Non c'è nulla da fare, odi e amori infantili restano intatti nel tempo.
Una partita come quella di oggi non porta altro risultato che rinfocolarli e rinsaldarli, soprattutto con un arbitraggio di parte e un commento, quello dell'intersta Bergomi, degno di Inter channel (se esiste) e non di una telecronaca obiettiva guardata anche da tifosi del Bologna.
Il Bologna non meritava di perdere e, corrispondentemente, l'Inter non meritava di vincere.
E' già la terza partita (almeno) che perdiamo immeritatamente.
Voglio pensare che la ruota della fortuna possa girare, magari sin da mercoldì contro la squadra seconda nella mia personale classifica degli "odi": la Juventus.
Ma è opportuno allargare il commento.
Alle 12,30 ho potuto anche guardare l'altra scandalosa partita, Catania-Juventus, nella quale l'arbitro, non voglio pensare - ne' per Bologna-Inter nè per la partita di Catania - alla mala fede, ha mostrato sudditanza psicologica verso la Juventus.
Il goal annullato (e validissimo) dopo le veementi proteste bianconere (che a parti invertite non solo sarebbero state ignorate, ma avrebbero visto distribuire con larghezza cartellini gialli e rossi) mi dicono che sarebbe ora di pensare ad una Lega dalla quale siano escluse: Inter, Juventus, Napoli, Roma, Milan.
Che quelle cinque squadre facciano il loro campionato, noi, le "piccole", possiamo farne un altro, più bello e più equilibrato in cui gli errori arbitrali siano frutto della naturale propensione dell'Uomo a sbagliare e non a piaggeria verso qualche potentato.
Da quando una squadra "normale" non vince lo scudetto ?
Forse dal 2000 con la Lazio, quando la Juventus, arbitro l'onestissimo Collina, affondò nel fango di Perugia.
E prima ?
Forse ancora la Lazio, prima ancora la Sampdoria, la Fiorentina, il Torino, il Verona, il Cagliari e si arriva al Bologna del 1964.
In quarantotto anni solo otto volte (e due volte la Lazio che sgomita - purtroppo inutilmente - per diventare "grande").
Troppo poche.