Una o due volte durante il Campionato, accade un fenomeno che induce alla nostalgia: tutte le partite alla domenica.
Vero è che una volta, in inverno, si giocava alle 14,30 e i primi contatti li avevamo alle 15,30 con la radio cronaca del secondo tempo di "Tutto il calcio minuto per minuto" e tutte le partite erano alla stessa ora, mentre oggi tre partite si giocheranno in orari diversi (12,30 - 18 e 20,45) e che possiamo guardarcele in televisione sin dal primo minuto (se in possesso di apposito abbonamento).
Però resta sempre un piacevole tuffo nel passato che ci è solitamente inibito dagli interessi economici delle televisioni e delle società calcistiche.
Ciliegina sulla torta, la partita Fiorentina-Bologna, una volta definito il "derby dell'Appennino" tra due città che, a differenza di Torino, MIlano, Genova, Roma e persino Verona, non hanno un vero derby.
Una partita che sa tanto di antiche rivalità di campanile che riportano indietro negli anni, quando in porta c'erano Negri per il Bologna e Albertosi per la Fiorentina, loro avevano Hamrin e noi Nielsen.
Una partita che, per me, fa ricordare anche un caro amico di infanzia, anzi di tutta la vita, tifoso della Fiorentina e grande appassionato di calcio, venuto meno nell'aprile scorso.
Tornando alla partita, è un peccato che, a leggere le formazioni annunciate sui giornali, di giocatori Italiani (non dico fiorentini o bolognesi !) ne abbia contati solo 4 (tre il Bologna: De Silvestri, Orsolini e Soriano che peraltro è un italotedesco ed uno solo la Fiorentina: Castrovilli) con altri 11 (sei la Fiorentina e cinque il Bologna) in panchina.
In pratica non si riuscirebbe a giocare una partita undici contro undici schierando solo giocatori Italiani.
E' un problema che si può risolvere solo con un limite normativo non al numero di tesserati stranieri, bensì al numero di quelli che possono giocare contemporaneamente.
Se fosse, ad esempio, fissato in tre, ci sarebbero sempre in campo otto Italiani per ciascuna squadra.
E per me, stranieri, sono anche quelli, dai nomi esotici, che hanno impropriamente ottenuto la cittadinanza e vengono pure schierati in Nazionale.
E sarebbe anche questo un bel ritorno al passato.