Da qualche tempo leggo nel Carlino di progetti per ingabbiare il Nettuno.
La scusa è sempre quella: il vandalismo.
La realtà è sempre la stessa: togliere alle persona il legittimo, pieno godimento di un bene pubblico.
Certo che gli agenti atmosferici e la vicinanza delle persone che si siedono ai bordi della fontana, sui gradini e magari, ogni tanto, quando il Bologna vince lo scudetto (...) o l'Italia i mondiali (?!?!?) qualcuno, per la gioia, si arrampica sul nostro Gigante e si tuffa nella vasca.
E allora ?
Quei comportamenti, ancorchè poco consoni, rappresentano la felicità di un popolo che, nel condividerla con un monumento che appartiene alla città ( e non alla sovrintendenza o al sindaco !) trova la sua piena espressione.
Del resto ogni momumento storico ha qualla patina di decadenza, di uso, di consumo che lo rende ancora più affascinante a caro ai cittadini.
Immaginate come possa apparire distante e quindi estraneo il Nettuno se fosse circondato da un muretto (?!?!?) o da un cancello o da una vetrata in plexiglas, potendolo guardare solo da lontano.
Con singolare coincidenza (a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca diceva un Grande come Giulio Andreotti) la nuova campagna per il muretto è stata preceduta da un articolo grondante indignazione per una piccola scritta con il pennarello, fatta (forse ...) da un ragazzo tra i tanti che in questi giorni affollano Bologna in gita scolastica.
Non sarebbe sufficiente una telecamera per individuare eventuali vandali e far loro pagare i danni ?
Invece di usare quegli strumenti di spionaggio per imporre divieti di circolazione e sanzioni ai trasgressori (che non danneggiano nulla e nessuno) si utilizzino gli strumenti che ci offre la tecnica per colpire i vandali, gli imbrattatori (che vorrebbero farsi chiamare "writers" pretendendo di possedere qualità artistiche !) e la sicurezza personale dei cittadini.
Nettuno libero, città interamente percorribile e godibile da tutti !