Un altro bel contributo alla conoscenza di Bologna da parte di Tiziano Costa la cui serie, pubblicata con il Resto del Carlino ad 8,90 euro con cadenza circa mensile, occupa ormai due scaffali di una colonna della mia libreria.
Questa volta è in esame, sempre con il solito tono leggero e di facile lettura, lo sviluppo urbanistico e architettonico della città.
Dal primissimo insediamento all'incrocio dell'odierna T fino agli interventi più recenti (manca ala ripavimentazione e i lavori eseguiti in via Ugo Bassi, Rizzoli e Piazza Re Enzo).
Vediamo quindi come la "modernità" e la voglia matta di lasciare il proprio marchio sulla città abbia cambiato il volto della città che, oggi, Costa ritiene assomigliare sempre più ad una noiosa e omologata città globalista.
Se poi è vero che i "veri" bolognesi sono ormai solo un terzo della popolazione, possiamo comprendere come la "bolognesità" sia destinata a cambiare sempre più marcatamente, perdendo, forse irrimediabilmente, quelle caratteristiche che avevano fatto di Bologna una città in cui vivere bene.
Particolare nota di biasimo al sindaco socialista Zanardi che, abbattendo le torri della Mercanzia, ci ha sottratto un angolo che poteva, come rileva Costa, essere un unicum mondiale.
La raccolta dei libri di Costa, pur non essendo organico per la storia della città, rappresenta comunque un patrimonio di conoscenze e bibliografia per raccontare chi eravamo e chi siamo, e solo conoscendo chi eravamo e chi siamo, possiamo cercare di immaginare chi saremo, sperando di avere l'intelligenza di evitare, conoscendoli, gli errori del passato.