domenica 25 ottobre 2015

Paride Tumburus

E cinque.
Il tempo, inesorabilmente, porta via quelli che furono gli eroi della nostra infanzia e che vorremmo restassero immutati negli anni.
Paride Tumburus era lo stopper (oggi sarebbe, a grandi linee, uno dei "centrali") del Bologna dello scudetto.
Portava il numero quattro.
Era forse uno dei meno appariscenti, dei gregari della squadra, ma come tutti i gregari fu un elemento essenziale del grande Bologna.
Un cognome forse ancora più strano del nome (chissà perchè Paride ..) , uno dei friulano che aiutarono il Bologna a vincere il suo ultimo scudetto.
Non accendeva la fantasia di noi bambini, che idolatravano i goals di Nielsen e Pascutti e le giocate giocate di Haller e Bulgarelli, mentre prestavamo meno attenzione ai difensori, tranne forse al portiere.
E così Tumburus , raggiunge Bulgarelli, Haller, Furlanis e Nielsen che , naturalmente agli ordini del Dottore,  calcano il rettangolo verde in cielo.

sabato 24 ottobre 2015

Il ritorno dei Morti di Sonno

L'hanno detto anche questa volta.
Questa mattina, al termine della trasmissione iniziale rai delle 6, ci hanno ricordato che nella notte si torna all'ora solare e, quindi, recupereremo l'ora di sonno che avevamo perso a marzo.
Così si spiega perchè, per sette mesi, siamo tutti imborniti e capiamo fischi per fiaschi: ci mancava un'ora di sonno.
Da domani saremo tutti pimpanti ... almeno fino a marzo.
Chissà poi perchè si ostinano a toglierci per sette mesi un'ora di sonno ... magari perchè torna comodo avere una massa di rintronati cui raccontare la rava e la fava senza che capiscano nulla ?

domenica 18 ottobre 2015

I milioni non bastano

Credevamo di aver risolto i nostri problemi con l'avvento del magnate delle mozzarelle.
Invece no.
Il "povero" Saputo ogni tanto viene in Italia, a Bologna, porta qualche decina di milioni da depositare nelle casse del Bologna e se ne torna in Canada con un paio di sconfitte in più.
Credo che a fronte del centinaio di milioni messi per comprare la società, nuovi giocatori, restaurare il Littoriale/Comunale/Dall'Ara, abbia si e no visto un paio di pareggi e una vittoria.
Sette sconfitte in otto partite, ultimo posto in classifica.
Non che il Bologna giochi male, no.
Il problema è che gioca solo un tempo o, al massimo, fino al goal del vantaggio avversario.
Rossi non ha grandi colpe, ma l'unica soluzione è il cambio dell'allenatore, visto che non si può cambiare la squadra, almeno come frustata all'ambiente.
Ma la questione secondo me è più ampia.
Possibile che ogni anno, serie A o serie B, il Bologna abbia sempre gli stessi problemi ?
Giocatori osannati prima ancora di mettere le scarpette chiodate (vedi Destro e come è stato accolto) e che poi si rivelano, come avrebbe detto il vecchio Agnelli, dei "conigli bagnati".
Vedete qualche differenza tra Destro e Acquafresca ?
Io no.
Abbiamo una media di mezzo goal a partita: il peggior attacco del campionato e tre goals sono di Mounier (una mezza punta) e il quarto di Mancosu (un panchinaro).
Sarà l'aria della città o i tifosi troppo accondiscendenti o, forse, il destino di una città in declino spaventoso in ogni settore.
Ci sono ancora trenta partite e 90 punti in palio e potremmo ancora vincere lo scudetto ...

domenica 11 ottobre 2015

Simon Templar

Ricordate i telefilm con Roger Moore ?
Io sì, un bianco e nero ben curato, quell'ironia che accompagnava una trama leggera ma ben congeniata.
Preferisco dimenticare il rifacimento con Ian Ogilvy, neanche lontanamente paragonabile all'orginale.
Recentemente mi è capitato di parlarne e una collega mi ha prestato un vecchio (e delicatissimo) romanzo di Leslie Charteris, il creatore del "Santo".
Un tascabile della Garzanti, con le pagine ormai ingiallite un prezzo di altri tempi (£. 350) probabilmente reperibile solo nei mercatini.
Una lettura piacevole per un fine settimana caratterizzato dai lavori condominiali (che sollevano molta polvere) e dall'assenza del campionato di calcio (il Bologna questa domenica non perderà).
Una narrativa che, oggi, non ritroviamo, tutti presi, gli autori, a imbottire i loro racconti (anche con buone trame e idee originali) di sesso e perversioni, pensando che facciano vendere di più.


domenica 4 ottobre 2015

E' una tedesca !

Ricordate la pubblicità della Opel con una ancora splendida Claudia Schiffer che ammiccava "è una tedesca" ?
Chissà perchè non lo vedo più passare in televisione ... :-)


P.S.: Sia chiaro, dal 1993 guido una Volkswagen e se dovessi cambiare oggi, ne comprerei un'altra.