giovedì 31 dicembre 2009


In attesa del 2010, certa che sarà per tutti noi un magnifico anno...

AUGURI, BOYS!

La Donna del Blog...

... ancora un compleanno!



Ragazzi,
oggi è il COMPLEANNO di Max e, anche se non è a casa, prima o poi ci leggerà!
BUON COMPLEANNO, Max!
Tanti tanti tanti affettuosi auguri dai tuoi Amici

Valeria, Claudio, Massimo, Roberto



martedì 22 dicembre 2009

E ora, dopo la neve, la galaverna ed il freddo record, ecco il gelicidio












Il gelicidio: un fenomeno meteorologico fra i più pericolosi ed odiato anche dagli amanti del freddo (perchè il gelicidio è di fatto una nevicata mancata).
Il fenomeno si verifica quando sopraggiunge una perturbazione calda dopo un periodo molto freddo: al suolo l'aria rimane gelida e con temperature sottozero, mentre in quota scorre aria molto più calda.
In termine tecnico si dice che il profilo "si rovina" ; la precipitazione , anche se inizia in forma nevosa (ma può anche iniziare subito come pioggia), incontra strati d'aria più calda che fanno scigliere il ficco di neve, poi, a 100-200 mt. dal suolo la goccia d'acqua incontra temperature sottozero e si congela cadendo come ghiaccio (oppure rimanendo comunque in forma liquida, ma ghiacciando all'istante appena tocca il suolo freddissimo).
Si forma così uno strato di ghiaccio spessissimo, duro, difficile da sciogliere, che sconvolge il traffico e crea danni alla vegetazione (caduta di rami ed alberi) ed ai manufatti umani (rottura di fili e cavi, caduta di pali della luce o telefonici, ecc.).
Il fenomeno è frequente anche da noi, ma raggiunge livelli altamente spettacolari in Nordamerica, continente nel quale TUTTI i fenomeni meteorologici sono spettacolari (è il sogno di ogni meteofilo vivere in quei posti): nel gennaio 1998 ci fu in Canada il più grande gelicidio della storia: aria caldissima provenienta dal Golfo del Messico sopra aria gelida al suolo, con temperature anche di -15°: caddero 40 cm. di ghiaccio che distrussero tutto (le foto di quell'evento sono veramente spattacolari).
Intanto, in attesa del Natale, buon disgelo a tutti.


sabato 19 dicembre 2009

La grande neve



BUONA NEVE A TUTTI.
30 CM.
DI QUALITA' STUPENDA.
SECCHISSIMA, FINISSIMA, CON TEMPERATURA ABBONDANTEMENTE SOTTO ZERO (FINO A -4.1).
SOLO L'EMILIA CI REGALA QUESTE NEVI STUPENDE.
ALTRO CHE LA NEVE BAGNATA,PESANTE E SCIROCCOSA DEI MILANESI !!

Immagini di Bologna innevata 19 dicembre 2009

La parte collinare di Via Castiglione
Lampione in Viale XII giugno


Via delle Rose



Il mitico Ercole !



Via D'Azeglio (dove io, modestamente, nacqui :-)



NOSTALGIA CANAGLIA !
Il prato antistante casa dove, bambini, giocavamo (soprattutto a calcio) ...



... e la discesa dove - in un'epoca in cui le automobili non c'erano e se c'erano erano in garage - d'inverno scendavamo con la slitta a "velocità folle".


P.S. - Purtroppo alcune fotografie (Nettuno, Piazza Maggiore, i viali innevati) nel caricamento vengono ruotate e, quindi. ho dovuto cancellarle ... il Galvani, invece, non l'ho fotografato, sia perchè c'è una brutta impalcatura, sia perchè non "rende" particolarmente con la neve, ma soprattutto perchè stamattina c'era una manifestazione universitaria ed era pieno di Poliziotti. Per cui ho preferito evitare malintesi ...










giovedì 10 dicembre 2009

Diario minimo di fine anno

Recentemente ho ripreso in mano un libro di qualche anno fa: "A passo di Gambero"di U.ECO che raccoglie una serie di interventi anche, fra l'altro sulle magnifiche gesta e progressive del nostro premier negli anni del suo penultimo governo.
Premetto che non è il Vangelo ma alcune tesi sono abbastanza indovinate e attuali.
Eco parla di populismo mediatico, di potere delle televisioni, facendo rilevare che chi minimizza tale potere dovrebbe ricordare che generalmente in tutti i colpi di Stato la prima cosa che i militari fanno è l'occupazione del mezzo televisivo!
E poi si parla della strategia politica del Nostro e delle sue continue provocazioni ai limiti del paradosso, e se qualcuno ha dei dubbi legga il giornale di oggi, che alcuni scambiano per gaffes ( il Kapo al parlamento europeo, Romolo e Remolo, Giudici da internare in ospedale psichiatrico e compagnia cantante che secondo Eco sono il frutto di una diabolica strategia che costringe la opposizione ad una continua rincorsa per rintuzzare , rabbuffare e che comunque tengono sempre lui "Il leader Massimo" al centro dell'agenda politica. E poi il vittimismo tipico di ogni populismo e vi risparmio il resto anche perchè già inorridisco al pensiero di leggere la replica di Cesco che arriverà puntuale come un treno dell'alta velocità.
Conclude poi sempre Eco dicendo che vi sono tutti i connotati di un regime nel senso di una particolare forma di governo. Noi italiani quando si parla di regime pensiamo subito al Ventennio Ma un regime è semplicemente una forma di governo nel caso odierno una forma di governo improntata al populismo mediatico.

Caro Claudio ho apprezzato molto il tuo post mi piace molto nel tuo modo di scrivere quella pignola ricerca dell'esattezza anche nelle citazioni che fa dei tuoi interventi dei pezzi quasi musicali , naturalmente di musica d'arte! Sposo tutto quello che hai detto su Bond ovviamente!.

Mi accorgo però ora che queste lodi sperticate potrebbero ingelosire i nostri compagni di avventure internettiane.
E allora voglio proseguire in quel genere letterario per esprimere alcune sincere , come sopra
valutazioni su di Voi cari amici .

E parto da Massimo F. sodale negli attovagliamenti ...sempre inappuntabile , non si scompone mai anche di fronte alle cattiverie che io gli propino in continuazione quando parliamo di politica . E veramente un Signore! E' il mons. Della Casa del Blog.

E il nostro Massimo P. lui è uno champagne millesimato ed un fucile di precisione ! Interviene di rado ma va sempre a bersaglio ed è comunque un dotto, indiscutibilmente!!

E dulcis in fundo (last but not least) La componente femminile del nostro blog. Valeria. Una famosa battuta recitava: perchè voi donne volete la parità quando potreste tranquillamente ottenere la superiorità? e qui mi fermo perche sono in patente conflitto di interessi.

Spero che prima di fine anno si possa organizzare il Trivial di cui vi ho parlato , magari potremmo tutti festeggiare nella nuova stupenda dimora invernale di Massimo che mi diceva proprio ieri da Ercole che Lui prepara una fantastica "polenta e osei" e non vede l'ora di mostrare la sua perizia culinaria...
A presto e buon 2010

Roberto

mercoledì 9 dicembre 2009

Spazio, ultima frontiera


A proposito di fantascienza vorrei fare un piccolo passo indietro rispetto a Massimo per tornare alla fine degli anni ’70 e ricordare quella serie che volenti o nolenti ha segnato gran parte del filone fantascientifico televisivo e in misura minore cinematografico: sto parlando naturalmente di Star Trek, le prime tre serie, quelle “originali” con William Shatner nella parte del capitano Kirk, Leonard Nimoy nella parte di Spock il vulcaniano, DeForest Kelley il dottor Mc Coy ecc… Da noi approdarono solo all’inizio degli anni ’80 e mi ricordo che ne fui subito affascinato. Girati in interni con i mezzi limitati di quei tempi ebbero comunque uno straordinario impatto emozionale sui telespettatori grazie al genio delle sceneggiature piene di fascino ed inventiva. Gli episodi ci portano alla scoperta di mondi e civiltà sconosciuti, stimolando l’amore per le diversità possibili nell’universo di un futuro imprecisato. E alla scoperta di ciò che sta anche dentro di noi, infatti quasi ogni episodio ha una sua morale e messaggi quasi sempre improntati all’ottimismo che vanno al di là delle gesta dei singoli “eroi”. Ne nacque un mito, che poi proseguì con serie successive, un altro cast di attori, sempre valido ma secondo me meno coinvolgente rispetto a quelle prime serie. Ci furono anche una decina di film nel corso degli anni, che ebbero alterne fortune e che non aggiunsero nulla di nuovo a quanto già visto. Poi quest’anno devo dire che J.J. Abrams ha costruito un prequel bellissimo a tutta la saga con Star Trek 2009, in cui immagina come i nostri eroi, giovani, si conobbero e attraverso una serie di avventure (queste sì girate con dovizia di mezzi e straordinari effetti speciali) dettero vita al leggendario equipaggio dell’Enterprise. Non fatevelo scappare, magari in DVD, anche se non amate la serie resta un gran film secondo me.

Vorrei unirmi brevemente all’elogio di sir Scott, uno dei miei preferiti, condividendo tutto quanto scritto da Massimo e aggiungendo due film: la sua prima regia, I duellanti , dal racconto di Conrad sulla rivalità assurda fra due ufficiali francesi ai tempi di Napoleone, e soprattutto lo straordinario, terribile war movie Black Hawk Down, cronaca di una storia vera del ’93 quando gli USA spedirono in Somalia un po’ di Delta e di Ranger per prendere Aidid… Ma qui ci vorrebbe un post apposito.

Caro Roberto, anch’io mi sento un po’ “Bondologo”, non foss’altro che per aver letto tutto Fleming oltre a vedere i film. E quell’interessante analisi che fece Eco, in uno dei suoi primi libri, della sua struttura narrativa. Ovviamente quando uscì Dr. No, mi sembra Licenza di Uccidere da noi, avevamo sei anni e quando Connery si ritirò eravamo appena adolescenti. Naturale che nel mio/nostro immaginario lui ”era” Bond. Anche quando mi capitò una copia di Thunderball di una vecchia zia finita per caso tra i suoi gialli Mondadori (che classici c’erano, nelle edicole, che ora ti vendono in libreria a ventine di euro!) e lessi di Spectre e di Emilio Largo, 007 era Connery senza dubbio. Ma poi si cresce e si vedono altri film e si leggono altre cose. Roger Moore andava bene per gigioneggiare con Tony Curtis in Attenti a quei due ma che credibilità poteva mai avere contro uno Scaramanga qualsiasi. Non ci siamo più. Anche Brosnan è improponibile, per tacere degli altri.
Oggi però finalmente mi sento di dire che Daniel Craig è così maledettamente inglese che ci siamo di nuovo. Per me ha proprio la faccia da SAS infiltrato a Crossmaglen, South Arnagh o Londonderry nel ’70. Quelli che magari si sono fatti Desert Storm (la prima) di notte e non lo sa nessuno. Non soltanto campi da golf e baccarat, ma anche Armalite e pugnale. L’ho visto “cattivo” fin dalla prima scena di Casino Royale, quella in bianco e nero, e sono convinto che adesso potrò infine “dimenticare” Connery (ho comunque comprato i suoi vecchi 007 rifatti in bluray!).
Ciao a tutti per ora.

domenica 6 dicembre 2009

Dies Valeriae

Taccia, oggi, ogni vis polemica, per lasciare il posto ai festeggiamenti per il genetliaco della nostra Valeria (ma come sono aulico … :-).

BUON COMPLEANNO !

domenica 29 novembre 2009

Il cinema di fantascienza degli anni '70

Nell'ultimo numero della rivista di astronomia "nuovo orione" c'è un interessante articolo sui film di fantascienza degli anni '70.
L'autore inizia dicendo che, volendo dividere la fantascienza in "un prima e in un dopo qualcosa, il punto di riferimento è il 1968 quando uscì 2001 Odissea nella Spazio" (affermazione, questa, già recepita da tempo dalla maggior parte della critica).
Ma non è di questo che l'articolo vuole parlare, bensì dell'importante decennio degli anni '70, quando uscì una serie di film che rivoluzionò, quanto o forse di più del capolavoro di Kubrick, il filone del cinema fantascientifico.
Dopo aver accennato di sfuggita a "Solaris" di Tarkowskij, giustamente definito un film più "psicologico" che fantascientifico, si arriva a "Guerre Stellari" ed "Incontri ravvicinati del terzo tipo", entrambi del 1977, definiti i due film che rivoluzionarono definitivamente i film di fantascienza.
Più ancora che dal film di Kubrick, il cinema di fantascienza è stato completamente cambiato da questi due capolavori.
Ma gli anni '70 avrebbero riservato ancora importanti sorprese: nel '79 uscì infatti "Alien" di Ridley Scott, un capolavoro assoluto che, come scritto da qualche critico, ha fatto entrare il gotico nella fantascienza.
Il film viene definito un "thriller fantascientifico" con componente di horror ed una eccezionale suspence.
Ridley Scott si è sicuramente ispirato ai "fanta-horror" degli anni '50 (molti dei quali sono tuttora un capolavoro della c.d. cinematograzia di serie B: i "B-Movies), aggiungendovi un'estetica gotica che ribalta completamente l'ambientazione asettica, geometrica, bianca degli ambienti futuristici di tutti i precedenti film di fantascienza.
Molto ci sarebbe ancora da scrivere su questo capolavoro, che personalmente considero uno dei più bei film in assoluto, di qualsiasi genere, che io abbia mai visto, ma è meglio continuare a seguire la traccia dell'articolo.
Ed infatti, a questo punto, veramente a sorpresa, l'articolo aggiunge, fra i grandi film di fantascienza di quel decennio, anche "Moonraker", della serie 007, con Roger Moore (sicuramente il più grande interprete dell'agente britannico, insieme a Sean Connery).
La trama penso sia nota: 007 viene inviato nello spazio per sventare la minaccia del solito miliardario pazzoide che ha costruito una stazione spaziale per bombardare la terra con micidiali globi pieni di gas letali.
La novità del film sta nel fatto che Roger Moore utilizza, per andare nello spazio, uno Shuttle: bisogna tener presente che gli Shuttle, anche se erano ormai in fase di avanzato sviluppo, sarebbero partiti solo 2 anni dopo (1981): nel 1979 solo gli addetti ai lavori sapevano cos'erano e com'erano gli shuttle; per il grande pubblico erano ancora un oggetto sconosciuto.
Gli sceneggiatori del film fecero le cose meticolosamente: si documentarono dettagliatamente presso i centri della Nasa a Houston e Cape Canaveral ed alla fine il risultato fu eccellente.
La partenza, l'ingresso in orbita, il volo nello spazio, l'attracco alla stazione spaziale furono rappresentati in maniera estremamente realistica e con notevole cura nei dettagli, senza voli di fantasia nè situazioni improbabili, con una cura che è difficile riscontrare anche nei veri film di fantascienza.
In pratica, il film fece vedere al grande pubblico e con grande aderenza al vero, come sarebbero state le missioni degli Space Shuttle, ben 2 anni prima dell'inizio dei voli.
Per fare solo un piccolo esempio, il volo di uno Shuttle è rappresentato in maniera più aderente al vero in questo film piuttosto che in un film come "Armageddon", uscito ben 20 anni dopo, in piena "era Shuttle".

La fantascienza successiva, dagli anni '80 in poi, non ha più potuto prescindere dai grandi capolavori degli anni '70.
Vorrei solo ricordare (è una mia considerazione: nell'articolo non c'è scritto), anche il successivo capolavoro di Ridley Scott: "Blade Runner" (peraltro del 1981, quindi quasi "anni 70") , che ha inserito anche il "noir" nella fantascienza. Anzi, per molti è un "noir" travestito da fantascienza ed io personalmente sono abbastanza d'accordo con questa affermazione.

giovedì 19 novembre 2009

Cantanti e governanti


In verità ho avuto un mese parecchio impegnativo: oltre all’impegno crescente in tipografia si sono aggiunti problemi di salute dei miei, ma già l’età non lascia scampo a certe cose (86 e 83 rispettivamente), comunque avrei potuto trovare un po’ di spazio per il blog, mea culpa. Riguardo agli ultimi post, che mi sono letto con grande soddisfazione poco fa aggiungo alcune cose. Morandi, beh Morandi appartiene giusto alla mia infanzia, solo lì l’ho amato, poi dal liceo in avanti – e Roberto lo dovrebbe sapere bene – non è più esistito. Sapete bene ora cosa ha attraversato la musica leggera da metà anni 60 a metà anni 90: generi diversi sono cresciuti, sono esplosi e poi magari scomparsi. E negli anni ’70 Morandi ha avuto la sua grande crisi, guarda caso mentre anche l’Italia scopriva la grande musica pop/rock anglo americana. Quale giovane italiano “musicalmente evoluto” (ricordate Alto Gradimento, Ciao 2001 ecc.) poteva mai comprare lp come Gianni 6, Gianni 7, Un mondo di donne, quando oltremanica e oltre oceano usciva roba come Let It Be (Beatles) o Sticky Fingers (Rolling Stones)? Ed era il decennio del massimo splendore di gente come Led Zeppelin, Santana, CSN&Y, Pink Floyd, Eagles e potrei andare avanti per una pagina in quella che fu sì veramente l’epoca d’oro (come creatività, non come profitti ovviamente, della musica leggera). Poi le cose non sono state più le stesse, qualche artista si è ritirato, qualcun altro è morto… e cosa ascoltiamo adesso? Ancora quella musica. Chi riempie ancora gli stadi in tutto il mondo dopo quarant’anni? Gli Stones, magari gli U2. E Morandi è tornato pian piano al successo, coi trionfi dei concerti degli anni ’90 e tuttora, grazie a mamma Rai, sbarca il lunario più che dignitosamente, ma il suo valore artistico per me è inferiore a quello del ricordo di un’infanzia tutto sommato felice davanti a uno schermo in bianco e nero, la sera coi nonni, senza immaginare che Se perdo anche te era solo l’ennesima cover… Ovvio che Valeria non sarà d’accordo con me, ma il blog è bello perché è vario!
Certo che mi piace tantissimo ogni tanto fare una passeggiata per Ferrara, così vicina e così diversa da Bologna. Avete notato quanto la gente là usi la bicicletta? Rischio sempre di venir travolto perché non vi sono abituato e cammino distratto. Il centro è bello anche d’inverno, quando è avvolto dalla nebbia alla sera si potrebbe quasi pensare di tornare al passato, magari a quella misteriosa lunga notte del ’43 così ben celebrata da Florestano Vancini (Se vi capita riguardate il film: grande neorealismo con Gino Cervi e Enrico Maria Salerno ai massimi).
Da uno degli ultimi commenti di Massimo F. mi è sembrato, e non me lo aspettavo da lui, di notare un accenno di giudizio negativo su Nerone. Ora, premesso che forse solo Hitler ha avuto come personaggio storico la cattiva stampa che ha avuto Nerone, questi fu in verità un grandissimo uomo di Stato, amante della poesia e della musica come della scienza e della tecnica. Si fece carico di promuovere le più ardite esplorazioni e l’impero conobbe nei 14 anni del suo regno un periodo di pace, dinamismo, prosperità senza precedenti. Fu sì monarca assoluto, ma governò per il popolo contro le oligarchie che lo sfruttavano e opprimevano. Con la storiografia moderna che si occupa del controllo delle fonti (soprattutto anglosassone, francese, romena: uno dei più importanti centri studi neroniani ha sede a Bucerest), gli autori antichi vanno in effetti collocati nel loro periodo, individuando le loro ideologie, verficando le contraddizioni , le deformazioni e le palesi tendenziosità di cui i soliti Svetonio, Tacito e Dione Cassio sono pieni. Poi verificando la monetazione, i reperti archeologici, le epigrafi, le iscrizioni, i papiri e le circolari dal centro dell’impero alla periferia si guardano i risultati concreti che Nerone ottenne e non ad esempio i suoi gusti sessuali. Facendo questo la sua opera ne viene fuori benissimo, come invece in base ai pettegolezzi di Svetonio o alla faziosità di Tacito torna ad essere il “mostro” della leggenda. Ne avessimo di simili governanti in questi anni confusi e senza certezze!
L’attovagliamento mi sta a cuore a questo punto: mi piacerebbe porre la condizione che ci si trovi tutti, ma so che sarà quasi impossibile. Proviamoci comunque. Un abbraccio a tutti.

domenica 15 novembre 2009

Sassolini nella scarpa

Cari amici, l'ultimo post di Valeria mi ha strappato una sincera risata, veramente divertente e carino. E mi ha convinto a tornare a scrivere dopo lunga e colpevole assenza.
In effetti sto attraversando per motivi molto personali un periodo assai difficile ma certamente non è questa la ragione della mia lunga latitanza.
In effetti quando con Massimo abbiamo pensato a qusto progetto per me era una novità assoluta in tutti i sensi; avevo comprato finalmente un computer e non avevo idea di che impegno potesse essre quello di animare un blog. Per di più è risaputo che queste iniziative raccolgono persone che hanno i medesimi interessi o le medesime idee e comunque che hanno un denominatore comune molto forte.
Raramente troverete una dialettica all'interno di un blog , in genere prevale il pensiero unico.
Progressivamente ma inesorabilmente mi sono sentito in minoranza , isolato.
In primavera quando nell'ordine sono scoppiati sulla stampa "mondiale"nell'ordine il caso delle candidate alle europee selezionate per meriti speciali, poi il caso Noemi e quello D'addario mi sarei aspettato un minimo di reazione ma vi sono stati solo necrologi e bucolici interventi , e quando io scherzosamente ho fatto rilevare la cosa ,Massimo P. in un suo commento ha candidamente proferito " e di cosa dovremmo parlare?".
A questo si aggiungono gli attovagliamenti con Max, grande amico, che sull'argomento premier è inflessibile : il premier non deve rispondere su nulla diceva Max .
Ma Caro Max nelle democrazie si deve rispondere al popolo dei propri comportamenti. o no?
Io sono polemico e combattivo ma di fronte a certe prese di posizione affogo nel latte alle ginocchia e rinuncio alla lotta. D'altronde voglio essere cattivo fino in fondo e dire a Max che contesto la sua autodefinizione di liberale, sulla scorta dei nostri attovagliamenti e dei blog politici di cui egli è animatore....
Vi lascio , per il momento, con una frase di cui potete anche se volete indovinare ( visto che gli indovinelli vanno di moda sul blog) l'autore:
"De virtute non de me loquor ; et cum vitiis convicium facio , in primis meis facio".

sabato 14 novembre 2009

Attovagliamento da Ercole

E’ da un po’ ragazzi che volevo dirvelo, ma quest’ attovagliamento da Ercole mi da un po’ su ai nervi, e vi spiego il perché.

Tutte le volte che parlo con Roberto del blog, redarguendolo perché non scrive mai niente, lui mi dice che ha già sviscerato l’ argomento con Cesco quindi non reputa opportuno riscrivere le stesse cose…Naturalmente, il tutto sarebbe avvenuto durante un attovagliamento da Ercole.

Oggi leggo l’ undicesimo commento al mio precedente post e inorridisco: Roberto aveva indovinato durante un attovagliamento da Ercoleeeeeeeeeeeeeeeeeee?

Claudio, grande assente di cui credo tutti sentiamo la mancanza ( Claude, riscendi in pista, please!), non vede l’ ora di attovagliarsi da Ercole…

Insomma, Ercole diventa il rivale numero 1 del blog!!! A me sta veramente antipatico!

Massimo Parmeggia, vieni in mio soccorso, arrabbiati ( o fingi di arrabbiarti) anche tu….

mercoledì 11 novembre 2009

Ferrara e Palazzo dei Diamanti




Non so se siete frequentatori delle mostre di Ferrara. Io sì, le trovo belle e anche comode.

Il lunedì è il mio giorno libero. L’ho scelto proprio perché mi sembra che in tal modo di domenica si prolunghi la festa…Capita che di lunedì, talvolta, io mi ritrovi con degli amici (“pensionati” già da due anni, loro beati!) per qualche escursione culturale…Ferrara è una meta ambita, anche perché di lunedì c’è il mercato e noi donne, si sa, per i mercatini andiamo in solluchero…Il realtà, il gruppetto è tendenzialmente formato da tre persone e l’ unico maschio presente sopporta pazientemente anche la parentesi, più o meno lunga, dedicata agli acquisti…

Ieri l’ altro abbiamo visto i quadri di Boldini, ferrarese d’ origine, vissuto a Parigi nell’ epoca degli impressionisti, grande amico di Degas… E’ lui l’ autore del famosissimo ritratto di Verdi che imperversa in ogni testo di pittura e no e devo dire che, dal vero, le sue opere, e soprattutto i suoi ritratti, sono veramente dei capolavori…

Le mostre a Palazzo dei Diamanti seguono generalmente un percorso tematico, legato agli anni di produzione del pittore o ai tipi, come ad es. i paesaggi, i ritratti, gli interni…in ogni stanza un “tema” … Così, per rendere meno noioso il percorso, al termine della visione delle opere di ogni stanza io decido quale opera mi è piaciuta di più nella stanza e, quel che è peggio, rompo i miei compagni di…disavventura (che la sera tornano alle loro abitazioni riassaporando le gioie del focolare domestico e di quella moglie e di quel marito talvolta bistrattati proprio perché moglie e marito…) esternando loro il mio pensiero, pensiero di cui, dalle espressioni, penso che farebbero volentieri a meno…

A voi, in ricordo della mia bella giornata, voglio regalare il soggetto che mi è piaciuto di più dell’ intero percorso: il bellissimo Donna in nero che guarda il "Pastello della signora Emiliana Concha de Ossa"…

Poiché però andrebbe visto dal vero, vi consiglio di recarvi là…

lunedì 9 novembre 2009

Uno su mille

Lo spunto per un post me lo da uno spettacolo, quello di Gianni Morandi su Rai Uno andato in onda stasera.

Lo spot pubblicitario ha imperversato nell’ ultimo mese per giorni e giorni, lo avete visto? Gianni col suo bel sorriso aperto ringrazia la gente, ovvero tutti quelli che lo hanno amato per così tanti anni e che hanno contribuito al suo successo, cantando una bella nuova canzone: “Grazie a tutti”, anche a quelli che gli hanno chiuso la porta in faccia e gli hanno detto no. Ricorderò sempre che, nel periodo di massima estasi per lui (durato, per me, almeno una quarantina d’ anni), chiesi a mia Mamma quale canzone di Gianni le piacesse di più. Lei ci pensò un po’ e rispose: “Uno su mille”. Ricordo ancora la mia domanda incredula: “Davvero?” Lei insistette: “Sì”. Ancora oggi ho davanti agli occhi la sua espressione dolce e triste e mi commuovo . Uno su mille è del 1985 e la mia mamma nel 1986 morì…E’ proprio vero: solo uno su mille ce la fa e Gianni rappresenta anche questo: una tenacia non comune, non solo perché è da più di cinquant’ anni che calca le scene ma anche perché dall’ oggi al domani il pubblico gli voltò le spalle ( io no) e lui cadde dalle stelle alle stalle. Non si perse d’ animo e dopo anni in cui bussò a tante porte chiuse qualcosa cambiò e lui ricominciò a sfornare tantissime altre belle canzoni. Nel frattempo, con grande umiltà, frequentò il Conservatorio….

Grande, grande Gianni. Grande perché non ha mai dimenticato le sue origini umili, i suoi amici d’ infanzia, la solidarietà. Mi piace pensare che sia stato fedele alla sua ideologia di sinistra attraverso le sue iniziative di solidarietà, prima tra tutti “La partita del cuore”… Sua mamma abitava vicino al Galvani, lui all’ epoca aveva casa a Tor Lupara ma veniva sempre a trovarla, la sua mamma…io speravo di incontrarlo, magari all’ uscita da scuola, ma niente da fare. Con una mia amica, a cui avevo attaccato la “Giannimania”, andammo a vedere la prima del film “La cosa buffa” in cui si vede una sua scena osè. Lo proiettavano al cinema Ambasciatori, che all’ epoca si trovava in via Orefici. Gianni era lì e quando ci vide, due ragazzette ingenue e ammiratrici, ci consigliò di non entrare perché era sicuro che ci avrebbe deluso… In effetti entrammo lo stesso, un po’ il suo nudo ci deluse ma durò poco e tornammo in breve tempo ad essere sue accanite sostenitrici… Se colloco quell’ episodio al tempo odierno, so che oggi non potrebbe verificarsi mai il rispetto per l’ ingenuità e la freschezza di due teenager da parte di un personaggio di spettacolo all’ apice del successo! Gianni era un personaggio “positivo”, con dei valori che trasmetteva anche con questo tipo di atteggiamenti.

Rappresenta un’ epoca, l’ epoca della nostra giovinezza. L’ epoca della vita più vita. Rappresenta l’ entusiasmo di chi ce la può fare, di chi ce la vuole fare. Quante volte ho ascoltato e cantato le sue canzoni! Un mondo d’amore, Non son degno di te, Se non avessi più te, La fisarmonica, Banane lamponi, Canzoni stonate, C’era un ragazzo che come me…E quanta semplicità nel suo atteggiamento… Non è un caso che nello spettacolo iniziato stasera lui in ogni puntata vada a casa di un ascoltatore, sorteggiato tra chi lo ha chiamato in diretta per telefono, a cantare: l’ idea è molto carina e “democratica” e fa parte di lui… Il timbro della sua voce, poi, è per me impareggiabile. Mi fa vibrare corde interne che non so nemmeno io descrivere…

Eppure, ve l’ ho già detto: a un certo punto, dall’ oggi al domani, mi è passata.L’ alchimia si è interrotta. Ascoltarlo mi piace sempre, ma mi mette malinconia…Stasera ho faticato a non voltare canale.

Malinconia: che sia perché, come dice lui, “il passato non potrà tornare uguale mai…”?

giovedì 5 novembre 2009

anniversario del blog

E' passato circa un anno o poco più da quando questo blog, che già esisteva. è stato completamente trasformato e rivitalizzato grazie all'encomiabile sforzo di Massimo F. e Roberto P.
Per un po' di tempo il blog è cresciuto per l'ingresso di alcuni entusiastici "adepti", poi, arrivati a quota 5, la crescita si è fermata.
Ma non si è fermata la vitalità del blog, ricco sempre di spunti e di discussioni.
E siamo arrivato così fino all'estate 2009, qiando c'è stato un calo di partecipazione del tutto "fisiologico" (per gli ovvi motivi legati alla stagione estiva, che tutti conosciamo e che quindi è inutile stare a riepilogare).
Ma poi è arrivato l'autunno, sono arrivati i primi freddi, le giornate corte e biue, è ripresa l'attività normale dopo la pausa estiva, ma il blog langue, anzi sembra ormai ad un passo dall'estinzione.
Nulla di male, per carità; con gl'impegni che ciascuno di noi ha (lavoro, casa, famiglia, salute) è sempre più difficile trovare un po' di tempo da dedicare alle proprie attività preferite.
Ma probabilmente conta anche il fatto che ognuno di noi ha interessi diversi ed è difficile impostare un argomento di discussione interessante per tutti.
Del resto, è quanto succede nei forum, ognuno dei quali è dedicato a specifici argomenti.
Ad. es. , se io voglio parlare di meteorologia, frequento i forum meteorologici dove so che i post che pubblico troveranno interesse e partecipazione, ma se voglio parlare di astronautica non posterò l'argomento in un forum meteo, ma frequenterò un forum astronautico, e così via (ho volutamente fatto un esempio personale).
Insomma, impegni personali con relativa mancanza di tempo, difficoltà nel trovare argomenti interessanti per tutti, mancata crescita partecipativa al blog ed infine una certa stanchezza, una certa disaffezione, anch'essa del tutto normale e fisiologica dopo un certo periodo di tempo (ormai conosco bene i meccanismi di partecipazione ai vari forum e blog, con utenti che scrivono come matti per mesi e poi non si fanno più sentire).
Alla fine, però è stata una bella esperienza ed è stato bello risentirci........

sabato 24 ottobre 2009

Influenza

O forse solo un forte raffreddore.
Sta di fatto che dopo una settimana altalenante, ieri ero quasi afono e oggi ho il classico “naso che cola”.
Spero passi presto, perché la prossima settimana si annuncia piena di scadenze personali.
Così, mentre aspetto le 18 per guardarmi il Bologna a Genova contro la Sampdoria (sperando che il risultato non mi faccia schizzare in alto il mercurio del termometro) e poiché gli occhi si rifiutano di leggere, scrivo, tanto per ravvivare il blog.
Claudio, tempo fa, ci suggerì un autore svedese che, prima di morire, ha scritto una trilogia (Millennium) piacevole (anche se ribadisco che il secondo e terzo libro sono notevolmente inferiori rispetto al primo) giudizio evidentemente diffuso se ancora oggi alla libreria Mondadori (sì, io vado lì, certo non regalo i miei soldi a Feltrinelli o alla Coop per finanziare “il nemico” :-) tutti e tre i romanzi sono tra i più venduti.
Non conoscevo la letteratura gialla scandinava, così ho pensato bene di approfondire e sono giunto, quasi subito, a Henning Mankell, autore di numerosi romanzi gialli e, soprattutto, “papà” del Commissario Wallander.
I gialli sono fatti bene, la trama esiste ed è ben congegnata, le due ore o più che si impiegano a leggerli sono ben spese, ma …
Ma anche Mankell ed anche un’altra autrice, questa volta norvegese, di cui non ricordo il nome, mi danno una strana sensazione.
La mia impressione è che, con tutti i condizionamenti, con tutti i tabù di cui la società scandinava sembra essere pervasa, stiamo leggendo letteratura decadente.
Letteratura, sia pur gialla, di nazioni ormai svuotate da ogni linfa vitale.
Tutti i personaggi sono complessi, introspettivi, hanno una sequela di problematiche, anche personali, che difficilmente li immagino ridere, divertirsi e poi andare a dormire soddisfatti.
Da appassionato di fantascienza non faccio fatica a paragonare queste ambientazioni e quelle di alcuni film in cui i “nostri” arrivano su un pianeta con menti “superiori” che però hanno perso ogni interesse alla vita, perché tutto è regolato, tutto è perfetto, tutto funziona, ma manca un dato fondamentale: la vita.
Beh … per fortuna che nei gialli, anche in quelli scandinavi, ci sono gli assassini che, almeno, un po’ di sentimento lo provocano.
Ma anche gli assassini sono complicati, sembra quasi che non sia interamente colpa loro ma di una infanzia sfigata, di una violenza subita, di qualche incidente che li ha portati ad odiare l’umanità.
In parole povere.
Trame avvincenti, ma se rappresentano lo specchio della società scandinava e, in prospettiva, quella della nostra società occidentale, aspettiamoci di estinguerci presto e di essere sottomessi da popoli più energici e con maggiore vitalità.
E se così fosse, se non arriviamo a reagire per tornare alle grandi passioni, ce lo meriteremmo.

sabato 10 ottobre 2009

Il Regno del Nord, di Arrigo Petacco

Nonostante questo mese sia per me pieno di impegni, sono riuscito a leggere il libro di cui propongo la copertina.
Arrigo Petacco, con la consueta maestria di scrittore di storia più che di storico, ha raccontato una parte del nostro Risorgimento che abbiamo tutti studiato, ma che poco abbiamo approfondito.
Il Regno del Nord, dalla Valle d’Aosta all’Istria e Dalmazia.
E, poi, un Regno del Centro e un Regno del Sud, con Roma e poche terre intorno lasciate al Papa che, però, sarebbe diventato il “Presidente Onorario” di tale Confederazione Italica.
Lo chiama il sogno di Cavour, che non si realizzò per colpa di Garibaldi (e degli Inglesi, of course …).
E se fosse più attuale di tante “riforme” pensate in oscure aule universitarie e che non vedranno mai la luce ?

giovedì 8 ottobre 2009

Considerazioni a caldo sul noto lodo



La Corte Costituzionale ha annullato il lodo Alfano.

In attesa di leggere la motivazione, e anche a volere tacere della violazione del principio di uguaglianza (art. 3 Cost)(troppo rilevanti le disquisizioni da fare sulla separazione dei poteri!), sono peraltro assolutamente convinta che la sospensione del processo penale per le più alte cariche dovesse essere disposta con legge costituzionale (art. 138 Cost.) e non con legge ordinaria. Infatti la materia è costituzionale e in base al principio di gerarchia delle fonti del nostro ordinamento non poteva essere modificata con legge di grado inferiore alla Costituzione.

E’ vero che la sentenza di annullamento è stata emessa solo a maggioranza mentre avrei pensato, data l’ evidenza dell’ illegittimità del lodo, ad una unanimità, in senso contrario, peraltro, a quanto voluto dai promotori dello stesso; comunque la questione poteva quantomeno essere controversa… Cosicchè, in tempi non sospetti, non mi sarebbe mai venuto in mente di ritenerla una sentenza politicizzata;
qualunque esito avesse avuto il giudizio della Corte, questo sarebbe stato invece "politico": ma inevitabilmente...Su un quotidiano di oggi si legge che" la rabbia del Premier sia esplosa incontrollabile"(era effettivamente percepibile...) contro il responso della Consulta, fino a coinvolgere anche l' apparentemente incolpevole P.d.R....

Io questa volta sono perplessa: e voi?


mercoledì 30 settembre 2009

29 settembre (dall'almanacco di Frate Indovino)

Non avrei voluto più scrivere delle varie ricorrenze del calendario per non fare arrabbiare troppo Roberto, ma il 29 settembre è una data speciale.
Dal punto di vista delle tradizioni, il 29 settembre, festa sei S.S. Arcangeli Michele,Grabriele,Raffaele è il giorno dei traslochi: nel dialetto (anzi, nella lingua, perchè si tratta di lingua, non di dialetto) bolognese traslocare si dice "fer san michel" (fare san michele) in quanto i traslochi avvenivano proprio in questa ricorrenza (questo perchè tradizionalmente i contratti d'affitto scadevano il 29 settembre).
Ma il 29 settembre è importante anche per un'altra cosa: ieri sera a Modena si è celebrata un festa in piazza molto nostalgica, con l'intervento di musicisti e cantanti degli anni '60 e '70, per celebrare la canzone dell'Equipe '84 (29 settembre, appunto) ed ovviamente con la presenza anche di Maurizio Vandelli, modenese "doc".
Si tratta di una delle canzoni più famose degli anni '60, diventata un autentico "cult", capace, da sola, con quel suo titolo particolare e così accattivante, di rappresentare un'epoca purtroppo sempre più lontata, remota, arcaica e così diversa dall'epoca schifosa che stiamo vivendo.
Mi ricordo che la prima volta che la sentii ero dal barbiere (uno dei vecchi barbieri di paese, ad Anzola, di quelli che oggi non esistono più).
La canzone mi piacque subito, ma non il titolo: accidenti perchè fra tante date scegliere proprio il 29 settembre (due giorni dopo cominciavano le scuole) ?

Scusate quest'ultimo thread; probabilmente dico sempre le stesse cose, ma ormai guardo sempre più indietro piuttosto che avanti.

martedì 22 settembre 2009

Equinozio d'autunno

Eccomi di ritorno dal mio ultimo periodo di ferie.
Sono piuttosto acciaccato per un infortunio capitatomi durante la partenza per la Sardegna (frattura ad un dito del piede sinistro).
Questo evento, unitamente ad altri problemi di salute di minore entità, hanno reso queste ultime ferie un po' tribolate.
Comunque, eccoci arrivati ad un altro grande appuntamento stagionale: oggi, con l'equinozio, inizia l'autunno, la stagione che più preferisco (a dire il vero, dal punto di vista meteorologico, l'autunno era già iniziato il primo di settembre).
Stupendo è soprattutto il mese di settembre quando la grande, feroce estate si fa finalmente da parte, cedendo il posto a giornate dal clima più mite, dolce, rilassante.
La campagna finalmente si ristora dopo lo spaventoso calore estivo e, grata della ritrovata frescura, ci fornisce i suoi ultimi dolcissimi doni: fichi, mele, pere, ma anche le ultime prugne e poi granoturco e barbabietole.
Ma soprattutto uva, la dolcissima uva.
E' la stagione della vendemmia, la grande festa autunnale che chiude la stagione agricola.
Erano due la grandi feste del raccolto delle antiche società contadine:
la mietitura, all'inizio dell'estate e la vendemmia alla fine.
I due momenti più importanti dell'anno, quelli che danno da mangiare e da bere, che forniscono gli alimenti base per il nutrimento dell'uomo nelle antiche socità agricole dell'Europa e del Mediterraneo: il pane e il vino.
Ben tornato, dolcissimo autunno !

martedì 8 settembre 2009

Mike Bongiorno: la nostra televisione

Pochi giorni dopo la morte di Virgilio Savona, la “mente” del Quartetto Cetra, dobbiamo tristemente registrare anche la inaspettata scomparsa di Mike Bongiorno.
Inaspettata perché era con curiosità che aspettavamo di vedere la riedizione del Rischiatutto, il telequiz che fu una costante nella nostra adolescenza, forse il simbolo più conosciuto, citato e rimpianto della televisione in bianco e nero di quella Italia che, nonostante tutto, cresceva.
Di Mike Bongiorno, morto oggi a 85 anni, pare per infarto, potrete leggere biografie e “coccodrilli” preparati da tempo.
Io lo voglio ricordare come uno di quei “grandi vecchi” della televisione di cui, oggi, rimane ormai il solo Raimondo Vianello.
Il primo ricordo di Mike Bongiorno in televisione mi affiora nella mente, rigorosamente in bianco e nero, con uno schermo in cui “l’effetto nebbia” la faceva da padrone.
Non abito in una zona favorita per l’analogico (e anche il digitale terrestre ancora non “mi ha raggiunto”) per cui potrei sbagliarmi, ma era il secondo canale che si vedeva peggio ed era lì, credo, che trasmettevano “La fiera dei sogni”.
Ma il vero trionfo, mai più eguagliato nonostante i ripetuti successi delle sue trasmissioni, lo ottenne con il “Rischiatutto”.
Tre concorrenti “l’un contro l’altro armati” di conoscenza e di riflessi.
Ognuno con una materia a propria scelta per le domande iniziali e quella finale (quale busta ? la uno, la due o la treeeee ?) e in mezzo il tabellone, con il rischio e il jolly, ma anche con una varietà di argomenti che richiedevano una cultura generale di base.
E parte di quelle nozioni ci sono rimaste impresse, a imperitura memoria.
Come la perfetta conoscenza de “I tre moschettieri” da parte del signor Ernesto Marcello Latini, cui, mi ricordo ancora, fu domandato persino : quale personaggio apre una porta e dice “eh?”.
Appassionato dei romanzi di Dumas (e in genere dei “romanzi d’appendice”) sarei caduto su quella domanda strana e particolare.
Ma il campione seppe rispondere con certezza: Richelieu (alla fine del romanzo, il Cardinale volle rappacificare i suoi moschettieri con quelli del Re, ma appena uscito questi ripresero a litigare ed è allora che rientra e si esprime semplicemente con un “eh?”).
E che dire del campionissimo, il più grande anche se a vincere la supersfida fu il toscano Andrea Fabbricatore, Massimo Inardi che cadde sull’Agrippa (Marco) del Pantheon per un lapsus con l’Agrippa dell’apologo (Menenio).
Conobbi, nei primi anni ottanta, una delle campionesse di Mike.
Una bella donna, anche se frenetica nelle sue mille attività, che mi raccontò che Mike era persona di grande cultura e molte delle domande erano da lui preparate.
A suo parere anche le celeberrime gaffes erano studiate a tavolino per dare copertura (oggi si direbbe: mediatica) alla trasmissione ed al personaggio Mike.
E Mike si circondò sempre di belle donne, come "vallette", termine scevro da ogni "politicamente corretto", di cui due, su tutte, emergono dal lungo elenco: Sabina Ciuffini, la valletta del Rischiatutto, con le prime minigonne televisive "spinte" e Paola Barale, che in tempi più recenti seppe trovare una propria strada verso il successo televisivo (ma anche lei con notevoli minigonne ai tempi in cui era la valletta di Mike).
E fu un’altra campionessa, Giuliana Longari, la prima vera campionessa del Rischiatutto, divenuta famosa per una gaffe mai provata.
La famosa frase: signora Longari mi è caduta sull’uccello (intendendo: ha sbagliato una domanda di ornitologia).
Mi ricordo che Mike ha più volta sfidato a trasmettere lo spezzone di quella gaffe, ma nessuno ci è mai riuscito.
E come dimenticare il “tifo” mai nascosto per la Juventus e le pubblicità, in cui Mike fu maestro ?
Dalla Grappa Bocchino (“sempre più in altoooo”) a Dash, alle varie televendite all’interno delle sue trasmissioni.
Così moderno che neppure la seconda generazione della televisione (ad esempio Baudo) è riuscito ad eguagliarlo.
Così anche Mike Bongiorno raggiunge Corrado e Alberto Sordi, Alberto Lupo e Virgilio Savona e ascende al pantheon dei miti televisivi di un’Italia che non c’è più, un’Italia migliore, più ruspante anche se più povera, con la sua liretta così oscillante eppure così solida.
Quelli della mia generazione ricorderanno per sempre quel Rischiatutto e, forse, il Fato non ha voluto che a quelle splendide e nostalgiche immagini in bianco e nero se ne sovrapponessero altre, colorate, troppo moderne.

sabato 29 agosto 2009

Omaggio a Virgilio Savona e al Quartetto Cetra



Se anche ne avevamo già scritto proponendo lo stesso filmato, non posso esimermi da un omaggio a Virgilio Savona, "mente" del Quartetto Cetra, deceduto la notte scorsa.
Quando ho letto la notizia della sua morte, mi sono ritornati in mente tanti “siparietti” della televisione degli anni sessanta e settanta.
Una televisione con due soli “canali” in cui si alternavano, con un rassicurante ritmo sempre uguale, il film del lunedì, il telefilm del martedì, il teatro al mercoledì, Mike Buongiorno al giovedì, una scelta random di tutto ciò al venerdì, lo show del sabato sera e lo sceneggiato della domenica.
Il Quartetto Cetra era, di diritto, al sabato sera.
Studio Uno, ma anche le varie edizioni speciali di spettacoli che solo nominalmente erano “one man show”, vedevano questo brillanto gruppo vocale tenere con sicurezza la scena.
Epiche le loro rivisitazioni in chiave ironica di sceneggiati, film e opere.
Brillanti e profonde le loro canzoni, interpretate sena una sbavatura, con classe e ironia, senza mai scendere nel turpiloquio e nella volgarità.
Così come nelle loro interpretazioni.
Altra classe, altri tempi, se si pensa al guittaggio “ideologicamente corretto” di tanti che per un passaggio televisivo si prestano a qualsiasi volgarità (come il ben noto comico di sinistra che ogni volta cerca di tastare i genitali del malcapitato presentatore di turno).
Tata Giacobetti, marito della splendida Valeria Fabrizi, e riconosciuto “bello” del gruppo, fu il primo ad andarsene nel 1988.
Si concluse allora la carriera del Quartetto Cetra che, mancando uno dei componenti, decise di non poter proseguire.
Nel 1990 venne a mancare Felice Chiusano, il “pelato”, che era da tutti ricordato come un buontempone, pronto allo scherzo.
Ieri è deceduto Virgilio Savona, la “mente” del gruppo, marito di Lucia Mannucci quarto e unico componente del gruppo ancora in vita.
Mi piace ricordarlo (e ricordarli) con il brano tratto da you tube e relativo ad una commedia musicale, una parodia dei tanti western dell’epoca, che allora non ebbe successo e di cui abbiamo già parlato.
A me “Non cantare, spara”, piacque e, probabilmente, potrebbe ancora oggi essere trasmesso.
Se non altro per i nostalgici dell’Italia pulita che fu, anche in televisione, quella degli anni sessanta e settanta.

giovedì 13 agosto 2009

Ferragosto

E così siamo arrivati a Ferragosto, una delle tre grandi festività reglioso-mondane che caratterizzano l’anno. Già, perché ormai sono diversi anni che ho l’abitudine di suddividere l’anno solare in tre grandi quadrimestri delimitati dalle tre grandi festività cardine.
Fateci caso: Pasqua, Natale e Ferragosto hanno tanti punti in comune e sono nettamente più importanti di tutte le altre festività religiose e civili.
La loro superiorità deriva da un imbattibile mix di aspetti religiosi e mondani
Vediamoli uno per uno (tenendo presente che per Natale intendo le intere festività natalizie, compresi Capodanno ed Epifania):
1) l’importanza religiosa di Natale e Pasqua è indiscutibile, ma altrettanto evidente mi pare la superiorità di Ferragosto (la festa della Vergine Maria, dell’Assunta) su tutte le altre: vi sfido a trovarne un’altra più importante
2) aspetto mondano: Natale, con la sua corsa agli acquisti concomitante al grande aspetto religioso della festività (le domeniche dell’Avvento) e poi gli esodi massicci verso le località di villeggiatura (montane, ma anche estere); Pasqua, festa in cui l’attesa è soprattutto di natura religiosa (la Quaresima) ma c’è anche un aspetto mondano relativo ai regali (anche se per Pasqua hanno un valore più che altro simbolico: le uova, la colomba,ecc.). E poi, come per Natale, gli esodi verso la località di villeggiatura, ancora più massicci che per Natale, anche se per un periodo più breve. Infine Ferragosto in cui l’aspetto mondano dell’attesa è enorme: il grande rito delle ferie, coi suoi grandi esodi, che iniziano in luglio e terminano solo dopo la celebrazione della festa.
3) Queste tre feste solo le uniche per le quali ci si saluta con un Buon… (Buona Natale e Buon Anno, Buona Pasqua, Buon Ferragosto)
4) Sono le uniche tre feste in cui è tutto chiuso, nessuno lavora e in TV trasmettono regolarmente le interviste alle poche persone costrette, per il loro tipo d’attività, a lavorare
5) Sono le uniche occasioni in cui i giornali non escono (unica eccezione il primo maggio)
6) Per i bancari sono le uniche feste la cui vigilia è mezza festività (anche in questo caso con l’unica eccezione della festa patronale). Si potrà obiettare che la vigilia di Pasqua viene sempre di sabato, ma il contratto prevede che le filiali aperte in quella giornata (ad es. a Pavullo) facciano mezza giornata
7) Ed ora passiamo all’aspetto gastronomico, con l’importanza del momento conviviale di queste tre feste, che non si ritrova in nessun’altra ricorrenza: cenone della vigilia di Natale, pranzo di Natale, cenone di S.Silvestro, pranzo di Pasqua, pranzo di Ferragosto (sì, anche il pranzo di Ferragosto è importantissimo: nella mia famiglia lo è alla pari di Natale e Pasqua; per Ferragosto mio padre ci tiene ad avere tutti i suoi figli a pranzo, come per Natale e Pasqua ed i ristoranti hanno il pienone più totale).

Insomma, è arrivato anche Ferragosto: godiamoci questa festa e ricordiamoci che subito dopo bisognerà pensare al Natale.

Buon Ferragosto

domenica 9 agosto 2009

Ancora a proposito dell'Apollo 11


Ho trovato sul web quest'immagine dei 3 astronauti dell'apollo 11 ricevuti da Obama.
Sono, iniziando da sinistra, Collins, Aldrin e Armstrong.
La prima cosa che mi viene da dire è:
santo cielo, come sono (come siamo !) invecchiati !!!
E' veramente passato tanto tempo, una vita intera.
Un secondo pensiero, meno angoscioso (ma non di molto) è che per fortuna sono ancora tutti vivi ed in buona salute (in fondo trattasi signori ormai molto vicini agli 80 anni).
Bisogna infatti considerare che purtroppo molti degli astronauti protagonisti di quegli anni fantastici sono morti (per l'età, ovviamente, per malattie, per incidenti).

Per tornare all'immagine qui sopra, essa è stata tratta dal sito "forumastronautico.it", fatto molto bene e che consulto quasi quotidianamente.

E allora, faccio mie le parole del redattore del sito: "Thanks, guys" (grazie, ragazzi !, grazie per quelle indimenticabili giornate di tanti anni fa !)

lunedì 3 agosto 2009

5 agosto. la Madonna della neve

Il 5 agosto ricorre la festività della Madonna delle Neve, festività a me piuttosto cara per i legami che ha con la meteorologia e la storia del clima.
La leggenda è probabilmente già nota a molti:
Siamo a Roma, nel IV secolo d.c., durante il pontificato di papa Liberio (352-366): un patrizio di nome Giovanni e sua moglie, non avendo figli, decisero di edificare una chiesa alla Vergine Maria. Nella notte fra il 4 e il 5 agosto comparve loro in sogno la Madonna che disse di edificare la chiesa nel luogo che sarebbe stato indicato da un evento miracoloso.
Lo stesso sogno lo fece papa Liberio.
I tre, svegliatisi la mattina dopo, videro che il colle Esquilino era coperto di neve per una incredibile nevicata fuori stagione: era quello l’attesa miracolo. Su quel colle il papa in persona tracciò nella neve il perimetro della nuova chiesa, che sarebbe diventata l’attuale Basilica di Santa Maria Maggiore.
Questa è ovviamente una leggenda, ma se consideriamo che ogni leggenda di solito ha sempre un sottofondo di verità, non è azzardato pensare che in quegli anni, in cui tra l’altro si registrò un forte raffreddamento climatico, sia successo un evento straordinario quale può esserlo una nevicata (a Roma !!) in pieno agosto.
Ha formulato questa ipotesi l’insigne storico Emmanuel LeRoy Ladurie, nel classico lavoro “Tempo di festa, tempo di carestia. Storia del clima dall’anno mille”
In questi anni surriscaldati, in queste estati roventi quando è un miracolo anche soltanto una massima sotto i 30, fa piacere pensare che in un agosto lontano da noi ormai quasi 1.700 anni, la neve abbia potuto imbiancare le ns.regioni.

lunedì 20 luglio 2009

21 luglio 1969:il primo Uomo sulla Luna

Quaranta anni fa l’Uomo compì una impresa che resterà impressa per sempre in chi, quel giorno, c’era: un piede umano calpestò, per la prima volta, il suolo lunare.
Io non avevo ancora compiuto 13 anni ed ero, come tanti, appassionato della vicenda astronautica che si confondeva obbligatoriamente con i racconti di fantascienza che già da alcuni anni avevo cominciato ad apprezzare per il tramite di Urania.
La copertura, oggi si direbbe “mediatica”, fu completa e ricorderò sempre il duetto di Tito Stagno in studio con Ruggero Orlando da “Nuova” (sì, diceva proprio così) York.
Nomi divenuti oggi mitici e che si vanno ad aggiungere a tanti altri pionieri della nostra televisione.
Ero in montagna, per la precisione a Santa Caterina Valfurva.
Naturalmente con i miei genitori.
I moti studenteschi erano arrivati ancora attutiti in una Italia ancora del benessere, mentre i moti operai, con i devastanti scioperi generali organizzati dalla triplice e che avrebbero distrutto la nostra economia, erano ancora allo stato di minaccia.
Ma quel luglio 1969 eravamo tutti con la testa sulla … Luna.
Le vacanze scorrevano abitualmente in montagna e poi al mare, ma la parte migliore io l’ho sempre considerata quella a casa, a Bologna, con le interminabili partite con gli amici, nei giochi di società da tavolo, all’ombra di qualche albero o direttamente all’interno del vicino bosco durante le calde ore del giorno e a calcio, più sul tardi, quando cominciava a scendere il sole.
Quel 21 luglio eravamo in montagna.
In molti testi leggerete che l’Uomo è sceso per la prima volta sulla Luna il 20 luglio e non il 21 luglio 1969.
Questioni di fuso orario, per l’Italia era il 21 luglio.
Quel 20 luglio era trascorso nell’attesa.
Qualche giorno prima era partito l’Apollo 11, la missione che aveva come obiettivo il raggiungere la Luna, scendere, risalire e tornare a casa.
Tre astronauti a bordo del Columbia: Neil Armstrong, “Buzz” Aldrin e Michael Collins.
Due soli avrebbero avuto il privilegio di scendere con il modulo di esplorazione lunare, il LEM, denominato “Eagle”.
Così avvenne.
Già nel tardo pomeriggio del 20 luglio era programmata la discesa sulla Luna e mio padre ed io eravamo assieme a molti altri ospiti dell’albergo in sala televisione aspettando il momento sognato, temuto, immaginato.
Si susseguirono però i rinvii, a dimostrazione della delicatezza e della rischiosità di una impresa nella quale il Presidente Richard Nixon aveva giocato molto anche dell’autorevolezza degli Stati Uniti nel mondo, perché la discesa sulla Luna era l’epilogo di una “gara” lunga 12 anni con l’Unione Sovietica.
Che la missione Apollo 11 avesse un sapore decisamente fantascientifico lo dimostra anche come, per ingannare l’attesa, la televisione mettesse in onda alcuni film del genere, tra i quali mi ricordo “Il risveglio del dinosauro”.
Poco alla volta la sala si svuota.
Mia madre era già andata a dormire da tempo.
Ad un certo punto, mi ero addormentato, sento scuotermi.
Era mio padre che mi diceva: stanno atterrando (o forse usò il termine “allunando” …).
Era già, in Italia, la mattina del 21 luglio, ancora il 20 luglio per gli Stati Uniti.
Il Lem allunò nel Mare della Tranquillità.
Armstrong e Aldrin fecero la prima passeggiata lunare dell’Umanità.
Celebre la frase di Armstrong, il primo uomo in assoluto sulla Luna, che posando il piede disse: “Questo è un piccolo passo per uomo ma è un grande passo per l'Umanità”.
Ripartirono e ritornarono sani e salvi.
Mi ricordo di aver letto tanti articoli e libri celebrativi e critici.
In particolare alcuni critici sostenevano che, con la discesa dell’Uomo sulla Luna e la conoscenza scientifica del nostro satellite, si sarebbe persa tanta poesia che, nei millenni, era stata motivo di leggenda, di arte, di letteratura o anche, più semplicemente, di tante belle serate romantiche trascorse, tra un uomo e una donna, guardando la Luna e le stelle.
Credo che quei critici fossero completamente fuori strada.
La Luna ha conservato intatto il suo fascino misterioso, nonostante le successive missioni (tra le quali mi piace ricordare la “incompiuta” dell’Apollo 13 con la vicenda dell’equipaggio che rientrava a Terra, senza aver potuto toccare la Luna, per un guasto alla navicella e grazie alla riserva di aria del Lem) o forse perché, ad un certo punto, i costi erano talmente alti che la Nasa fu costretta e terminare l’invio di uomini sulla Luna per dedicarsi al progetto dello Shuttle.
Un progetto dal quale l’Uomo torna a partire per la Luna, per mettervi radici.
La Nasa, infatti, ha già inviato sonde intorno all’antica Selene per determinare la miglior località ove costruire la prima Base Lunare permanente dell’Uomo, prevista per il 2020 (ma non sarebbe più evocativo il 21 luglio 2019, nel cinquantesimo del primo passo ?).
Base Alfa , come in Spazio 1999 oppure semplicemente “Base Luna” come in Ufo ?
Comunque sia, come in Star Trek lo spazio resta la nostra “ultima frontiera”, che ci fa sognare e ci fa paura.
Ma ci fa anche pensare al grande cammino dell’Umanità e a quanto ancora, i nostri nipoti e pronipoti potranno fare e realizzare, perché tale è il destino dell’Uomo.
E mi piace chiudere questo breve ricordo dello sbarco sulla Luna, con il messaggio che Armstrong e Aldrin hanno lasciato, con una targa fissata nella parte inferiore del Lem rimasto sul nostro satellite e che sicuramente resiste al tempo: “Qui uomini del pianeta Terra per la prima volta scesero sul suolo lunare - luglio 1969 A.D. – Siamo venuti in pace in nome di tutta l'Umanità”.

lunedì 13 luglio 2009

Buona Estate

Cari amici e così si va in vacanza.
Per me una settimana in maremma.
Sta arrivando anche un caldo torrido. Ma a me non dispiace.
Beppe grillo si candida nel pd alle primarie : non credo che gli faranno mettere piede nel partito. Ennesimo rovescio per i sinistrati dopo l'uscita folle di Marino sullo stupratore di Roma.
Berlusca incassa indubbio successo col g8 ma le "forze del male" non mollano la presa sulle vicende scabrose private che, possiamo giurarci, terranno banco per tutta l'estate.
Cara Vale io alle Europee ho votato udc. Si torna sempre sul luogo del delitto.
Recentemente ho letto "Il Deserto dei Tartari" e sto affrontando "il Pasticciaccio" di Gadda : stilisticamente complesso ma un capolavoro del '900.
In questo periodo dell'anno mi abbandono sempre al romanzo e diserto il saggio.
Carine le tue notazioni , Vale sulla cultura dei ragazzi di oggi , non mi sorprendono: questo paese è culturalmente in panne: è un valore che non esiste più. Pensate alle vittorie di Napoleone a Waterloo ( con due oo?) di quel megadirigente telecom o alle perle di latino di Berlusca (che voleva incontrare Papà Cervi). O ancora, per par condicio, all'architetto Fuksas che scambiò una citazione di Cesare con un improbabile Cicerone. Mah...
Se tanto mi da tanto...
A tutti una buona estate

sabato 11 luglio 2009

Estate: arrivi, partenze, case, ricordi

Io, invece, parto.

Beh, naturalmente con voi sono in ritardissimo, ma solo oggi apro il blog e vedo il post di Massimo...

La mia maturità è finita ieri e quindi adesso parto io.

Non so se lo sapevate anche voi, ma Leopardi era un estetista e io spero, in inglese, si dice non I hope, bensì "I spere". Il Governo, poi, è formato dai Magistrati……..

Queste le “perle” dei giovani d' oggi…

Per quelle di ieri confido nella memoria di Cesco!

Non so se starò via molto, perchè ho la mia centenaria e amatissima nonna che non sta benissimo, ma ci provo.

A proposito, Claudio, come fare a evidenziare sul Carlino un evento così speciale come il 105esimo compleanno di una nonna ancora lucidissima e in grado di camminare sulle sue gambe?

Vado nelle Marche, in una piccola casa che frequento da sempre...Piccola, sì, ma sul mare (potrei tuffarmici) e con vista Conero...

Se tutto andrà come vorrei, mi rilasserò un po', sperando in qualche giornata di bel tempo...Mi si perdonerà almeno a luglio un po' di incoerenza e, immaginando Massimo in pieno nubifragio, non sono poi così sicura che anche lui non abbia desiderato il sole!

Sole che auguro a Robi & co. nella bella Maremma!

Dicevo che vado nelle Marche, in una casa con un terrazzo più grande di lei.

Piccolo neo: nell’ unico fine settimana trascorso là un mesetto fa, mi si è rotta la veranda; nel tentativo di chiuderla, infatti, sono riuscita a mettere fuori uso, definitivamente e con grande maestria, l' ingranaggio di apertura, ma ho finalmente reso improcrastinabile l' intervento riparatore che, altrimenti, avrebbe atteso un ulteriore annetto.
Poiché la veranda vecchia non si apre e prima di settembre quella nuova non verrà montata, mi chiedo se resisterò alla temperatura torrida di una veranda semisigillata su cui batte il sole cocente per molte ore al giorno.

Non credo, ma c’è sempre uno splendido mare in cui tuffarmi! E poi ci sono tanti meravigliosi ricordi….

A proposito di case e di ricordi, vi regalo due belle poesie, che mi sono appena capitate tra le mani.

Sono certa che piaceranno anche a voi.


BUONA ESTATE, AMICI!

la compravendita

Io vendo la casa con tutto quello che per casa

si intende

Tu compri solo un tetto sopra la testa

Io vendo la soffitta piena di piccioni e fasci di luce

che a strisce gialle si insinuano tra le tegole

tu compri uno spazio adatto per gli oggetti superflui

Io vendo tutte le cene con gli amici le loro voci sonore

Tu compri abbastanza metri quadri dove poter sistemare

una cucina italiana dal design moderno

Io vendo la vista sulle colline viola

e trent’anni di raggi di sole moltiplicati per 365 giorni all’anno

senza contare quelli bisestili

tu compri una finestra rivolta a est

Io vendo latte di luna il suo argento fuso

versato sui tetti dei vicini

Tu compri soltanto una veranda adatta per asciugare i panni

Della camera da letto non voglio parlare

per educazione

Ma posso facilmente supporre quello che tu compreresti

Vendo anche il suono nervoso dei miei tacchi che andavano

avanti e indietro avanti e indietro

su e giù

giù e su

mentre aspettavo i suoi passi per le scale

nel soggiorno

Tu compri il parquet di quercia ben conservato

e mi chiedi

quanto costano i ricordi

a metro quadro?

il trasloco

Da me ci si aspetta una decisione tremenda

fare ordine

buttar via le cose superflue

al momento del trasloco

Essere quella che le chiamerà per nome

una dopo l’altra

(Non riesco a sottrarmi all’impressione

che in questo modo si compia un tradimento)

Devo puntare il dito

afferrare con la mano

e mettere da parte

Quella gonna fortunata con la quale andavo

dal dentista e dal ginecologo

quelle scarpe che da sole conoscevano la strada fino a casa

la tenda dietro la quale eravamo

protetti così bene dai lampioni curiosi

Quel tuo consumato maglione Pierre Cardin

che da profugo hai ricevuto in dono dalla Croce rossa

insieme alla lettera piena di buoni auguri

da parte di una famiglia francese

che non ha voluto (che delicatezza) firmarsi

per non obbligarti alla gratitudine

Com’è tremendo essere colui che indica col dito

Poi guardare come gli operai della nettezza urbana

portano via tutti i ricordi

li macinano insieme a quelli degli altri e li portano all’inceneritore

sopra il quale qualche attimo più tardi

si alzerà una colonna grigia di fumo

(cosa mi ricorda tutto questo?)

Le anime dei nostri oggetti ricadranno su di noi

sotto forma di smog urbano

Emetto condanne a morte

Mi sento come un boia

Non so se sarebbe d’aiuto

mettermi in testa un cappuccio nero

come gli altri assassini

affinché gli oggetti non mi riconoscano.

(Jozefina Dautbegovic da Il tempo degli spaventapasseri

TRADUZIONI DI NEVAL BERBER)

domenica 5 luglio 2009

sono tornato

visto che dalla mia partenza per le ferie (o vacanze, come vuole Valeria: sa più d'antico...) praticamente più nessuno ha scritto, apro un post "di servizio" per annunciare il mio ritorno.
Vacanze in Salento, vicino a Leuca, dove vado ormai da 10 anni, mai come quest'anno bagnate (un temporale al giorno, come nei climi equatoriali), ma belle lo stesso e molto rilassanti.
Peccato ritornare nel solito casino quotidiano, problemi di lavoro compresi.
Qualche piccolo aneddoto: siamo partiti alle 5 di mattina del 20 giugno mentre si scatenava un immenso nubifragio: caricati i bagagli in macchina siamo risaliti in casa a cambiarci perchè eravamo bagnati da cima a fondo. Dopo 2-3 minuti dalla partenza stavamo per bloccarci in un sottopasso completamente allagato: l'abbiamo scampata per un soffio, ma dopo è andato tutto benissimo.
Saluti e a presto.

sabato 13 giugno 2009

La ricreazione è finita

Beh, il blog è stato in vacanza anche troppo :-)
E’ vero che abbiamo dovuto smaltire i postumi della salvezza del Bologna, ma adesso si è già proiettati verso il prossimo campionato … di serie A :-)
A proposito, Di Vaio.
Qui, per ora, siamo tutti lavoratori dipendenti, con uno stipendio fondato su un contratto.
Di Vaio ha o no un contratto già firmato ?
Perché se ce l’ha la querelle sul suo “adeguamento” è un non senso.
Se io firmo un contratto per tre anni, per tre anni quello è il mio stipendio e sono tenuto a dare il massimo della mia prestazione.
Non è che per particolari risultati brillanti ottenuti in un anno possa pretendere un “ritocco” verso l’alto, perché l’anno dopo se non raggiungo gli stessi risultati il datore di lavoro sarebbe legittimato ad un “ritocco” verso il basso.
Così Di Vaio.
Ha realizzato 24 reti salvando il Bologna: benèssum !
Non credo che l’anno prossimo ne realizzerà altrettante, ma anche se fosse, farebbe solo il suo dovere.
E non credo che, qualora gli concedessero un “ritocco”, gradirebbe, se il prossimo comapionato segnasse metà reti rispetto a quello testè chiuso, una sua riduzione.
E poi il sindaco.
Avevamo pronosticato Guazza al ballottaggio, ma c’è arrivato Cazzola.
Il Guazza ha, secondo me, fatto due colossali errori: presentarsi nei quartieri facendone perdere almeno 3 (Saragozza, Porto, Savena) al Centro Destra che ha salvato giusto il “mio” Santo Stefano e non dichiararsi da subito (lo ha fatto con mille punture di spillo, solo oggi) disponibile ad appoggiare Cazzola se fosse arrivato lui, come è arrivato, al ballottaggio.
E qui mi fermo, sennò lunedì, quando mi “attovaglierò” da Ercole, subirò la reprimenda di Roberto per aver fatto propaganda elettorale :-).
Tanto sapete per chi voterò al ballottaggio e senza ritirare le schede referendarie ... ;-)
Buona domenica.