sabato 28 marzo 2009

Rischiatutto

Una fotografia in bianco e nero pubblicata oggi dal giornale della nostra città, Il Resto del Carlino, mi ha fatto riaffiorare la nostalgia di una trasmissione che, ai suoi tempi, fu snobbata, anche da molti di noi: il Rischiatutto di Mike Buongiorno.
Quella trasmissione è durata dal 1970 al 1974, praticamente tutti gli anni del Galvani.
Il campionissimo bolognese, il cui figlio era nella sezione “E”, che cadde su quella iscrizione nel Pantheon: M. Agrippa.
Menenio, disse, con un lapsus che la dice lunga su come, una volta –ma anche ai nostri tempi – anche gli episodi leggendari erano strumenti per educare, sì perché l’apologo di Menenio Agrippa (che ho scoperto ignorato da tanti giovani intorno ai 30 anni) può benissimo rappresentare anche situazioni contemporanee.
(La risposta giusta era: Marco … :-).
E vi ricordate (Claudio è pregato di tacere su questo ... ;-) il nome di quel campione toscano che, per l’appunto, avevamo individuato come “sosia” del nostro Claudio ?
Dulcis in fundo Sabina Ciuffini.
Nipote del grande Fulvio Bernardini, ma anche una bellissima ragazza, come si vede anche dalla fotografia di cui parlavo in premessa.
Devo però dire che se sky tornerà a trasmettere il Rischiatutto, non so se lo guarderò.
Non vorrei rimanere deluso come quando, alcuni anni fa, mi misi a rileggere le Tigri di Mompracem del Salgari.

Ma, soprattutto, non vorrei che il colore rovinasse il ricordo, indelebilmente in bianco e nero.

9 commenti:

claudio ha detto...

Caro Massimo, ho sempre contestato la somiglianza di cui racconti, e non svelerò il nome che naturalmente conosco. Mi pare che la cosa sia partita dall'allora mia compagna di banco MDS e fu un tormentone di qualche settimana.
Rischiatutto è un mito per le nostre generazioni, un quiz inoltre che a differenza di quelli orribili di oggi premiava una conoscenza reale delle materie non affidandosi al caso o alle risposte a scelta multipla con cui oggi basta avere fortuna o un po' di buonsenso per portare a casa dei gruzzoletti. Lo riguarderò volentieri se capita e non credo sarò deluso, ma sei sicuro fosse girato a colori? Strano anche che ti abbia deluso la rilettura di Salgari, io non lo leggo da decenni forse perché ne feci un'indigestione pazzesca in gioventù ma ne avrò sempre un ricordo indelebile: fui piuttosto deluso dalla versione tv di Sandokan con Kabir Bedi.

Una segnalazione: la scorsa settimana al Carlino si è celebrato il premio dedicato alla memoria di Mario Biagi e come ogni anno nei giorni precedenti, vista la presenza di ministri e autorità (più o meno autorevoli...), si è proceduto ad un sopralluogo in tipografia da parte delle forze dell'ordine. Io ero da solo al lavoro una mattina e mi è parso da lontano di scorgere un volto familiare nel gruppo delle autorità. O gli assomigliava molto o era il nostro vecchio compagno al ginnasio G.E. che mi pare avesse fatto appunto carriera nelle forze di polizia. Lì per lì non ho potuto approfondire e nemmeno il giorno della premiazione in quanto ero a casa di turno. Ma credo prorio fosse lui.

valeria ha detto...

Caro Max,
bellissimo il tuo post!
Una boccata d' aria fresca: chi, tra noi del '56, può non ricordare con simpatia il Rischiatutto? e,
rigorosamente, in bianco e nero. Ma per risolvere il quesito aspetto rinforzi da Massimo P. o da Roberto.

Caro Claudio,
era lui: Errico!
L' ho incontrato anche io qualche tempo fa (due o tre anni? invecchiando, il tempo vola e tre anni fa sembrano l' altro ieri). Ero stata inviata dal mio Istituto a presenziare a un evento cittadino
(il vecchio Preside mi aveva "nominata" Ministro degli Esteri della mia scuola...:-), dato che sono sempre entusiasta di partecipare a tutto ciò che è alternativo alla "quotidianità"! e che, anche se non ci crederete, non è facile trovare un docente che voglia "barattare" una mattinata in classe...); E. ed io ci siamo guardati e identificati ed è scattato un abbraccio "fragoroso", uno scambio di telefoni e la promessa che, se lo avessi chiamato, sarebbe anche venuto nella mia scuola a parlare dei compiti della Polizia agli studenti...Ovviamente, per mia incuria, il tutto è presto caduto nel dimenticatoio, ma, come insegnava un noto Maestro, non è mai troppo tardi...

BUONA DOMENICA!

Massimo F. ha detto...

Confermo su G.E.

Mi sono spiegato male sul colore. Intendevo dire che Rischiatutto per me rimane legato al bianco e nero, come era. Adesso, quello di cui si ipotizza, non è la trasmissione di repliche, bensì un nuovo Rischiatutto, naturalmente a colori (e con un Buongiorno invecchiato di 40 anni ...). Credo sia meglio lasciare Rischiatutto ai ricordi, al tempo (e nel Tempio) della memoria.
Esattamente come Salgari. Anch'io ne feci una ingorda indigestione. E il ricordo mi piace di quei momenti passati a leggere le avventure di Yanez e Sandokan, Kammamuri e Tremal Naik (anche se, lo confesso, ho sempre provato - da inossidabile filoinglese e colonialista - una grande simpatia per il Raja Bianco, il "perfido" James Brooke, magistralmente poi interpretato nella serie televisiva da Adolfo Celi). Alcuni anni fa, però, provai a rileggere uno di quei romanzi e non mi diede le stesse sensazioni. Allora, anche qui, credo che sia meglio lasciare Salgari ai bei ricordi dell'adolescenza.
Altri libri, altre trasmissioni, invece, hanno mantenuto lo stesso impatto di allora. Mi vengono in mente, ad esempio, due sceneggiati che ho rivisto nell'ultimo anno: La Freccia Nera e A come Andromeda.
Naturalmente in bianco e nero ...

P.S.: Oggi il Bologna non perde ! ;-)

Massimo F. ha detto...

Valeria, abbiamno scritto in contemporanea in questa prima giornata (grigia) con l'ora legale (che non ho mai sopportato e che preferisco chiamare "ora artificiale" contrapposta all' "ora naturale" ).
Buona domenica anche a te.

claudio ha detto...

Massimo allora sono d'accordo: un nuovo Rischiatutto ora non mi attira per nulla, più che nostalgia susciterebbe tristezza per il tempo che passa. E Adolfo Celi non si discute.

massimo p. ha detto...

Chi era il campione toscano di Rischiatutto ?
Direi il farmacista Fabbricatore.

Sono anch'io perfettamente d'accordo sul fatto che i quiz di oggi non sono assolutamente paragonabili: il concorrente deve scegliere fa quattro risposte (e quindi è enormemente favorito) ed inoltre il J.Scotti di turno fa di tutto per agevolarlo: in certi casi gli mette praticamente la risposta in bocca. Piuttosto, a guardare quei quiz sto male per l'ignoranza abissale delle persone. Una pena !!

Un'ultima annotazione: anch'io odio profondamente l'ora legale: mi fa letteralmente schifo. Mi lasciano anche molto perplesso quelle statistiche che dicono che si risparmia tutta quell'energia. Ma come, ma dove ?
Nelle fabbriche, negli uffici, le luci stanno sempre accese tutto il giorno, estate ed inverno, alle 8 di mattina come a mezzogiorno o alle 4 del pomeriggio. La luci pubbliche, quelle stradali ecc. vanno a tempo: si accendono e si spengono tot. minuti dopo l'alba o il tramonto e quindi l'ora legale non ha alcuna influenza. Ma chi è che fa i conteggi dell'eventuale risparmio di energia e con quali metodi ???

Per concludere, a rigore l'ora legale si chiama più correttamente "ora estiva"; l'ora legale sarebbe invece quella dei fusi orari.

valeria ha detto...

Parola mia: appena ho letto e condiviso la non simpatia di Max per l' ora "estiva" ho pensato che non gode nemmeno i miei favori e poi, immediatamente dopo, ho avuto il pensiero per Parmeggia e mi sono detta: sicuramente neanche a lui piacerà, essendo freddofilo...

Previsione perfettamente centrata! :-)

Massimo F. ha detto...

Andrea Fabbricatore, esatto :-)
Poi, a me, appassionato di Dumas, viene in mente Ernesto Marcello Latini che sembrava già anziano (probabilmente aveva l'età che abbiamo noi oggi ... :-) e che rispondeva su I Tre Moschettieri ...
Buona settimana e andiamo a sopportare anche questo nuovo orario. Mi ero appena abituato ad alzarmi con la luce naturale ... :-(

claudio ha detto...

A me invece l'ora legale piace, mi piace la luce fino a tardi (al mattino ci sarebbe comunque) senza pensare al risparmio energetico.
Su quest'ultimo recentemente sono avanzate diverse teorie contrastanti, date un'occhiata qui ad esempio http://www.sciam.com/article.cfm?id=does-daylight-saving-times-save-energy.
Su questo non sono esperto ma mi viene da rispondere a Massimo P. che se è vero che negli uffici le luci sono comunque accese (non al Carlino però), sicuramente nelle case, che sono ancora di più, si accendono molto più tardi.
Ma i numeri e le statistiche si possono manipolare in tanti modi, certo è che Benjamin Franklin che ne fu "inventore" non pensò ad un risparmio di energia elettrica: era la fine del settecento, si potevano risparmiare solo candele...
Risparmio (e in quale entità) o meno, questa volta "voto" in controtendenza: 3 a 1 contro l'ora legale, ormai neanche Roberto può pareggare il conto.