domenica 26 marzo 2017

Mago Zurlì vive nei nostri ricordi

Il tempo che passa è scandito anche dagli "amici" che se ne vanno.
Perchè i personaggi che ci hanno tenuto compagnia, soprattutto quando, piccoli, cominciavamo la nostra esplorazione del mondo, sono a tutti gli effetti amici, persone di famiglia.
Qualche giorno fa è morto Cino Tortorella che per tutta la nostra infanzia fu Mago Zurlì, il conduttore dello Zecchino d'Oro.
E sono contento di aver smesso di guardare lo Zecchino molto prima che lui dismettesse i panni del Mago Zurlì, cosa che avrebbe rovinato il mio personale ricordo.
Fu anche l'ideatore di un'altra trasmissione (per ragazzi più grandicelli, delle medie) che ci ha tenuto compagnia, Chissà chi lo sa ?, con Febo Conti e di tanti altri programmi che fornivano, soprattutto ai bambini, un momento di svago, ma anche di sana riflessione e competizione.
Mago Zurlì non è morto finchè resterà nella nostra memoria, assieme ai tanti personaggi che abbiamo amato da bambini, da Rin Tin Tin (con quel rompiscatole di Rusty, il perfettino tenente Rip Masters e il bonaccione sergente O'Hara) a Robby e 14, da Richetto, eterno ripetente, ai tanti, tantissimi protagonisti dei nostri Carosello (l'Ispettore Rock, lo Sceriffo Negroni, Giocondor, Papalla, il duetto fenomenale di Volpi e Calindri per la Chinamartini e tanti altri).

P.S.: lo stesso giorno è morto anche Tomas Milian, "Er Monnezza", il commissario Giraldi. Un ricordo anche per lui, pur se i suoi film, troppo sopra le righe e assai volgari, non mi sono mai particolarmente piaciuti (preferivo i polizieschi all'italiana con Maurizio Merli della serie "la polizia si incazza" più vicini alla mia mentalità da "Giustiziere della Notte"), ma anche lui ha segnato un periodo della nostra vita, più recente.

domenica 19 marzo 2017

Le piccole gioie della vita

Finalmente il Bologna ha giocato una bella ... mezza partita.
Sì, solo mezza, ma è stato il secondo tempo dove ha realizzato ben quattro reti.
Da segnare sul calendario perchè non so se rivedremo a breve uno spettacolo del genere.
Il primo tempo, da dimenticare.
Destro da buttare.
Ma non pensiamoci, godiamoci questa piccola soddisfazione.
Era da tempo che non accadeva.

domenica 12 marzo 2017

L'orribile società del futuro

La settimana scorsa, per lavoro, ho partecipato ad un incontro di formazione sull'innovazione.
Tutti giulivi gli oratori ci hanno descritto di macchine che parcheggiano da sole, di pulsanti premendo i quali ti arriva la pizza (sempre uguale, perchè quella è registrata come "tuo gusto") a casa, altri che ti consentono di trovare una baby sitter che possa andare a prendere i pargoletti a scuola o dall'allenamento.
Ed erano contenti, presentavano il tutto come una immensa fortuna, guadagno di tempo (da dedicare poi a cosa ? A faccia libro et similia ?) tratteggiando una società futura tutta improntata a simili bestialità (e anche peggio).
Nessuno che abbi evidenziato come simili risposte alle nostre "esigenze" derivino da una mostruosa schedatura personale dei nostri gusti, delle nostre idee, delle nostre abitudini, dei nostri viaggi e un controllo asfissiante su dove siamo in ogni momento.
Nessuno che ci abbia illustrato come simili tecnologie rappresentino un abbassamento del livello intellettuale, una massificazione che ci trasformerebbe tutti in un gregge con riflessi pavloviani su "necessità" e "bisogni" occultamente indotti.
Una massa sempre più amorfa e quindi serva che non saprà nemmeno più parcheggiare un'automobile, non avrà più il piacere di uscire per mangiare una pizza con gli amici, non si curerà più dell'educazione dei figli e soprattutto non avrà velleità di controllo su chi comanda e decide leggi e tasse.
Il convegno l'ho inquadrato nell'ambito di una tendenza di cui già in dibattiti e articoli si è parlato e collega la proposta (probabilmente travisata) di Bill Gates e quella (reale) del candidato socialista all'Eliseo di tassare il lavoro dei robots con un salto nella fantascienza più sfrenata in cui il lavoro verrebbe svolto dalle macchine e noi vivremmo con un sussidio statale che, nei giorni scorsi, con tanto di rullo di tamburi, è stato lanciato da altri giulivi al governo sotto il nome di "reddito di inclusione".
Se quella è la società che ci aspetta, beh ... allora supererebbe ogni peggior incubo elaborato per romanzi e film e urgerebbe una autentica "fuga di Logan" dal nostro futuro.

domenica 5 marzo 2017

Viva i panini al salame

Ma anche al prosciutto, con la pancetta, la mortadella, le merendine al cioccolato e le pizze.
Leggo, infatti, ne Il Resto del Carlino che proprio qui da noi, a Bologna, in cinque scuole di un medesimo istituto comprensivo, è vietato fare la merenda di metà mattina con panini, merendine e pizze, solo frutta e verdura.
Che tristezza !
Io non ho nulla contro vegetariani e vegani, mangino quello che credono purchè, però, non vengano a sindacare cosa mangio io e, soprattutto, non pretendano di sostituirsi, con speciose motivazioni (contro l'obesità infantile, ma anche perchè ci sono quelli ricchi che hanno merendine super lusso mentre i poveri hanno merendine da discount o, peggio ancora, perchè ci sono i bambini musulmani che non possono mangiare i nostri meravigliosi salumi) all'educazione alimentare che solo i genitori hanno diritto di impartire ai propri figli.
E' ora di smetterla con questo talebanismo ideologico che vede una minoranza stizzosa rompere i marroni (quando ci vuole, ci vuole !) ad una maggioranza sin troppo tollerante.
Noi siamo cresciuti con panini al proscuitto, alla mortadella, al salame comprati dai bidelli o dalle machinette.
E mi sembra che siamo cresciuti molto bene.
E che tristezza vivere tutta la vita evitando o limitando le cose buone solo perchè qualcuno dice che fanno male alla salute.
Come se la parole "fine" non venisse scritta per tutti e la differenza non la faccia l'aver goduto della propria esistenza o l'averla trascorsa sempre preoccupato su quel che si mangia, su quel che si dice e rompendo l'anima al prossimo con le proprie paturnie.