domenica 26 aprile 2020

C'è qualcosa di buono nel virus ?

E' difficile, molto difficile trovare un qualche aspetto positivo nella pandemia che ci ha colpito.
Forse in futuro arriveranno i fenomeni, i teorici della resilienza che si inventeranno, ben sapendo come sono andate a finire le cose, che sì, è stata una cosa positiva perchè abbiamo preso coscienza, ci siamo umanizzati, abbiamo compreso il significato della vita, abbiamo colto l'occasione per ...
Nel mio piccolo vedo un solo aspetto positivo: sono cessate le telefonate dei call center che proponevano offerte irrinunciabili per la telefonia, l'energia elettrica, il gas.
Sono cessate le telefonate di generosi, filantropi, esperti di finanza così ansiosi nel volermi far guadagnare milioni senza sforzi.
Per la verità fino a dieci giorni fa continuava imperterrita una sola telefonata, in più ore del giorno e persino al sabato.
Il numero da inserire nella lista nera è  04611780878 che ho cercato su google e che mi fornisce questo primo risultato: 47 commenti (34 negativi).
Sembra trattarsi di un call center che cerca di indurre a disdire un contratto telefonico con una compagnia per acquisirne di un'altra, informando circa presunti futuri aumenti.
Naturalmente non ho mai risposto.
Da dieci giorni però, tace anche quello.
Speriamo che non ricomincino con il 4 maggio ...

domenica 19 aprile 2020

La vita oltre l'epidemia

Siamo tutti concentrati sul virus cinese, sui numeri snocciolati con dubbio gusto ogni sera e sull'orgia di virologi che raccontano la loro versione da ogni microfono disponibile.
Però la vita continua, come è continuata in passato in situazioni analoghe.
Segnalo quindi che "ci siamo persi" la superluna una settimana fa e il passaggio, ad una distanza inferiore di quella che ci separa dalla Luna, di un asteroide dalle dimensioni come il Monte Bianco.
La temperatura si sta avvicinando al livello di "caldo" (anche se nei prossimi giorni dovremmo avere una riduzione per l'arrivo di una perturbazione) e gli alberi stanno nuovamente coprendosi di foglie.
Dalla finestra dello studio, da dove svolgo il mio lavoro flessibile da casa, vedo una famigliola di scoiattoli che sale e scende dal vecchio albero di Natale che fu piantato dal nonno di un mio amico di infanzia, nel 1960 e che ora supera in altezza la casa.
Sarebbe ora di tornare a mettere il naso fuori di casa, senza il timore di essere inseguiti da gendarmi troppo solerti e fiscali.

domenica 12 aprile 2020

Una Pasqua irripetibile

Quanti di noi avrebbero mai immaginato di passare una Pasqua, con un bellissimo sole, in casa ?
Quanti di noi avrebbero mai immaginato che ci sarebbe stata una situazione tale da vedere i Carabinieri scendere con un elicottero su una spiaggia per identificare quel pericoloso criminale che, tutto solo, in una spiaggia deserta, prendeva il sole ?
Quanti di noi avrebbero mai immaginato che sarebbe bastato un virus per chiudere in casa una intera nazione ?
Abbiamo visto anche questo e speriamo proprio che sia una Pasqua unica e IRRIPETIBILE !

domenica 5 aprile 2020

Narrativa di anticipazione

Prima che Monicelli (Giorgio, non Mario il regista che ne era il fratello minore) coniasse il fortunatissimo termine "fantascienza", i (pochi) appassionati parlavano di "narrativa di anticipazione", cioè racconti che ipotizzavano come sarebbe stato e cosa sarebbe accaduto nel futuro più o meno prossimo.
Da Verne a Wells di ipotesi ne fecero tante, illuminante La macchina del tempo di Wells che, mentre il protagonista viaggia nel futuro, incontra varie epoche che vengono brevemente immaginate dall'autore.
Lo stesso Verne sorprende con Dalla Terra alla Luna e un percorso singolarmente paragonabile a quello che fecero le navicelle Apollo.
Anche la vicenda che viviamo oggi del virus cinese ha avuto molteplici varianti in romanzi e in film.
Ho più volte citato i Sopravvissuti, la serie inglese della seconda metà degli anni settanta molto, ma molto compatibile con l'attuale situazione (tranne l'elevata mortalità della finzione che si contrappone alla contagiosità non accompagnata da altrettanta mortalità della realtà che stiamo per ora vivendo).
Ma di anticipazioni sulla "fine della Terra" o della vita per come la conosciamo ve ne sono tantissime e non necessariamente in base al virus.
L'Asteroide, ad esempio o vicende tutte terrene che troviamo in un bel romanzo di Eric Maine "Il vampiro del mare", fine anni cinquanta o il film "E la Terra prese fuoco", inizio anni sessanta.
John Wyndham fu un maestro nel delineare le situazioni che si creano in momenti di grave crisi, mentre negli anni settanta troviamo film improntati ad un pessimismo sul nostro futuro che preconizzavano una distruzione della razza umana.
Non si parla di virus ma spesso troviamo descritte ottuse disposizioni di legge che privano i cittadini della loro libertà e alcuni che invece combattono individualmente.
E si salvano.