mercoledì 30 settembre 2009

29 settembre (dall'almanacco di Frate Indovino)

Non avrei voluto più scrivere delle varie ricorrenze del calendario per non fare arrabbiare troppo Roberto, ma il 29 settembre è una data speciale.
Dal punto di vista delle tradizioni, il 29 settembre, festa sei S.S. Arcangeli Michele,Grabriele,Raffaele è il giorno dei traslochi: nel dialetto (anzi, nella lingua, perchè si tratta di lingua, non di dialetto) bolognese traslocare si dice "fer san michel" (fare san michele) in quanto i traslochi avvenivano proprio in questa ricorrenza (questo perchè tradizionalmente i contratti d'affitto scadevano il 29 settembre).
Ma il 29 settembre è importante anche per un'altra cosa: ieri sera a Modena si è celebrata un festa in piazza molto nostalgica, con l'intervento di musicisti e cantanti degli anni '60 e '70, per celebrare la canzone dell'Equipe '84 (29 settembre, appunto) ed ovviamente con la presenza anche di Maurizio Vandelli, modenese "doc".
Si tratta di una delle canzoni più famose degli anni '60, diventata un autentico "cult", capace, da sola, con quel suo titolo particolare e così accattivante, di rappresentare un'epoca purtroppo sempre più lontata, remota, arcaica e così diversa dall'epoca schifosa che stiamo vivendo.
Mi ricordo che la prima volta che la sentii ero dal barbiere (uno dei vecchi barbieri di paese, ad Anzola, di quelli che oggi non esistono più).
La canzone mi piacque subito, ma non il titolo: accidenti perchè fra tante date scegliere proprio il 29 settembre (due giorni dopo cominciavano le scuole) ?

Scusate quest'ultimo thread; probabilmente dico sempre le stesse cose, ma ormai guardo sempre più indietro piuttosto che avanti.

martedì 22 settembre 2009

Equinozio d'autunno

Eccomi di ritorno dal mio ultimo periodo di ferie.
Sono piuttosto acciaccato per un infortunio capitatomi durante la partenza per la Sardegna (frattura ad un dito del piede sinistro).
Questo evento, unitamente ad altri problemi di salute di minore entità, hanno reso queste ultime ferie un po' tribolate.
Comunque, eccoci arrivati ad un altro grande appuntamento stagionale: oggi, con l'equinozio, inizia l'autunno, la stagione che più preferisco (a dire il vero, dal punto di vista meteorologico, l'autunno era già iniziato il primo di settembre).
Stupendo è soprattutto il mese di settembre quando la grande, feroce estate si fa finalmente da parte, cedendo il posto a giornate dal clima più mite, dolce, rilassante.
La campagna finalmente si ristora dopo lo spaventoso calore estivo e, grata della ritrovata frescura, ci fornisce i suoi ultimi dolcissimi doni: fichi, mele, pere, ma anche le ultime prugne e poi granoturco e barbabietole.
Ma soprattutto uva, la dolcissima uva.
E' la stagione della vendemmia, la grande festa autunnale che chiude la stagione agricola.
Erano due la grandi feste del raccolto delle antiche società contadine:
la mietitura, all'inizio dell'estate e la vendemmia alla fine.
I due momenti più importanti dell'anno, quelli che danno da mangiare e da bere, che forniscono gli alimenti base per il nutrimento dell'uomo nelle antiche socità agricole dell'Europa e del Mediterraneo: il pane e il vino.
Ben tornato, dolcissimo autunno !

martedì 8 settembre 2009

Mike Bongiorno: la nostra televisione

Pochi giorni dopo la morte di Virgilio Savona, la “mente” del Quartetto Cetra, dobbiamo tristemente registrare anche la inaspettata scomparsa di Mike Bongiorno.
Inaspettata perché era con curiosità che aspettavamo di vedere la riedizione del Rischiatutto, il telequiz che fu una costante nella nostra adolescenza, forse il simbolo più conosciuto, citato e rimpianto della televisione in bianco e nero di quella Italia che, nonostante tutto, cresceva.
Di Mike Bongiorno, morto oggi a 85 anni, pare per infarto, potrete leggere biografie e “coccodrilli” preparati da tempo.
Io lo voglio ricordare come uno di quei “grandi vecchi” della televisione di cui, oggi, rimane ormai il solo Raimondo Vianello.
Il primo ricordo di Mike Bongiorno in televisione mi affiora nella mente, rigorosamente in bianco e nero, con uno schermo in cui “l’effetto nebbia” la faceva da padrone.
Non abito in una zona favorita per l’analogico (e anche il digitale terrestre ancora non “mi ha raggiunto”) per cui potrei sbagliarmi, ma era il secondo canale che si vedeva peggio ed era lì, credo, che trasmettevano “La fiera dei sogni”.
Ma il vero trionfo, mai più eguagliato nonostante i ripetuti successi delle sue trasmissioni, lo ottenne con il “Rischiatutto”.
Tre concorrenti “l’un contro l’altro armati” di conoscenza e di riflessi.
Ognuno con una materia a propria scelta per le domande iniziali e quella finale (quale busta ? la uno, la due o la treeeee ?) e in mezzo il tabellone, con il rischio e il jolly, ma anche con una varietà di argomenti che richiedevano una cultura generale di base.
E parte di quelle nozioni ci sono rimaste impresse, a imperitura memoria.
Come la perfetta conoscenza de “I tre moschettieri” da parte del signor Ernesto Marcello Latini, cui, mi ricordo ancora, fu domandato persino : quale personaggio apre una porta e dice “eh?”.
Appassionato dei romanzi di Dumas (e in genere dei “romanzi d’appendice”) sarei caduto su quella domanda strana e particolare.
Ma il campione seppe rispondere con certezza: Richelieu (alla fine del romanzo, il Cardinale volle rappacificare i suoi moschettieri con quelli del Re, ma appena uscito questi ripresero a litigare ed è allora che rientra e si esprime semplicemente con un “eh?”).
E che dire del campionissimo, il più grande anche se a vincere la supersfida fu il toscano Andrea Fabbricatore, Massimo Inardi che cadde sull’Agrippa (Marco) del Pantheon per un lapsus con l’Agrippa dell’apologo (Menenio).
Conobbi, nei primi anni ottanta, una delle campionesse di Mike.
Una bella donna, anche se frenetica nelle sue mille attività, che mi raccontò che Mike era persona di grande cultura e molte delle domande erano da lui preparate.
A suo parere anche le celeberrime gaffes erano studiate a tavolino per dare copertura (oggi si direbbe: mediatica) alla trasmissione ed al personaggio Mike.
E Mike si circondò sempre di belle donne, come "vallette", termine scevro da ogni "politicamente corretto", di cui due, su tutte, emergono dal lungo elenco: Sabina Ciuffini, la valletta del Rischiatutto, con le prime minigonne televisive "spinte" e Paola Barale, che in tempi più recenti seppe trovare una propria strada verso il successo televisivo (ma anche lei con notevoli minigonne ai tempi in cui era la valletta di Mike).
E fu un’altra campionessa, Giuliana Longari, la prima vera campionessa del Rischiatutto, divenuta famosa per una gaffe mai provata.
La famosa frase: signora Longari mi è caduta sull’uccello (intendendo: ha sbagliato una domanda di ornitologia).
Mi ricordo che Mike ha più volta sfidato a trasmettere lo spezzone di quella gaffe, ma nessuno ci è mai riuscito.
E come dimenticare il “tifo” mai nascosto per la Juventus e le pubblicità, in cui Mike fu maestro ?
Dalla Grappa Bocchino (“sempre più in altoooo”) a Dash, alle varie televendite all’interno delle sue trasmissioni.
Così moderno che neppure la seconda generazione della televisione (ad esempio Baudo) è riuscito ad eguagliarlo.
Così anche Mike Bongiorno raggiunge Corrado e Alberto Sordi, Alberto Lupo e Virgilio Savona e ascende al pantheon dei miti televisivi di un’Italia che non c’è più, un’Italia migliore, più ruspante anche se più povera, con la sua liretta così oscillante eppure così solida.
Quelli della mia generazione ricorderanno per sempre quel Rischiatutto e, forse, il Fato non ha voluto che a quelle splendide e nostalgiche immagini in bianco e nero se ne sovrapponessero altre, colorate, troppo moderne.