Ogni tanto capita che escano film o sceneggiati che riconciliano con il prodotto cinematografico o televisivo.
Mi è capitato, per il cinema, con American Graffiti e poi con Ritorno al futuro e, adesso, in campo televisivo mi capita con Yellowstone, la cui nuova stagione andrà in onda su Sky Atlantic da mercoledì 1° marzo.
E sono curioso di come la porteranno avanti.
Fino ad ora darei un bel 9, solo perchè non attribuisco mai il massimo dei voti a niente ed a nessuno, perchè non esiste la perfezione.
Yellowstone è un cosiddetto western moderno, ambientato ai giorni nostri e narra degli eredi di una dinastia che, trasferitasi nel Montana durante la Conquista del West (ne è stato fatto un prequel intitolato 1883 i cui episodi sono tutti disponibili su Paramount+) si è assestata in una valle e ha ingrandito le sue attività, superando difficoltà di ogni genere (altro prequel intitolato 1923 è in corso sempre su Paramount+).
Oggi, il ranch, ma soprattutto le terre di Yellowstone, sono ambite dagli speculatori che rappresenterebbero il progresso ed è bellissima la frase, in una stagione precedente, del protagonista (il patriarca interpretato da Kevin Costner) che, candidato alla carica di governatore, si oppone agli speculatori arrivati dall'est, dicendo che se i cittadini vogliono il progresso (rappresentato dagli speculatori) allora non devono votare per lui, perchè lui rappresenta l'opposto del progresso, il muro contro il quale gli speculatori andranno a sbattere.
Una epica che richiama la lotta del Bene contro il Male, della Tradizione contro la presunta innovazione.
Yellowstone non è una serie di buoni sentimenti, ma di Valori forti che possono anche sembrare violenti, ma rappresentano l'essenza del progresso, quello vero, dell'Umanità che non potrà mai proseguire se si recidono le Radici di una appartenenza e di una Storia.