In questi giorni (che dico giorni: settimane, mesi...) in cui la drammatica l'emergenza Covid (sanitaria prima ed ora economica) ha monopolizzato tutta l'informazione può sembrare strano parlare di imprese spaziali: quanta differenza con gli anni '60 in cui ogni impresa spaziale, anche la più modesta occupava le prime pagine dei giornali e veniva data come notizia d'apertura nei TG !
Ma l'impresa della Dragon della Space X è stata veramente epocale.
Negli anni '50, '60 e primissimi '70 era tutto epocale in quanto ogni impresa spaziale o quasi rappresentava una primizia. Poi venne la lunga crisi della seconda metà degli anni '70 quando per ben 6 anni nessuna astronauta USA tornò nello spazio e la luna venne presto dimenticata.
Ma nel 1981, con il lancio del primo Shuttle lo spazio si riprese per qualche tempo un posto di primo piano negli organi d'informazione. Ed era più che giusto: un aereo spaziale, un'astronave vera e propria, non un razzo a perdere con una capsula più o meno angusta che non poteva essere riutilizzata nel viaggio successivo.
Ma anche gli splendidi shuttle dopo un po' divennero routine e i loro lanci non facevano più notizia tranne, purtroppo quanto si verificarono i due terribili incidenti mortali del Challenger e del Columbia.
E poi venne la decisione di abbandonare quelle splendide astronavi e ritornare ai razzi a perdere: decisione forse discutibile, ma con un obiettivo grandioso: tornare finalmente sulla Luna. Ed invece ci pensò l'amministrazione Obama a cancellare anche questo sogno: niente più shuttle e neanche più ritorno sulla Luna, se gli USA volevano continuare a volare nello spazio dovevano pensarci le società spaziali private che a quei tempi erano ancora alle prime armi.
C'era da mettersi le mani nei capelli di fronte a una simile decisione.
Ma alla fine le società private ce l'hanno fatta. La più veloce di loro (ma ce ne sono altre in dirittura d'arrivo) facente capo al geniale Elon Musk è riuscita nell'impresa dopo 9 anni di duro lavoro.
L'astronave sembra uscita dai migliori film di fantascienza: è vero, pare una capsula del tutto simile ai razzi a perdere delle missioni americane anni 60 e a quelle russe della veterana Soyuz tuttora in servizio, ma non è così: intanto è tutta riutilizzabile: il razzo, dopo aver sganciato la capsula in orbita è atterrato dolcemente e con precisione millimetrica nella stazione a terra. L'astronave, poi, al suo interno è ultramoderna, fantascientifica con due schermi touch screen con sfondo blu: niente leve, manopole, pulsanti. E le tute spaziali ? veramente fantastiche, incredibili, lontane anni luce dai pesanti scafandri a cui siamo abituati e che ancora si utilizzano nei lanci delle Soyuz. sembrano uscite dai migliori film di fantascienza (ed in effetti ho letto che Elon Musk per il loro design ha ingaggiato un noto stilista).
Il futuro dello spazio sembra essere veramente sempre più in mano alle imprese private.