Noi, nati con Giovanni Gronchi presidente, abbiamo vissuto sotto quasi tutti i presidenti, tranne il primo, Einaudi (o i primi due se consideriamo De Nicola, il provvisorio, "primo").
Ma il primo di cui ricordi l'elezione fu Giuseppe Saragat nel dicembre 1964: sembra di parlare della preistoria !
Già da alcuni mesi la sede era "vacante" occupata da un ottimo Cesare Merzagora, quale presidente del senato e facente funzione a seguito della malattia (ictus) che aveva colpito Antonio Segni eletto nel 1962.
Ho un vago ricordo del "problema": Segni non riusciva a firmare (forse non era neppure cosciente) quindi non poteva dimettersi.
Poi, all'improvviso, arrivarono le dimissioni firmate (meglio non sapere come).
Così furono convocate le camere e iniziarono le votazioni.
Fu uno spettacolo che mi portò ad interessarmi alla politica.
Davanti al televisore, rigorosamente in bianco e nero, noi bambini guardavamo il faccione del presidente della camera Bucciarelli Ducci che aprive le schede e leggeva, meglio, declamava i nomi: Fanfani, Nenni, Leone, Saragat, Terracini, De Marsanich, Martino (Gaetano, il padre di Antonio).
Ogni partito aveva la sua "bandiera" e uno (la DC) almeno due quando non tre.
Ventuno votazioni per eleggere Giuseppe Saragat, il primo socialista, a presidente della repubblica.
Un presidente che tutti ricordiamo per i suoi telegrammi di felicitazioni e di condoglianze letti, per tutta la durata del settennato, con grave serietà dai conduttori (non ancora giornalisti) del telegiornale.
Oggi si ricomincia.
So perfettamente che chiunque sarà eletto, con i numeri usciti dalle elezioni, non sarà mai il mio presidente e i nomi che si fanno sono, sempre ai miei occhi, alquanto ... repellenti.
Sarà per la prossima volta.