lunedì 31 dicembre 2012

Vi auguro....



Vi auguro sogni a non finire
la voglia furiosa di realizzarne qualcuno
vi auguro di amare ciò che si deve amare
e di dimenticare ciò che si deve dimenticare
vi auguro passioni
vi auguro silenzi
vi auguro il canto degli uccelli al risveglio
e risate di bambini
vi auguro di resistere all’affondamento,
all’indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca.
Vi auguro soprattutto di essere voi stessi.

(cit. J.Brel)
 
 
 
BUON ANNO AI MIEI  AMATISSIMI COMPAGNI DI SCUOLA!!!


 

domenica 30 dicembre 2012

La stagione degli auguri

Dopo il compleanno di Valeria e dopo gli auguri natalizi eccoci arrivati al 31 dicembre, San Silvestro.
Auguri a tutti di Buon Anno e auguri ad uno solo di Buon Compleanno !!!!!!!

martedì 25 dicembre 2012

sabato 22 dicembre 2012

Siamo ancora qui

Invece della fine del mondo, abbiamo avuto la fine del Monti.
Meglio ...  :-)
Buon fine settimana.

domenica 16 dicembre 2012

Fine del mondo o mondo senza fine ?

Leggo che il 21 dicembre 2012, alle ore 11,11 ci sarà la fine del mondo.
Sarà vero ?
Ormai manca poco a quella scadenza, per cui la curiosità verrà soddisfatta a breve.
Certo è che il "millenarismo", la paura o l'attesa o anche, perchè no, la speranza della "fine del mondo" è qualcosa che ha caratterizzato tutta la Storia dell'Umanità.
Che altro è il racconto di Noè se non la fine del mondo ?
Non solo nella tradizione cristiana, ma anche in quella pagana: Deucalione e Pirra.
Probabilmente qualcosa di terribilmente sconvolgente accadde in un remoto passato, tanto che ne è stata tramandata (e romanzata) la storia.
Ma il mondo è andato avanti, sennò noi oggi non saremmo qui, come dice Roberto, con il nostro "erudito cazzeggio".
In tempi recenti è stata la letteratura fantastica a farci sognare scenari terribilmente catastrofici, da fine del mondo.
Romanzi come "Il giorno dei Trifidi" o "I Trasfigurati" di John Wyndham, o film con una finale agghiacciante come "1975 Occhi bianchi sul pianeta Terra" o il celeberrimo "Il pianeta delle scimmie" con quella scena finale in cui Charlton Heston trova sulla spiaggia la statua della Libertà e capisce che quel pianeta è la Terra.
Fino a serie televisive di grande qualità, come "I Sopravvissuti" o  "Spazio 1999".
Qual'è il filo conduttore di tutto ciò ?
La fine del mondo arriva, ma il mondo è senza fine e dalla fine di UN mondo, ne inizia uno nuovo.
Un pugno di Umani comunque sopravvive e dà vita ad un nuovo ciclo che si spera sempre migliore del precedente.
A volte non solo "un pugno", a volta anche tutti, come in quel racconto in cui, predisposto un collegamento tra tutti i computer del mondo, al cervellone infallibile che ne esce viene chiesta la data in cui ci sarà la fine del mondo.
Il supercomputer risponde con una data vicinissima: fra un mese.
Gli astronomi confermano: dopo un mese la Terra avrebbe incrociato una nube cosmica velenossima che avrebbe ucciso ogni forma di vita.
Naturalmente ognuno reagisce in base al proprio carattere.
Alcuni si uccidono, altri scoprono una fede che mai avevano mostrato, altri continuano la vita di sempre, altri cercano ogni occasione di piacere.
Arriva il giorno fatale.
La Terra si immerge nella nube cosmica ... poi ne riemerge ... tutti sono ancora in vita.
Com'è stato possibile ?
Semplice.
La Terra si era progressivamente avvelenata con l'inquinamento, che ogni forma di vita era diventata immune al veleno della nube.
Un po' come Mitridate, re del Ponto, che per sventare gli attentati alla sua vita, sin da piccolo, beveva dosi di veleno, rendendo immune il suo organismo.
Non tutti i mali vengono per nuocere (nonostante le gufate degli ecoambientalisti ...).
E allora ben vengano le ore 11,11 del 21 dicembre 2012: perchè non dovremmo essere tra i sopravvissuti ?

giovedì 6 dicembre 2012

Per chi suona la campanella

Ebbene sì, anche questo anno che si avvia alla conclusione è arrivato al momento degli auguri per Valeria che, in sostanza, inaugurano la stagione natalizia (magari arriverà anche la neve ... le previsioni lasciano ben sperare).
Buon compleanno !

domenica 2 dicembre 2012

Valeria portafortuna

Il mese di dicembre (da sempre il mio preferito) inizia bene.
Ho calpestato la prima neve (in montagna, sia venerdì che sabato) e il Bologna ha vinto.
Immeritatamente (il pareggio sarebbe stato il risultato giusto, ma nel dare e nell'avere questi due punti in più riequilibrano solo in parte i cinque o sei che avremmo meritato e non abbiamo) ma che comunque rilanciano le nostre speranze.
Il commento di Valeria ha portato fortuna.
Provaci ancora, Valeria !

domenica 25 novembre 2012

E adesso siamo ultimi

...CENSURATO ... un'altra partita immeritatamente persa ... CENSURATO ... in dieci dopo quattro minuti ... CENSURATO ... quando la ruota della fortuna girerà potremmo anche vincere il campionato ... CENSURATO ... ma temo potrebbe essere quello di serie B ... CENSURATO ...

domenica 18 novembre 2012

Finalmente una vittoria !

Peccato che le squadre siciliane siano finite (nota: Bologna - Catania 4-0 e Bologna - Palermo 3-0).
Comunque ... finalmente una domenica perfetta ! :-)

giovedì 15 novembre 2012

La crisi scolastica e la superstizione degli orari lunghi

Inutile precisare che la proposta di 24 ore di insegnamento frontale è per me una nefandezza, considerata l' ulteriore aggiuntiva (rispetto le attuali 18) immensa mole lavorativa che un docente italiano (perdipiù malpagato) ha (riunioni varie - consigli chiusi consigli aperti consigli per la classe consigli per handicap consigli per progetti riunioni di dipartimento riunioni per assi riunioni collegiali ecc ecc,preparazione e correzione compiti, preparazione lezioni....)...e considerato anche il fatto che le ore da noi sono di 60 minuti, mentre in buona parte di Europa si attestano tra i quarantacinque e i cinquanta minuti, e che quei sessanta minuti sono totalmente pieni, avendo a che fare con -mediamente- 25 alunni di cui "carpire" attenzione e, possibilmente, partecipazione o quanto meno silenzio... Mi piacerebbe però sapere che cosa ne pensate voi... Nel frattempo, pubblico questo scritto non troppo recente, che mi è giunto da un collega agguerrito e che mi è piaciuto parecchio!

"Da vent'anni a questa parte le ore di fiato messe sul mercato dai professori secondari sono andate spaventosamente aumentando. Specie nelle grandi città, dalle 10 a 12 ore settimanali, che erano i massimi di un tempo, si è giunti, a furia di orari normali prolungati e di classi aggiunte, alle 15, alle 20, alle 25 e anche alle 30 e più ore per settimana. Tutto ciò può sembrare ragionevole solo ai burocrati che passano 7 od 8 ore del giorno all'ufficio, seduti ad emarginare pratiche. A costoro può sembrare che i professori con le loro 20-30 ore di lezione per settimana e colle vacanze, lunghe e brevi, siano dei perditempo. Chi guarda invece alla realtà dei risultati intellettuali e morali della scuola deve riconoscere che nessuna jattura può essere più grande di questa. La merce «fiato» perde in qualità tutto ciò che guadagna in quantità. Chi ha vissuto nella scuola sa che non si può vendere impunemente fiato per 20 ore alla settimana, tanto meno per 30 ore. La scuola, a volerla fare sul serio, con intenti educativi, logora. Appena si supera un certo segno, è inevitabile che l'insegnante cerchi di perdere il tempo, pur di far passare le ore. Buona parte dell'orario viene perduto in minuti di attesa e di uscita, in appelli, in interrogazioni stracche, in compiti da farsi in scuola, ecc., ecc. Nasce una complicità dolorosa ma fatale tra insegnanti e scolari a far passare il tempo, pur di far l'orario prescritto dai regolamenti e di esaurire quelle cose senza senso che sono i programmi. La scuola diventa un locale, dove sta seduto un uomo incaricato di tenere a bada per tante ore al giorno i ragazzi dai 10 ai 18 anni di età ed un ufficio il quale rilascia alla fine del corso dei diplomi stampati. Scolari svogliati, genitori irritati di dover pagare le tasse, insegnanti malcontenti; ecco il quadro della scuola secondaria d'oggi in Italia. Non dico che la colpa di tutto ciò siano gli orari lunghi; ma certo gli orari lunghi sono l'esponente e nello stesso tempo un'aggravante di tutta una falsa concezione della missione della scuola media. Luigi Einaudi, La crisi scolastica e la superstizione degli orari lunghi, Corriere della Sera, 21 aprile 1913 " .

Che ne dite?

domenica 11 novembre 2012

Peccato,è una bufala ... forse

Ieri ho trovato sul Carlino online l'articolo che trascrivo in calce.
Oggi sul Carlino cartaceo leggo che la Nasa ha smentito anche l'esistenza dell'asteroide.
Peccato.
Ho sempre sognato di essere il protagonista di un'epopea tipo "I Sopravvissuti" ... :-).

QUI IL LINK 

Nibiru, asteroide contro
la terra? Cresce la paura

Molti associano questa notizia con la profezia dei Maya sulla fine del mondo


Asteroide enorme si schianterà contro la terra in dicembre? Torna alla mente la profezia dei Maya sul 21-12-2012. E la notizia assume i contorni di una spy-story
Roma, 10 novembre 2012 - Un asteroide appena scoperto si starebbe avvicinando rapidamente alla terra. La notizia è di quelle che o ti fanno fare una risata e un'alzata di spalle (vedi alla voce bufale colossali) o ti fanno accaponare la pelle dalla paura. Specie sapendo che l'asteroide starebbe effettuando la sua corsa verso la terra ad una velocità così elevata che potrebbe schiantarsi sul nostro pianeta entro dicembre. Aiuto!!!
Uhm, dicembre mese in cui, per la precisione il 21 (21-12-2012) potrebbe avverarsi la profezia dei Maya sulla fine del mondo. Fare due più due per i catastrofisti è quindi automatico. Allora, nel corso degli ultimi mesi annunci di questo genere si sono sprecati. Questa volta però, a giudicare l'interesse della Rete, sembra diverso.
Allora, cominciamo dal soprannome dato all'asteroide, Nibiru, proprio come il misterioso pianeta che secondo i testi sumeri è foriero di catastrofi naturali ad ogni passaggio nel sistema solare.
A propagare l'allarme per primo è stato il sito giornalistico britannico ITN ripreso dall'edizione online della Cnn. E non potevano mancare i contorni della spy story, quando vengono citati comefonti "informatori segreti" della Nasa, l'Ente spaziale americano.
Dunque, secondo quanto trapelato l'asteroide avrebbe dimensioni enormi, per intenderci sarebbe grande quanto lo Stato americano del Texas. E secondo le previsioni il rischio di una collisione con la terra sarebbe del 30% o giù di lì.
Ad aggiungere panico in coloro che credono a questa notizia è che la Nasa non ha confermato ma nemmeno smentito.
La notizia riportata dall'ITN è poi scomparsa. resta leggibile solo una parte di quell'articolo e uno stralcio di un intervista ad un ipotetico scienziato della Nasa, secondo il quale ci sono solo 10 possibilità su cento che possa verificarsi una collisione. Ma quello scienziato esiste poi davvero?
Sia come sia la notizia ha cominciato a girare anche in Italia ed è diventata oggetto di discussioni nei ritrovi.
Redazione online



domenica 4 novembre 2012

Temo che ...

... a maggio dovrò convertire il mio abbonamento a Sky calcio serie A con quello della serie B ... :-(

Cinquantenari

Mi è capitato di leggere che in questo 2012 "cade" il cinquantenario anche di Diabolik.
Scrivo "anche" perchè, a memoria, mi sembra che sia il cinquantenario della morte di Marylin Monroe, del primo album dei Beatles, del primo film della serie 007 (quello con Ursula Andress) e chissà di quanti altri eventi che, poco o tanto, hanno accompagnato la nostra vita.
Forse la morte della Monroe è stata poco influente su di noi, ma 007, i Beatles e Diabolik ci hanno interessato e coinvolto un po' tutti.
Diabolik non l'ho mai amato.
"Legge e ordine" dallla nascita non potevo (e non posso) ammettere una letteratura (sì, oggi anche i fumetti sono "letteratura") in cui i cattivi maestri siano esaltati e vincenti.
Sarà per questo che più che Diabolik, ho amato la sua parodia: Dorellik.
Dei Beatles ... non sono così sicuro che sia il loro cinquantenario, mi sembra di ricordare che si tratti del primo album nel 1962, ma qui chiedo in aiuto qualche esperto musicale.
Zero zero sette, invece, ha sicuramente cinquanta anni, quello cinematografico, almeno.
Probabilmente il celeberrimo "Licenza di uccidere" lo vidi qualche anno dopo (dubito di averlo visto a sei anni) ma resta una costante di tutti gli anni successivi e l'uscita di un nuovo film è sempre un qualcosa che cattura il mio interesse.
Un film che rispecchia anche le tendenze di un'epoca e dietro il nemico di James Bond, cela anche il nemico che, di volta in volta, rappresenta un pericolo attuale per la nostra società.
La domanda classica è: quale interprete di 007 preferisci ?
Bastian contrario (anche qui se non dalla nascita, comunque molto presto) accortomi che quasi tutti rispondevano "Sean Connery", io rispondevo "Roger Moore", finchè non mi sono convinto che effettivamente l'ex interprete di Simon Templar e di Lord Brett Sinclair (Attenti a quei due ...) fosse il più 007 di tutti.
Non male l'attuale Craig, ma al secondo posto metterei Pierce Brosnan.
Connery ?
Ho molta difficoltà a vedere un paladino dell'indipendentismo scozzese "al servizio di Sua Maestà"...

domenica 28 ottobre 2012

Odio l'Inter sempre più

Non c'è nulla da fare, odi e amori infantili restano intatti nel tempo.
Una partita come quella di oggi non porta altro risultato che rinfocolarli e rinsaldarli, soprattutto con un arbitraggio di parte e un commento, quello dell'intersta Bergomi, degno di Inter channel (se esiste) e non di una telecronaca obiettiva guardata anche da tifosi del Bologna.
Il Bologna non meritava di perdere e, corrispondentemente, l'Inter non meritava di vincere.
E' già la terza partita (almeno) che perdiamo immeritatamente.
Voglio pensare che la ruota della fortuna possa girare, magari sin da mercoldì contro la squadra seconda nella mia personale classifica degli "odi": la Juventus.
Ma è opportuno allargare il commento.
Alle 12,30 ho potuto anche guardare l'altra scandalosa partita, Catania-Juventus, nella quale l'arbitro, non voglio pensare - ne' per Bologna-Inter nè per la partita di Catania -  alla mala fede, ha mostrato sudditanza psicologica verso la Juventus.
Il goal annullato (e validissimo) dopo le veementi proteste bianconere (che a parti invertite non solo sarebbero state ignorate, ma avrebbero visto distribuire con larghezza cartellini gialli e rossi) mi dicono che sarebbe ora di pensare ad una Lega dalla quale siano escluse: Inter, Juventus, Napoli, Roma, Milan.
Che quelle cinque squadre facciano il loro campionato, noi, le "piccole", possiamo farne un altro, più bello e più equilibrato in cui gli errori arbitrali siano frutto della naturale propensione dell'Uomo a sbagliare e non a piaggeria verso qualche potentato.
Da quando una squadra "normale" non vince lo scudetto ?
Forse dal 2000 con la Lazio, quando la Juventus, arbitro l'onestissimo Collina, affondò nel fango di Perugia.
E prima ?
Forse ancora la Lazio, prima ancora la Sampdoria, la Fiorentina, il Torino, il Verona, il Cagliari e si arriva al Bologna del 1964.
In quarantotto anni solo otto volte (e due volte la Lazio che sgomita - purtroppo inutilmente - per diventare "grande").
Troppo poche.

venerdì 26 ottobre 2012

Troppo anziani per adottare un cucciolo

Qualche tempo fa avevo scritto che, una volta che fossi andato in pensione, avrei comprato un cane, se non altro per essere obbligato a fare un minimo di moto.
La mia scelta non è sicura.
Quando dalla finestra dell'ufficio vedo proprietari di cani chinarsi (magari sotto la pioggia) per raccogliere i "regalini" del loro animale, non è propriamente la scena che immagino per me stesso.
A risolvere il problema, però, arriva una notizia che avevo ascoltato per radio, ma che non ero riuscito a trovare in internet e, adesso, invece, posso segnalare: NON POSSONO ADOTTARE UN CUCCIOLO: "SONO TROPPO ANZIANI".
In sostanza ad Este(PD) tre canili hanno rifiutato di consegnare un cucciolo ad una coppia ritenuta troppo anziana (73 e 68 anni).
Ora, con le leggi in vigore io potrò accedere alla pensione nel 2021 a 65 anni (semprechè l'azienda in cui lavoro non mi dia un calcione e mi spedisca, mio malgrado, anzitempo in panchina con qualche "scivolo") : troppo vecchio per avere un cane ?

venerdì 12 ottobre 2012

Addio, Tudàsc !

Qualcuno lo aveva evidenziato che questo blog rischiava di diventare anche un lungo epitaffio nostalgico, ma non posso evitare, dopo aver sentito il giornale radio di questa mattina alle sei, di ricordare Helmut Haller, "al Tudasc" come era chiamato a Bologna.
Noi avevamo otto anni (mese più, mese meno) in quel 1964 quando, 7 giugno, vincemmo lo scudetto.
"Lo" scudetto, anche se prima ne avevamo vinti sette (uno nel 1927 non riconosciuto come invece nel 2006 fu riconosciuto all'Inter  ...)  perchè per la nostra generazione è rimasto l'unico e, forse, siamo rimasti noi a ricordarlo con le emozioni dei bambini che eravamo allora.
Helmut Haller, da due anni al Bologna, fu una colonna portante di quella squadra che mi piace sempre ricordare in tutti i suoi componenti essenziali: Negri, Furlanis, Capra, Pavinato, Tumburus, Janich, Fogli, Perani, Bulgarelli, Nielsen, Pascutti e, appunto, Haller.
Un tedesco anomalo per la capacità di giocare con il pallone e lunatico nei comportamenti: a volte deliziava il pubblico, altre irritava.
Da bambini ci identificavamo con questo o quel giocatore e se Bulgarelli era sicuramente il più gettonato e, a seguire, "Dondolo" Nielsen, anche Haller aveva i suoi piccoli grandi tifosi.
Sui giornali sicuramente saranno riportate tante vicende che videro Haller protagonista (una su tutte: il "furto" del pallone della finale mondiale Inghilterra-Germania del 1966) ma a me piace ricordarlo come giocatore del Bologna, di quel Bologna che giocava come in Paradiso e che ora vede già nei verdi prati del cielo giocare due colonne come Bulgarelli e Haller.
Da bambino ho avuto la fortuna di poter andare allo stadio accompagnato dai genitori, quando andavamo in gruppo (e penso alla pazienza del padre di turno che aveva da occuparsi di cinque o sei furie scatenate) sia con amici dei miei quando si "liberava" un posto dei loro abbonamenti.
Il ricordo che mi viene ora alla mente è, a partita finita, quando non c'era la menata del "terzo tempo", un biondino che, seduto sull'erba, si toglieva le scarpe e poi, a piedi nudi sull'erba, si avviava verso gli spogliatoi.
Addio, Tudàsc !

domenica 7 ottobre 2012

Ci hanno fatto viola

Il punteggio non tragga in inganno.
Se la partita fosse terminata con tre o quattro goal nel sacco non avremmo avuto nulla da recriminare.
Nello specchio della porta difesa da Viviano, solo una punizione di Diamanti.
I Viola hanno corso come dannati, ogni bolognese in possesso di palla era sistematicamente circondato da tre o quattro dei loro.
Possibile che si debbano vedere gli altri correre come assatanati e i nostri giochicchiare come in un torneo aziendale ?
Ma quale preparazione fanno in estate, se poi si "rompono" a raffica come se avessero muscoli di seta ?
E perchè quando gli altri ricostruiscono le squadre azzeccano sempre gli organici pur chiudendo la campagna acquisti in attivo (11 milioni la Fiorentina) e noi invece dobbiamo affidarci alle magie dei Gilardino di turno (che non sempre, però, imbroccano la domenica giusta) ?
Per fortuna che c'è ancora chi è messo peggio di noi, ma ... per quanto tempo ?

domenica 30 settembre 2012

Lira o euro ?

E facciamolo questo referendum !
La moneta scelta dal Popolo sarà la moneta nazionale, per sempre.
I sostenitori della moneta perdente tacciano, per sempre.
Così si potrà fare un passo avanti.

sabato 22 settembre 2012

Fiat

Ovvero come socializzare le perdite e privatizzare gli utili.

Legge elettorale

L'arte alchemica finalizzata alla trasformazione di una minoranza elettorale in governo.
Spesso anche per consentire a chi è eletto grazie a voti espressi con specifiche finalità, di approvare leggi con scopi opposti, cambiando con disinvoltura casacca senza decadere dall'incarico riconsegnando il mandato agli elettori.

domenica 16 settembre 2012

Roma - Bologna: 2 a 3

Chi credeva, alla fine del primo tempo, che il Bologna avrebbe vinto la partita alzi la mano ... senza barare, però !

La bella e le bestie

Linciaggi, violenze, devastazioni, minacce, urla sguaiate.
Tutto per un film.
Mi domando dove arriverebbero se ad essere fotografata a seno nudo fosse la moglie di uno dei loro stregoni.

sabato 8 settembre 2012

Libertà di contante

Roberto si lamenta per gli argomenti dei post.
Vorrebbe qualcosa di più.
Allora parliamo di Libertà.
Ci sono leggi o progetti di legge che vorrebbero impedire la manifestazione di opinioni non collimanti con quelle di potenti lobbies che fanno "scuola" spesso per l'ignavia di chi non le condivide.
Leggo che si vorrebbe introdurre la censura preventiva sugli striscioni da esporre negli stadi, istituendo un apposito registro.
E chi applaude a tale idea è, magari, lo stesso che si stracciava le vesti davanti alla censura in televisione contro Fo o al cinema contro Ultimo tango a Parigi.
Leggo anche che potrebbe trovare spazio nel decreto sullo sviluppo predisposto dal ministro Passera l'obbligo per gli esercizi commerciali di accettare il pagamento con carte di credito e bancomat anche per importi ridotti.
Sarebbe solo il primo passo verso l'obbligo, per tutti, di pagare con carte e non contanti e il limite individuato è di 50 euro: neppure una cena con gli amici si potrebbe più pagare in contanti !
Non bastava aver spostato a soli mille euro (cioè niente) l'obbligo di usare strumenti di pagamento diversi dal contante ?
Mi sta bene la possibilità di pagare, se voglio, con il cellulare anche il quotidiano dall'edicolante.
Non mi piace l'obbligo.
Non solo è una limitazione alla mia libertà di scegliere lo strumento di pagamento che ritengo più pratico e conveniente, ma contiene una pericolosissima "tracciabilità", che viola il mio diritto di riservatezza sugli acquisti, sulle scelte, sugli orientamenti, quindi anche sulle opinioni che deve essere mio esclusivo diritto manifestare o conservarle per me stesso.
Non avrei mai pensato di aggiungere, alle varie libertà che compongono la Libertà dell'Individuo, anche quella di poter pagare in contanti.

domenica 2 settembre 2012

Cosa si dovrebbe fare ...

... a chi parcheggia così, occupando con una utilitaria il posto dove troverebbero spazio comodamente due automobili di media cilindrata ? 


domenica 26 agosto 2012

Neil Armstrong, il primo Uomo della Luna

Solo tre anni fa celebrammo qui il quarantesimo anniversario dell'Impresa che portò l'Uomo dulla Luna.
Oggi dobbiamo ricordare il Primo Uomo della Luna, Neil Armstrong, morto ieri a 82 anni.
E' stata la prima notizia che ho ascoltato al gr1 delle sei e Massimo P. mi perdonerà se anticipo quello che, probabilmente, sarà il suo ben più articolato post.
Per me, ragazzino non ancora tredicenne, quella notte tra il 20 e il 21 luglio 1969 rappresentò il sogno che diventava realtà, a dimostrazione che nulla è impossibile, ma, talvolta, solo difficile e rischioso e il ricordo e le immagini di quelle lunghe ore passate nell'attesa, mi accompagneranno per sempre.
Credo che quelli della nostra generazioni ricordino e ricorderanno sempre Armstrong, Aldrin e Collins e, francamente, non mi ricordo i nomi di quelli che seguirono, neppure i tre che vissero l'avventura dell'Apollo 13 pur celebrata in un film.
Neil Armstrong fu il primo a posare il piede sulla Luna e rappresenta emblematicamente tutti coloro che lo seguirono, ma anche quelli che, come Collins, rimasero in orbita ad attenderne il ritorno con l'angoscia che, se qualcosa fosse andato storto, sarebbero dovuti tornare da soli e da sconfitti sulla Terra.
Credo che in tutto il mondo dovrebbe essere dedidacata una via, una piazza, un edificio ad Armstrong e agli Uomini che consentirono all'Umanità di fare quel Grande Passo verso lo spazio, oggi troppo trascurato.
E il miglior modo per onorarli è riprendere il programam di conquista dello spazio, ultima frontiera.

sabato 25 agosto 2012

Evviva ! Inizia il Campionato

Quale Campionato ?
L'unico con la "c" maiuscola, quello di Calcio.
Sì, lo so che c'è chi se ne è allontanato deluso.
C'è chi non perde occasione per evidenziare quel che non funziona.
C'è chi (peraltro legittimamente) predilige altre discipline sportive perchè, di volta in volta, ritenute più sane, più pulite, più complete, più ... più ...
Ed è anche vero che nel titolare il post c'è un filo - ma solo un filino ... - di intento provocatorio.
Ma il calcio è lo sport nazionale (forse dopo la raccomandazione ...) e non possono certo essere dubbi processi sommari, fondati su teoremi e sulla delazione di quattro schiappe (e lo dice uno che se odia l'Inter dalla nascita, odia altrettanto la Juventus dalla maggiore età), che possono condannare un movimento ed una disciplina.
Così, questo pomeriggio alle 18 e nel dopo cena, potremo assistere alle prime due partite, anche significative, pur se il Bologna, la squadra del cuore, inizierà solo domenica sera dopo cena contro un Chievo sempre ostico.
Juventus-Parma inaugura il Campionato, come doveroso omaggio alla squadra trenta volte Campione d'Italia (almeno sul campo ...) con tanti motivi di interesse, quale la reazione dei "gobbi" alla conferma della condanna per il loro allenatore Conte e successive polemiche, la presenza di Carrera in panchina (due panchine,due trofei: supercoppa italiana e Torneo Berlusconi. Chi può dire di aver esordito meglio ?) e la prima volta di Giovinco contro il Parma che ha salvato per due anni di fila dalla retrocessione.
In serata la Fiorentina di Montella (e di un antipaticissimo Della Valle)  contro la simpaticissima Udinese di Pozzo e Guidolin che magari riuscisse nello "sghetto" di vincere lo scudetto, posto che ho forti dubbi che il Bologna possa riuscirci ... almeno in questa stagione !
Già, il Bologna senza la spina dorsale della scorsa stagione: Gillet, Portanova, Mudingay e Di Vaio.
Una incognita.
Al solito non possiamo che incrociare le dita (visto che è troppo facile criticare la campagna acquisti senza metterci una lira di nostro) e tifare:
F O R Z A   B O L O G N A !

lunedì 13 agosto 2012

Buon Ferragosto

E' il 13, ma domani non sono sicuro di avere tempo, quindi faccio oggi gli auguri di Buon Ferragosto a tutti quanti, che leggano o meno questo post (ultimamente, ormai, il blog si è ridotto, galileianamente parlando, ad un dialogo fra i due massimi).
Non si può fra passare Ferragosto senza farsi gli auguri, esattamente come a Natale e a Pasqua.
Quindi:
Buon Ferragosto

mercoledì 8 agosto 2012

Il Dust Bowl


L0 scambio di battute con Massimo F. nel precedente post mi ha dato l'idea di scrivere un nuovo post sulla più grande catastrofe climatica della storia degli Stati Uniti: la spaventosa siccità che sconvolse le praterie del midwest americano nel corso degli anni '30 del XX secolo, situazione che purtroppo ha molte analogie con l'attuale siccità che sconvolge la nostra regione.
Ma intanto, qual è la storia del Dust Bowl (letteralmente "coppa di polvere"), vicenda che è quasi sconosciuta in Europa, ma che negli Stati uniti tutti conoscono molto bene. Per farlo trascrivo, col "copia/incolla", un articolo dell'amico Marco Pifferetti, meteorologo e climatologo, già collaboratore dell'Arpa E.R. e curatore di uno di migliori siti meteo amatoriali italiani :








Le pianure centrali americane, a causa del suolo fertile, di una adeguata disponibilità di acqua e dell'abbondanza di sole sono considerate il granaio degli U.S.A.
Tale area tuttavia, essendo situata in una fascia di transizione tra il clima più umido delle regioni orientali e quello semiarido dell'ovest, va soggetta, di tanto in tanto, a periodi di siccità che solitamente non durano più di una stagione.


L'eccezionale siccità degli anni '30 durò invece praticamente tutto il decennio e fu aggravata da temperature estive elevatissime e forti tempeste di vento.
L'uso scorretto del territorio da parte dei numerosi coloni, insediatisi nella zona dopo la I guerra mondiale, ebbe un effetto sinergico con le avverse condizioni climatiche: l'eliminazione totale della prateria tipica della zona, per fare posto alla coltivazione intensiva e ripetuta di cereali e all'allevamento del bestiame, innescò un fortissimo processo di erosione del suolo.

Nelle zone più colpite di Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico e Colorado, 8-10 cm di terreno furono asportati dal vento, sotto forma di immense nuvole di polvere, che arrivarono fino alla costa atlantica; gli anni peggiori furono il 1930, 1934 e 1936 caratterizzati da frequenti tempeste di polvere battezzate "blak blizzards" capaci di oscurare completamente il sole, ridurre la visibilità a pochi metri ed accumulare dune di polvere alte fino a sei metri.
Le altissime temperature estive, che toccarono localmente i +49 °C, causarono circa 15000 vittime, soprattutto anziani; centinaia di migliaia di persone dovettero abbandonare le loro terre inaridite e le case ricoperte dai cumuli di polvere, dando vita ad un fenomeno migratorio di proporzioni bibliche, diretto soprattutto verso la California immortalato da tanti romanzi, film e canzoni.
Solo nei decenni successivi a seguito del miglioramento delle condizioni climatiche e grazie al piano di intervento del governo con creazione di praterie, filari di alberi a scopo frangivento, idonee rotazioni colturali e maggesi, la zona riprese lentamente a vivere ed anche l'ambiente riassunse quasi completamente il suo aspetto originale.

Naturalmente, quando scrivo che la nostra attuale situazione ha molti punti di contatto con quella catastrofe climatica bisogna intenderci: il nostro clima è diverso da quello delle pianure centro-occidentali americane, ma comunque non posso fare a meno di notare alcune impressionanti analogie:

come le pianure americane, che sono sotto vento alle Montagne Rocciose, anche noi siamo sottovento ad una catena montuosa (gli Appennini): se da un certo momento in poi le correnti cominciano a provenire esclusivamente da una direzione (nel ns.caso da sud o sudovest) in modo da impattare sulle montagne a giungere da noi come correnti catabatiche foehnizzate calde e secche, è siccità garantita.
Altra analogia: le nostre estati sempre più calde, atrocemente calde,fuori da ogni grazia di Dio, senza alcun paragone con le classiche estati del ns.clima, esattamente come quelle del dust bowl.

Ed infine un'ultima, inquietante analogia, questa volta non climatica:
il dust bowl colpì gli Stati Uniti nel pieno della grande depressione scatenata dalla crisi del '29, così come la siccità attuale ci sta colpendo nel pieno dell'attuale terribile crisi economica, ma noi tutto sommato siamo messi persino peggio degli Stati Uniti anni'30: abbiamo anche avuto il terremoto a peggiorare ulteriormente le cose.

Quindi, in attesa delle tempeste di polvere e delle dune (ci vorrà un po' di tempo, ma ci arriveremo), un saluto a tutti

=

domenica 5 agosto 2012

Agosto in città

Rieccomi di ritorno.
Venti giorni di pieno relax a fare quel che più mi piace e quello in cui riesco meglio: nulla ! 
Non sono riuscito a leggere tutto quello che avrei voluto, ma ho una aggiunta: Il Giornalino di Gian Burrasca.
Tra i libri che ho trasferito nella libreria di montagna c'era anche quello e in un pomeriggio di brutto tempo ( l'unico ... purtroppo !) l'ho riletto.
Pensavo di non riuscire ad arrivare alla fine come, purtroppo, mi capita quando cerco di riprendere in mano i libri di Salgari che tanto allietarono la mia infanzia, invece risulta ancora godibilissimo.
Alcune parti (come quella della lettura del testamento del signor Venanzio o quella della trasformazione in animali feroci degli animali di una fattoria e ... di un bambino ) strappano ancora una bel sorriso.
Della serie: quando gli Autori erano veramente tali, potevano far ridere anche senza volgarità.
E domani si riprende la normale attività.
Francamente speravo di trovare la città più vuota, come negli anni scorsi, invece ho visto tra ieri e oggi ancora molte macchine in giro (e soprattutto parcheggiate ...).
Non ho comunque perso la speranza di godermi anche questo anno la mia Bologna d'agosto, magari dopo un bel, rinfrescante temporale ...


domenica 15 luglio 2012



Le vacanze incombono con il loro carico di aspettative che, forse, rappresentano il momento più piacevole, come il sabato del villaggio in cui l’aria di festa è preliminare ed essenziale alla festa stessa.
Personalmente delle vacanze ho sempre apprezzato i momenti di riposo assoluto, che non significa fare nulla, ma fare senza essere condizionati da orari e scadenze.
Non amo il mare (troppa gente, troppo caos, troppi bambini, troppe urla, troppo vento …) e quindi le mie vacanze sono orientate verso la montagna, che siano Dolomiti o, più modestamente in tempi di crisi e non apprezzando viaggiare in assenza del teletrasporto di Star Trek, Appennino.
Sin da piccolo sono stato avvicinato alla montagna quando, nel 1962, per la prima volta con i miei genitori andai a Selva di Val Gardena, che era ancora un borgo montano, con due soli alberghi (uno chiuso), le mucche che pascolavano vicino alle abitazioni, la signora presso la quale affittavamo l’appartamento che ci portava, ogni mattina, del latte appena munto ed io che speravo, ogni mattina, che fosse brutto tempo per evitare le passeggiate cui mi obbligavano i miei, preferendo giocare con i bambini del luogo o leggere qualche fumetto e, pochi anni dopo, qualche bel romanzo di Salgari o Verne.
Ho il vezzo di dire che non sono cambiato.
Vado in montagna e, disciplinatamente, se ne sono costretto, partecipo ad una escursione (a volte imprecando e neppure a voce bassa “chi me lo ha fatto fare!” … dipende dalla difficoltà e dalla fatica) ma continuo a sperare che sia brutto tempo.
Una speranza, negli ultimi anni, peraltro vana.
I libri di Salgari e Verne li ho ancora (e anche il primissimo libro che mi fu regalato: Pinocchio …) e mi piace vederli bene ordinati, anche se da anni non li prendo in mano.
Riprendo invece, periodicamente, I Promessi Sposi, un romanzo storico che certi professori non ci hanno fatto amare ed altri, invece, ci hanno proposto con la sua potente narrazione.
Un romanzo, quello di Manzoni, che mi appare, ancora oggi, godibilissimo e di grande insegnamento storico e morale.
Ma le vacanze estive non sarebbero tali se non fossero pervase da un brivido … giallo.
La Mondadori ha proposto negli ultimi mesi un’autrice a me sconosciuta: Josephine Tey.
Il suo protagonista principale è un ispettore di ScotlandYard, Alan Grant, e l’ambientazione è quella inglese della prima metà del secolo scorso.
Quindi una narrazione che richiama quella di Agatha Christie, fondata non sugli effetti speciali, ma sul ragionamento, l’indagine, le deduzioni.
Sono quattro romanzi freschi come se fossero stati scritti oggi ma depurati di tutti gli elementi considerati un obbligo dello scrittore moderno di gialli (sangue, depravazione, sesso, sparatorie).
Un’altra bella ambientazione è quella della Parigi di fine ottocento tratteggiata nei romanzi di Claude Izner, pseudonimo sotto il quale si celano le autrici, due libraie di Parigi.
Ma ci sono anche romanzi più moderni come l’ultimo di Kathy Reichs (la creatrice di “Bones”) che esce in contemporanea con l’edizione economica del penultimo romanzo “Cacciatrice di ossa” e del parallelo (televisivamente si parlerebbe di "spin off") "Virals".
Sempreverdi i romanzi di Ellis Peters, Danila Comastri Montanari, Peter Tremayne, Lindsey Davis,Candace Robb con i loro romanzi giallo-storici, mentre per tornare ai gialli tradizionali abbastanza centrati quelli di due serie di successo come l’Ispettore Barnaby (qui abbiamo veramente una base letteraria con Caroline Grahame) e di Castle che ripropone il gioco del telefilm, tra i personaggi del telefilm e quelli che nel telefilm sono citati come personaggi letterari.
In una ipotetica valigia per i libri ci stanno anche i saggi e allora, in mancanza di romanzi di fantascienza che mi abbiano particolarmente impressionato, ecco che per l’edizione Elara è uscita “Cartografia dell’inferno”, una storia di fantascienza curata da Gianfranco de Turris, apprezzato esperto, con la partecipazione del compianto Ernesto Veggetti, deceduto poco più di un anno fa.
Non si può non citare il libro del fondatore della Esselunga, Caprotti, con il suo “Falce e carrello”,da poco dissequestrato, mentre per chi non fosse già di suo turbato da istinti suicidi, il “Dopo l’Occidente” di Ida Magli può innestare una notevole dose di depressione per il futuro dell’Italia (e non solo) in chi fosse troppo euforico dopo il secondo posto agli europei di calcio e il risanamento montiano dell' economia ... :-D
Qui mi fermo, prima di esporre considerazioni che so non condivise e mi limito a proporre l'elogio dell'evasione (della narrativa di evasione, si intende ... ;-) e della lettura sana e riposante.
Buone vacanze !




lunedì 2 luglio 2012

Non è sempre Germania

Sia come locazione (il richiamo è a Berlino 2006) sia come avversario.
Così l'Italia perde malamente una finale cui era arrivata dopo un orribile girone eliminatorio e due memorabili partite nei quarti e in semifinale.
E' facile dire che Prandelli ha sbagliato nel mettere in campo giocatori stanchi (Marchisio) e acciaccati (Chiellini, Cassano, ma anche Abate) pur avendo a disposizione sostituzioni valide come Maggio (che aveva giocato benissimo la prima partita proprio contro la Spagna), Giaccherini (idem con patate), Diamanti e Giovinco.
Ma è notorio che gli allenatori si affezionano ad una formazione, anche perchè tremano al pensiero di lasciare fuori da una finale i giocatori che li hanno aiutati ad arrivare sin lì.
E sbagliano, come fece Valcareggi nel 1970 giocando la finale contro il Brasile con gli stessi che avevano fatto i supplementari contro la Germania Ovest o, ancora prima, Mondino Fabbri che nel 1966 volle far giocare un Bulgarelli acciaccato con il risultato di perdere contro la Corea, uscire dal mondiale, perdere la panca da CT e rovinare la carriera in azzurro dello stesso Giacomino.
Naturalmente se fortuna audaces iuvat, la sfortuna si accanisce su chi sbaglia e così si rompe dopo soli cinque minuti Thiago Motta (ma chi lo ha chiamato, quello ? Se proprio dobbiamo comporre una nazionale con italiani di acquisizione cerchiamo qualcuno di meglio !) appena entrato a sostituire un Montolivo che poteva ancora svolgere un ruolo positivo.
L'immagine è un regalo a Roberto: la prima pagina odierna di Libero  ... :-)))))

mercoledì 27 giugno 2012

Italia-Germania, secondo me


Ormai ci siamo, domani le squadre nazionali di Italia e Germania si affronteranno nell'ennesima sfida che suscita, sempre, emozione e passione.
Per ognuno di noi si tratta di emozioni e passioni differenti, legate ad episodi e momenti della propria vita e che se hanno nella sfida calcistica il loro momento apicale, coinvolgono in genere anche sentimenti ed episodi di vita vissuta che non hanno nulla a che vedere con il calcio.
Per me la sfida tra Italia e Germania risale, alla prima infanzia, quando con gli altri bambini (gli stessi che conosco e che frequento da cinquantadue anni) di un allora nuovo quartiere di Bologna (lo stesso in cui abito dall’età di tre anni e mezzo) giocavamo “alla guerra”.
Il nemico erano “i tedeschi” nella più classica interpretazione dei film allora in voga che alternavano soggetti bellici (seconda guerra mondiale) a western (e qui i cattivi erano e per me restano gli “indiani”, i pellerossa).
Ancora infanzia, ma in Val Gardena.
Vacanze estive in una Selva non ancora assurta a centro turistico di eccellenza.
Sì le escursioni con i genitori, ma ci divertivamo di più a giocare con i nostri coetanei del luogo … dandocele di santa ragione come, una volta, in modo sano e leale accadeva tra bambini che per fortuna non erano troppo tenuti nella bambagia.
Eravamo solo tre “italiani”: io e due fratelli genovesi, però facevamo per dieci.
Il 1966 è un anno che non dimenticherò.
L’Italia fu eliminata dalla Corea del Nord … ecco che ci avviciniamo al calcio.
I tedeschi locali e quelli di Germania (allora Ovest) esultavano e le prese in giro si sprecavano.
Ad ogni partita facevamo il tifo per la squadra che affrontava la Germania, ma solo l’Inghilterra dei fratelli Charlton, di Bobby Moore, di Banks, di “Dracula” Stiles, di Hunt, riuscì a darci soddisfazione tanto che credo la mia anglofilia di oggi, figlia di quella grande soddisfazione del 1966 quando i tedeschi rimasero con le pive nel sacco grazie agli Inglesi.
Cresciamo e arriviamo all'esame di terza media, continuamente rinviato per lo sciopero dei professori.
Si studia e si guarda il mondiale del Messico 1970 cui la squadra, affidata a Valcareggi andava da Campione d’europa 1968.
Fu l’anno della staffetta tra Mazzola e Rivera, ma anche del caso, sotto forma di appendicite, che bloccò Anastasi e portò ai mondiali Boninsegna e Prati (costringendo il CT a lasciare a casa anche Lodetti).
Fu l’anno in cui partiva titolare il blocco del Cagliari, incluso il re degli autogoal, Comunardo Niccolai, che, per fortuna, si infortunò lasciando spazio al più affidabile Rosato.
E fu l’anno di Italia-Germania 4 a 3, celebrata anche in un film.
Quella partita, vinta ai supplementari, fu il momento più alto, più ancora delle successive vittorie, più ancora dell’amarezza per la sconfitta in finale contro il Brasile.
Quella partita, per me, è LA partita, pari solo allo spareggio del 7 giugno 1964 tra Bologna e Inter.
Vincemmo.
Passiamo poi dai mondiali di Germania, deludenti, del 1974, l’Argentina (a colori) del riscatto e arriviamo a QUEL 1982.
Anno infausto che segnò la prima retrocessione del Bologna, ma anche il primo mondiale che la mia generazione abbia avuto la possibilità di vedere, vinto.
Cosa rimane del mondiale spagnolo ?
Il calcio scommesse e Pablito Rossi riabilitato appena in tempo.
Le emozionanti partite vinte contro Argentina e Brasile e la finale contro la Germania.
Chissà perché sorvoliamo sempre sulla semifinale vinta contro la Polonia …
Il rigore sbagliato da Cabrini, l’urlo di Tardelli e Zoff che solleva la coppa.
Poi ancora due squadre che si temono, ma noi che vinciamo quando conta e loro nelle “amichevoli”.
E così fu anche nel 2006, in Germania, con i panzer riunificati (e oggi sappiamo che, ancora una volta,  Andreotti aveva visto giusto dicendo che noi vogliamo così bene alla Germania che preferiremmo averne sempre due  ) .
Semifinale vinta che ci mandò direttamente in finale a consumare la vendetta contro i galletti francesi del “testone” Zidane.
Oggi, alla vigilia di un’altra Italia contro Germania, riaffiorano ricordi del passato.
Delle vicende che hanno coinvolto questi due popoli così diversi e con una storia così intrecciata.
Perché non possiamo dimenticare il nostro Risorgimentodove i tedeschi, del ramo austriaco, erano i nemici per antonomasia.
Vostra eccellenza che mi sta in cagnesco per quei pochi scherzucci di dozzina e mi gabella per antitedesco ….