Ho passato le ultime tre settimane a riordinare cassetti e armadi, fare la cernita su quel che mi può essere utile e quel che può dormire in cantina.
Non avrei mai fatto un simile lavoro se non ci fosse la reclusione da virus, per cui se al mattino mi prendo due o tre ore per girare per Bologna per le spese di necessità quotidiana, al pomeriggio ho dedicato un paio d'ore a guardare nei cassetti.
Il risultato sono stati sette cartoni da dodici bottiglie di vino, riempiti di oggetti, fotografie e altro che faranno la gioia di un archeologo del tremila, che potrà così dilettarsi nel dare interpretazioni sulla vita quotidiana nel secondo millennio.
Sì, perchè buttato via, ho buttato via poco, molto poco, anche se so benissimo che quei cartoni non li riaprirò più.
Io non sono un collezionista perchè non ho voglia di impegnarmi nella ricerca spasmodica di "tutto" quello che riguarda un determinato settore, allo stesso modo per cui non ho mai partecipato a raccolte punti, concorsi etc..
Mi domando quindi come sia possibile accumulare così tanta roba che non esito a definire "inutile", che, come le fotografie, per non dire delle diapositive, ormai nessuno più guarda.
Vediamo quanto tempo mi occorrerà prima di dover nuovamente combattere per trovare nuovi spazi in casa.