domenica 28 marzo 2021

Un lavoro da reclusi

Ho passato le ultime tre settimane a riordinare cassetti e armadi, fare la cernita su quel che mi può essere utile e quel che può dormire in cantina.

Non avrei mai fatto un simile lavoro se non ci fosse la reclusione da virus, per cui se al mattino mi prendo due o tre ore per girare per Bologna per le spese di necessità quotidiana, al pomeriggio ho dedicato un paio d'ore a guardare nei cassetti.

Il risultato sono stati sette cartoni da dodici bottiglie di vino, riempiti di oggetti, fotografie e altro che faranno la gioia di un archeologo del tremila, che potrà così dilettarsi nel dare interpretazioni sulla vita quotidiana nel secondo millennio.

Sì, perchè buttato via, ho buttato via poco, molto poco, anche se so benissimo che quei cartoni non li riaprirò più.

Io non sono un collezionista perchè non ho voglia di impegnarmi nella ricerca spasmodica di "tutto" quello che riguarda un determinato settore, allo stesso modo per cui non ho mai partecipato a raccolte punti, concorsi etc..

Mi domando quindi come sia possibile accumulare così tanta roba che non esito a definire "inutile", che, come le fotografie, per non dire delle diapositive, ormai nessuno più guarda.

Vediamo quanto tempo mi occorrerà prima di dover nuovamente combattere per trovare nuovi spazi in casa.


domenica 21 marzo 2021

La stagione del Bologna in novanta minuti

Il Bologna ieri ha vinto a Crotone.

Non è stata una bella partita, ma è la partita che meglio rappresenta questa stagione del Bologna.

Un primo tempo brutto, svogliato e, infatti, con due goals subiti e nessuno fatto e un secondo tempo arrembante dove, se anche non si è visto il bel gioco che questo Bologna può esprimere come contro la Lazio e il Napoli, ha dimostrato che questa è una squadra che sa giocare al calcio e ha qualità, collettive ed individuali, di pregio.

Sicuramente ci manca un centravanti vero, come ci manca almeno un centrale solido (Danilo balla sempre più, mentre Soumaro mi terrorizza ogni volta che si ritrova ad accennare una danza quando ha il pallone tra i piedi e non sa cosa fare) ma il resto è da parte sinistra della classifica.

Qualche pedina dovrà essere sacrificata al mercato ed è un peccato ma è auspicabile che l'ossatura rimanga la stessa anche il prossimo anno, incluso l'allenatore, con l'innesto di quei due elementi citati.

Manca ancora un quarto del campionato alla fine (dieci partite) ma non credo che questo Bologna farà faville, nè che si metterà nei guai.

Avremo la soddisfazione di vedere partite di livello e la delusione di vederli perdere con ignominia come contro il Cagliari.

Il prossimo anno ... vedremo.

domenica 14 marzo 2021

Bologna in rosso

Da una settimana siamo in rosso.

Avremmo dovuto respirare nuovamente da oggi dopo due settimane di arancione "rinforzato", prima però siamo stati passati, solo come provincia, in rosso e quindi con scadenza 21 marzo e, adesso, tutta la regione è finita in rosso con scadenza 28 marzo e tornerà in rosso (probabile che resti rossa senza soluzione di continuità) nel fine settimana lungo di Pasqua.

Praticamente, con marginali correzioni, siamo nelle condizioni di un anno fa, quando, il 16 marzo, iniziai, controvoglia, il lavoro da casa.

La città era vuota.

I bar chiusi, non facevano neppure il servizio di asporto (e quella fu la ragione determinante per iniziare il lavoro da casa: non c'era un posto dove andare a pranzo).

La mia impressione, da antico appassionato di fantascienza, era di vivere in una citta fantasma, del dopo bomba.

Un "sentire", per me, anche molto suggestivo.

Quest'anno è diverso.

Intanto sono aperte anche le librerie a differenza di un anno fa.

Sono praticamente vuote ed è bellissimo passare tra gli scaffali, con la possibilità di soffermarsi a guardare i vari titoli in presentazione senza sentire sul collo l'alito affannato di chi ci segue.

Per strada ci sono passanti, molti (un "molti" relativo però) ragazzi che non hanno scuola, ma sembra più una giornata di agosto che da film catastrofico.

Nella zona del mercato tra Drapperie, Marchesana, Pescherie Vecchie, si passa bene, senza sgomitare, non si fanno troppe code.

Gli unici che si "assembrano" (per usare un termine abusato e che adesso per me assume un significato positivo) sono quelli in coda per il pesce.

E possiamo ammirare piazza Maggiore nel suo massimo splendore.

Alla fine c'è del buono anche nella Bologna in rosso.

domenica 7 marzo 2021

Il Capitano dello scudetto


La notizia, appresa dai quotidiani online, è la morte di un altro giocatore del Bologna che vinse lo scudetto nel 1964 ("lo" scudetto per tutti noi che lo abbiamo vissuto da bambini).

Mirko Pavinato era il "numero 3" in base alla vecchia numerazione, prima che fossero attribuiti i numeri ai singoli calciatori per tutta la stagione.

Era anche il capitano della squadra anche se molti, sbagliando, citano per quel ruolo Bulgarelli che divenne capitano storico solo dopo l'uscita di scena di Pavinato: a quei tempi l'anzianità valeva titolo.

In quella squadra, pur essendone un pilastro fondamentale, Pavinato era però oscurato nella memoria collettiva da Bulgarelli, il ragazzo, nostro concittadino, bandiera che rifiutò sempre trasferimenti che sarebbero stati per lui vantaggiosi in squadre non più blasonate del Bologna, ma che avevano alle spalle presidenti con maggiore possibilià economiche.

Ma nella memoria collettiva si ricordano anche, più di altri, Pascutti, Nielsen ed Haller.

Eppure senza quella difesa che faceva perno su Pavinato, non avremmo vinto lo scudetto.

La squadra si è quasi del tutto ricomposta nell'altrove.

Con noi sono rimasti in pochi.

Tra i titolari certi, il solo Romano Fogli, poi Capra che iniziò da titolare per poi essere sostituito da Furlanis, ma riprendendosi la rivincita nello spareggio quando fu schierato da Bernardini al posto dell'infortunato Pascutti.

Poi il secondo e terzo portiere, Rado (che era titolare prima dell'arrivo di Negri) e Cimpiel.