Alcuni parlano di "giallo rosa", perchè c'è sempre un tratto sentimentale, io preferisco considerarlo un giallo leggero, contrapposto al noir degli anni cinquanta, ma anche al giallo poliziesco scandinavo con tutte le sue sordide storie.
Sempre sono stati prodotti telefilm seriali con una simile matrice (mi ricordo negli anni settanta Cuore e Batticuore, ma anche Matt Helm e Attenti a quei due e altri ancora che vengono in mente riflettendoci un po' di più) e sono sempre verdi.
Lo stesso Ispettore Barnaby che ormai credo raggiunga i 25 anni di produzione, è su quella linea.
Nell'ultimo anno, mi sembra su Sky Investigation, ma potrebbe anche essere su Giallo, sono uscite tre serie piacevolmente simili anche se con interpreti differenti.
Tutte e tre sono tratte da romanzi gialli leggeri e consistono in episodi "chiusi", della durata di due telefilm.
Il primo fu I misteri di Auora Teagarden, che narra le avventure poliziesche di una bibliotecaria che si ritrova sempre in mezzo ai delitti.
Il secondo è I misteri di Emma Fielding, archeologa che ugualmente attira i delitti e li risolve.
Il terzo, appena trasmesso anche se risale al 2017, è intitolato Case e misteri e qui a risolvere i delitti è un architetto donna.
In comune hanno varie caratteristiche, la prima delle quali è l'ambientazione in una cittadina di provincia (americana o inglese) dove, per dirla ironicamente (non è mia, l'ho sentita o letta, non ricordo da chi o dove, ma mi sembra azzeccatissima), vivono otto anime e ogni anno avvengono dieci delitti.
Anche Barnaby è ambientato in una fantomatica contea di Midsommer, composta da villaggi in cui tutti si conoscono.
La seconda caratteristica è la protagonista donna (bibliotecaria, architetto, archeologa) che inizia in costanza di serie una relazione con un aitante, spesso ricco, uomo che, annoiato dalle metropoli, si rifugia in una cittadina di provincia ed è colui che, nel corso delle inchieste, si prende tutte le botte da parte dei delinquenti.
La terza caratteristica è la polizia composta sempre da un amico di infanzia della detective dilettante e da un capo che non sopporta le intromissioni nelle indagini, facendo sistematicamente la figura del babbeo.
La quarta e ultima dell'elenco di questo commento è che sono telefilm seriali, gradevoli, leggeri, che non pretendono di mandare messaggi, di farci riflettere, ma solo di farci trascorrere un'ora e mezza piacevolmente seduti in poltrona, sorseggiando un calice di vino e guardando una vicenda poliziesca che abbiamo la certezza non riserverà sgradevoli finali.
E ci riescono benissimo.