeggio verde.

Prima prova superata.

Mi metto quindi in attesa di vedere quale sportello si liberi.

Da notare che sono l'unico in attesa per via delle disposizioni sul virus, quindi non c'è alcun dubbio che sia io ad aver diritto ad accedere allo sportello.

Finalmente si libera un addetto e mi avvicino con l'avviso della raccomandata e il documento di identità.

L'addetto mi chiede se ho preso il biglietto.

Il biglietto ?!?!?

Ma se sono l'unico in attesa in base ad un ordine preciso che si è formato in precedenza e ad un accesso filtrato !

Niente, sono costretto a prendere il biglietto per poi buttarlo immediatamente nel cestino.

Magari quei rotoli di biglietti "rompicoda" costano una inezia, ma moltiplicati per gli uffici postali fanno massa e mi sembra, finchè saranno vigenti le regole sugli accessi derivanti dal virus, uno spreco utilizzarli visto che non ci sarebbe alcuna contestazione sull'ordine di precedenza.

Tra termoscanner, biglietto, gel sanificatore (ma quante volte ci viene chiesto - a volte anche con toni che rasentano l'isteria - di usarlo, dopo che siamo magari entrati ed usciti da altri negozi in ognuno dei quali abbiamo usato il gel ?) mi sembra che anche il servizio postale sia peggiorato.

E' vero che non arriva più la marea di posta di una volta (sono sparite le cartoline, le lettere, persino la pubblicità) e che anch'io ho attivato una pec proprio per evitare che mi vengano notificate raccomandate da dover andare a ritirare, ma ci sono alcune spedizioni che non possono prescindere dalla consegna materiale.

Ad esempio i libri.

Con tutto quello che si spende per le poste, con i bilanci miliardari che hanno, non potrebbero curare meglio tali aspetti, riducendo la parte burocratica (e probabilmente spendendo meno e perdendo meno tempo) ?

domenica 1 novembre 2020

Sean Connery

Confesso.

Sono uno dei pochi che preferisce Roger Moore nei panni di 007.

Non è però possibile ignorare che Connery fu il primo e al più famoso agente segreto del mondo, diede quelle caratteristiche che poi obbligarono i successivi interpreti ad adeguare la loro recitazione.

Ma Connery non fu solo 007, lo ricordo negli Intoccabili, nel Nome della Rosa e quale padre di Harrison Ford in Indiana Jones.

E' morto a 90 anni, credo una bella età per dire: ho vissuto.