domenica 24 aprile 2022

Non è un consiglio per la lettura

Quando vidi per la prima volta sugli scaffali della libreria "Il tortellino muore nel brodo" tra le novità di tutti i generi e, in seguito, anche la sua continuazione "Gli spaghetti alla bolognese non esistono", credevo si trattasse dell'ennesimo prodotto sull'onda delle trasmissioni di cucina che, con mio grande stupore, hanno ascolti elevati e, ancora peggio, hanno elevato al rango di stelle televisive, con il contorno obbligato di intronizzazione quali maitre a penser di semplici cuochi.

Tra l'altro non condivido lo spirito dei due titoli, perchè a me i tortellini in brodo non piacciono o, meglio, potendo scegliere li preferirei al ragù, tirati fuori dal brodo senza alcuna aggiunta o alla panna.

E non mi si venga a dire che è una eresia, perchè uno ha il diritto a magiare quello che più gli piace e come gli piace.

Che gli spaghetti alla bolognese non esistano, poi, è una sciocca impuntatura purista e, se è vero che si tratta semplicemente di spaghetti con il ragù alla bolognese, non vedo perchè ci si debba sdegnosamente rifiutare di acquisire fama e pubblicità attraverso la dizione "spaghetti alla bolognese", non siamo obbligati a mangiarli e, infatti, io non li mangio. 

Grande quindi è stata la mia sorpresa quando, di recente, ho visto i due libri nel settore dedicato ai gialli.

Allora ho letto il risvolto di copertina e apprezzato l'idea del cuoco detective.

Ormai i detective coprono tutte le professioni, dalle bibliotecarie (Aurora Teagarden), alle pensionate (miss Marple), ai ricchi sfondati patrizi dell'Antica Roma (Publio Aurelio Stazio) e via via fino ai cuochi (Gourmet Detective) tutti a fare concorrenza agli investigatori privati, carabinieri, commissari, Fbi, Ncis e via con le più disparate agenzia di polizia.

C'era inoltre l'ambientazione (chiaramente bolognese) e l'offerta per comprare ambedue i romanzi al 50%.

Così li ho acquistati e, adesso, ho finito di leggere il primo.

Deludente.

Una Bologna, sullo sfondo, soporifera.

Personaggi caricaturali, tutti, dai protagonisti detective improvvisati, ai tre rapinatori degni del film Beethoven, ai commissario di polizia ottuso e al suo questore abbaiante, nella più trita interpretazione comune dei ruoli.

Ma, soprattutto, un buonismo diabetico che fa venir voglia di bersi l'Amaro d'Udine a sorsi (per chi non lo sapesse, l'Amaro d'Udine è un amaro fortemente amaro, poco alcoolico, adattissimo a digerire un bue).

Poichè ho comprato anche il secondo volume, prima o poi leggerò anche quello (non si butta via niente), dando una nuova opportunità all'autore, ma solo per solidarietà felsinea.

Insomma, mi pare un'occasione persa per realizzare un buon giallo ambientato a Bologna, con riserva di ricredermi dopo aver letto lo Spaghetto (ma non subito ...).


domenica 17 aprile 2022

E' Pasqua. Letture e disimpegno

Le festività, da bambini e da adolescenti, erano attese per la pausa al periodo scolastico.

Da lavoratori molti contavano ad inizio anno i possibili "ponti" per poi programmare viaggi e vacanze, immancabilmente modificate dalle esigenze altrui più che di lavoro.

Da pensionato quale funzione possono avere le festività, visto che per chi è in pensione è Pasqua (o Natale) tutto l'anno ?

Certamente non è una funzione di riposo, perchè possiamo riposarci come, quando e quanto ci pare, nè è una occasione di viaggiare perchè, anzi, è meglio viaggiare quando tutti sono impegnati in città, al lavoro, che immettersi nel flusso vacanziero che anche una guerra non ferma, soprattutto dopo due anni di astinenza.

Per me è un ritornare al periodo in cui, da figlio unico, riuscivo a sganciarmi dal tavolo natalizio o pasquale, lasciandovi i "grandi", per rifugiarmi in camera mia a leggere l'ultimo romanzo di Salgari o di Verne.

Anche oggi è così.

Un buon pranzo e un buon romanzo e ... come diceva quello in una pubblicità di un caffè ?

What else ?

Buona Pasqua.


domenica 10 aprile 2022

L'aria pulita del passato

Una amica mi ha regalato un volume che ha ritrovato durante gli sgomberi per un trasloco.

E' un "antico" omnibus Mondadori, edizione del 1970, con ancora incollato il cartellino del prezzo (lire 3500 !!!) e contiene una serie di racconti lunghi e romanzi sui "grandi ladri", da Arsenio Lupin a Raffles, al Barone, a Fantomas e a Simon Templar.

Alcuni personaggi sono diventati miti per molti di noi ultra sessantenni grazie alle riduzioni televisive (Lupin o Simon Templar con un giovanissimo Roger Moore, dopo Ivanhoe ma prima ancora di essere Brett Sinclair e molto prima di essere 007) o cinematografiche (il comico Fantomas, con l'ispettore Juve interpretato da Louis De Funes).

I romanzi (da notare che stanno ripubblicando tutto Arsenio Lupin) sono una riscoperta di come sia possibile ordire trame poliziesche, eleganti, appassionanti e senza scadere nel turpiloquio o nella compiaciuta descrizione di perversioni sessuali.

Lupin, il Santo, Fantomas, resteranno nella letteratura poliziesca, anche quando nessuno più ricorderà le centinaia di inutili pagine di Millennium o della Marklund, che sminuiscono la trama poliziesca per fare la marchetta alla moda del momento.

domenica 3 aprile 2022

Credevo fosse solo una leggenda metropolitana

Avevo letto in passato dell'Inps che aveva smesso di pagare pensioni, ritenendo defunto il beneficiario e avevo letto della richiesta di dimostrare di essere in vita.

Credevo fossero esagerazioni, leggende metropolitane, salvo qualche sporadico incidente di percorso che portava a registrare erroneamente come defunto un soggetto vivo e vegeto.

Del resto una delle consulenze che come ufficio legale abbiamo fornito di frequente è stata sulla gestione di conti intestati a defunti, del cui decesso nessuno aveva mai fornito notizia, proprio perchè la banca non chiede periodicamente ai propri correntisti di dimostrare di essere vivi.

Invece, dopo neanche un anno dal momento in cui percepisco la rendita della pensione integrativa aziendale, una delle compagnie che mi accredita mensilmente la sua quota di rendita, mi fa pervenire (il primo aprile !!!) una lettera nella quale mi si chiede, entro un mese, la dimostrazione che sono in vita, pena la sospensione della rendita.

Bontà loro, allegano anche un modulo di autocertificazione di esistenza in vita da rispedire, anche via e mail, unitamente ad un documento di identità in corso di validità.

E mi sa che sarà così ogni anno ...