domenica 22 dicembre 2013

Buon Natale

Questi sono giorni in cui ascoltiamo tante parole, parole buone, ottimismo profuso a piene mani, fiducia nel futuro e inviti ai sacrifici, alla responsabilità, al realismo.
La televisione (ed io guardo solo i telegiornali, non le trasmissioni cosiddette di "informazione" che sono per lo più una cacofonia di voci urlanti con l'unica prospettiva di incrementare gli ascolti) ci propina le tenerezze natalizie dei massimi rappresentanti di uno stato che mi appare sempre più vessatore, predatore, estraneo, nemico.
Ma ad ascoltare le parole di chi quello stato rappresenta non posso che condividere propositi e visioni.
Un vecchio proverbio della saggezza popolare, però, ci ammonisce: tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Probabilmente sono anche sinceri, ma qui c'è un oceano, non un mare, con le sue fosse delle Marianne.
Noi che abbiamo la possibilità di questo "erudito cazzeggio", probabilmente siamo dei fortunati (fino a quando non possiamo saperlo ... magari sarà per sempre e allora è inutile vivere con l'angoscia di qualcosa che potrebbe accadere, rovinandoci così anche i momenti più belli) perchè stiamo sostanzialmente bene finchè la salute ci sorregge e possiamo contare su un lavoro che ci piace e non corre pericoli immediati.
Il nostro Natale sarà quindi piacevole, più o meno come tutti quelli che l'hanno preceduto e, almeno per qualche giorno, potremo goderci quel che ancora abbiamo.
Persino il Bologna è riuscito a strapparci un sorriso, vincendo una difficile partita ed anche questo contribuisce a rendere migliore il mio Natale (come basta poco, vero ?).
Carpe diem, dunque e l'augurio che mi sento di fare è di poter, almeno per qualche giorno, ma, perchè no ?, anche per lungo tempo, ritrovare quella serenità e quella felicità che il Natale ci dona sempre, sin da quando, bambini, aspettavamo con ansia il mattino per vedere che cosa Gesù Bambino o Babbo Natale ci avesse portato nella notte.
Non guasterebbe una bella nevicata, ma credo sia la solita, vana, speranza, magari in montagna ...
Buon Natale

venerdì 6 dicembre 2013

Valeria ...

... potremmo stupire con effetti speciali, ma basta una parola:

A U G U R I

domenica 1 dicembre 2013

Luci a Bologna

Inizia dicembre, inizia il periodo più bello dell'anno che culminerà con il Natale e l'ultimo dell'anno, per poi concludersi definitivamente all'Epifania che "tutte le feste porta via".
Si accendono anche le luci, con Galleria Cavour, Via Rizzoli, Piazza del Nettuno e soprattutto le Due Torri, illuminate festosamente grazie al contributo dei commercianti (perchè se dovessimo aspettare il comune ...).
Le nostre strade e le nostre piazze assumono un'aria più allegra e chi, come me, ha la possibilità di passarvi di primo mattino, con la tenue luce dell'alba, non può che apprezzare ancora di più una città che, probabilmente, per bellezza complessiva è seconda solo a Venezia e per monumenti solo a Roma (non me ne voglia Firenze, ma a me quella è una città che non piace).
Dal momento che ho da tempo preso l'abitudine di recarmi a piedi in ufficio, mi piace allungare un po' la strada per attraversare piazza Maggiore, veder spuntare l'Asinelli dietro il Palazzo dei Banchi, magari velata da una leggera nebbiolina che la rende ancora più affascinante.
Il passaggio da via Castiglione, viale XII giugno, Piazza Galvani a via d'Azeglio riscalda ... materialmente, perchè la strada, più stretta tra due lunghe file di palazzi, protegge dal vento gelido d'inverno ... anche se in estate rende più ferma l'aria.
Poi via Indipendenza, già di primo mattino piena di gente che si affanna e tanti, troppi ragazzini attaccati a quello strumento infernale del telefonino.
Devo dire che durante il Ciocco Show provavo imbarazzo nel vedere Piazza Maggiore (ma anche le altre piazze dedicate al dolce come Piazza Nettuno, Re Enzo, Galvani) oscurate nella loro bellezza da quei tendoni da circo.
Chissà perchè, invece di deturpare le strade cittadine (come adesso è occupata via Altabella) non cercano di riqualificare il sottopassaggio di Via Rizzoli/Ugo Bassi ?
Mi ricordo da bambino che era un centro di vita, commerciale e potrebbe tornare ad esserlo, basta ripulirlo dal degrado, impedire che divenga il rifugio dei viziosi (basta un po' di sana repressione ...) e così oltre a mantenere intatta alla visione la bellezza della città, si risparmierebbero molti soldi usati per montare e smontare le strutture temporanee che ospitano gli espositori.

domenica 24 novembre 2013

Prima neve

Beh, se dobbiamo ancora aspettare per vedere la neve a Bologna, la possiamo trovare poco distante.
Ecco quel che si vedeva venerdì (con il sole) e sabato (con le nubi basse) a poco più di 600 metri sull'Appennino.




domenica 17 novembre 2013

Com'è dolce Bologna

Salvato in extremis dalle pretese fiscali di un comune sempre più predatorio dei denari altrui, anche quest'anno abbiamo avuto il piacere del Ciocco Show.
Una manifestazione che ha occupato quattro nostre piazze centrali con un percorso ad alto tasso di colesterolo tanto piacevole, quanto diabolicamente tentatore.
Chi, passando anche casualmente per Piazza Maggiore in questi giorni, non ha comprato almeno una pralina ?
Le persone, tanti giovanissimi che hanno evidentemente fatto "fughino" preferendo il cacao a Matilde Serao, hanno affollato gli stretti passaggi davanti alle cioccolaterie provenienti da tutta Italia e, alcune, anche dall'estero.
Per fortuna la cioccolata ha una lunga durata (non mi ricordo di aver mai fatto scadere una Nutella o un Fiat ...) perchè le vetrine dei banchi erano ricolme di praline, cubi, carri ed ogni più attraente tipo di cioccolata, fondente, al latte, al peperoncino e dubito che siano riusciti ad esaurirla.
Anche perchè (e veniamo alle note dolenti) il costo mi sembra decisamente abnorme rispetto a quel che si può comprare normalmente in negozio.
Il Ciocco Show è iniziativa troppo recente per essere già una tradizione, ma la sua collocazione a metà novembre (se ricordo bene all'inizio era intorno all'8 dicembre) segna l'inizio ufficiale della stagione invernale.
Adesso non ci resta che attendere la neve (le gomme all'auto io le ho già cambiate ...).

venerdì 1 novembre 2013

come si andava a scuola

http://www.youtube.com/watch?v=EvL136YjXvc

Genitori di oggi:
Oggi piove: come farà il mio povero figlioletto a fare i 200 metri che ci sono fra casa e scuola ? Si bagnerà tutto !! Lo devo assolutamente accompagnare io col mio SUV 4x4

Genitori di ieri:
Il filmato di cui sopra: anno 1959; valle del Panaro poco oltre Marano; probabilmente il ponte che sarà costruito è quello della Casona.

giovedì 31 ottobre 2013

Facebook e dintorni

Il commento di Claudio al post precedente mi offre il destro per esprimere la mia opinione sui cosiddetti social media.
Così, mentre ho approfittato della giornata di sciopero per anticipare la partenza per il fine settimana lungo,  appagato dal risultato del Bologna a Cagliari (Claudio, mentre tu scrivevi, io mi godevo i tre goals ) , davanti al caminetto acceso (anche se poi tanto freddo non è, anzi ...) finchè mi funziona il vecchio portatile che ormai tengo in permanenza in montagna, scrivo questa breve nota.
Claudio conferma quel che sostengo: Facebook (e gli altri strumenti analoghi) è un fortissimo "occupatore di tempo".
Quando scrive che ogni tanto guarda il blog perchè adesso è impegnato in Facebook, infatti, non significa altro che occupa il suo tempo in Facebook, piuttosto che in altre attività.
Legittimo e naturale che quando c'è qualcosa che attira divenga un appuntamento fisso della propria giornata e abbia uno spazio nella propria organizzazione di vita.
Io iniziai a frequentare la Rete nel 1996, comprando un computer che cominciai ad utilizzare con la connessione ad internet durante il periodo natalizio di tale anno.
Inesperto fui inizialmente sommerso da messaggi che non capivo da dove venissero.
Era una chat (si chiamava C6 di tin.it) connessa all'abbonamento, si attivava automaticamente ogni volta che entravo in internet e tutti potevano vedere che ero collegato.
Dopo qualche giorno compresi come potevo fare per scollegarmi e da allora non attivai più alcuno strumento di chat o similia perchè mi impediva di fare le ricerche o di scrivere in santa pace.
Quando uscì Facebook, quindi, mi guardai bene dall'iscrivermi, memore di quella esperienza e non volendo perdere tempo rispetto all'uso del pc che intendo come supporto alla mia attività.
Del resto sono alla scrivania tutto il giorno e non sono particolarmente propenso a prolungare tale attività anche a casa, dove preferisco leggere o, dopo cena, guardare qualche film o telefilm.
Ma questo non è che un motivo del fatto che continuo a declinare ogni invito ad iscrivermi a quei social media.
Non ho interesse nelle discussioni inutili, eterne ed inconcludenti e anche i gruppi che possono seguire un interesse personale (Claudio ha scritto di fotografia) nella mia esperienza si riducono a cerchie ridotte  (e spesso ridicole) che si parlano addosso.
Io ero e sono iscritto ad alcune mailing list di Yahoo e Google Groups.
Una, in particolare, aveva tutte le premesse per essere interessante essendo stata costituita dal presidente della sezione italiana della World SciFi e con l'iscrizione di quelli che sarebbero "tutti i più bei nomi della fantascienza italiana".
E' vero che il fondatore, anima dell'iniziativa è deceduto, ma da subito si era costituito un gruppo autoreferenziale, costantemente collegato con reciproca melassa: ma come sei sempre presente, e tu così colto, e tu così arguto, non abbiamo nulla a che spartire con quella  brutta massa di bifolchi che invece di comprare noi compra i soliti nomi  ... 
Una costante della mia conoscenza della Rete è stata proprio la costituzione di piccoli gruppi monotematici che elevano a totem la loro singola, personale, solipsistica idea o passione.
Non c'è spazio per il ragionamento, è così e basta.
Facebook e Twitter più di altri sono ormai diffusi a livello planetario tanto che tutti ne abbiamo una conoscenza da quel che riportano i giornali.
Uno si vuole suicidare e lo scrive in 140 caratteri.
Un ministro è in consiglio per decidere sulle nostre tasse ed ecco che arriva il cinguettio.
Si partecipa ad un funerale ed in tempo reale arriva la lacrima in mondovisione.
E poi gli amici, le condivisioni, i followers (lo scrivo in inglese perchè non mi viene altro termine in Italiano che "seguaci" che mi sembrerebbe meglio definisca una setta di pervertiti e non vorrei dare l'impressione sbagliata :-).
Un po' di riservatezza, di discrezione, di intimità, no ?
E da qui l'ossessione di avere tanti "amici", quando ne basterebbero due o tre, ma veri, reali, concreti.
Avevo un collega che, preso dal vortice, oltre a perdere tempo per guardare cosa c'era di nuovo, ad ognuno che telefonava chiedeva: sei su Facebook ? Se il malcapitato rispondeva affermativamente la richiesta successiva era: posso mandarti (o chiederti) l'amicizia ?
Poi dove lo si trova il tempo per stare su quei social media ?
Dieci ore al giorno sono occupate dal lavoro (includendovi pausa pranzo, itinerario di andata e ritorno) .
Quasi altrettante dalle attività di cura della persona ( dormire, mangiare, lavarsi ...).
Non rimane molto per leggere, rilassarsi, guardare un po' di televisione.
E credo che la partecipazione a quei social media sia alquanto totalizzante.
Naturalmente c'è chi, con una prospettiva differente, dice: mi rilasso scrivendo e partecipando in quei gruppi, mentre non mi interessa leggere o appisolarmi davanti alla televisione.
E può anche essere che quando mi avranno costretto ad andare in pensione, avendo così tanto tempo a disposizione, io divenga un assiduo frequentatore del cicaleggio telematico.
Per ora il massimo della modernità tecnologica, per me, è scrivere sui blog.
Mi occupa di meno ed ho la possibilità di rapportare tutto ai miei tempi di vita


mercoledì 23 ottobre 2013

Compleanni

Sia pur in ritardo nella giornata (ma per lui è appena iniziata ...) ricordo il 23 ottobre, compleanno del nostro Claudio.
Auguri  !

domenica 20 ottobre 2013

Paradossi

Se il Bologna riuscirà a salvarsi, sarà merito di Diamanti e del suo individualismo.
Se il Bologna finirà in serie B, sarà colpa di Diamanti e del suo individualismo.
Il calcio, però, è un gioco di squadra ...

domenica 13 ottobre 2013

Bologna la brutta

In una domenica in cui il Bologna non perde :-) , parliamo di Bologna, la città che sta anticipando la sua squadra di calcio in una rovinosa caduta verso il basso, la serie B e anche molto peggio.
Tutti circoliamo (o cerchiamo di farlo) in città.
Tutti sappiamo che strade come Via Marconi, Via Ugo Bassi, via Rizzoli, furono appositamente realizzate a fine ottocento per dare respiro, aria e spazio alla città ed alla sua vivibilità essendo ormai venute meno le ragioni di mantenere strade piccole e strette per la difesa dalle invasioni esterne.
Sono strade che attraversando il centro, consentirebbero a tutti di arrivare nel cuore della città.
Venne poi la mania delle zone pedonali, portata al massimo del parossismo  con l'invenzione perversa della T al sabato e domenica.
Venne l'idea di un super autobus, il Civis, fallito e costoso.
Per "agevolare" il Civis furono rovinate strade con l'installazione di pensilline, fermate e corsie preferenziali che, purtroppo, sono sopravvissute al Civis.
Mi piacerebbe sapere chi è il responsabile di quell'obbrobrio che è diventata via Marconi ristretta da una serie di pensilline e corsie preferenziali che gli autobus, peraltro, neanche rispettano se non devono fermarsi, andando così ad occupare la corsia rimasta per i privati.
Ieri mi è capitato di percorrere (con la vespa, mica con la macchina !) via Lame.
Un paio di autobus fermi alle rispettive fermate ed altrettanti che si fermavano IN DOPPIA FILA ! bloccando completamente la circolazione, salvo percorrere contro mano la corsia preferenziale che porta verso il centro.
Invece di comportarsi da talebani dei divieti al traffico, gli amministratori, se fossero degni di tale qualifica, dovrebbero riorganizzare la viabilità, sfruttando quelle grandi arterie centrali che darebbero respiro ai viali e ridurrebbero l'inquinamento.
E costruite parcheggi sotterranei, sfruttando la Bologna romana che abbiamo sotto i nostri piedi e che non è utile a nessuno, coperta come è dall'asfalto e dalle costruzioni, almeno potrebbe diventare un parcheggio di rara bellezza e unico al mondo !


domenica 6 ottobre 2013

Il trionfo della stupidità

Quando è caldo si accende il condizionatore.
Quando è freddo si accende il riscaldamento.
Solo durante il servizio militare mi è capitato di dover bovinamente indossare la divisa estiva il 1° di giugno e quella invernale il 1° di ottobre a prescindere dalle temperature esterne.
Le previsioni meteo, poi, diventano sempre più precise e se dicono che nel fine settimana ci sarebbe stata una forte perturbazione con calo delle temperature anche di dieci gradi, probabilmente vedono giusto.
Invece chi ha la sventura di trovarsi ad abitare in un condominio con il riscaldamento centralizzato (anche con le tanto decantate caldaie a condensazione) vede la temperatura interna scendere perchè una delle tante leggi stupide che abbiamo in Italia e che risale alla fine degli anni ottanta (Forlani presidente del consiglio) impone l'accensione nella zona di Bologna solo il 15 ottobre.
Il sindaco potrebbe autorizzare le accensioni in anticipo, ma evidentemente Merola non conosce le previsioni e invece di prevenire, si limiterà ad autorizzare le accensioni con qualche giorno di ritardo sull'arrivo del freddo.
La legge vorrebbe risparmiare, ma a parte il fato che i fortunati dotati del riscaldamento autonomo accendono (e consumano) ugualmente, gli sventurati centralizzati accendono stufette elettriche o montano i condizionatori a doppia funzione (freddo d'estate e caldo di inverno) moltiplicando il consumo che si avrebbe con l'uso della caldaia centralizzata.
Senza contare che chi più subisce questa situazione sono le persone anziane che stanno in casa e avrebbero maggior bisogno di trovarvi un ambiente confortevole.
Domani o martedì avremo l'autorizzazione ad accendere, anche se da mercoledì è previsto un assestamento di alta pressione ...

P.S.: ci sarebbe da scrivere anche sul Bologna, ma è meglio stendere un velo pietoso.

domenica 22 settembre 2013

Villa Arzilla

E' finita (con la delusione rossoblu in una partita stregata: siamo ampiamente in credito con la Fortuna) una settimana dedicata al risparmio ... futuro.
Un modo singolare per risparmiare, visto che ho speso (ora) per una ristrutturazione in casa che rientra nel risparmio energetico e mi consentirà di recuperare il 65% di quanto speso.
Un 65% che essendo spalmato nei prossimi dieci anni rappresenterà una piccola rendita che andrà ad integrare la pensione.
Sì, perchè, Massimo, Roberto e scusino gli altri ma parlo del settore che conosco, ho sempre più l'impressione che se non il 2014 ma il 2015 potrebbe essere l'ultimo anno da lavoratori attivi.
In parlamento giace una proposta, che chiamano "bipartisan", per modificare la legge Fornero, consentendo la pensione anticipata senza penalizzazioni con 41 anni di contributi, in pratica abolendo la progressione dei famosi tre mesi legati all'aspettativa di vita.
E se quello riguarda tutti e potrebbe avverarsi se Letta arrivasse a mangiare il panettone, per noi nel Credito la disdetta del contratto ha un unico, solito, obiettivo: far uscire dal lavoro i dipendenti più costosi che, in sostanza, sono tutti quelli entrati prima del contratto del dicembre 1994.
Dobbiamo anche ricordare che abbiamo un Fondo che consentirebbe di "accompagnare" le uscite per cinque anni con una possibile estensione di altri due anni con una forma speciale di cassa integrazione.
Purtroppo non si parla più di quello che io chiamo il "part time dei nonni" cioè quella forma di part time che vedrebbe per gli ultracinquantacinquenni il pagamento per intero dei contributi.
Non so come andrà a finire, troppe sono le incognite e le variabili, ma sui giornali la campagna che consegna gli ultracinquantacinquenni alla panchina (dei giardinetti) è in pieno svolgimento.
Estote parati !

domenica 15 settembre 2013

Bolobene e Bolofeccia

Devo dire che quando ho letto sul Carlino della rissa ai Giardini Margherita e della contrapposizione tra "Bolobene" e "Bolofeccia", dopo un primo momento di sconcerto, mi è venuto da sorridere: in fondo, nonostante il quotidiano bombardamento che tende a renderci tutti eunuchi, i ragazzi restano sempre ragazzi ed è per questo che rappresentano l'ottimismo per il futuro della nostra società.
Naturalmente gli articoli che ho letto grondano retorica, ma una sana (sembra che non ci fossero armi ) scazzottata non ha mai fatto male a nessuno (salvo qualche livido) e contribuisce non solo a formare il carattere, ma anche ad insegnare ai ragazzi che non si deve subire passivamente la violenza altrui.
Diverso l'approccio al discorso "bene" e "feccia".
Anche qui non c'è nulla di nuovo sotto il sole, da sempre la divisione tra ricchi e poveri ha contraddistinto le frequentazioni e le stesse rivoluzioni hanno rappresentato la reazione di chi è arrivato ad avere troppo poco, contro chi ha troppo.
Ricordate ?
"La Storia ci ha insegnato, che un popolo affamato, fa la rivoluzion ...".
Ma anche qui una contrapposizione è educativa, contribuisce a formare gli uomini del domani.
Senza scomodare Cuore o I ragazzi della via Pal, mi è venuto in mente Emilio De Martino con la sua "La squadra di stoppa" da cui fu tratto un indimenticabile sceneggiato della tv dei ragazzi nei primi anni sessanta, con Carlo Hinterman e Roberto Chevalier.
Se ve lo ricordate, la squadra di stoppa era stata così soprannominata dal capitano, figlio di ricchi, che aveva costruito per chi lo seguiva una squadra organizzatissima e, come si direbbe oggi, sponsorizzatissima, con esclusioni di quelli che non si adattavano ad ossequiare il "principe".
Questi formarono una loro squadra (con maglia rossoblu ...) e vinsero il campionato della scuola (elementare).
Il figlio di ricchi si ravvede e quando si fa male il centravanti della squadra di stoppa si presta a giocare in rossoblu, contribuendo alla vittoria finale.
Naturalmente in mezzo tante piccole vicende umane e, anche,  con risvolti "gialli".
Non credo che la rissa dell'altro giorno debba creare preoccupazione o debba vedere un intervento repressivo da parte di noi adulti.
Il nostro compito deve essere quello di sorvegliare che non degenri con l'uso di armi e che non distruggano beni pubblici e privati.
Per il resto, lasciamo che facciano le loro esperienze senza voler a tutti i costi farli comportare anzitempo da ... quasi sessantenni .


Nell'immagine il libro di Emilio De Martino nella edizione in mio possesso e con l'immagine di Carlo Hinterman con i due "capitani".

lunedì 9 settembre 2013

.... e alla fine il tornado è arrivato anche a casa mia

la sera del 27 agosto.

Un disastro.

Ero al mare: mi telefona mio fratello: un tornado mi ha sradicato due alberi del giardino; telefono dal mare ad una impresa di mia conoscenza, che provvede a togliere gli alberi (che avevano anche invaso la sede stradale)
Quando torno, amarissima sorpresa: fosse stato solo per gli alberi...
La vigna è stata letteralmente abbattuta.
Uno spettacolo deprimente, una terribile desolazione

Sul Carlino Bologna del 29/8 due pagine sull'evento che ha colpito vari comuni della provincia e distrutto altre vigne, oltre che abbattuto alberi e scoperchiato capannoni agricoli.

I meteorologi, a giudicare dagli echi radar di quell'ora sono incerti se si sia trattato di un vero a proprio tornado (o tromba d'aria, che dir si voglia) o di un downburst temporalesco.

Inutile che mi dilunghi sulle differenze fra i due fenomeni (cmq il tornado è quello con la tipica forma ad imbuto, che è assente nel downburst), il risultato, purtroppo, non cambia.

domenica 8 settembre 2013

8 settembre

Leggo con stupore che vi sarebbe una corrente storica, che può ben essere definita "revisionista" ... :-), che cercherebbe di riabilitare l'8 settembre e il suo principale artefice Pietro Badoglio.
Ho, peraltro, con piacere ascoltato due interviste radiofoniche ad un altro storico, Gianni Oliva, che non si è ancora messo a cantare nel coro e che ha descritto quell'atto come in realtà fu: uno spregevole tradimento.
Prima di Badoglio (dal quale si dice che gli Inglesi crearono un neologismo "to badogliate" quale sinonimo di tradire) una nazione sconfitta sul campo chiedeva la tregua e se non riprendeva la guerra, metteva nel conto la perdita di porzioni del proprio territorio o il cambio del re o dell'intera casa regnante.
Accadde così dopo la Prima Guerra di Indipendenza quando i Piemontesi chiesero l'armistizio dopo la sconfitta di Custoza, ripresero la guerra per la resa definitiva dopo Novara, nel 1849, con l'abdicazione di Carlo Alberto e l'ascesa al trono di Vittorio Emanuele II.
La Francia sconfitta a Sedan diventò repubblica dopo l'impero di Napoleone III e perse Alsazia e Lorena che si riprese nel 1918 dopo la vittoria sulla Germania che costò il trono agli Hoenzollern.
Badoglio e Vittorio Emanuele III invece firmarono l'armistizio con il nemico Anglo Americano, fuggirono da Roma e, senza fornire adeguati ordini alle Forze Armate, si schierarono con il vecchio nemico, pronti a sparare contro l'alleato di un minuto prima.
Un comportamento inqualificabile e, comunque la si pensi, spregevole, che non riuscì a salvare nè una larga parte del nostro territorio (Istria, Fiume e le legittime pretese sulla Dalmazia) , nè il trono dei Savoia (anche se è ancora aperta la discussione sulla effettiva regolarità del voto referendario del 1946).
Per quanto, come noto, sia favorevole al revisionismo storico (soprattutto quando va a toccare capisaldi della vulgata "politicamente corretta";-) non posso condividere chi vede nell'8 settembre e in Pietro Badoglio la data di nascita e il padre dell'Italia contemporanea.
Per formazione, tradizione, valori, non poso accettare una versione riveduta e corretta (ma anche corrotta) di un evento storico che lungi dall'essere positivo, ridicolizza e offende la nostra Italia e il nostro Popolo.

domenica 25 agosto 2013

Ricomincia lo spettacolo

Anzi, per la verità, è già ricominciato ieri con la vittoria del Verona contro il Milan e della Juventus contro la Sampdoria.
Naturalmente mi dispiace per il risultato della Samp, mentre ho sentimenti contrastanti per quello del Verona.
Da un lato sono contento per il Verona che è tornato in serie A dopo 12 anni, dall'altro i tre punti che ha conquistato contro il Milan danneggiano il Bologna, visto che il Verona è una delle squadre con cui dovremo competere.
Sì, perchè fuori portata sono Juventus, Napoli, Inter, Milan (non quello visto ieri pomeriggio, però ...), Fiorentina, forse Lazio e Roma, mentre tutte le altre si giocano non solo la salvezza ma anche quello spicchio di "parte sinistra" della classifica che fa sempre gola a chi non ha tanti mezzi economici per approntare una squadra competitiva.
Il Bologna avrà un avvio di campionato poco tranquillo.
Giocare a Napoli, motivatissimo, non sarà facile anche perchè lo "sghetto" a Napoli l'abbiamo già fatto (due volte) l'anno scorso e dubito che si possa ripetere il miracolo.
Ma non sono queste le partite che possono interessare il Bologna, saranno quelle con le altre formazioni al nostro stesso livello, sperando che, per una volta, la sorpresa siamo noi e non sempre invidiare il genio altrui.
Fra poco giocherà l'Inter contro il Genoa e anche qui ho sentimenti in contrasto tra la personale simpatia per il Genoa, anzi l'antipatia per l'Inter più che la simpatia per il Genoa e l'interesse a veder rimanere il Genoa a quota zero (dove credo ci ritroveremo anche noi alle undici di stasera).
Non resta che, scaramanticamente, riprorre il grido di battaglia:
F O R Z A   B O L O G N A

sabato 17 agosto 2013

Fine estate: marmellate, conserve, liquori

Fine estate: un periodo molto suggestivo; il sole si è ormai abbassato sull'orizzonte, le ombre sono più lunghe, la sua luce è più morbida e vellutata ed induce ad un senso di pace e di dolcezza.
Nelle ore centrali del giorno non c'è più la luce abbacinante di giugno e prima metà di luglio, col sole a picco e un'atmosfera da deserto libico o algerino.
Fine estate vuol anche dire il trionfo della frutta: tutti gli alberi ne producono a volontà e fanno a gara fra di loro a chi è  più carico.
Tanta frutta vuol anche dire tanto impegno per cercare di conservarla, per evitare di perderne il più possibile: mi stringe il cuore lasciare la frutta sugli alberi, mi sembra uno spreco enorme.
E allora faccio il possibile: sotto con marmellate, conserve e liquori.
Naturalmente quello che faccio è poco rispetto a quanto dovrei fare, gran parte della frutta va sprecata, ma almeno mi sento il cuore in pace: "io ce l'ho messa tutta" mi dico "ho fatto il possibile"
Per quanto riguarda le marmellate le sto facendo col sambuco (ottima la marmellata di sambuco), con prugne e coi fichi
Le conserve di frutta sciroppata sono la mia specialità: le faccio con le prugne (negli anni passati anche con le pesche ma questa terribile siccità mi sta seccando tutti i peschi, alberi che comunque sono delicatissimi)
I liquori: quest'anno sto provando col nocino e sto facendo anche il liquore di sambuco; negli anni passati ho fatto sempre il liquore di sambuco, un liquore coi fichi e il laurino. 
Il laurino mi era venuto molto bene, ma poi non ho più potuto rifarlo perché il mio lauroceraso è andato in sciopero (quest'anno ha fatto si e no 10 bacche)
I fichi li faccio anche seccare (vengono benissimo)
e poi in ottobre con l'uva faccio i sughi.

mercoledì 14 agosto 2013

Buon Ferragosto

Per quei pochi che ancora leggono questo blog:

BUON FERRAGOSTO

perché così come non può far passare Natale e Pasqua senza auguri, la cosa vale anche per Ferragosto

Rosso è il colore del Natale

Giallo è il colore della Pasqua

Azzurro è il colore del Ferragosto

lunedì 12 agosto 2013

Dilemma esistenziale

Quando inizia la settimana ?
Noi Italiani elenchiamo i giorni dal lunedì.
Nel mondo anglosassone iniziano dalla domenica.

domenica 4 agosto 2013

Educazione

Quale punizione per chi, al supermercato, piazza il carrello davanti alla cassa e poi svolazza tra gli scaffali, pretendendo, in virtù del carrello posizionato cinque, dieci, trenta minuti prima, di passare davanti a chi, nel frattempo, si è disciplinatamente ed educatamente messo in coda ?




martedì 16 luglio 2013

Buon compleanno, ROBY!!! Mi sono appositamente collegata al nostro blog per gli auguri a chi, tra noi, nato in estate, non è stato ancora festeggiato nel blog, a tutto favore dei dicembrini o gennarini.... Max, però,con mia piena soddisfazione, mi ha rubato la scena e io... la rubo a lui, dato che il fine è benefico e che sicuramente auguri sommati ad altri auguri ti porteranno un giorno sereno e spumeggiante!!! AUGURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, "vecchio"!

Buon compleanno, Roberto

Una scadenza che, ad onta del numero 57 che non suscita alcun richiamo come gli anni con lo zero o con il cinque, potrebbe invece segnare, se riusciranno a trasformare in legge le ipotesi che si leggono sui giornali, l’inizio del conto alla rovescia che ci porterebbe al nostro “erudito cazzeggio” al bar, ogni mattina e non, ogni tanto, quando ci attovagliamo a pranzo. ;-)

Buon compleanno.

giovedì 20 giugno 2013

E' severamente vietato parlare all'autista

Una volta gli autisti degli autobus bolognesi (e i controllori sempre presenti) vestivano rigorosamente in divisa.
Un adesivo avvisava i passeggeri che "è severamente vietato parlare all'autista" che doveva concentrarsi sulla guida, sulle strade, sulle fermate, nel rispetto di orari, del traffico, della incolumità dei passeggeri.
Solo timidamente qualcuno azzardava chiedere una informazione che l'autista forniva con competenza alla prima sosta.
Oggi tutto è cambiato.
Ogni autista si veste come gli pare e parla allegramente con i passeggeri che conosceo e quando manca un interlocutore è attaccato costantemente a quello strumento del demonio che è il telefono cellulare.
Litigando con mogli, mariti, fidanzate/i, amici, broker e organizzando partite di calcetto e cene.
Tutto rigorosamente coram populo.
Così capita che ci si dimentica una fermata e quando si realizza che ci si doveva fermare, ecco l'inchiodata dalla quale si salvano solo coloro che stanno attenti al percorso oppure quando si è stipati come sardine.
E che dire della scarsa conoscenza persino della vicinanza delle fermate della linea che si sta guidando a luoghi noti ?
Per forza, quasi non si sente più un autista con la parlata bolognese !
E dove sono finiti i controllori ?
Eppure dicono che i dipendenti pubblici (e quelli comunali in particolare) siano legioni.
Perchè in almeno tre anni di frequentazione di autobus ho visto solo tre o quattro volte salire i controllori ?
Perchè il più delle volte sono l'unico a timbrare il biglietto ?
Forse sono l'unico bolognese privo di abbonamento ?
Scommettiamo che se privatizzassimo i trasporti, ci sarebbe maggiore controllo e il servizio oltre a migliorare la qualità, sarebbe anche in attivo ?

sabato 1 giugno 2013

L'anno senza estate (1816)

Nei giorni scorsi ho ascoltato per radio un servizio nel quale si riportava l'opinione di uno scienziato francese, secondo il quale si stanno ricreando le stesse condizioni che portarono, nel 1816, ad una estate fredda, anche con la neve.
Tale anno sarebbe ricordato come "l'anno senza estate" e tali fenomeni persistenti di maltempo, che provocarono enormi danni all'agricoltura soprattutto nel Nord Est dell' America, furono poi attribuiti alle polveri delle eruzioni di un vulcano indonesiano (Tambora, credo) che filtravano i raggi del sole, facendo arrivare sulla Terra molto meno calore.
Non mi sembra di ricordare, però, eruzioni vulcaniche tali da produrre simili effetti negli ultimi anni e, forse, anche la citata opinione dello scienziato francese rientra tra i catastrofismi sparati a raglio, giusto per avere un titolo sui giornali per qualche giorno (ed anche io ci sono cascato, ma almeno non metto il nome dello scienziato anche perchè me lo sono già dimenticato :-).
Comunque la non estate del 1816 ebbe almeno due aspetti positivi.
Alcuni giovani inglesi, chiusi in un castello svizzero a causa del maltempo, per passare il tempo decisero di competere tra loro su un racconto/romanzo gotico.
Tra questi ci fu Mary Shelley che "vinse" con il suo Frankestein.
Ma ancora più importante per la Storia del Mondo fu la conseguenza in America della carestia che seguì la mancata estate del 1816.
Con mandrie decimate e raccolti distrutti, molti Americani del Nord Est cercarono una nuova fortuna verso i territori dell'Ovest.
Iniziò così la Conquista del West, quella splendida epopea raccontata in decine di film  e che, storicamente, portanto nel giro di appena settanta anni alla civilizzazione delle immense praterie centrali, fino a conquistare i territori sul pacifico, creò gli Stati Uniti d'America come li conosciamo oggi.
Non tutto il male vien per nuocere.

sabato 25 maggio 2013

Non ci sono più le stagioni di una volta ...

Freddino.
Un bell'acquazzone intorno alle 10 , una temperatura intorno ai 13 gradi, la certezza di dover uscire con l'ombrello.
Se anche abbiamo avuto poca neve nello scorso inverno, almeno abbiamo una prorogatio di temperatura bassa che ci evita le solite questioni, in ufficio, tra chi vorrebbe l'aria condizionata "a palla" e chi invece vorrebbe crogiolarsi ai 35 gradi all'ombra (con l'umidità tipica di Bologna ...).
Naturalmente i quotidiani sono pieni di iperboli: il maggio più piovoso e freddo da 200 anni !
Come l'inverno è sempre "il più freddo e nevoso", mentre l'estate è "la più calda in assoluto".
Temo che ad agosto, nonostante le piogge di questi giorni, torneranno a farsi vivi anche i catastrofisti della siccità e, con un riflesso pavloviano, le giunte comunali "politicamente corrette" imporranno orari e limitazioni per l'uso dell'acqua (privata !) dei garages e dei giardini, così come oggi impediscono (ma solo a chi ha il riscaldamento centralizzato ...) una doverosa accensione.
Come se usare l'acqua d'estate o il riscaldamento quando è freddo (anche se è maggio) fosse un furto e non, invece, un bene che chi ne usufruisce paga (salato).
Eppure mi ricordo un 24 giugno con la neve al Passo del Lupo.
Mi ricordo di aver passato le vacanze di luglio in montagna, nella medesima località (Selva in Valgardena) a volte con la neve, a volte senza un giorno di pioggia ed a volte senza un giorno di sole.
Il bello è proprio questo: ogni anno il tempo cambia, nonostante gli algoritmi (o come si chiamano) che professoroni ed esperti illustrano spiegandoci il tempo ... che è stato e quasi mai indovinando quello che sarà (come gli esperti di economia ci spiegano sempre - rigorosamente dopo che è accaduto - il perchè di una crescita o di una recessione).
Mentre scrivo, dalla finestra dello studio che volge ad ovest, vedo altro scuro in lontananza: altra pioggia in arrivo.
Poco male.
La dispensa è rifornita, proprio sabato scorso ho fatto incetta di libri (nuovi, ma ... di vecchia data di pubblicazione) ad una fiera e, quindi, sono pronto ad affrontare il maltempo.
Anche se mi piacerebbe qualche grado in più (diciamo un 22-23) tutto sommato mi augurerei che questo stato di cose proseguisse.
Ad oggi, infatti, non ho ancora dovuto attivare le mie batterie "antiaeree" contro zanzare, vespe e calabroni (l'anno scorso, di questi tempi, avevo già abbattuto vespe e calabroni che avevano osato invadere il mio "perimetro di sicurezza") anche se sono già ben rifornito di munizioni.
Per non parlare della già citata querelle sull'aria condizionata che, come un tormentone, torna ogni estate.
E poi, diciamolo, questa Bologna sotto la pioggia non è bella ?
Con i suoi impetuosi torrenti che si formano ai lati (e non solo) dei marciapiedi di via Rizzoli (e non solo) e i laghetti improvvisi in concomitanza con ogni avallamento, mentre i "tombini" sembrano sempre più un elemento inutilmente estetico dell'arredo urbano.
E che dire delle belle buche nell'asfalto che si riempiono d'acqua e, così, come per incanto, la strada sembra un manto perfetto ... fino a quando non si finisce in una di esse o una macchina, passando, non ci sommerge con "l'effetto tsunami" ?
Volete mettere con una afosa giornata di maggio, con 35 gradi all'ombra, quando si suda solo a sfogliare una pagina di giornale e le zanzare ronzano intorno felici di succhiarci il sangue come se fossero alle dipendenze di Equitalia ?

domenica 19 maggio 2013

Campionato finito

Un altro anno (calcistico) da archiviare.
Il Bologna si è salvato ancora una volta, ha espresso ogni tanto del bel gioco, forse troppi giocatori individualisti, ma, tutto sommato, a parte un inizio da brivido, un campionato soddisfacente, per quanto possa essere tale un torneo nel quale il traguardo è la salvezza, quando ancora uno si ricorda lo scudetto del ...1964.
Parlando con i tifosi più giovani li ho visti soddisfatti.
Ma loro non hanno potuto vedere in campo Bulgarelli e Nielsen, Haller e Fogli, Pascutti e Perani, Negri e Janich, Tumburus e Pavinato, Capra e Furlanis.
Del resto se non arriva un Paperone che abbia la capacità di sopportare alcune stagioni in (grossa) perdita economica pur di costruire una squadra forte, l'obiettivo massimo cui il Bologna può aspirare è quello di imitare l'Udinese.
Programmare, acquistare calciatori in erba e talentuosi, lanciarli e venderli incassando cento volte il prezzo di acquisto, cercando di ripetere il miracolo anno dopo anno.
L'allenatore in grado di farlo c'è ed è un bene che resti Pioli.
Non so quanto il presidente Guaraldi abbia le forze economiche e la volontà per continuare a lungo, per assicurarsi, ad esempio, Gilardino e Konè, anche sacrificando (per un consistente pacco di milioni) Diamanti, mentre Gabbiadini di sicuro tornerà alla Juventus che potrebbe lasciarci Pasquato.
Perez, per me, può anche andare, non perchè sia scarso, ma perchè se restassero, come pare, Taider, Khrin e Guarente, il nostro centrocampo sarebbe comunque competitivo, anche considerando la fallosità dell'uruguaiano, spesso squalificato.
La difesa potrebbe ripartire da Cherubin e Antonson centrali se recuperano dai gravi infortuni, sennò è da creare ex novo visto che probabilmente Sorensen se ne andrà, mentre i brasiliani Naldo e Carvalho non sembrano all'altezza del nostro campionato e Natali è sul viale del tramonto, potenzialmente utile solo come riserva di esperienza.
Terrei sia Garics che Morleo, anche se avrebbero bisogno di due rimpiazzi validi perchè una stagione intera non la reggono.
Terrei anche il secondo greco, Christodoulopoulos, può tornare utile.
Manca un tassello: il portiere.
Agliardi ha avuto la sua grande occasione e non è riuscito a sfruttarla (la sua papera contro il Milan è stata riproposta decine di volte nella pubblicità di Premium e non gli ha fatto certo bene moralmente).
Potrebbe essere un ottimo secondo, se lo accettasse, ma di chi ?
Curci è della Roma e comunque ad ogni rinvio c'è da temere che si rompa.
Stojanovic probabilmente "si farà", ma mi sembra un azzardo caricarlo della responsabilità da numero uno già dalla prima di campionato.
Anche i presidenti di calcio hanno i loro grattacapi ...
Fra tre mesi si ricomincia.
Forza Bologna.

venerdì 10 maggio 2013

Tornado alley

Ero a Castelfranco, in stazione, a poche centinaia di metri dall’evento e non l’ho visto !!!
Anche in stazione si è scatenato un vento violentissimo e c’erano in cielo le tipiche nubi da temporale cattivo” e ho pensato: vuoi vedere che si scatena una tromba d’aria ?
Poi in un lampo tutto si è calmato.
Dopo pochi minuti, arrivato nella palestra dove faccio un po’ di fisioterapia per la mia schiena malandata, erano tutti eccitati: hai visto il tornado, mi hanno detto ? E mi hanno fatto vedere i filmati ripresi col cellulare.
Che disdetta ero paradossalmente troppo vicino, troppo “sotto”, chiuso nella visuale dai palazzi e dall’edificio della stazione; chi ha fatto i filmati era ai piani alti delle case oppure su terreno libero.
Per un appassionato di meteo aver mancato l’occasione di vedere un tornado (in assoluto l’evento meteorologico più estremo di tutti) è una vera batosta, soprattutto perché qui da noi è un fenomeno non frequente, che diventa rarissimo si se manifesta con l’incredibile intensità del 3 maggio.
Si tratta infatti di una situazione tipica delle grandi pianure americane, ma rarissima in qualsiasi altra parte del mondo: una serie di tornado (ce ne sono stati almeno 3 o 4) con un’intensità incredibile per noi, come si verificano solo nelle pianure degli States e soprattutto in stati come Oklahoma e Nebraska (la famosissima “tornado Alley” – il viale dei tornado - : avete visto il film “Twister”?).
L’intensità è stata impressionante, di grado f2 e f3 della scala Fujita, ma in certi momenti, soprattutto nella bassa bolognese, gli esperti sono sicuri cha abbia raggiunto il grado f4 (di una scala che arriva solo fino all’f5 !!!) Soprattutto nella bassa bolognese ci sono stati degli edifici in cemento armato letteralmente sbriciolati !! Ed ha ragione quell’esperto che ha affermato trattarsi d’un miracolo il fatto che non ci siano state vittime o feriti gravi.
Molti i filmati impressionanti che girano in internet; ne hanno parlato anche il Washington Post ed altri giornali americani, il che è tutto dire.
Certo che nell’ ultimo anno la ns.regione è stata incredibilmente al centro di eventi naturali estremi ed anche rarissimi: il grande freddo e la grande neve (fino a 3 metri !!) del febbraio 2012 (tempi di ritorno sui 30 anni), il terremoto del maggio 2012 (tempi di ritorno sui 400 anni), la spaventosa siccità dell’estate 2012 (3 mesi filati senza una goccia d’acqua con agricoltura in ginocchio), le grandi piogge dell’inverno-primavera coll’appennino, soprattutto in provincia di Parma, che sta tutto franando ed ora i tornado “American style”, che hanno fatto parlare di sé tutto il mondo.

lunedì 6 maggio 2013

Giulio Andreotti RIP

Ricomincia Carosello e muore Andreotti che fu parte della nostra adolescenza (e oltre ...) perchè non c'era telegiornale che non lo citasse almeno una volta a sera.
Un giorno, quando eravamo in buoni rapporti (credo l'anno in cui andammo a Milano Marittima ...  Roberto, Claudio ? ;-) Casini disse di considerarmi l'unico vero andreottiano.
Per me un complimento, per qualcun altro sarebbe stata una offesa mortale.
Del resto Andreotti rappresentò, nella mia memoria, la prima volta senza i socialisti al governo ed è notorio che per me la parola "socialista" rappresenta l'equivalente del drappo rosso agitato sotto il muso di un toro.
Uomo arguto, di cultura (il primo e probabilmente l'unico politico in grado di scrivere romanzi e saggi di proprio pugno senza l'ausilio di un "negro" ) Andreotti fu anche uomo di potere, di governo e del fare (un esempio per tutti l'organizzazione delle olimpiadi del 1960).
94 anni sono una "bella età" come si suol dire e rappresentano un traguardo al quale vorremmo tutti arrivare con quella lucidità che ha sempre mostrato Andreotti tranne, forse, negli ultimi tempi.
Il sintomo che qualcosa non andava lo avevamo avuto con la sua assenza all'elezione del presidente della repubblica nell'aprile scorso, un ruolo che se non fosse stato oggetto della immancabile aggressione mediatico giudiziaria, avrebbe ricoperto penso ben più degnamente di Scalfaro.
Mi ricordo sempre l'autoironia quando si presentò davanti al suo "sosia", Alighiero Noschese che non fu l'unico ad imitarlo con intelligente bravura (ricordo anche Oreste Lionello ed Enrico Montesano). 
Sic transit gloria mundi.

Carosello. Ritorno di un mito

Ne scrissi già a febbraio del ritorno di Carosello.
Un mito per noi che, ormai, siamo più vicini ai sessanta che ai cinquanta.
E se, dopo 36 anni di silenzio, ne abbiamo ancora ben presente la sigla e le storie il termine "mito" gli spetta di diritto.
Immagino sarà una delusione, come fu, un anno fa, il Nero Wolfe di Pannofino, ma ciò non toglie che questa sera mi guarderò la riedizione di Carosello, libero di criticarne la messa in onda e di rifarmi gli occhi con il Carosello della nostra infanzia e adolescenza.
Non sia mai, però, che mi possa sorprendere.
Magari Carosello può aiutare a recuperare quell'ottimismo nel futuro indispensabile per superare i momenti di crisi di una società, esattamente come accadde negli anni cinquanta e sessanta.
E mi piace pensare che da stasera una nuova generazione di bambini possa crescere andando a letto dopo Carosello, senza perdersi e rincitrullirsi in tanti giochi elettronici davanti ad un computer, ma con una bella storia che stimoli la fantasia, da ricordare nei propri sogni e nella quale specchiarsi come diretti protagonisti.