domenica 26 novembre 2023

Creature grandi e piccole

Ieri, con gli ultimi due episodi, è terminata la seconda stagione di "Creature grandi e piccole", l'ultima versione televisiva di un romanzo dei primi anni settanta, scritto da James Herriot (pseudonimo) che ha raccontato, in quello e altri romanzi, la sua esperienza di veterinario nello Yorkshire negli anni trenta del ventesimo secolo.

Detta così sembrerebbe un qualcosa di noioso, per addetti ai lavori, al più per invasati animalisti.

Ricordo che quando quel romanzo apparve in una delle raccolte di Selezione, nei primi anni settanta più o meno quando uscì, anch'io lo considerai tale e lo saltai, per poi riprenderlo avendo terminato la lettura di tutto quello che avevo disponibile.

E ne rimasi affascinato.

Forse per la traduzione, forse per l'ottimismo nel futuro.

Il romanzo mi piacque al punto da comprarne i due seguiti (Cose sagge e meravigliose e Beato tra le bestie), guardarmi il film e anche la prima serie televisiva degli anni ottanta e, adesso, la nuova serie.

Il romanzo, di suo, l'avrò riletto più volte (non vorrei esagerare, ma quando un romanzo mi piace lo rileggo spesso anche perchè, a forza di rileggere, memorizzo lunghi brani e quindi sfoglio velocemente le pagine) e la nuova serie televisiva, pur con i suoi tempi lenti, risulta ugualmente piacevole e spero che  possa esserci anche una terza stagione.

Lettura del romanzo e visione delle trasposizioni cinematografiche e televisive è fortemente consigliata per ricordarci che esistono ancora il Bello, la Vita sana, i Buoni Sentimenti, spesso trascurati da romanzi dove la descrizione di pratiche devianti e di perversioni occupano una buona metà delle pagine di romanzi che, peraltro, avrebbero anche buone trame gialle (ogni riferimento ai gialli scandinavi è ferocemente voluto).

domenica 19 novembre 2023

La riscoperta del tennis

Non so se Sinner riuscirà stasera a ripetersi battendo Djokovic, lo spero, ma una settimana di tennis ai massimi livelli a Torino e, soprattutto, le vittorie di un italiano (per quanto possa essere considerato tale un altoatesino ... ) hanno svegliato passioni che sembravano archiviate dopo l'era aurea dei Panatta, dei Bertolucci, degli Zugarelli e dei Barazzutti, capitanati dal più grande di sempre, Nicola Pietrangeli.

Accade sempre così, ogniqualvolta che emerge un campione che è in grado di "bucare" anche lo schermo (ricordiamoci del bolognesissimo Alberto Tomba che mise tutti in fila in uno sport non propriamente connaturato ai bolognesi come lo sci) l'effetto emulazione traina un grande sviluppo di quello sport.

E' un bene e spero che la Federazione Tennis sappia sfruttare l'effetto Sinner per regalarci altre stagioni di appassionanti partite, anche se vissute solo in poltrona.

domenica 12 novembre 2023

Trenta all'ora

Oggi, domenica, ho fatto il solito giro con l'automobile per andare a comprare i giornali e fare colazione.

Viali sgombri, via Castiglione vuota, nessuno che (logicamente e giustamente) rispettasse i 30 all'ora voluti da Lepore con grande dispendio di denaro, pubblicità e cartellonistica.

Diverso è nei giorni feriali, quando viaggiare sulle stesse strade nelle ore di punta ai trenta all'ora è una dolce speranza destinata a rimanere delusa.

E' lo spaccato della inutilità di tale provvedimento.

Ma i trenta all'ora sono anche l'immagine più evidente di una società ferma, ripiegata su se stessa, incapace di pensare in grande, al futuro, di prendere il volo verso nuovi ed entusismanti traguardi.

Ben diverso il clima, i sogni, le speranze quando Gianni Morandi cantava "andavo a cento all'ora".

Ve l'immaginate se allora ci fosse stata la mania della città ai trenta all'ora ?




domenica 5 novembre 2023

Spes ultima Dea

Il Bologna ha sconfitto la Lazio, per una rete a zero, dopo una partita di grande sofferenza.

E' il decimo risultato utile consecutivo (forse troppi pareggi) che però porta la squadra in una posizione di classifica di tutto rispetto.

Ma non è tanto la posizione attuale di classifica, quanto l'impressione che si ha nel vedere una formazione che porta a casa un risultato dietro l'altro, con una continuità mai conosciuta negli ultimi decenni.

Questo, 2023-2024, è il sessantesimo Campionato da quello, 1963 - 1964, in cui vincemmo l'ultimo scudetto.

Il 7 giugno 2024 saranno sessanta anni di digiuno.

Per molto tempo, dopo quel 7 giugno 1964, ho cullato l'illusione di poter vedere un altro scudetto del Bologna.

In fondo, a parte le tre grandi, nello stesso periodo hanno vinto più di uno scudetto persino squadre come la Roma, la Lazio, il Napoli che nel 1964 o erano in serie B o navigavano senza infamia e senza lodi sotto la metà della classifica.

Negli ultimi anni, invece, avevo riposto le speranze di vedere un secondo scudetto del Bologna.

Dopo la Lazio, però, una piccola fiamma di speranza si è riaccesa.

In fondo anche il Bologna del 1963 - 1964 è passato per un periodo di assestamento e costruzione e poi, con qualche innesto, è sbocciato dando, ai bambini che eravamo allora, una gioia infinita che non sarebbe male rivivere anche nel nostro cammino sul viale del tramonto.