domenica 25 gennaio 2015

Sottomissione

Ebbene sì, lo ammetto: condizionato dai fatti di Parigi anch'io ho comprato "Sottomissione" di Michel Houellebecq.
Non sono stato del resto l'unico, visto che il romanzo è uscito il 15 gennaio in Italia e quando sono andato in libreria, il 16, era già esaurito per cui ho dovuto aspettare mercoldi 21 per averne una copia.
Un romanzo, ho scritto, perchè tale è.
Non un saggio di cui non ha l'analisi culturale nè la struttura scientifica (o pseudoscientifica come in tanti saggi sfornati dai cosiddetti "intellettuali").
E' un romanzo che accosterei a 1984 o alla Fattoria degli Animali di Orwell o a Il Mondo Nuovo di Huxley.
Alcune pagine volgari che l'autore poteva risparmiarsi per una storia alquanto inconsistente che fornisce solo uno spunto di carattere politico e cioè che (nel romanzo) il rappresentante dei musulmani viene eletto presidente della Francia unicamente perchè socialisti e gollisti decidono di votare per lui pur di sbarrare la strada a Marine Le Pen del Fronte Nazionale (sì, nel romanzo vengono citati i principali leaders esistenti della politica francese).
La morale è che il nemico può vincere solo grazie al tradimento di alcuni di noi.
E qui finisce tutto l'interesse del romanzo.
Non mi sembra neppure un romanzo antislamico.
Anzi, viene ipotizzato un governo islamico molto attento ai problemi sociali, all'ordine pubblico, contro la criminalità e che riesce a ripristinare un minimo di decenza nei costumi corrotti di questo Occidente.
Tutto sommato un regime del genere non mi dispiacerebbe e probabilmente mi ci troverei anche a mio agio.
Delle due direi che serva più a presentare sotto una luce positiva l'Islam e per una avanzata islamica in Occidente che una visione agghiacciante di un futuro da sottomessi.
Ovviamente ci sarebbero altre considerazioni da fare, ma non in questa sede.
Naturalmente il romanzo, ambientato nel 2022, appare già datato, infatti cita come leader dei gollisti Francois Cotè, da tempo già archiviato.
Resterà come una testimonianza delle fissazioni del nostro tempo, esattamente come i citati romanzi di Orwell e Huxley o come il film Alba Rossa.
 
 

martedì 20 gennaio 2015

I telefilm degli anni '60


Anch'io, come l'amico Massimo F. ho nostalgia per molte trasmissioni TV dei mitici anni '60, rigorosamente in bianco e nero: ovviamente Carosello, ma anche i mitici sceneggiati televisivi di diversi generi (dalle riproposizioni di famose opere letterarie, ai gialli,a puntate ecc.), per finire ai telefilm.
Ecco, appunto, i telefilm: vorrei parlare di questi. Stupendi quelli italiani, relativi alle varie serie poliziesche (Nero Wolf, Maigret, Tenente Sheridan,ecc.) ma bellissimi anche quelli stranieri, questi ultimi girati soprattutto negli anni '50 o al massimo nei primissimi '60.
Fra i tanti ricordo particolarmente quelli che più mi piacevano :
I telefilm della serie “Hitckcock presente” e “Ai confini della realtà”
Negli ultimi anni sono riuscito a comperare ln DVD la serie pressochè completa di “ai confini della realtà” e un buon numero dei telefilm di Hitchcock ( e comunque tutti quelli pubblicati in DVD e reperibili sul mercato italiano e che costituiscono purtroppo solo il 50% dell'intera produzione)
E così quasi ogni sera da diverse settimane ho avuto l'appuntamento fisso con la visione di uno o due di quei telefilm. Ormai sto finendo di vederli tutti : una suggestione senza pari. Preferisco di gran lunga quei telefilm in bianco e nero, anche con le le loro ingenuità (ed alcuni senza dubbio anche poco riusciti: ce ne sono tanti, non potevano iuscire tutti bene !!) ai telefilm attuali, di qualsiasi genere essi siano.
E poi fa anche una certa impressione vedere tanti attori, in seguito diventati famosi o addirittura dei divi, alle prime armi, in ruoli spesso anche secondari e soprattutto giovani, terribilmente giovani.
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Ovviamente non mancava anche qualche attore già famoso a quei tempi (come ad es. Richard Conte, Gig Young, Cliff Robertson o Burgess Meredith) ma la maggior parte erano attori che sarebbero diventati famosi solo in seguito e che qui erano proprio alle prime armi.


La lista è lunga, ma vorrei almeno ricordare questi nomi:Steve McQueen, Robert Redford, Walter Matthau, James Coburn, 
Lee van Cleef, Lee Marvin,Dennis Hopper, Peter Falk, Donald Pleasence, Robert Vaughn e tanti altri. 
E anche fra i registi c'è qualche nome poi diventato famoso: Sidney Pollack, Stuart Rosenberg, Elliot Silverstein 
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domenica 18 gennaio 2015

Burocrazia statale,il male dell'Italia

Il prossimo febbraio dovrò rinnovare la patente.
Avendo compiuto i 18 anni il 31 dicembre 1974, a febbraio 1975 diedi l'esame e da allora ogni dieci anni (ma adesso, superati i cinquanta anni di età sono solo cinque anni di validità) ho provveduto al rinnovo.
E ad ogni rinnovo ho vissuto la trafila di una burocrazia che infesta la nostra società.
E' giusta la visita medica.
Con l'allungamento della vita media, il miglioramento delle condizioni di vita e di salute medie, le migliori cure, potrei pensare che se poteva avere un senso una volta imporre agli ultracinquantenni il rinnovo ogni cinque anni, oggi si potrebbe prorogare tale limite ai sessantacinque anni.
In fondo se andiamo bene per restare al lavoro, possiamo andare bene anche per la patente.
Comunque si deve fare di necessità virtù ed ho cominciato a cercare in rete la documentazione.
Non c'è un solo sito che sia completo di tutte le informazioni.
I più si perdono in lunghe chiacchiere sulla nuova patente europea, tipo bancomat, che arriverà al posto di quella cartacea.
Dicono in sette giorni: vedremo.
So che presso le Ferrovie c'è un ambultorio abilitato alla visita medica.
Lavorando nei pressi mi ci sono recato.
Ho trovato il bollettino per pagare la visita medica e l'indicazione che il bollettino per i diritti della motorizzazione lo potevo prendere in posta.
Sono andato in posta ed ho chiesto il bollettino: mi hanno chiesto per quale conto ?
Li ho presi tutti (sono poi solo due) ed ho fatto bene perchè ho poi capito che le marche da bollo sono da pagare con il bollettino postale e non da portare materialmente alla visita.
Spero di aver completato la lista della documetazione necessaria, posto che le fotografie le avevo già (la carta di identità rinnovata lo scorso anno) e il codice fiscale, oltre a conoscerlo a memoria, è registrato nel tesserino sanitario che ho sempre con me.
Adesso dovrò semplicemnte fare la coda in posta per pagare i bollettini (sono esclusi pagamenti con altri mezzi) e perdere un'ora o forse più per la visita medica.
Mi domando: a cosa serve un medico del servizio sanitario se per queste visite dobbiamo andare in altri ambulatori ?
E che fine fanno i soldi che paghiamo con questi bollettini, posto che la visita la si paga a parte e che è l'unico servizio che viene fornito (per la nuova patente, quando arriverà, bisognerà pagare altri euro ...) ?
Anche per una sciocchezza di questo genere, sembra che la burocrazia sia stata studiata appositamente per creare problemi e rendere tutto più lungo, costoso, irritante.
Insomma, il nostro stato sa sempre come farsi amare.

mercoledì 7 gennaio 2015

Si entra nel sessantesimo

Come dicevano i Romani (quelli veri) e come dicono (se non sbaglio) gli Inglesi, una volta compiuto (cioè concluso) l'anno, si entra in quello successivo.
Così se "qualcuno" dovesse oggi compiere 59 anni, automaticamente e senza soluzione di continuità, entrerebbe nel sessantesimo anno di età.
E sarebbe il primo tra tutti noi.
Auguri !

domenica 4 gennaio 2015

Anno 2015

Sono molti anni che quando penso alla data che devo indicare nelle lettere o nei documenti per dire "oggi", scrivendo duemila ... mi viene da pensare di vivere nel futuro.
Ovviamente è un condizionamento di una parte delle mie letture di fantascienza (un'altra parte mi fa quotidianamente pensare - sperare ? - di arrivare in ufficio e trovare un cadavere immerso nel sangue e magari con un coltello piantato nel cuore in modo che non vi sia dubbio che di omicidio si tratti e si possa iniziare ad indagare ... :-).
Ma l'ambientazione del 2015 (e il 2010, il 2000, il 2005, il 2014 e probabilmente anche il 2016 e il 2020 ...) è come ce lo aspettavamo ?
Quante date ci siamo lasciati indietro nel corso di questi anni, senza che quel che veniva descritto si è poi avverato ?
Andando a memoria il primo passaggio "a vuoto" è il 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra, con Charlton Heston.
Un film figlio dell'epoca in cui si paventava una guerra totale, con atomica distruzione dell'Umanità (cosa alla quale non ho mai creduto, da inguaribile ottimista che non sopporta i catastrofisti in s.p.e.) e pochi sopravvissuti, reietti e perennemento in fuga e in lotta con i mutanti creati dalle radiazioni nucleari.
Andato.
Lo stesso Jonas che aveva 20 anni nel 2000, oggi è un adulto di trentacinque anni, forse, chissà, con una sua famiglia, una sua professione e, magari, dopo tutto quello che gli si preconizzava, fa il cassiere in banca.
E che dire di quel romanzo (utopico ?) di Orwell, 1984, tradotto in cinema più volte ?
Beh, forse, tutto sommato, qualcosa ha azzeccato.
Il controllo ossessivo dei movimenti delle persone, dei loro pensieri, dei loro denari e la sottile influenza della propaganda sono realtà.
La ditttatura del pensiero unico, anche, pur se chi continua a ragionare con il proprio cervello non viene (ancora) "riprogrammato" a forza.
I grandi imperi totalizzanti, si stanno delineando.
Il blocco angloamericano, quello dell'euro, quello russo, quello cinese, quello islamico e quello sudamericano.
Per fortuna esiste ancora un soffio di Nazionalismo che ci salva (per quanto ancora ?) dall'omologazione.
Sempre ambientato (senza successo) nel secolo scorso, abbiamo un classico veteroambientalista: Spazio 1999.
La Luna è divenuta la discarica delle scorie nucleare che attivano una violenta esplosione che porta il nostro satellite ad essere scaraventato fuori dalla orbita terrestre e viaggiare nel cosmo, con tutta la sua base spaziale.
Siamo entrati nel 2015 e la Luna è ancora lì, che ispira "messe di sogni" che "ondeggia" al suo "mite chiarore".
Il più noto film, però, che ha indicato una data per una qualche scadenza, è 2001 Odissea nello spazio, tratto da un romanzo di Arthur C. Clarke.
Un film che, a me, non è mai piaciuto.
Lo vidi nel 1970 alla sua uscita.
Ho provato a guardarlo di nuovo da adulto, per due volte, ma non riesco proprio ad entrare nel meccanismo e il film mi annoia tremendamente, tanto che è forse l'unico dei classici di fantascienza che non posseggo.
Comunque anche l'avventura di 2001 è superata e non realizzata.
Certo, abbiamo una stazione internazionale dopo una lunga corsa a due nello spazio che ha portato gli Americani sulla Luna e abbiamo anche nostri astronauti come l'attuale ora in orbita che viene tanto esaltata, ma che a me sembra molto gelida e molto più simile all'androide Data  di Star Trek The Next Generation che ad una eroina piena di umanità.
Possiamo quindi auspicabilmente sperare che, non essendosi mai verificati le visioni dei film e romanzi, non si realizzi neppure l'orripilante ipotesi di 2022 i sopravvissuti, dove si ipotizza un cibo prodotto con carne umana, all'interno di una città cupola, sempre per difendersi da radiazioni etc., in cui la catena alimentare comincia a manifestare segni di carestia.
Un 2015 che supera di slancio tante scadenze, ma che ne porta una sicura: i 40 anni dalla nostra maturità.
Nel senso di esame, ovviamente.
Da quel luglio 1975 sono passati tanti anni, eventi e, purtroppo, alcuni di noi non ci sono più ed altri vivono momenti di tristezza e sofferenza.
Le nostre aspirazioni, speranze, sogni, hanno trovato, in tutto o in parte soddisfazione ?
Probabilmente, come spesso accade, il bilancio sarà complessivamente in pareggio, il che è, considerando i deficit che imperversano, assai positivo.
Buon anno.